Un blog che fa parte di una "casta di gente di sinistra"
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31/01/04


Metti una sera a cena

Ti prepari, sei in ritardo, esci. C'è l'Evento. Ascolti canzoni gridando a squarciagola, dribbli macchine che vanno a velocità negativa, azzecchi la strada, non trovi parcheggio. Cammini, cammini, cammini, in virtù della tua antica usanza di lasciare l'automobile a svariati chilometri di distanza dal luogo di ritrovo. Arrivi, saluti, ti siedi. Vedi gente che hai visto qualche ora prima, gente che non vedi da qualche giorno, gente che non vedi da un po' e gente che non hai mai visto. Spari cazzate. A raffica. Senza soluzione di continuità. Dici peste e corna dei topinambur. Dividi il cibo con qualcuno, ma tu mangi un primo e mezzo?, il mio stomaco doveva rispondere no! ma se n'è fregato. Il posto è piccolo, la gente non mormora, urli. Rimuovi un timpano alla SECca, ti offri di comprarle un Amplifon. Mangi discretamente bene, anche se la bottarga sta ancora sedimentando nel tuo tubo digerente. Bevi bene, il rosato va giù miracolosamente liscio. Stai bene, la compagnia non può che essere quella giusta. La Mae* ti si siede vicino, pm10 ti gela con due risposte che avrebbero fatto stramazzare un rinoceronte, Zefram ti si bulla di non dover fare più esami fino all'anno prossimo, il Morris assurge al livello di mito vivente in quanto tale (o in quanto possessore di un microfono con un'orecchio verde). Gente oltremodo abbronzata, editori oltremodo dispotici, sei licenziato! - fottiti. - sei licenziato un'altra volta! - quindi mi hai riassunto, due licenziamenti equivalgono a una riassunzione. Realizzi la tua assoluta non-appartenenza (troppo comunista per essere democristiano, troppo democristiano per essere comunista, troppo poco neocone per essere neocone: faccio come Diaco, alle prossime elezioni mi candido io!): dapprima ti intristisci, poi ti senti orgoglioso. C'è chi è oltremodo abbronzata e si eccita al suono della parola Diaco. La tua età è logaritmica, il tuo senso dell'umorismo decresce esponenzialmente all'aumentare dei bicchieri di vino ingeriti ("Piazzale Corvette" grida ancora vendetta al cospetto di Dio). Arriva una cert'ora, superi difficoltà logistiche sul conto, esci, fai caciara, rischi di farti buttare svariati contenitori di pattume in testa. Saluti non avvertiti, baci, abbracci e amenità varie, gente da riaccompagnare, gente che compie due percorsi diversi per arrivare nello stesso posto nello stesso momento, gente tamarra a un semaforo. Dai sfoggio alle tue abilità di pilota (commosso, ringrazio per i ringraziamenti), torni a casa, stramazzi nel letto. Contento. Dannatamente contento.




29/01/04


Postilla

Che poi, Zefram, se il mio delirio l'avessero scritto certe blogger (tanto per non citare i soliti noti) avrei solo da guadagnarci.




Gratuito patrocinio

Avvocato Blasi, non avrei saputo difendermi meglio.




28/01/04


Osservarsi dall'alto

Ci sono giornate in cui guardo alla mia vita e mi sento poco più di un delirio scritto a macchina da un romanziere idiota.




L'Almanacco dei Cazzi Miei

...tanti auguri al mi' babbo, tanti auguri a te!




Who're you gonna call?

In queste giornate di alienazione pre- e post- esami, un angolo di blogosfera si diletta a commentare le nomination agli Oscar. Due cose:
- il fatto che i primi due episodi del Signore degli Anelli non abbiano preso premi di un certo peso può indifferentemente significare che vogliono premiare Il ritorno del Re per suggellare la trilogia o che l'Academy ignora strategicamente il film. Io propendo per la seconda ipotesi.
- sappiate che non accetterò nessun premio per il Miglior Attore che non sia quello a Bill Murray. Anche se non ho visto Lost in Translation.




26/01/04


La nevicata nel pineto

E fiocca su i nostri volti
silvani,
fiocca sulle nostre mani
ignude,
sui nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m'illuse, che oggi t'illude,
o Ermione.
Continua a illuderti, che, tanto,
lo stronzo
che deve montare le catene
sono io.




25/01/04


Il ritorno della Compagnia delle due torri

Io ho un problema con Tolkien. O, meglio, lui ha un problema con me. Perchè non è possibile che il sottoscritto, che ha affrontato fior fior di mattoni (e i suoi due libri preferiti hanno, rispettivamente, 1400 e 900 pagine) molli dopo quattro pagine quattro, causa insostenibilità della scrittura, nell'ordine:
- lo Hobbit
- il Signore degli Anelli
- il Silmarillion
- il Signore degli Anelli.
La cosa divertente è che non sono un tipo a cui piacciono gli stili lineari, puliti e precisetti, anzi (e questo è evidente guardando il mio stile). Anche la scrittura di quel genio totale e globale che risponde al nome di David Foster Wallace non è precisamente leggera e user-friendly, però riesce a toccarmi corde che John Reuben Ronald se le sogna(va) di notte. Mettetemi in una stanza chiusa con una copia del Signore degli Anelli e una copia della Scopa del sistema e sceglierò in qualsiasi caso la seconda.
Grazie a quest'idiosincrasia conclamata, sono riuscito a godermi la trilogia cinematografica del Signore degli Anelli senza rodermi il fegato per l'assenza di Tom Bombadil o nefandezze simili. Mi sono fatto venire le vertigini guardando i sublimi paesaggi neozelandesi, mi sono appassionato all'epopea di Frodo (arriva? non arriva? verrà fermato dalla Stradale per detenzione illecita di anelli?), ho tremato durante le battaglie (adesso perdono, sono di meno, arrivano orde di orchi e li riempiono di mazzate - ma tanto lo sai che vincono i buoni, di 24 ce n'è uno solo - fa niente! adesso li riempiono di mazzate!), ho seguito il groviglio di passioni, legami, intrecci fra la gran mole di personaggi, ho apprezzato la compattezza della storia e gli accenti epici che la pervadono. Peter Jackson è riuscito a farmi entrare nel mondo di Tolkien meglio di Tolkien stesso. E Il Ritorno del Re è il giusto coronamento del percorso iniziato con la Compagnia dell'anello.
Qualche appunto sparso sull'ultimo film (attenzione:, spoiler sparsi):
- Gandalf è sinonimo di autorevolezza. Potrebbe anche parlare coi rutti e io penderei dalle sue labbra.
- Se Gimli nella Compagnia mi stava leggermente sulle palle, nelle Due Torri ha riguadagnato terreno fino ad assurgere, nel Ritorno a livelli mitologici, sia nella seconda parte della disfida con Legolas sia nel commento alla decisione di distrarre l'Occhio:
Rischio altissimo. Scarsissime probabilità di successo. Cosa stiamo aspettando ad andare?
- Sovraintendente? E' un termine che va bene per un grigio burocrate, non per un personaggio di un film fantasy, eccheccaspita. "Ruling Stewart", poi, non è particolarmente meglio, le uscite di sicurezza di Gondor sono situate lì, lì e là.
- C'è stato un aspro dibatitto coi miei compagni di visione su chi fosse meglio fra Arwen ed Eowyn. Come personaggio vince Eowyn 100000 a 0, Miranda Otto è bellissima ma io ho un debole storico per Liv Tyler (oltre ad avere un debole storico per le more, ma questa è un'altra storia).
- Nella (oltremodo realistica) scena con Shelob ho avuto, da ex aracnofobico (non molto ex), dei momenti di schifo intrinseco, rasentando il conato di vomito. Peter Jackson è riuscito a rappresentare in maniera angosciosamente realistica uno degli incubi peggiori della mia infanzia.
- Il buon Samwise è, a mio modo di vedere, il vincitore morale del film. Da aiutante bonaccione, fedele ma di utilità limitata al supporto morale si trasforma in un uomo (pardon, in un hobbit) con le contropalle. E rimorchia pure, il bastardo.
- alcuni hanno trovato il finale troppo lungo. Un film da 10 ore (perchè di tale si tratta) non può però essere chiuso in cinque minuti, ci vuole il giusto tempo per stemperare le tensioni narrative (e che tensioni!) e tirare le fila del discorso. E per farmi quasi spuntare la lacrimuccia, quando Frodo parte.

Insomma, di obiezioni non he ho praticamente avute. Delle perplessità di farfintadiesseresani mi sento di condividere appieno solo quella riguardante i Morti, che sembravano degli ordinari zombie, nemmeno troppo spaventevoli. Soprattutto, ho trovato tirata via la chiusura della battaglia del Pelennor. Arrivano i Morti, rullano via tutti quanti nel giro di cinque secondi, fine della battaglia. Mi aspettavo qualcosa di più grandioso e solenne. Comunque, dal punto di vista di un antitolkeniano, sono piccole cose, che posso capire che indispettiscano chi ha letto n volte il libro (con n maggiore di cinque) ma non nuocciono, a mio modesto avviso, alla buona riuscita del film. L'oscurità era sufficientemente oscura, la bastonata di Gandalf a Denethor non l'ho trovata così fuori luogo (il mago non disdegna di sporcarsi le mani con un po' di azione, lo si vede quando difende Pipino), l'Occhio era difficile da rappresentare in maniera diversa da un faro da discoteca. In conclusione, Il ritorno del Re è nettamente il miglior film della trilogia, per il ritmo serrato, la costruzione della trama, il fatto che tre ore e venti siano passate velocissimamente (tant'è che il mio commento a fine film è stato "Non ce n'è un altro pezzo?"). Con l'Extended Edition e l'ora aggiuntiva, acquisterà sicuramente un'ulteriore profondità, ma già così rimane uno dei migliori film che abbia visto negli ultimi anni (non mi voglio sbilanciare troppo, l'ho già fatto a caldo). Alla fine mi è quasi venuta voglia di dare una terza possibilità al libro, però credo resisterò. Anche perchè, spiace, ma Tolkien deve mettersi in fila dietro Musil.




24/01/04


Confessions of a dangerous mind

L'Italia è un paese avvelenato e insanguinato da una guerra civile permanente e cinquantennale.

Mammaaaaa! Porta altri sacchi di sabbia, che son finiti! Dai, faccio il buono, oggi alla borsa nera ci vado io, e compro anche i pallettoni, che son finiti, così al primo burocrate togato che passa gli facciamo una bella sorpresa, odioso che non è altro.
(seriamente, signori miei: che due palle.)
Repubblica.it




Una parola è poca e due sono poche

Altro che perplesso, capolavoro.
(maggiori dettagli domani in cronaca.)




23/01/04


La quiete prima della tempesta

E' bizzarro che un non-tolkeniano (se non anti-tolkeniano) come il sottoscritto sia in completa, totale e intrinseca fibrillazione a due ore dalla visione del Ritorno del Re [1]. Uno dei miei mille esperti di riferimento aveva grandissime aspettative e sembra sia rimasto, se non deluso, quantomeno perplesso; magari io, senza le sovrastrutture del libro, riesco a non perplimermi.

[1] A questo giro voglio evitare psicodrammi del genere. E meno male che la mia autoprofezia non si è avverata.




Atti labranchianamente dovuti

Svogliavo distratto il tvSette odierno quando all'improvviso è apparso il faccione del Labranca nazionale in un'intervista contenente una piccola perla di saggezza:

E' vero che guarda esclusivamente programmi stranieri?
Soprattutto la televisione rumena. Tanto i programmi sono sempre gli stessi, solo più poveri.


Poi purtroppo dice che è un appassionato del Carramba che sorpresa! locale, ma ormai la perla era già sganciata.




22/01/04


The Big Brother is rototrasling you

Daveblog e le sue considerazioni in diretta sul Grande Fratello 4 mi stanno uccidendo dal ridere. Ne aggiungo solo una a margine.
Erika: Gaucci con la minigonna.




Periodicità

Questa la riciclo per l'esame di Chimica:



(via Giavasan)




Mazzo di carte, carte di mazzo

Sua Confusione offre al gentile pubblico un'interessante analisi psico-sociologica dei videogiochi di Windows.
(anch'io non ho mai capito appieno come funzionasse Freecell, anche se la mia prof di pianoforte continua a sostenere - o a millantare - di vincerci sempre.)




21/01/04


Origamami tutto!

Dopo gli esperimenti escheriani, nuove e piccanti frontiere dell'arte di piegare la carta.
Grazie a Brodo Primordiale




Vestivamo alla marinara (con aglio e pomodoro?)

Serve Koan[1], risponde la SECca[2], chiude il punto Sere. Pur non essendo, per evidenti limiti strutturali, una bloggirl, mi intrufolo nel dibattito sul "come andavamo a scuola". Ok, a scuola ho finito di andarci l'altro ieri, ma che c'entra?
La notte delle elementari e delle medie è stata irrimediabilmente segnata da, nell'ordine: maglioncioni psichedelici fatti a maglia da mia nonna, felpe con gigantesche scritte "BENETTON", capelli a regime sinusoidale. Preferirei rimuovere. Con l'inizio delle superiori, c'è stato un minimo di riscatto, dovuto essenzialmente all'utilizzo indiscriminato delle lenti a contatto e a una crescente razionalizzazione dell'utilizzo della mia capigliatura (culminato in terza liceo con la rasatura a zero - nel momento migliore dell'anno per farla, gennaio). Inizialmente ero testimonial non autorizzato Adidas, dalle scarpe al cappellino (utilizzato solo in giornate di particolare vena). Poi, all'improvviso, camicie. Sempre, ovunque, comunque. E perennemente fuori dai pantaloni (jeans, per inciso, un'altra costante invariabile). Che sia giugno o gennaio era (ed è) perfettamente uguale, al massimo se fa freddo mi metto la giacca e tanto devo stare al chiuso. Colori generalmente sobri: bianco, blu, beige. Quest'apparente linearità veniva però turbata da istanti di follia improvvisa: dalle gloriosissime Adidas gialle (che le scarpe di Kill Bill avevano da venì) allo zainetto altrettanto giallo, alla giacca marinaresca che nelle intenzioni voleva ricordare Marlon Brando in Fronte del porto, ma che in realtà non ricordava neanche il Marlon Brando odierno. Per non parlare poi degli excursus del pelo facciale, che mi tormenta da molto più tempo di quanto possiate immaginarvi: basetta lunga - basetta corta - pizzetto (no, fa schifo) - barba incolta (no, non ne ho abbastanza) - rasatura totale (no, sembro un bambino di quattro anni) e via da capo, a ciclo continuo, alla ricerca di una generale configurazione stabile della mia apparenza sensibile che temo non arriverà mai.
(se poi devo dirla tutta, il mio ideale di vita è giacca, cravatta e sguardo incommensurabilmente affascinante; il problema è che le prime due si possono comprare, il terzo no.)

[1]Sia lodato White&Disturbed, sempre sia lodato.
[2]Per questo mese ho esaurito il bonus-polemica e il bonus-discorso pregnante, fino a inizio febbraio mi propongo di parlare solo di amenità di genere vario.




Ante litteram

Son forse un poeta?
No, certo.
Non scrive che una parola, ben strana,
la penna dell'anima mia:
"follia".
Son dunque un pittore?
Neanche.
Non ha che un colore
la tavolozza dell'anima mia:
"malinconia".
Un musico, allora?
Nemmeno.
Non c'è che una nota
sulla tastiera dell'anima mia:
"nostalgia".
Son dunque... che cosa?
Io metto una lente
davanti al mio cuore
per farlo vedere alla gente.
Chi sono?
Il saltimbanco dell'anima mia.


Forse Aldo Palazzeschi era un blogger mancato.




20/01/04


La bella senza la bestia

Nicole Kidman ha scaricato Lenny Kravitz, gaudeamus igitur.




La moltiplicazione dei pani e dei blogger

Zef, mi fai conoscere Emmanuele-eta?




Avviso ai naviganti

29 gennaio 2004, Baja Sardinia, Via Tagliamento 11, Milano.
Chi c'è c'è, chi non c'è non sa cosa si perde.
Eventuali adesioni qui e solo qui, altrimenti lei ve corca.




19/01/04


Delay of the game

Domanda retorica agli amici interisti: al posto di cambiare trenta allenatori, treicento dirigenti e tremila terzini sinistri, non potevate giungere subito a questa doverosa conclusione? Ne avreste solo guadagnato in salute.




18/01/04


Il mondo è fatto a scale, c'è chi sale e c'

In quanto escheriano di ferro, non posso che nutrire ammirazione per chi ha fatto questo.
(via Gokachu, dal quale ho anche appreso un metodo pratico e naturale per alterare la mia percezione spaziotemporale)




Risposta all'impulso

Non fanno in tempo a farmi ascoltare Joss Stone [1] che zac!, arriva 4Banalitäten a parlarne, segnalando una sua intervista sull'Observer, dove, tra l'altro, si scopre che fino a tre anni fa non sapeva neanche di saper cantare. Meno male che se n'è accorta.

[1] Voce grandiosa, maturità interpretativa notevolissima...
"Ha sedici anni".
Ah. Ok. Già che ci sei, raccoglimi la mandibola che mi è caduta a terra, grazie.




Abuso di posizione dominante

Tutto molto bello, Fra, però con una voce così cono capace anch'io, eccheccavolo.
(per la serie "L'invidia non troppo repressa di uno che al massimo può replicare a soggetto la Gialappa's".)




Diario di un organista di campagna - 2

(facciamo finta che il numero 1 sia questo)

Credo ci siano poche sensazioni più disturbanti e angosciose di dover partecipare a un funerale dove sei l'unico stronzo che non piange perchè chiunque, sacrestano compreso, conosceva il morto a parte te.




16/01/04


Ritratto delle mani dell'artista da giovane



(o di un agglomerato urbano di dita, in alternativa...)




Due domande a risposta aperta

L'ennesima recrudescenza della polemica sugli Scioperi Nel Settore Del Trasporto Pubblico mi ha offerto due interessanti spunti di carattere meramente politico. Il problema è che ci ho messo tre giorni per scrivere qualcosa di semanticamente corretto (e non di interessante o di intelligente). Quindi, allacciatevi le cinture di sicurezza e preparatevi al Lungo Pippone Politicizzato!

Il Morris, qui in mezzo, dice:

Anche in questo caso la sinistra mostra tutti i suoi limiti: non riescono (riusciamo) ad avere una linea comune neanche sulla paternità di una protesta...

Problema: quando sei un organismo così composito ed eterogeneo come il centrosinistra italiano, la linea comune perfetta è una pia illusione. Ci fosse stato, storicamente, un partito unico (o, almeno, un paio di partiti alleati su basi solide), probabilmente non staremmo a fare questo discorso. Però i comunisti litigavano coi socialisti già negli anni '20, i socialisti nel dopoguerra si sono frammentati in sedicimila partitini che si sono aggregati e disaggregati con irrisoria facilità, c'era la sinistra DC, la destra PCI, correnti, correntine, correntone e amenità d'ogni sorta. Non c'è, quindi, un tessuto unitario consolidato con gli anni che favorisca una piena e pacifica unità d'azione. Quindi, specie in un periodo come questo dove l'unico collante dell'opposizione è un concetto a pregnanza nulla come l'antiberlusconismo, è tragicamente normale che qualsiasi evento sociopolitico abbia molteplici interpretazioni discordanti, ivi compreso lo sciopero in questione. Allora la soluzione qual è? Lasciar fuori qualcuno dalla coalizione? No, perchè altrimenti perdi dei voti che, nel quadro dell'elettorato italiano, ti potrebbero far vincere (ci ritornerò più avanti). Allora cerchi di tenere insieme le forze più disparate per avere delle possibilità numeriche di vittoria, ma ti devi sorbire Fassino che dice A, Rutelli che dice B, Bertinotti che dice C, Mastella che emette versi gutturali. Definiscesi "serpente che si morde la coda". Si può (e si deve) auspicare che la litigiosità diminuisca, e alla svelta, però un minimo rumore di fondo temo sia fisiologico. Dovrò diventare io leader del centrosinistra per mettere le cose a posto.

Un'altra soluzione potrebbe essere quella della : rifacciamo una bella sinistra d'antan e puff, come per magia, si vinceranno le elezioni per svariati decenni consecutivi. Magari fosse così facile. Così come l'elettore massimalista farà fatica a votare una forza di sinistra moderata [1], l'elettore sinistromoderato farà fatica a votare una forza massimalista. I voti che guadagni da una parte li vai a perdere dall'altra. Anzi, arroccandosi su posizioni estreme, si rischia di fare la fine del primo Bertinotti che passa. Per cui, lo scivolamento dei partiti di sinistra verso posizioni meno rigide (dato di fatto che non voglio di certo ignorare) non è dovuto a un particolare rilassamento dei dirigenti che hanno "tradito la causa", ma a) a ragioni meramente elettorali b) al fatto che, volenti o nolenti, la tendenza è quella all'imborghesimento generale, con conseguente ricerca di modalità di cambiamento meno aggressive e più tranquille (il che non vuol dire - o, meglio, non dovrebbe voler dire - calare le braghe o, peggio ancora, non fare niente, ma riuscire a trovare la soluzione che permetta di aggiustare le storture del reale accontentando il maggior numero di persone possibile).
SECca, tu parli di immaginifiche "vittorie politiche durevoli": io ti rispondo che dal crollo dei partiti tradizionali a oggi l'elettorato è risultato costantemente spaccato più o meno a metà e solo l'accoppiata "partito degli indecisi"-gabole del Mattarellum ha permesso a Berlusconi, Prodi e ancora Berlusconi di avere una maggioranza. Non vedo quindi nessuno, all'orizzonte, in grado di "aprire un ciclo", per usare una metafora sportiva, men che meno tramite scioperi. Di conseguenza, la coalizione deve necessariamente andare a raccattare voti altrove. L'elettorato di centro non esiste? Chiamalo "partito degli indecisi", "confraternita di qualunquisti", come ti pare, la sostanza non cambia: la sinistra (come la destra) è insufficiente a sè stessa.

Che poi, se tanto mi dà tanto, le prossime elezioni le vince l'astensionismo.

[1] Sinistra moderata che esiste eccome, spiace. Per fortuna non siamo tutti comunisti, fascisti o democristiani. Per quanto mi riguarda, credo di conoscermi sufficientemente bene da sapere da quale parte sono schierato. Quindi, SECca (e te lo dico con una vis polemica pari a zero), rispedisco al mittente l'"accusa" di essere di centro, perchè so cosa differenzia il mio impianto ideologico da quello del centro. I know what I like and I like what I know, visto che ieri ero in tema. Ma comunque queste cose sono di interesse nullo per il pubblico leggente, quindi le confino in una nota a margine.




Nun me somigghia pe' 'nniente!

Ho fatto il test segnalato da Orfini (di rimbalzo da mi) e il risultato è stato...



Mi sento improvvisamente più buono.




Una donna in carriera

Spulciando l'accrocchio segnalato da Giavasan (e ripreso da Leibniz) per rimuovere il significato da una pagina web, ho scoperto una inaspettata joint-venture fra Google e la ragazza ipotetica.




(e)Scatologia

Visto che se ne parlava, diamo un po' di rilevanza scientifica a certi discorsi alti.
(grazie ad Ander Construksciòn)




15/01/04


Green is the colour

Leggiamo e sottoscriviamo lisagialla: differenza genetica un par de palle (senza offesa, Inve). Noi qui si ha una specializzazione in pastelli Giotto, salvo sparute puntate sui Faber Castell per ampliare la formazione culturale (altro che Carioca: facevano schifo i pennarelli, figuriamoci i pastelli). La mia accoppiata sacra e inviolabile era blu di Prussia-verde smeraldo, ci avrei colorato qualsiasi cosa (pecorella compresa). Già all'epoca ero affascinato dal giallo (micropresidentigialli si nasce): non da quello limone, che mi faceva venire il mal di testa, ma da quello canarino, che conservava intatta la sua giallosità senza provocarmi cefalee a grappolo. Leggendo "terra di Siena" nella mia mente giravano frasi del tipo "la Tartuha alla hurva del Hasale, il havallo della Tartuha è in testa seguito dal Bruho!" Ho atteso anni per capire che caspita significasse "rosso carminio", nel frattempo lo consumavo avidamente. Mi chiedevo la funzione ontologica del pastello bianco, appresa quando sono entrato nel magico mondo dei cartoncini neri.
Nonostante questi anni di frequentazione, una strana forma di fotosensibilità mi fa apparire le cose di colori completamente diversi a seconda dell'illuminazione: ho comprato una giacca che, a seconda dell'ora e dell'angolazione della luce, diventa grigio argento, azzurino o verde petrolio. La cosa mi provoca ogni volta dei leggeri scompensi.




Knights of the Green Shield stamp and shout

Dopo aver letto questo post di Squonk e le risposte al sondaggio in esso lanciato, mi sento molto meno solo nella mia personale Kulturkampf a favore dei Genesis. Riporto i miei voti per completezza d'informazione:

Tre canzoni preferite nella fase pre-Phil Collins:
Supper's Ready (Foxtrot)
The Cinema Show (con la parte cantata di Selling England by the Pound e la parte strumentale di Seconds Out)
The Musical Box (Nursery Cryme)

Tre canzoni preferite nella fase post-Phil Collins:
Home by the Sea-Second Home by the Sea (Genesis)
Robbery, Assault and Battery (A Trick of the Tail)
Follow You, Follow Me (...And Then Were Three)




14/01/04


Progressismo

La compresenza era un nefasto istituto della mia scuola elementare, che consisteva in ore di risibile utilità piazzate strategicamente di pomeriggio (chè il bambino è stanco, non dobbiamo sovraccaricarlo). Leggendo farfintadiesseresani ho dapprima provato un brivido lungo la schiena (e tirato, per simpatia, copiosi cristoni all'indirizzo di Donna Letizia Brichetto in Moratti) pensando che in una terza liceo usassero questi metodi, poi ho realizzato che le teorie di Cantor non me le ha mai spiegate nessuno, uffi. Mi sono sempre dovuto accontentare di "Leibniz e Newton hanno inventato il calcolo differenziale", punto, fine del cross-over matematica-filosofia. Tristezza.




Noblesse oblige

L'infinita diatriba sugli autoferrotramvieri ha coinvolto anche ThePetunias e Squonk: il primo taglia un post leggermente con l'accetta, il secondo non gliele manda a dire. Non vi sarà difficile indovinare da che parte sto.

(già che sono in tema, segnalo la forma di protesta alternativa di Mafe.)




Piccolo spazio pubblicità

Nei più ascosi recessi del mio feedreader giacevano le sapide ipotesi di miic per una Pubblicità Progresso a favore della blogosfera.




Rigettazione

Mi sento di concordare con Giavasan sullo status di capolavoro totale di Rejected.




Automatica

Potevate dirmelo subito che bisognava fare un po' di polemica (totalmente non voluta, per inciso) per raggiungere il record di contatti giornalieri (94 singoli, 117 coi reload).

(vi va bene che sono stanco, ma non credete di essermi sfuggiti...)




13/01/04


My baby's got the bends

Mi stavo quasi dimenticando quanto fossero bravi i Radiohead a fare rock. Stamattina ho fatto il richiamino.

Just lying in the bar with my drip feed on
Talking to my girlfriend, waiting for something to happen
I wish it was the sixties, I wish I could be happy
I wish, I wish, I wish that something would happen




12/01/04


Soluzioni definitorie

Ennesimo sciopero degli autoferrostracciamaroni (al prossimo vincono un pupazzetto con la faccia del prefetto Ferrante). Come evitare sbrocchi del genere (invero sempre più giustificati, però questa è un altra storia e la voglia di rivangarla tende a meno infinito)? Usando la soluzione più semplice, come sempre.

Ore 7.40. Usuale dormiveglia con Radio Capital in sottofondo. Mia madre irrompe in camera:
"C'è sciopero dei mezzi, a Milano è tutto bloccato."
"Ah, ok."
Mi rimetto a dormire, mi risveglio alle 11 e mezza, la vita mi sorride.




11/01/04


Scatti d'orgoglio

"Sorry MTV Generation I Doubt You Can Handle This One"

Col cavolo!

musicGood. You know your music. You should be able towork at Championship Vinyl with Rob, Dick andBarry
Do You Know Your Music (Sorry MTV Generation I Doubt You Can Handle This One)
brought to you by Quizilla

(grazie a Mavi)




09/01/04


Stati dissociativi cronici

Io l'avevo preannunciato: sto annegando in Championship Manager, salvatemi.
Carezzato dal lieto ricordo di quest'impresa, ho voluto prendere l'Atalanta per cercare di portarla ai gloriosi fasti del mio Siena (città dove, come tutti sanno, troneggia una mia statua equestre). La strada verso la gloria è ancora lunga, però dopo aver centrato la promozione in A alla prima stagione e la qualificazione all'Intertoto alla seconda non mi posso lamentare (specie con la mia mobilissima coppia di centrali difensivi Sala-Dellas). La vita del manager non è semplice e ogni tanto uno sbrocca, ma sono solo fasi passeggere: si può tranquillamente dare la colpa a una possessione temporanea da parte dello spirito di Preziosi. Il fatto che sia tutto quanto complicato da gestire non giustifica però il ricorso a mezzi illeciti e a doping di qualsivoglia natura: per esempio, quando gestivo la Juve, altro che creatina, solo metodi naturali!
(sì, lo so, lo so, get a life.)




08/01/04


Abbreviazioni copiate

Meno male che al test segnalato da SB sono uscito PNDR, dato che adoro il PNDR e il PNTN mi fa decisamente CGR (con buona pace della SCC e di LTR). Vogliamo mettere la morbidezza e la burrosità del PNDR, la nobile arte dello sgigottamento per fare impregnare ogni suo millimetro cubo di zucchero a velo, il suo essere meravigliosamente buono in quanto tale con la immensa sproporzione fra la fatica di rimuovere le fastidiose sofisticazioni apportate da uvette e canditi e il soddisfacimento gustativo? Direi di no. Anzi, adesso vado a farmene una fetta alla faccia loro, ha.
(certo che una polemica sui dolci natalizi all'8 di gennaio sarebbe abbastanza straniante.)




07/01/04


Plagi sotto costruzione

Questa idea l'aveva già avuta un mio amico, bastardi.
Ander costruksciòn, di cui, già che ci siamo, linkiamo la segnalazione degli inquietanti porno-stecchini.




Play me Old King Cole

11 May 2004 - Milan - Filaforum.
E vediamo se riesco a non andarci neanche stavolta.
(qualcuno si aggrega?)




04/01/04


Buoni propositi, un tanto al chilo

Tema d'esame:
Facendo riferimento all'anno 2004, il candidato teorizzi e sviluppi un progetto organico ed argomentato di proficua gestione della propria esistenza terrena. Durata della prova: 366 giorni.

Svolgimento
:
- scrivere almeno una volta ogni sei mesi qualcosa di sensato su questo blog;
- farmi licenziare 732 volte dall'Editore;
- ottenere un feed RSS per questo blog, con mezzi leciti e/o illeciti;
- diventare la blogstar di riferimento di qualcuno;
- ricominciare a giocare intensivamente a calcio (nota: sostituire il termine "giocare a calcio" con "tirare scarpate a casaccio a un pallone");
- leggere L'uomo senza qualità di Musil;
- farmi una cultura jazzistica, possibilmente con esempi pratici;
- sfruttare il restante 80% di potenzialità dello strumento di tortura giapponese regalatomi in passato;
- ripassare per bene la Hammerklavier di Beethoven ed eseguirla davanti a un numero oscillante fra le 80 e le 100.000 persone (nota: non ho scritto "tra le 80.000 e le 100.000");
- passare Elettrotecnica;
- imparare sistematicamente il tedesco;
- scrivere almeno uno dei libri di questo elenco (nota: scegliere "Il Grande Album Da Colorare Per I Bambini Neocon");
- instaurare una dittatura militare che ripristini Ogni Maledetta Domenica e mandi Pierluigi Diaco in un domicilio coatto in Novaja Zemlja.

Giudizio:
Il candidato si droga.