Un blog che fa parte di una "casta di gente di sinistra"
www.blogbroadway.it
 
 

31/03/05


Better late than never

Oggi, raid in biblioteca.
Dopo aver preso questo e questo, provo a cercare, tanto per sfizio personale, questo. E lo trovo nello scaffale-civetta proprio davanti alla porta d'ingresso. Scaffale con un'etichetta: best-seller.
Alla faccia. Intanto me lo leggo, col consueto ritardo che distingue la periferia dell'impero dall'impero stesso.
InternetBookshop




30/03/05


Ritardo del satellite

La Pasqua è già passata, ma lo spinoff risorge oggi.
...in that quiet earth




29/03/05


Sic transit gloria mundi

Il buon Bode Miller, dopo essere riuscito nell'impresa di vincere la Coppa del Mondo, è riuscito nell'impresa di fracassare il trofeo in mille pezzi (anche se non dev'essere stata granchè difficile, far fare una transvolata oceanica a un catafalco di cristallo come normale bagaglio non è esattamente la scelta più saggia che si possa fare nella vita).
Gazzetta.it




28/03/05


Danno, beffa, padella e brace

Memorandum: quasi-sfracellarsi una mano e sfracellarsi effettivamente l'altra nel giro di sette giorni non è il miglior viatico per un esame di pianoforte, è il miglior viatico per una crisi di nervi.
(bella Pasquetta di merda.)
Repubblica.it




27/03/05


Data l'ora...

...buona digestione del pranzo di Pasqua a tutti.




25/03/05


La merda non è così brutta come la si dipinge

Vorrei evitare di dire esplicitamente che questa è una porcheria di proporzioni epocali, ma, riflettendoci bene, qualcosa di buono se ne può cavare fuori.

- Il Presidente della Repubblica diventa una figura ancora più inutile di quanto già non sia oggi? Benissimo, al prossimo giro possiamo tranquillamente mandare a giocare al Quirinale Berlusconi o Gianni Letta senza che facciano troppi danni.

- Il Primo ministro diventa una figura spaventosamente potente? Benissimo, se (com'è certo che accada, in un tempo infinito) dovesse mai vincere il centrosinistra, non sarà necessario trovare un leader con un po' di palle, gliele fornirà direttamente la Costituzione.

- L'iter delle leggi dipende essenzialmente dalla Camera? Benissimo, concentrandosi solo su di essa sarà molto più facile fare ostruzionismo.

- Il Senato diventa federale? Benissimo, tanto i senatori non hanno vincolo di mandato, quindi non cambierà assolutamente nulla: i candidati verranno piazzati nelle regioni "sicure" esattamente come succede adesso coi collegi, e poi chi si è visto si è visto.

- I deputati a vita (quanto suona male?) sono solo 3? Benissimo, è certo che non potranno esserlo contemporaneamente Oriana Fallaci, Mike Bongiorno, Tonino Guerra ed Emilio Fede.

- Per essere eletti alla Camera bastano 21 anni? Benissimo, nel 2006 vota Chettimar.
CittadinoLex




Il peggio è un concetto asintotico

"Stanno accadendo fatti gravissimi"[1]: hanno escluso quest'uomo meraviglioso dalle Regionali in Abruzzo.

[1] Come mai mi aspetto da un momento all'altro che saltino fuori la Franzoni e l'avvocato Taormina?

Repubblica.it, LegaSud.it (via Manteblog)




23/03/05


E non ho mai fatto il chierichetto

Va bene che siamo nella Settimana Santa, ma non sono così tanto paolotto:

You scored as Christianity. Your views are most similar to those of Christianity. Do more research on Christianity and possibly consider being baptized and accepting Jesus, if you aren't already Christian.

Christianity is the second of the Abrahamic faiths; it follows Judaism and is followed by Islam. It differs in its belief of Jesus, as not a prophet nor historical figure, but as God in human form. The Holy Trinity is the concept that God takes three forms: the Father, the Son (Jesus), and the Holy Ghost (sometimes called Holy Spirit). Jesus taught the idea of instead of seeking revenge, one should love his or her neighbors and enemies. Christians believe that Jesus died on the cross to save humankind and forgive people's sins.

Christianity

83%

agnosticism

50%

Buddhism

46%

Hinduism

46%

Satanism

46%

Paganism

38%

Islam

33%

atheism

29%

Judaism

25%


Which religion is the right one for you? (new version)
created with QuizFarm.com

(via l'Editore - che non riesce neanche a far uscir fuori Judaism)




22/03/05


Oh che bel mestiere fare il ferroviere - 1

Polittico su rotaie (il più possibile) privo di lamentazioni contro scioperi e disservizi vari

Una bilancia.
Su un piatto, l'arrivare in università in leggero anticipo e magari trovare un posto decente, ché a questo giro le aule sono microscopiche e nel frattempo gli studenti si sono riprodotti per gemmazione.
Sull'altro piatto, l'arrivare in leggero ritardo per prendere l'unico treno della mattinata che, anzichè arrivare nel Cantiere Una Volta Noto Come Porta Garibaldi, arriva in Stazione Centrale. Treno, peraltro, quasi sempre stracolmo.
Nonostante la prospettiva del viaggio in piedi, la bilancia pende dalla parte del fascino della stazione di testa. I fasci di binari che non sai da dove vengano e se servano effettivamente a qualcosa. Binari sopraelevati, che sbucano da sottoterra, che si infilano in qualche deposito, che costeggiano palazzi (che poi pensi come faranno a dormire quei poveracci che ci abitano), che si intersecano in centinaia di scambi. Carrozze abbandonate a se stesse probabilmente foderate di amianto, vagoni letto inutilizzati dal 1987 con la vernice che si stacca a fogli, treni delle Ferrovie svizzere con scritte multilingua. Costruzioni invariabilmente diroccate con cartelli tipo "Centro smistamento 5° tronco nord", un gruppo di biciclette legate a un solitario lampione e, su un muro, una scritta, a vernice, "SHEVA GOAL" o "PAOLINA TI AMO".
L'ingresso scenografico, preferibilmente accompagnato da un sottofondo musicale adatto (Chef Express consiglia: l'attacco della Rapsodia in blu, molto Manhattan-style). La gente che corre da un binario all'altro, regionale per Tirano, interregionale per Genova Brignole, treno soppresso causa guasto al materiale rotabile, espresso per Stoccarda, ferma con quelle tue mani il treno Palermo-Francoforte. E, nel giro di qualche rampa di scale, passi da un sedile più o meno scomodo al cuore pulsante della città. I grattacieli di Milano, la muraglia di pullman di Roma, i ricordi ormai lontani di Firenze. Ma, su tutti, il piccolo trauma di Venezia Santa Lucia. Anche se uno non si lascia impressionare dallo spettacolare ponte sulla laguna, esce dalla stazione e viene istantaneamente scaraventato a pedate nella Venezia da cartolina, quella del Canal Grande, dei vaporetti e dei giapponesi al pascolo.

(continua...)




21/03/05


Being Paul Giamatti

Se mi chiedessero una prova provata dell'esistenza di Dio (o, dualmente, del demonio), probabilmente risponderei "il Pinot Nero".




20/03/05


E' primavera...

...e vi salutano le 173.415 formiche che stavano dichiarando la mia cucina Stato indipendente e che, per inaugurare la nuova stagione, abbiamo sterminato cospargendole, in mancanza d'altro, di candeggina. A cena ho mangiato cloro solido.




18/03/05


Sfangature

Passata è la tempesta [1]:
odo augelli far festa[2].

[1] Fra l'altro (anche se se ne sarà sicuramente già accorto qualcuno): provate a scrivere "milan" su Google e a cliccare su "Mi sento fortunato".
[2] Sarà vera festa? Ai poster l'ardua sentenza, io mi fido pochino.




Scene patetiche

Dopo qualche giorno di usuale traccheggiamento, stamattina ho preso il coraggio a due mani e ho chiamato il Conservatorio di Mantova per chiedere se, come, quando e perchè mi faranno fare il diploma di pianoforte.
"Pronto, Conservatorio."
"Buongiorno, volevo sapere se avete deciso di che morte devono morire i privatisti."
"Guardi, io..."
"Perchè, vede, con questa storia della riforma non si capisce più niente."
"...no, scusi..."
"Uno dice che i privatisti non potranno più fare niente in saecula saeculorum..."
"...ma..."
"...l'altro dice che basta aver dato un esame del corso tradizionale per poter finire col corso tradizionale, anche se fra venticinque anni..."
"...senta..."
"...per cui volevo chiedere se avevate deciso qualcosa."
"...guardi, purtroppo non la posso aiutare. Sono solo un inserviente. Non so niente e non posso neanche chiedere perchè oggi è il patrono di Mantova [1] e non c'è qui nessuno."
(depressissimo) "Ah... ok... grazie..."
Clic.
Un po' come quando alle medie telefonavi alla ragazzina di turno per chiederle di andare a fare una passeggiata e la madre ti rispondeva "Non c'è, è uscita con Tafano".

[1] Sant'Anselmo, mi consola il fatto che non mi stesse neanche prendendo in giro.




16/03/05


Due destini

Il primo è quello di Ally McBeal, che, dopo la dipartita di Robert Downey jr., ha conosciuto un crollo improvviso e verticale. Nonostante il personaggio di Ally sia sempre stato notoriamente insostenibile, era l'universo che ruotava attorno a lei a reggere le sorti del telefilm. Quando anch'esso è venuto a mancare, un po' per la scarsa presenza di John Cage - Peter McNicol, un po' per una serie di storyline che definire "raffazzonate alla bell'e meglio" è un pesante eufemismo, il disastro. Il risultato è la quinta stagione (quella che stanno trasmettendo ultimamente su Italia1), di una bruttezza impressionante. Vien da pensare "meno male che non son più andati avanti".
Il secondo è quello di West Wing, che anche in un episodio non eccelso come quello di lunedì scorso si mantiene sempre su standard di qualità superiori alla quasi totalità delle altre serie tv. E non nominatemi, come controesempio, Desperate housewives: non ne ho ancora visto un singolo fotogramma e, per una volta, vorrei evitare di ricorrere alla recensione preventiva.




15/03/05


Hop, step, jump

Certo che sacripante! poteva aspettare un po' a saltare lo squalo anzichè compromettersi al secondo numero ospitando un mio scritto, delirante anzichenò. Per il resto, si parla di Cromìe: sacripantavatelo, su Rieducational Channel.




Un presidente velista

Massimo d'Alema commenterà su La7 l'America's Cup 2007: attendo già con ansia lo scontro fra titani con Paolo Cecinelli.
Gazzetta.it




14/03/05


Si stava meglio quando si stava meglio

L'upgrade generalizzato delle ADSL italiane sta avendo, per alcuni fortunati estratti, effetti piuttosto controproducenti. Inve, tempo addietro, lasciava intendere di voler percuotere i tizi di Libero con un grosso randello chiodato. Io, invece, vi racconto la mia triste vicenda relativa a Tin.it.
Fino a un mesetto fa, nessun tipo di problema: la mia 640 kbps andava a meraviglia, era quasi troppo bella per essere vera.
Poi ha iniziato a fare fatica a connettersi e a dare errori strani come "Nome utente o password non riconosciuti nel dominio" (pronto? sono io! non mi riconosci?) o "Il computer remoto non ha risposto nel tempo prestabilito" (e che è, sto ad aspettare i tuoi porci comodi?). E io ho pensato: "Si staranno incasinando per gli upgrade".
Poi, il giorno del formattone, in cui avevo smodato bisogno di un paio di programmi di cui avevo perso il file di installazione, la connessione va a velocità compatibili con quelle di un U.S. Robotics 28,8 sotto gli effetti della pajata. E io ho pensato, smoccolando: "Si staranno incasinando per gli upgrade".
Poi, il giorno dopo il formattone, magia magia, l'iconcina di Windows segnala una connessione a 1,5 Mbps. Provo a scaricare un file a caso e raggiungo i 150 KBps come se niente fosse. E io ho pensato, dopo una miniola celebrativa: "Avranno finito di incasinarsi per gli upgrade".
Poi, nei giorni successivi, ricominciano i disastri. La connessione ogni tanto va a velocità bradipiche, ogni tanto si riprende ma, quando va bene, riesce solo ad avvicinarsi alle velocità pre-upgrade. E io ho pensato, scacciando dall'anticamera del mio cervello il pensiero di litigare con qualche poveraccio di un call-center, "Continuano a incasinarsi per gli upgrade".
Insomma, meglio prima. Almeno ero sicuro di avere 75 KBps più o meno fissi in download. E voialtri ADSL-muniti, come siete messi?




13/03/05


Uomini e topi e gatti e maiali e cani e rane

Indulgo un po' troppo spesso nella retorica del "ma come ho fatto a vivere senza aver mai letto il tal libro/sentito il tal disco", e mi ero imposto una moratoria. Ma:
come ho fatto a vivere senza aver mai letto Maus
si ha da dirlo, scusate.
(se non altro, perchè, essendo il libro definitivo sull'Olocausto, potrò finalmente cambiare argomento di letture.)




10/03/05


Messianicità

Oggi ho finalmente compreso i mistici meccanismi che regolano il mio destino: diluire la malasorte in miriadi di piccole, inutili sfortune per concentrare la buona stella in poche, immani botte di culo nei momenti topici. Nel complesso, ho scoperto che non mi dispiace.




Hic sunt peones



(a sinistra, il mio eroe preferito, il Sindaco del Giappone e il candidato premier del centrosinistra alle Politiche 2006; a destra, un uomo il cui rapporto soldi buttati/trofei vinti, ultimamente, è secondo solo a quello di Moratti.)
Gazzetta.it




07/03/05


's eleven

Il ritorno di Labranca, con l'URL più geniale degli ultimi anni.




La dittatura dei lavori pubblici

L'evoluzione del paesaggio davanti all'uscita della stazione della metropolitana di Piola sta assumendo connotati abbastanza preoccupanti.
Primo anno di università: normale paesaggio urbano. Palazzoni residenziali, un bar, marciapiedi, niente di che,
Secondo anno di università: iniziano a comparire delle gru. Poi chiudono una strada. Poi chiudono anche l'altra. Poi iniziano a spaccare tutto. E a montare una specie di pozzo petrolifero.
Fine del secondo anno: sassi, macerie assortite e inquietanti rassomiglianze con la Dresda post-bombardamento [1].
Terzo anno di università: non solo non si vede la fine dei lavori, non solo non si vede il senso dei lavori [2], ma da qualche giorno, vista l'espansione ipertrofica del cantiere, hanno anche creato una specie di budello pedonale. Capirete che non è bello arrivare semiaddormentato alle otto di mattina, uscire dalla metropolitana e ingorgarsi con altre duecento persone in un corridoio di inferriate, il senso di reclusione cresce in maniera esorbitante.

[1] Mi è venuto in mente perchè oggi ho finito di leggere Mattatoio n. 5 di Vonnegut. Gran bello.
[2] Qualche milanese in sala ha idee? Parcheggi? Un centro commerciale (in mezzo alla strada)? Un oleodotto transoceanico?




06/03/05


Il pagellone dei fiori² - 5 (Summa sine laude)

(pe' farla corta, pe' farla bbreve...)

Un Festival ben formato (voto 7,5) si è concluso con una delle poche vittorie plausibili (Renga, voto 7+), mentre quest'uomo (voto 8) cercava di infilare quinte diminuite dentro a metà delle canzoni. Adesso si ritorna al solito blog; qualora lo vogliate, si ritornerà a irritare la coscienza comune con voti tanto irriverenti quanto incomprensibili l'anno prossimo.




05/03/05


Il pagellone dei fiori² - 4 (Highlights)

- Chettimar: voto 6,5. Il ruolo di trequartista gli consente di giocare praticamente da fermo. Dispensa due assist, non sbaglia un passaggio, non azzecca un calcio d'angolo. Valderrama.
(questo per dire che iersera ho proseguito nel processo di disintossicazione sanremese andandomene a giocare a calcetto.)

Top 3:

- Nicola Arigliano e la sezione staccata del gerontocomio di Bordighera: voto 9. Si vedeva lontano un miglio che, fosse dipeso da loro, sarebbero andati avanti a suonare per due ore. Noi giovinastri finiamo sempre per farci dare la biada (e che biada) dagli ottantenni (e che ottantenni). Commoventi.

- Antonella Ruggiero: voto 8. Anche il brano di Peppino di Capri avrebbe guadagnato punti ai miei occhi se fosse stato eseguito da due chitarre classiche (magistralmente suonate dal sosia di Marco Travaglio e da un Peter Gabriel ulteriormente ingrassato). Liutaia.

- Marco Masini: voto 7. Incredibile dictu, l'arrangiamento latin-acustico giova di molto alla canzone. Per l'occasione, viene riesumata la cantante-front bassist dei Gazosa, che negli anni di assenza dalle scene ha fatto evidente abuso di ormone della crescita. Toquinho.

Flop 3:

- Edoardo Costa: voto 3,5. Moineggia sulle scale dell'Ariston con l'espressività di un trancio di pesce spada. Se l'uomo addà esse bbastardo, che lo sia con un po' più di brio, che diamine. Surgelato.

- Francesco Renga: voto 4. L'opposto di Masini: il nuovo arrangiamento fa piombare la canzone in un abisso di piattume (ma che bell'ossimoro, eh?). DOA.

- Marino Bartoletti: voto 2. Diamo a Cesare quel che è di Cesare: la sua strenua difesa di DJ Francesco è stata uno dei punti più bassi del Festival. Quantomeno, Ambra aveva difeso i Velvet. Sbroccato.




04/03/05


Sì, ok, i frizzi, i lazzi, però...

...paulo maiora canamus.
Ansa.it

Update 00:57
: certo, se non dessero in mano un fucile agli orsetti del circo sarebbe anche meglio.
Repubblica.it




Primo principio della biancheria

Data una popolazione di N paia di calzini, essa tenderà a raggiungere lo stato di massimo spaiamento dopo N/4 giorni.




Camera di decompressione

(parliamo d'altro, per riossigenare il blog.)

La singolare parabola della moglie di Franco Baresi: da oggetto di mille e più cori da stadio per i suoi allegri costumi a ricettatrice d'auto. Non sfigurerebbe in un libro di Balzac.
Repubblica.it




Il pagellone dei fiori² - 3

- Windows XP: voto 3. Che Bill Gates mi spiegasse per quale razza di motivo io abbia dovuto perdere due ore della mia esistenza per riassegnarmi il controllo di una partizione che non era stata toccata da nessuno. Persecutorio.

- Erri de Luca: voto 2. La sua apparizione mi ha destato un violento rivolgimento gastroenterico. Low-blow.

- Paolo Bonolis: voto 7,5. A uno che definisce la famigerata "varieganza" come "crasi del pensiero italico", che voto gli vuoi dare? (Sappiate che, se mai andrò in televisione, parlerò esattamente come lui. Che poi è quello che già faccio qui.) Dopo essersi trasformato nel Karajan de noantri, riesce a concentrare un po' i tempi e il risultato è assai più agile. Aulico.

- Antonella Clerici: voto 5/6. Entra in scena col girello dopo aver emesso versi da copula. Si aggira per il palco col piglio di chi vorrebbe solo tornarsene in cucina dalla Moroni. Un consiglio: la felpa dell'Italia è mille volte meglio di qualsiasi abito di Mattiolo. Spaesata.

- Federica "Zao" Felini: voto 5,5. Agghindata da Nina Moric della Bassa Padana, con annesse braghe alla zuava, tenta di mostrare tette che, a differenza della sua omologa croata, non ha. Oggi l'hanno tenuta un po' in naftalina. Stand-by.

- Velvet: voto 6,5. Il Pigi stona (e lo ammette, nella coraggiosa sortita post-eliminazione), ma il pezzo non pare soffrirne. I giurati non erano d'accordo, ma mandar via loro e salvare il Bellodipadello è atto di perfidia. Ma tanto che je frega, che fra du' giorni s'annamo in turnè. Rilassati.

- Marcella Bella: voto 4,5. Il suo ingresso in sottoveste velata fa presagire nuove e incredibili scritte sul culo. A questo giro, per fortuna, evita, ma il suo brano, condito da generose stecche, mostra il fianco. Floscia.

- Le Vibrazioni: voto 4. La canzone è letalmente noiosa, il cantante prima fa l'occhio da triglia alla Felini, poi saluta il pubblico con un "Muchas gracias" che fa rimpiangere il non essere al posto di Del Noce con un filare di pomodori marci da lanciare sul palco. Onde corte.

- Communardo Nicolai and the Mothers of Invention: voto 7/8. Partono in sordina, esplodono nella parte centrale, sfumano sul finale. Il pezzo è molto ben costruito e il primo posto nei Gruppi è più che meritato. In blu.

- Peppino di Capri: voto 3,5. Perchè cercare di darsi un tono autorale quando non si è in grado? E' la seconda volta che sento questa canzone e già me la vedo cantata da Gino Paoli. Succedaneo.

- Franco Califano: voto 6,5. Stasera il nostro puttaniere di riferimento canta un po' di più, e inevitabilmente la canzone ne perde. Ingiustamente eliminato, lancia una frecciatona al Pippo nazionale in un tripudio di sviolinate. Stoico.

- DJ Francesco e gli amichetti sua: voto 2. C'è bisogno di altri commenti? Pare che il trio, nel backstage, dopo la notizia dell'eliminazione dei Velvet abbia sacrificato pingui animali all'altare del Dio Bottiglia. Miracolati.

- Toto Cutugno feat. Annalisa Minetti: voto 3,5. Una folle corsa a chi raglia di più. Stasera sono andati al di là del principio di inascoltabilità. Calanti.

- Will Smith: voto 8,5. Uno dei migliori ospiti possibili per creare quel clima di macello che tanto piace a Bonolis. Rappa, balla, usa Pìolo come spalla, si struscia addosso alla Felini: un genio. Organico.

- La telepromozione della FIAT Croma: voto 3. La Felini declama: "Non so se sei pronto per un'auto maschia come la Croma". E un bel "mecojoni" vogliamo dirlo? Autarchica.

- Matia Bazar: voto 4. Quelle quattro note che si riescono a sentire non sarebbero malvagie, se non ci fosse la fruttivendola del mercato rionale a gridare a 391 decibel. Sarebbe bastata una Silvia Mezzanotte qualsiasi per dare un po' di senso a questo brano. Sprecati.

- Nicola Arigliano: voto 7. Il secondo ascolto fa guadagnare punti a questo lento sempre scolastico ma cantato con maestria. Alcuni ricercatori dell'Università di Auckland sostengono che l'anziano crooner sia costretto a portare la coppola perchè sennò all'aria aperta gli si riapre la fontanella. Latteo.

- Gli spot di Harry Potter e la pietra filosofale: voto 3. Non ce la faccio più di vedere la civetta che cerca di uscire dal televisore. Bifocali.

- Christian de Sica: voto 5/6. Nella parte del rintronato (vedi siparietto con Bonolis) è particolarmente credibile. Pur di non farlo recitare, lo farei cantare sempre, ché quantomeno ha un certo stile. Scentrato.

- Cristina Chiabotto: voto 2. Finalmente si sono scoperte le eccezionali curiosità sui giurati: Bonolis, cafone o meno, non aveva proprio tutti i torti nell'interromperla. Asilo Mariuccia.

- Ambra: voto 3. "L'eliminazione dei Velvet è stata scandalosa..."

- Marino Bartoletti: voto 9. "...Ambra, dimmi, chi avresti eliminato?" Game, set and match.

- Equ: voto 6,5. Canzone che oscilla fra banalità e intelligenza, fra colpi di genio ("conosci te stesso - no, con gli estranei non parlo mai") e passaggi deprecabili ("un sogno ci porta via - lo seguiamo senza far rumore"). In ogni modo, largamente la migliore fra i Giovani di stasera. Basculanti.

- Christian Lo Zito: voto 4. Già dall'(abusato) appellativo di "mascotte del Festival" marca male. L'inizio sulle scale da ragazzo belleddannato marca anche peggio. Il pezzo, pur evidenziando una voce piuttosto matura per un diciassettenne, marca disastrosamente. Spalle strette.

- Sabrina Guida: voto 3. Questa sosia di Mietta propone un pezzo scopiazzato da Craig David coi controcanti rap della sua gemella platinata. Un quadretto piuttosto raccapricciante. A-rhythm'n'blues.

- Lola Ponce: voto 9 a lei, voto 4 alla canzone. Una gnocca in lingerie che canta: cosa si vuole di più dalla vita? Un pezzo a) che non sia la consueta latin ballad alla JLo; b) che non sia in playback. Callipigia.

- Sergio Endrigo: voto 6. Saggezza popolare in pillole, rovinata dall'evitabilissima marchetta di Bonolis (nel frangente, voto 0) al suo romanzo. Scarpe grosse.

- Modà: voto 4,5. Un'istigazione allo zapping. Insipidi.

- Veronica Ventavoli: voto 5. Lei è molto carina, la canzone è la solita solfa uguale ad altre mille. Ah, vincerà lei. Conforme.

- Max de Angelis: voto 5. La soluzione era una gran bella canzone, i singoli successivi facevano abbastanza pena. Il trend negativo [1] continua, peccato. Versi come "io sono qui per questo, per dirtelo in TV" fanno male al cuore. Sublimato.

- Il tizio alla destra di Mariolina Simone: voto 10. Sul finire dell'ultimo spazio-opinionisti, ghermisce un microfono, tenta di parlare, Bonolis non se ne accorge e tira dritto, lui fa una faccia come per dire "ops mi scusi non lo faccio più". Naif.

- Le classifiche: voto 2. Califano e i Velvet fuori? Cutugno primo? Get a life. Pere cotte.

[1] Trend negativo? Cosa vuol dire "trend negativo"? Le parole sono importanti.




03/03/05


Il pagellone dei fiori² - 2

- La neve: voto 2. Col premiatissimo metodo Poetalider, i centimetri sono sette tondi tondi, in aumento. Si può dire che i bianchi e delicati fiocchi hanno stracciato le palle? Irritante.

- Il senso della vita: voto 3. La puntualità con cui i filmati risultano fuori luogo è sconcertante. Asincrono.

- Paolo Bonolis: voto 6/7. Parte alla grande sbeffeggiando il ticket Clerici-Felini, si inabissa in crateri di noia, si innamora di Tyson che lo ricambia e tenta un 69, tocca il punto più basso quando Flavia Cercato (voto 110, lode e lingua in bocca accademica) gli dice di evitare il latinorum, poi si riscatta con uno scatto di orgoglio ("signorina, si capisce? era troppo complicato?") e con l'anarchia unica via del finale. Premiato ancora dagli ascolti, lo aspetto al banco di prova di stasera: se uscirà vincitore anche dalla sfida con la Fallaci, il trionfo sarà su tutta la linea, Altalenante.

- Antonella Clerici: voto 5. L'emblema della goffaggine (dopo che ha perso pezzi di vestito sul palco, Gai Mattiolo ha già portato i libri contabili al Tribunale fallimentare), inizia cantando un'imbarazzante serie di "lalalalala", poi si risolleva dimostrando un po' più di sicurezza nella coconduzione. Per dare una svolta al suo Festival deve darsi ad abiti più user-friendly. Plug and pray.

- Federica Felini: voto 6 di incoraggiamento. Pur avendo la vocetta più insopportabile dell'etere europeo, bisogna riconoscere che svolge il suo compitino con diligenza e precisione. I prossimi passi saranno correggere le scapole alate e rimuovere il grosso solco che le percorre verticalmente il torace. Soldatina.

- Anna Tatangelo: voto 5. Per fortuna che è appena diventata maggiorenne, così non corro il rischio di accuse di pedofilia. L'interpretazione è più convincente di quella di martedì sera, se ci fosse un testo anzichè un insieme di agglomerati di sillabe ("blbrflrprbripetibiliiiiiii") la canzone ne guadagnerebbe. Vedette.

- Marco Masini: voto 4. Mostra sprezzo del ridicolo auspicando la Fiorentina in Champions League. Lui persiste nel farsi dirigere da un uomo con al posto dei capelli un'antenna di Telespazio, la canzone persiste nel non fissarsi nel cervello neanche col Bostik. Acqua cheta.

- Antonella Ruggiero: voto 7,5. Convincono ancora di più sia lei che la canzone. E prendesse una stecca che fosse una. Rocciosa.

- Ale e Franz: omissis. A me non sono mai piaciuti (come la quasi totalità di Zelig e i suoi derivati), quindi mi astengo. Però la battuta sulla "cintura nera di minchiate" non era malvagia. Commovente il passaggio in cui Bonolis lancia la telepromozione, si dimentica la marchetta al loro film e, in un ultimo, disperato tentativo, lancia un urlo "DALL'11 MARZO C'E' IL FILM DI".

- Francesco Renga: voto 7. Finalmente si veste in maniera umana. Vedere l'ex cantante dei Timoria che furono disquisire con la Clerici di risotti è stato abbastanza avvilente, ma confermo il giudizio positivo (tiè) su una canzone non paragonabile a quelle dell'età dell'oro, ma ciononostante più che credibile. Imborghesito.

- Marina Rei: voto 5. Al secondo ascolto il pezzo si affloscia miserrimamente. Sarebbe carino da parte sua smettere di girellare sul palco facendo l'aeroplanino. Montella.

- Lo speciale di Italia 1 su Cogne: meno infinito, a prescindere.

- Alexia: voto 4,5. Ignobilmente armanizzata da capo a piedi, ripropone il suo ibrido fra la sigla di Dragonball e "This is the rhythm of the night". Per par condicio, l'anno prossimo voglio Cristina d'Avena al Festival. GT.

- Gigi d'Alessio: voto 3. "Il romanticismo fatto voce"? Siam messi bene. Si tira una batteria di zappe sui piedi con la sviolinata a Bonolis. Per il resto, non pervenuto. Melenso.

- Mike Tyson: inclassificabile. Più che Iron Mike sembra un bambinone che si è sporcato la faccia coi pennarelli. Ride per metà del tempo, mentre Olga Fernando legge un copione passatole dall'ufficio stampa. Tanto per darvi un'idea, per la noia mi sono messo a leggere un manuale sul CSS. Ridanciano.

- Paola e Chiara: voto 4,5. La voce di Chiara è un po' più credibile, ma le preferivo euro-dance-lesbo-chic. Se ne tornano a casuccia loro, e non è che sia chissà quanto dispiaciuto. Ornamentali.

- Umberto "Ministry of Darkness" Tozzi: voto 3. Totalmente insignificante, giustamente eliminato. Non era mettendo le solite immagini a casaccio sullo sfondo (Einstein?) che poteva riuscire a risollevare le sorti di un pezzo veramente brutto. Mesto.

- Enzo Vendrame: voto 7. Il Freak of the Week riscatta balbuzie e tremori lanciando la polemica nel momento esatto in cui la serata si stava sgonfiando. Tempista.

- Iva Zanicchi: voto 2. Tristissimo il momento in cui, al suo "Facciamo una standing ovation alla musica italiana", hanno applaudito in quattro. Oratoriana.

- Marco Giusti: senza voto, per compassione. Uno dei padri fondatori di Blob si riduce a inanellare figure barbine senza soluzione di continuità, non ultima il definire "i più elaborati" i pezzi di Paola e Chiara e di Marina Rei. Incomprensibile.

- Cristina Chiabotto: voto 2. Continua ad avere seri problemi nel ripetere le cose a memoria. Bonolis pone fine alle sue sofferenze interrompendola brutalmente: si conclude così la breve ma sfolgorante carriera televisiva di Miss Italia. Sunset Boulevard.

- Il gioco della sedia: voto 0. Quale persona sana di mente, dopo essere stata eliminata, si siederebbe in mezzo al palco per esporsi al pubblico ludibrio? Inutile.

- Povia: non giudicabile. Non me la sento di massacrare ulteriormente questo poveraccio che canta "I bambini non hanno peli nè sulla pancia nè sulla lingua", sarebbe assimilabile alla circonvenzione di incapace.

- Chi ha avuto l'idea di mettere i Giovani a fine serata: voto 2. Scelta strategica peggiore non poteva esserci. Già non brillano di loro per la bellezza delle canzoni, se poi li fai esibire davanti a quattro nottambuli le probabilità che qualcuno riesca a rimanere nella memoria fino almeno alla fine di marzo scendono a livelli infinitesimi. Cervellotico.

- Concido: voto 4. "Ci vuole culo". Appunto, l'unica cosa che vi ha potuto permettere di andare a Sanremo con una bruttura di canzone come quella è il culo. Sfacciati.

- Laura Bono: voto 5=. Con una pettinatura fatta coi petardi, porta una canzone in puro Sanremo-style sanza infamia, sanza lodo e con parecchia noia. Il meno meno è per le stecche. Schiscia.

- Narciso e Boccadoro: voto 5,5. Voce mediocre, musica scialba. Si salva soltanto il testo, fra i più interessanti dell'intero Festival. Parolaio.

- Negramaro: voto 7/8. Innanzitutto, hanno scongelato Vince Tempera ed è sempre un punto di lode. Poi, la canzone è decisamente bella, con un grande attacco di batteria. Se il cantante non si cospargesse le corde vocali di Svitol sarebbe la perfezione. Ovviamente, eliminati. Decisi.

- La Differenza: voto 5,5. Con Woody Harrelson alla voce, propongono un pop gradevolmente inoffensivo, con un testo pessimo e con il sosia del Piotta al walkie-talkie. In medio stat virtus.

- Giovanna d'Angi: voto 6. Da qualche anno a questa parte, a Sanremo bisogna pagare la tassa della taglia forte con voce similblack. Quest'anno, nonostante la fastidiosa claque e il look alla Merydelgrandefratello, la si paga un po' più volentieri del solito. Fucsia.

- La caciara finale: voto 10. Il casino totale globale inscenato da Bonolis in attesa dei risultati dei Giovani, oltre a piegarmi dal ridere per un buon quarto d'ora, ha segnato lo sdoganamento ufficiale del concetto di caciara. "Non so che fare: canto!" E Bonolis canta, la Zanicchi canta, Giletti canta, Del Noce non canta perchè non sa le parole, "Direttore, che canzone sa?", "Azzurro", "Maestro, vada con Azzurro", Del Noce che canta Azzurro, Bonolis che si inginocchia sul palco, la busta coi risultati che si materializza magicamente anche se non si capisce se sono i tre eliminati o i tre qualificati. Solo all'una di notte potevano permettersi un puttanaio simile. Fascettiana.

- Le classifiche: voto 6,5. Una media fra le eliminazioni di Uomini e Donne (giuste), i primi posti (giusto quello di Renga, agghiacciante quello di Alexia) e le eliminazioni dei Giovani (di cui una - Negramaro - incomprensibile e una - Boccadoro - forse evitabile). Comunque, rispetto agli altri anni, sta andando di lusso. Spiazzanti.




02/03/05


Il pagellone dei fiori² - 1

Le pagelle per quest'anno le ha già fatte QuattroPassi, quindi io posso anche ritirarmi. Ciao.
(no, ché poi c'è la gente che mi manda i messaggi alle due di notte intimandomi di postare.)

- Giulio Tremonti: voto 10. La sua apparizione a Batti e ribatti mentre brandiva una scatola di pomodori pelati è una delle immagini più belle degli ultimi vent'anni di televisione. Signori, abbiamo perso un ministro dell'Economia, ma abbiamo trovato il nuovo Buster Keaton. Euroconvertito.

- Mameli Metallico: voto 7. Essenzialmente, perchè ci ha liberato da quell'abominio di Perchè Sanremo è Sanremo, che, sinceramente, aveva stramazzato tutto lo stramazzabile. Non ho ben capito il dito medio di Paolo Carta alla fine (sarà mica leghista?). Malmsteen.

- L'accozzaglia di zozzoni iniziale: voto 2. Il modo migliore per rendermi istantaneamente antipatica la categoria Giovani (come se ce ne fosse stato bisogno). Defilippica.

- Paolo Bonolis: voto 7,5. Avevo un po' paura, perchè Bonolis è a mio parere inarrivabile nelle forme brevi (mezz'ora - massimo un'ora, come ad Affari Tuoi), ma perde mordente sulla lunga distanza. Invece ha retto la baracca, con battutacce come quelle sulla Clerici e battute spudoratamente copiatemi come "il miglior Festival del 2005", ha concentrato in due-tre momenti le insostenibili digressioni moraleggianti e gli ascolti lo hanno premiato. Il segreto del suo successo? L'assenza di Luca Laurenti. Promettente.

- Flavio Cattaneo: s.v., ma voto 8 al suo imbalsamatore.

- Barbie Clerici: voto 3. Definire imbarazzante il suo ingresso in scena è un pietosissimo eufemismo. Dopo averla sentita dichiarare "non ho voluto provare la discesa dalla scalinata perchè voglio essere me stessa" ho sperato ardentemente che spargesse i suoi incisivi sul palco dell'Ariston. Tacerò, per decenza, dei suoi vestiti. Bamboleggiante.

- Federica Felini: voto 2. Date da mangiare a questa povera ragazza. Un panino con la porchetta, un piatto di bucatini, una Fiesta, qualsiasi cosa, ma datele da mangiare. E, possibilmente, tenetele chiusa la bocca, ché quando parla dimostra l'intelligenza di un dosso rallentatraffico. Casereccia.

- Umberto "Italian Badass" Tozzi: voto 4. Già dall'attacco della canzone si capisce che è un'immensa rottura di coglioni. Il ritornello è un po' meno scialbo, ma i controcanti sono semplicemente vomitevoli. E qualcuno mi spieghi cosa c'entrava Che Guevara. Sconnesso.

- Paola e Chiara: voto 3,5. Riescono a incespicare nelle scale nonostante siano grandemente avvantaggiate dal baricentro basso. Tentano di supplire a una canzone che avrebbe un minimo di senso (ma proprio poco) se cantata da una voce maggiore o uguale a quella di Giorgia mostrando un po' di mercanzia in trasparenza, ma non basta. Sottodimensionate.

- I cittadini di Ginostra: voto 3. Cosa può spingere una popolazione a una battaglia diplomatica per vedere il Festival se non un immane abuso di allucinogeni? Lisergici.

- Matia Bazar: voto 5+. Innanzitutto, ci sono ancora i Matia Bazar? Campano ancora? Qualcuno ha a casa un disco dei Matia Bazar' Qualcuno si ricorda la faccia di uno dei Matia Bazar che non sia Antonella Ruggiero? Comunque la canzone si distingue leggermente dalla loro consueta sbrodolata sanremese e sarebbe quasi decente se non venisse deturpata dalla scimmia urlatrice che passa metà del pezzo a sbraitare e l'altra metà con gli occhi rovesciati all'indietro. Chiassosi.

- Il fidanzato di Barbie Clerici: voto 5. "Guarda che bel sorriso", mentre questo pover'uomo mostra una manciata di denti buttati a casaccio nella bocca. Ortodontico.

- Nicola Arigliano: voto 6/7. Dà l'impressione di non aver mai cantato la sua canzone prima d'ora. Mi aspettavo qualcosa di un po' più ritmato, ma anche il pezzetto un po' scolastico non dispiace. Breznev.

- Renato Serio: "le note non sono 7". Bravo, 7+.

- DJ Francesco Band: voto 1. E' come sparare sulla Croce Rossa. Il solito testo delirante ("è da un mese che preferisce il mese di maggio"?), i suoi soliti ragli sul palco. Novità: ha portato con lui sul palco due tizi che fanno palesemente finta di suonare. E il moog a metà pezzo è impresentabile. Ovini.

- Toto Cutugno feat. Annalisa Minetti: voto 4. Dal freezer direttamente sulle vostre tavole, una cutugnata di basso profilo, che assomiglia a un altro pezzo che in questo momento non mi viene in mente. Stopposi.

- Alexia: voto 5. C'hai quarant'anni! Piantala di fare la ragazzina! Non è cantando la sigla di Dragonball che fermerai il corso inarrestabile del tempo! Mezzo voto in più perchè era il primo non-lentone della serata. Carampana.

- Gigi d'Alessio: voto 3. Tenta di darsi un tono vestendosi da Elwood Blues, poi sciorina la sua consueta sceneggiata neomelodica. Visto che il vincitore uscirà anche dal televoto e conoscendo la sistematicità con cui i napoletani sostengono i loro paladini, ho sacro terrore che possa vincere lui. Corifeo.

- Gli opinionisti: voto 2. Si sono trasformati in tante copie di Vincenzo Mollica. Le canzoni sono tutte belle, tutte meravigliose, tutte eccezionali. Marco Giusti tenta di distinguersi dall'uomo comune coniando il "cozza-chic", ma non lo sente nessuno perchè non sa tenere il microfono. Enzo Vendrame, invece, probabilmente verrà abbattuto in diretta durante la serata finale per porre fine alle sue sofferenze. Molli.

- Michael Bublé: voto 7,5. Il siparietto con Bonolis è stato godibile, anche se leggermente troppo lungo. Whisky and soda.

- Le Vibrazioni: voto 5. Un altro lentone disarmante, con una manciata di stecche. Giulia, where art thou? Bolliti.

- Francesco Renga: voto 7,5. Mezzo punto in meno per il vestito da pappone anni '30. Dopo "Meravigliosa - la luna fra le nuvole" avevo terrore del suo pezzo, che invece non è affatto male, soprattutto nella strofa. Anche se la fine del ritornello è uguale a un passaggio di una sua vecchia canzone. Ritrovato.

- La musica del video della bambina: voto 0. "Un lupo nero che dà un bacino a un agnellino"? Meno canne, per favore. Agghiacciante.

- Antonella Ruggiero: voto 7+. Lei, pur con la sua aria da
"sono-l'unica-sulla-faccia-della-terra-ad-avere-una-bella-voce" è sempre una garanzia. Per essere una canzone scritta da Mario Venuti mi aspettavo qualcosa di meglio, ma è comunque un buon pezzo. Elegante.

- Marco Masini: voto 4. Dopo l'anno scorso, è un uomo sollevato e si vede. Si può quindi permettere di portare una copia scialba del pezzo dell'anno scorso senza soffrirne troppo. Indifferente.

- I capelli del maestro Martelli (quello che dirigeva la canzone di Masini): voto 0. Prima di entrare in scena ha messo le dita nella presa della corrente, non c'è altra spiegazione. AC/DC.

- Anna Tatangelo: voto 3. Un'insopportabile lagna, con un testo scritto da un incapace (non è possibile dire settantaquattro sillabe nello spazio di un secondo, c'hai dei problemi di metrica). Un voto un più solo perchè cresce bene. CBCR.

- Peppino di Capri: voto 4. Parla di vecchiaia mugolando come stesse cantando "Champagne - per brindare a un incontro". Fuori tema.

- La famigliola di cinesi rincoglioniti: voto 2. Siparietto triste e più che evitabile. Export.

- Marcella Bella: voto 5-. Vedendola dal davanti, pensavo a una sua mise sobria. Il banner "Uomo bastardo" sul culo ha rovinato tutta la poesia. La canzone, con quel testo ignobile, poteva anche essere peggio. Datata.

- Fernando Meneguzzo: voto 4. Un altro che ha fatto di peggio, ma che rimane ben lontano dal produrre una canzone ascoltabile. Poteva risparmiarsi la serie di tamarri di cui si è circondato. Tuzz tuzz.

- Communardo Nicolai and the Mothers of Invention: voto 7/8. Poteva prendere anche di più, se non avesse copiato il testo a Mogol/Battisti. La canzone è probabilmente la migliore del Festival, molto d'atmosfera. Old fashioned.

- Franco Califano: voto 6,5. Nella sua solita tenuta da puttaniere di Portofino, il suo recitar cantando ha il suo perchè. Anche se a un certo punto sembrava l'imitazione di Galeazzi di Nicola Savino. Bitico!

- Velvet: voto 6+. Epic-pop sostenuto da una bella batteria incalzante. Niente male, mi hanno piacevolmente sorpreso. Shoegaze.

- Marina Rei: voto 5,5. Si traveste da Carla Bruni per darsi quell'aria di sintomatico mistero, ma rovina tutto coi bonghi. Centrosociale.

- Miss Italia: voto 5. Deve fare una cosa, una: ripetere il discorsetto che si è imparato a memoria. Ci riesce solo in parte. Rivedibile.

- Le classifiche: voto 8=. Sono d'accordo sui primi posti di tre delle quattro categorie (anche se non riuscirò mai a capire perchè il caravanserraglio di DJ Francesco sia davanti ai Velvet). Per quanto riguarda i Classic, Cutugno primo e Califano ultimo sono due oscenità. Ottimistiche.