30/06/03
Arriverò in ritardo di ventinove anni, ma l'album che dà il titolo a questo blog (in dubio, pro citatione: The Lamb lies down on Broadway dei Genesis) è un fottuto capolavoro. Intanto, il quaderno di analisi è ufficialmente Missing In Action: se l'esame (di domani, per la cronaca) dovesse andar male, so a cosa dare la colpa.
La Farina (anzi, la Farina-Elia, come la Henin-Hardenne - i doppi cognomi aggiunti a posteriori mi irritano) nei quarti di Wimbledon: per lo scassatissimo tennis italiano, è un mezzo miracolo. Purtroppo, Agassi è stato buttato fuori da quell'energumeno di Philippoussis, che sembra sempre sul punto di sparire dalla circolazione per poi ricomparire quando meno te lo aspetti.
Il mio processore scalda talmente tanto che vicino al PC posso fare la sauna. Dovrei cambiare dissipatore, il problema è che quello che fa meno rumore si aggira sui 50 decibel. Non credo che mettere i cartoni delle uova nel case possa risultare salutare.
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Tema: Gli psicodrammi.
Svolgimento:
I personaggi in questione sono: io e l'Imperatore (un'associazione a delinquere, per inciso ).
Si tenta di installare un giochillo (nella fattispecie, Cycling Manager 3 - originale, particolare che sarà particolarmente importante in seguito).
Lo si installa, a fatica, ma lo si installa.
Si tenta di farlo partire: ta-dah! Compare una mega-iper-stra-spacca-qualsiasi-culo-protezione: ma che ce frega, tanto noi si ha il codice origginale.
Si inserisce il codice: errore, "Disc not found". Si è inserito il codice a lettere minuscole, sarà quello l'errore.
Non c'è il tasto per reinserire il codice. Dieci minuti di tiraggio moccoli.
Si disinstalla, si reinstalla. Prima volta.
Compare la protezione. Si reinserisce il codice, a lettere maiuscole. "Disc not found".
Giro di Google, niente di nuovo sul fronte occidentale.
Si disinstalla, si reinstalla. Seconda volta.
Compare la protezione. Si re-reinserisce il codice, a lettere maiuscole e senza trattini separatori. "Disc not found".
Secondo giro di Google, probabilmente il gioco in questione non esiste.
Si disinstalla, si butta il CD nella pattumiera.
(l'ultima frase è un po' romanzata, però credo sia la tentazione che abbiamo avuto entrambi )
L'immagine di chiusura è l'Imperatore che urla "Non riesco a crederci! Un gioco originale da crackare! Assurdo!". Sono cose che fanno male al calcio.
Nota di colore, mentre guardo Wimbledon con la coda dell'occhio (destro, nella fattispecie): la Sharapova farebbe la felicità di Luttazzi. Non ho mai sentito nessuna gemere in quella maniera, sembra che stia giocando contro (sostituire con avverbio a piacere) Rocco Siffredi.
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29/06/03
Definitivamente a casa, thanks to the Weeping Emperor.
- La review del concerto di Elio è clamorosamente saltata (se prometto, non mantengo). Le tre cose che comunque mi preme di dire sono:
1) Cicciput non è un album facile. All'inizio, avevo sentito solo Shpalman e mi aveva fatto pressochè cagare. Al concerto, l'ho sentito (gioco forza) pressochè tutto e, pur non essendo "user-friendly", mantiene la forza dissacratoria degli EelST con un contributo di originalità musicale non da poco (--> Frank Zappa).
2) per 7 (sette) euro, due ore e un quarto di concerto - e che concerto: su tutti, un Christian Mayer dominante come non mai e un Faso semplicemente funambolico. Peccato di avere un agglomerato di casse che impediva perfettamente la visuale di Cesareo (che nell'interminabile assolo di Uomini col borsello ha fatto dei numeri circensi) e di Mangoni-ragazzo immagine.
3) forza Panino.
- Sto sviluppando una forma d'odio nei confronti dei ciclisti. Non i ciclisti professionisti, che prenderanno le peggio schifezze esistenti in natura ma almeno non rompono le balle a nessuno, ma le orde di cicloamatori che invadono le strade della Brianza la domenica mattina, col loro allegro carico di simpatiche abitudini:
a) agglutinarsi in grupponi da 80-90 ciclisti che occupano l'intera sede stradale e oltre
b) in caso di non-agglutinamento, piazzarsi esattamente a centro corsia
c) evitare di segnalare eventuali svolte
d) mantenere una traiettoria perfettamente sinusoidale
Se non iniziano a costruire delle piste ciclabili, le costruisco io.
- Per la serie "eò-eò-la fortuna eò-eò- viene e va", ho perso il quaderno degli appunti di analisi tre giorni prima dell'esame di analisi. Alla fine, niente di irrimediabile, ma perchè il destino che bussa alla porta deve sempre bussare alla MIA di porta?!? Il mio aulico e definitorio commento è: "Minchia, che due coglioni."
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25/06/03
Mi sto riaccostando, dopo mesi, a Mahler. In questo momento sta andando la Quinta, con tutto il suo allegro carico di senso di disfacimento (e uno tra i minuti e mezzo più strazianti della musica occidentale). E la cosa divertente è che non sono neanche in uno stato depressivo tale da dire "Ammazziamoci ulteriormente con l'ausilio del supporto ottico".
Fa caldo. E mi affido a Montale per invocare un po' di pioggia, mi sa che ho qualche problema.
Piove. E' uno stillicidio
senza tonfi
di motorette o strilli
di bambini.
Piove
da un cielo che non ha
nuvole.
Piove
sul nulla che si fa
in queste ore di sciopero
generale.
Piove
sulla tua tomba
a San Felice
a Ema
e la terra non trema
perchè non c'è terremoto
nè guerra.
Piove
non sulla favola bella
di lontane stagioni,
ma sulla cartella
esattoriale,
piove sugli ossi di seppia
e sulla greppia nazionale.
Piove
sulla Gazzetta Ufficiale
qui dal balcone aperto,
piove sul Parlamento,
piove su Via Solferino,
piove senza che il vento
smuova le carte.
Piove
in assenza di Ermione
se Dio vuole,
piove perchè l'assenza
è universale
e se la terra non trema
è perchè Arcetri a lei
non l'ha ordinato.
Piove sui nuovi epistèmi
del primate a due piedi,
sull'uomo indiato, sul cielo
ominizzato, sul ceffo
dei teologi in tuta
o paludati,
piove sul progresso
della contestazione,
piove sui works in regress,
piove
sui cipressi malati
del cimitero, sgocciola
sulla pubblica opinione.
Piove ma dove appari
non è acqua nè atmosfera,
piove perchè se non sei
è solo la mancanza
e può affogare.
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23/06/03
- Precisazione riguardo alle t.a.t.u. Il mio primo commento era cattiverrimo, poi ci ho riflettuto un attimo e, in effetti, la loro versione di HSIN è "quasi filologicamente corretta": l'arrangiamento poteva essere deturpato decisamente di più (temevo una bella basetta techno alla Not gonna get us), le loro vocette sono effettivamente insultorie.
- E' ricominciato Dawson's Creek, l'Elogio Della Salsiccia Inutile E Dannosa Ai Più. Aridatece Beverly Hills.
- A casa, stanno usando la mia copia di Infinite Jest (del genio assoluto che risponde al nome di David Foster Wallace, per i male informati) come fermaporta. Questa è cattiveria pura, oltre che lesa maestà.
- E adesso, nonostante debba studiare, una sacra mezz'oretta di Wimbledon non me la toglie nessuno (sperando di trovare i totemici Tommasi e Clerici - bella rima, mi complimento con me stesso). Fra l'altro, si vede che le buone abitudini non si perdono mai: Sanguinetti le stava prendendo (vabbè, le stava prendendo da Roddick, ma credo che le prenderebbe anche da Panatta, oggi come oggi).
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22/06/03
- Ho scoperto casualmente l'altro giorno che le t.a.t.u. hanno fatto una cover degli Smiths (How soon is now, per la cronaca). Lì per lì, non mi hanno fatto una grande impressione. Poi ho pensato al remix truzzo di Moonlight Shadow di Mike Oldfield o il delitto di lesa maestà perpetrato ai danni di Geordie di de Andrè e ho ponderato meglio.
- Per la serie "Doppi sensi, questi sconosciuti", pubblicità del Carte d'Or Algida: "quando sentono parlare di [...] cremosa spagnola, vengono".
- Devo stampare 200 pagine di lucidi di informatica. Probabilmente, la Lexmark mi farà socio benemerito.
- Ho mal di testa. Ma sono già socio benemerito di qualsiasi società farmaceutica producente antidolorifici.
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se non è un'avventura, ce la faccio diventare io. Ovvero: come trasformare un esame in Conservatorio in un romanzo di formazione.
OST: guess who? Peter Gabriel (con l'aggiunta di Elio e le Storie Tese) - cosa ci posso fare? Ho dei periodi di monomaniacalità musicale: quest'anno mi è già successo con gli Alan Parsons Project, con gli Idlewild, coi Pink Floyd (per la 16a volta) e coi Subsonica. Funziono così, spiace.
Peter Gabriel - Solsbury Hill
- Sledgehammer
- Steam
- Slow Marimbas
- San Jacinto (tutte con la "S"?!?)
- Games Without Frontiers (ah.)
- Red Rain
Elio e le Storie Tese - Cara ti amo
- La terra dei cachi
- Tapparella
- Servi della gleba
200603.
1615h. Lift off, valigia a tracolla e caldo abbacinante. Riesco incredibilmente a non dimenticare niente.
1628h. Treno numero 1. Solito Regionale Per Milano Porta Garibaldi Ferma In Tutte Le Stazioni, con ameni sedili in gommapiuma che raggiungono temperature dell'ordine dei 600 gradi.
1653h. Scendo a Milano Greco. Treno 2: interregionale per Piacenza che ferma a Milano Lambrate (qualcuno potrebbe chiedersi "perchè non hai preso la metropolitana?": vuolsi così colà, ove si puote ciò che si vuole e più non dimandare). Cinque minuti di sauna davanti alle porte del treno (che procede alla folle velocità di 20 Km/h, iniziavo a temere di subire fenomeni di contrazione delle lunghezze).
1705h. Monitor di Milano Lambrate: diretto per Mantova, 17.26, binario 11. Nessuna segnalazione di ritardi/cambi di binario/esplosioni sincretiche delle motrici. Nell'attesa, faccio in tempo a rovesciarmi mezza lattina di coca su una delle due magliette che avevo dietro (e che aveva raggiunto vette di pezzataggine inarrivabili da un corpo fermo).
1726h. Treno 3: al binario 11, arriva un interregionale per Ravenna. "Boh, magari passa da Mantova e poi taglia giù". Lo prendo. Salgo con l'intento di mettermi a ripassare, ma sento che qualcosa non va, non mi sento particolarmente tranquillo...
1750h. "Stazione di Lodi. Interregionale per Ravenna parte dal binario 4. Ferma a Casalpusterlengo (ok), Piacenza (cosa?), Fidenza (no.), Parma (no!), Reggio Emilia (no!!!), Modena (nooooo!!!), Bologna (cazzo. ho sbagliato treno.)." Sullo sfondo di questo mio dramma solitario, c'è un campo di girasoli tutti rivolti verso il basso (satanisti?!?).
1759h. Con abile mossa e sprezzo del pericolo, scendo a Casalpusterlengo, dopo aver verificato su una cartina corrosa che la linea per Cremona-Mantova parte dalla stazione dopo (Codogno). Per fortuna, c'è un treno per Codogno fra dieci minuti.
1811h. Treno 4: due carrozze ammuffite (nel senso letterale della parola). E neanche parte.
1830h. *Venti minuti per fare quattro cazzo di chilometri.* Guardo gli orari dei treni: diretto per Mantova parte alle 19.27. Ne approfitto per ripassare in una dignitosissima sala d'attesa in porfido.
1915h. Monitor della stazione di Codogno: diretto per Bologna in ritardo di un'ora (ROTFL!), diretto per Mantova in ritardo di 5 minuti (merdimonio.).
1925h. Monitor della stazione di Codogno: diretto per Mantova in ritardo di 10 minuti (merdimonio.).
1935h. Monitor della stazione di Codogno: diretto per Mantova in ritardo di 15 minuti (merdimonio.).
1945h. Treno 5: forno diretto per Cremona-Mantova. Dio sia lodato.
2100h. Con un trionfale ritardo di due ore rispetto al previsto e un grado di pezzatura non calcolabile in errepiù, ritorno alla vita con una provvidenziale doccia nel mio loculo d'albergo (fornito però di ventilatore di potenza deflagratoria: a velocità 3 si sollevava da terra).
2145h. Dopo telefonate ed sms di rito, esco per cenare. Mantova si rivela una città pressochè fantasma (io ho visto poco e male, ieri sera: che non se ne abbiano a male eventuali lettori natanti mantovani, ma quello che ho visto è stato una serie di strade deserte, piccoli capannelli di persone intente a discettare della rava e la fava e locali semivuoti - ed ero più o meno in centro). Piazza Cavallotti sembra Piazza San Babila, solo che non c'è la fontana ma c'è il teatro. Entro in una pizzeria e mangio con calma olimpica (il che, per i miei standard, equivale a mezz'oretta scarsa).
2245h. Rientro in albergo per dormire il sonno dei giusti. Peccato che avessi ancora indietro tre capitoli da ripassare e che mi perda a guardare il finale di Nazionale Cantanti - Ferrari. C'avevo proprio un cazzo da fare.
2340h. Mi addormento, con incredibile fatica e, come sempre mi capita negli alberghi, su un cuscino fastidiosamente molle.
210603.
0710h. Sveglia traumatica, con cellulare e telefono della camera in contemporanea.
0750h. Dopo la colazione, torno in camera a raccattare le mie cose e trovo dieci minuti per concentrarmi improvvisando balletti su Sledgehammer e Steam in mezzo metro quadro di spazio.
0815h. Valigia a tracolla e cartina in mano, mi reco celermente in Conservatorio. Meno male che Mantova è piccola, in un quarto d'ora arrivo lì. Entro e trovo tre-quattro tizie che discutono, appunti alla mano. Una è decisamente carina.
0835h. Alla spicciolata, arrivano anche gli altri esaminandi, tra cui una decisamente notevole ma che se la tira da qua a Gaeta.
0900h. Arriva la Commissione, consistente in:
- omino ansiogeno con Lacoste rosa, che in seguito (lui e solo lui, dato che parla tutto il tempo) chiamerò X (nel mio massimo furore paranoico, non vorrei che l'omino in questione leggesse il blog - che, poi, già il particolare della Lacoste rosa potrebbe essere distintivo, ma lasciamo perdere)
- donna mora in vestito fiorato
- signora bionda e giunonica
A questo punto, è giusto spiegare al pubblico natante le modalità di quest'avventura dello spirito chiamata "Licenza di Storia della Musica". L'esame è orale. Tutto il programma (che spazia dalla preistoria alle scuole nazionali - fine '800/inizio '900) è diviso in 32 tesi + 9 tesi di acustica. Il candidato estrae a sorte una tesi fra le prime 16, una tesi fra le seconde 16 e una tesi di acustica e deve discuterle. Durata media del colloquio: 40-50 minuti.
0905h. Entra la prima candidata, che esce dopo *10 minuti* dando spiegazioni sulla brevità del colloquio troppo astruse per essere riportate in questa sede (probabilmente aveva scambiato il passaggio dell'esame con la comproprietà di Sculli, due prosciutti sotto sale e 100.000 euro in banconote del Monopoli).
0915h. Entra il secondo candidato, che millanta di non sapere un cazzo. Esce trionfante dopo mezz'ora e, come tesi della prima parte, gli hanno chiesto la sesta (quella sulla notazione musicale medievale).
0925h. Entra la terza candidata. Anche a lei è uscita la tesi n.6.
1000h. Entra il quarto candidato. Anche a lui è uscita la tesi n.6. Corre voce che i professori stanno minacciando di togliere il numerino "6" perchè si sono rotti i coglioni di sentir parlare di neumi, diastemazia e modi ritmici.
1015h. Dopo aver fatto un po' lo gnorri ripassando (o facendo finta di), entro nei discorsi delle tizie viste all'ingresso del Conservatorio. Scopro che sono tutte (a parte una) flautiste che hanno l'esame di diploma martedì prossimo. Un po' di invidia, dato che sono mie coetanee e hanno quasi finito gli studi, mentre io ho ancora sacre pagnotte da mangiare (però c'è da dire che flauto è in 7 anni, pianoforte in 10...)
1030h. L'uscita del quinto candidato e la non uscita della tesi n.6 fa esplodere di gioia la commissione. Nel mentre, scopriamo che un altro candidato (un coreano) non è ancora arrivato e, per questo, viene istantaneamente ribattezzato il Coreano Fantasma. Una tizia esclama a gran voce "Chi è Beethoven?".
1050h. Esce la prima privatista. "Mi hanno fatto domande allucinanti, mi hanno chiesto se avevo ascoltato le messe fiamminghe e quando gli ho risposto di no mi hanno quasi cacciato fuori, dicendo che non avevo approfondito abbastanza la materia". Le flautiste rispondono "Strano, X di solito non fa queste cose." Ho capito che aria tira: *qui si mangiano i privatisti*. Tensione.
1100h. Un tizio di Verona chiede di entrare al posto del Coreano Fantasma perchè alle 2 deve fare il testimone a un matrimonio in qualche paesino sperduto della Bassa Padana. Con strani accordi di regime, la cosa s'ha da fare.
1115h. La flautista carina se ne esce con "Tu mi ricordi troppo quello di Zelig, quello che fa la seduta psicanalitica..." "Leonardo Manera, quello di 'fluuuuuuuuuuuoro'." "Esatto!" Come "esatto"?!? Cosa c'entro con Leonardo Manera? E' mai possibile che tutti debbano dire "Sei uguale a Tizio" o "Assomigli da matti a Caio"? Ho forma propria! Non sono un liquido, cazzo!
1130h. Col passare del tempo, ho la consapevolezza di avere una preparazione assai migliore rispetto agli allievi interni. Sbircio gli appunti di una flautista e, dove lei ha tre righe che parlano del madrigale del '300, io ho mezza pagina di struttura poetica, formale e vocale. Il che non è poi così positivo, vuol dire che *comunque* ho studiato svariate parti di programma che si riveleranno perfettamente inutili.
1135h. Esce la seconda privatista. "Mi hanno fatto domande allucinanti." La mia preparazione fa schifo.
1145h. Premessa elementare: quando viene emesso un suono, in realtà non viene emesso un suono puro ma un'amalgama di suoni armonici, con altezze diverse ma che non possiamo udire col nostro orecchio. Un certo signor Gioseffo Zarlino, a metà '500, scrive un trattato in cui, a partire dai primi suoni armonici, ricava alcuni intervalli fondamentali fra due suoni. Tutto chiaro? Speriamo.
Una flautista: "Guarda che per X questa cosa non è vera, nonostante sia scritta sul libro." Io: "Ah." Verrò bocciato, la commissione riderà di me e dopo, probabilmente, mi picchierà con delle mazze chiodate.
1155h. Sempre la flautista carina: "X è di Milano: se gli dici che sei di Milano, probabilmente ti prende in simpatia". Tentar non nuoce.
1205h. Si apre la porta. "Marchetti."
1206h. La bionda (riferendosi all'ambito musicale): Cosa studi?
Io (quasi interrompendola): *Ingegneria informatica al Politecnico di Milano.*
Bell'inizio. Intanto, X spiega alla mora le radici ontologiche della sua decisione di non fare pausa-pranzo.
1207h. Estraggo con studiata lentezza i fatidici numeri delle tesi. Acustica: 5 (i suoni armonici - una tesi a caso, tanto per farmi fare casino). Prima parte di Storia: 4 (il canto gregoriano). Seconda parte di Storia: 23 (bucio de culo! (cit!)) (Wagner).
1208h. Parto da Acustica, raccontando vita, morte e miracoli dei suoni armonici. Mi interrompe X: "Guardi che Zarlino però non c'entra niente coi suoni armonici!". Io: "Sìsìsì..."
1215h. Canto gregoriano. Come raccomandatomi dal mio prof., parto con un inquadramento storico: l'Editto di Costantino, i cristiani che escono allo scoperto, la diffusione dei canti liturgici. X: "Sì, sì, però vada più nello specifico..." E vado nello specifico, cosa vuoi che ti dica?
1218h. Come scritto sul libro e ripetutomi dal prof., molte forme gregoriane hanno andamento sillabico (una nota = una sillaba). X: "No! Hanno un andamento che segue la melodia del cazzobbuffo aviano." Vabbè...
1219h. Io: "E in questa forma, che come tante altre del gregoriano è sillabica..." X: "Lei è proprio fissato con questo "sillabico"..." Se c'era scritto sul libro, certo che sono fissato.
1220h. Wagner. Solita introduzione generale. "A questo punto, direi qualche cosa sulla biografia..." Mora: "No, no, per carità, passi a tracciare qualche caratteristica dell'opera". Le traccio quello che le pare.
1223h. X: "Lei ha ascoltato qualcosa di Wagner?" No. Ripenso alla privatista e al culo che le aveva fatto perchè non aveva ascoltato niente. "Non molto, però qualcosa..." X: "Ad esempio?" Sul libro c'è una pagina sul Tristano e Isotta. "Mah, qualcosa del Tristano e Isotta..." X: "Bene, mi dica le particolarità di quest'opera." Panico. Inizio ad inventare fregnacce sulla trama. "Quest'opera è una celebrazione dell'amore, i due protagonisti si amano ma sono ostacolati dalle famiglie e dalle vicende storiche e... [pausa] non fanno una bella fine." La commissione ridacchia. Lo interpreto come un buon segno, poi non so se è effettivamente così.
1227h. Riesco a riprendere le fila del discorso con una brillante esposizione sui Leitmotive e sul cromatismo wagneriano.
1235h. Esco pressochè festante, con un affondo Benton-style. Consulto con le flautiste, la maggior parte delle quali non è ancora entrata.
1250h. La commissione ha deciso di fare pausa-pranzo. Mysterium fidei. Pranzo anch'io con le flautiste, better than a calcio in culo. L'unica violinista del gruppo ha deciso di tartassarmi con un ripasso totale globale dell'universo. Decido di assecondarla, mi sento particolarmente buono; poi è un tipo molto dolce, mi ispira sentimenti di ripasso.
1400h. Dopo aver molto traccheggiato, decido di filare in stazione, salutando tutte. Faccio un rabbocco di fritto da McDonald's ed arrivo sicuro, rubizzo e rasierte in stazione, con 20 grassissimi minuti d'anticipo sulla partenza del treno.
Da questo punto in poi succede ben poco: il viaggio in treno è regolare, senza incasinamenti di linee o di treni che sbucano fuori dal nulla.
Morale della favola: l'esame dovrebbe essere andato bene ma non so ancora nulla. Come al solito, è stato un mezzo psicodramma ma *è stato*, e tutto il resto è fuffa.
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21/06/03
Questa sapida procedura, ovviamente, non è farina del mio sacco. Non ho idea di chi sia l'autore, l'ho solo trovato su it.arti.musica.classica (postato da tal Massimo Nespolo) e lo giro in cotesta sede perchè mi sembra carino.
>>> COME FAR PRENDERE LA PILLOLA AL GATTO <<<
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1) Prendete il gatto e sistematelo in grembo tenendolo col braccio sinistro come se fosse un neonato. Posizionate pollice e indice sui rispettivi lati della bocca del gatto ed esercitate una pressione delicata ma decisa finche il gatto apre la bocca. Appena il gatto apre la bocca, inserite la pillola in bocca. Consentite al gatto di chiudere la bocca,
tenetela chiusa e con la mano destra massaggiate la gola per invogliare la deglutizione.
2) Cercate la pillola in terra, recuperate il gatto da dietro il divano e ripetete il punto n. 1.
3) Recuperate il gatto dalla camera da letto e buttate la pillola ormai molliccia.
4) Prendete una nuova pillola dalla confezione, sistemate il gatto in grembo tenendo le zampe anteriori ben salde nella mano sinistra. Forzate l'apertura delle fauci e spingete la pillola in bocca con il dito indice della mano destra. Tenetegli la bocca chiusa e contate fino a dieci.
5) Recuperate la pillola dalla boccia del pesce rosso e cercate il gatto nel guardaroba. Chiamate qualcuno ad aiutarvi.
6) Inginocchiatevi a terra con il gatto ben incastrato tra le gambe, tenete ben salde le zampe anteriori e posteriori. Ignorate il leggero ringhiare del gatto. Dite al vostro aiutante di tenere ben salda la testa con una mano mentre inserisce un abbassalingua di legno in bocca. Inserite la pillola, togliete l'abbassalingua e sfregate vigorosamente la gola del gatto.
7) Convincete il gatto a scendere dalle tende. Annotate di farle riparare. Scopate con attenzione i cocci di statuine e vasi rotti cercando di trovare la pillola. Mettete da parte i cocci con la nota di re-incollarli piu tardi e, se non avete trovato la pillola, prendete un'altra pillola dalla confezione.
8) Avvolgete il gatto in un lenzuolo e chiedete al vostro aiutante di tenerlo fermo usando il proprio corpo in modo che si veda solo la testa del gatto. Mettete la pillola in una cannuccia, forzate l'apertura delle fauci del gatto aiutandovi con una matita e usando la cannuccia come cerbottana posizionate la pillola in bocca al gatto.
9) Leggete il foglietto illustrativo del farmaco per controllare che non sia dannoso per gli esseri umani. Bevete un succo di frutta per mandare via il saporaccio. Medicate il braccio del vostro aiutante e lavate il sangue dal tappeto usando acqua fredda e sapone.
10) Recuperate il gatto dal garage dei vicini. Prendete un'altra pillola. Incastrate il gatto nell'anta dell'armadio in modo che si veda solo la testa. Forzate l'apertura delle fauci con un cucchiaino. Ficcategli la pillola in gola usando un elastico a mo' di fionda.
11) Cercate un giravite nella vostra cassetta degli attrezzi e rimettete a posto l'anta dell'armadio. Medicatevi la faccia e controllate quando avete fatto l'ultima antitetanica. Buttate la maglietta e indossatene una pulita e intatta.
12) Telefonate ai pompieri per recuperare il gatto dall'albero del dirimpettaio. Chiedete scusa al vostro vicino di casa che rincasando ha sbandato e ha fracassato la macchina contro il muro per evitare di investire il vostro gatto impazzito che attraversava la strada di corsa. Prendete l'ultima pillola dalla confezione.
13) Legate le zampe anteriori e le zampe posteriori del gatto con una corda e legatelo al piede del tavolo. Cercate i guanti da lavoro e indossateli. Inserite la pillola nella bocca del gatto facendola seguire da un grosso pezzo di filetto di manzo. Tenete la testa del gatto in posizione verticale e inserite 2 bicchieri d'acqua in modo da assicurarvi che abbia ingoiato la pillola.
14) Dite al vostro aiutante di portarvi al pronto soccorso, restate seduti pazientemente mentre i dottori ricuciono le vostre dita alla mano ed estraggono i frammenti di pillola dall'occhio destro. Sulla strada per tornare a casa fermatevi al negozio d'arredamento per comprare un nuovo tavolo.
15) Telefonate alla Protezione Animali per vedere se possono prendersi cura di un gatto mutante. Telefonate al piu vicino negozio di animali pervedere se ci sono in vendita dei criceti.
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19/06/03
Sarebbe laudabilissima cosa che il primo post di un blog serva da presentazione-dichiarazione d'intenti-documento programmatico; cionondimanco, non ne ho la benchè minima voglia-le benchè minime capacità mentali. Quindi, butto il bambino-lettore nell'acqua e vedo se riesce a nuotare.
Alcune considerazioni, procedendo col sacro metodo del casaccio:
- se un'esercitazione di analisi si svolge tra le 14.30 e le 15.30 di giovedì, io mi addormento a prescindere dalla quantità di sonno arretrato, dalla pesantezza del cibo ingerito poco prima e dalla complessità dei calcoli effettuati durante la lezione;
- dopodomani devo dare Storia della Musica (o lettore natante, fermati un secondo e pensa alla trista esistenza di chi scrive, che ha passato svariati mesi della sua vita ad imparare a memoria la differenza tra cantata sacra e cantata profana o quante messe ha scritto Palestrina (102, tra cui la Missa Papae Marcelli (1562), che la leggenda vuole aver convinto le alte gerarchie ecclesiastiche, impegnate nel Concilio di Trento, a non bandire la musica dalle celebrazioni religiose)- che poi, in una mia scala di priorità, è sempre meglio di sapere calcolare 6000 equivalenti-Norton o la caratteristica di un transistor pnp, ma è infinitamente peggio di sorseggiare un mojito a Santo Domingo di fianco a Heidi Klum);
- sto ascoltando in maniera compulsiva Peter Gabriel (in questo momento, la casa offre San Jacinto - un pezzo assolutamente inquietante, dall'ambientazione - i paesaggi american-messicani mi ispirano un certo senso di decadenza e disfacimento - al testo - sto male/vedo il paesaggio scorrere a flash/arriva il medico/mi dà qualcosa/oddiomuoio - alla musica - in fa minore sono capaci tutti di fare un pezzo inquietante, ma l'arrangiamento frammentario e l'arpeggio che si ripete ossessivamente per tutto il pezzo accentuano questa mia sensazione);
- fa caldo, ma non abbastanza caldo perchè sia la notizia di apertura di Studio Aperto.
Dette queste inutilità, ritengo salubre chiudere qui. Mi faccio un appunto da solo: troppi incisi, troppe subordinate. Mi metto dal quattro al cinque e mi mando al posto.
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