30/11/03
Vergogne (inter)nazionali
Purtroppo, ieri sera ho visto Juve-Inter. E, purtroppo, devo ammettere che in 13 anni[1] che seguo partite della mia adorata Vecchia Signora Gobba, non l'ho mai vista giocare in maniera così ignobile[2]. La Juve era contratta, imprecisa, nervosissima. Difesa traballante, centrocampo traccheggiante, attacco inesistente. Ha avuto pochissime occasioni e quelle poche le ha sprecate malamente: io voglio tanto bene a Camoranesi, anche se ce l'ho al Fantacalcio e finora sta facendo abbastanza schifo ho della profonda stima per lui, ma quando ha sbagliato il gol che ha sbagliato volevo percuoterlo con oggetti metallici puntuti e arrugginiti. Del Piero ha latitato, Nedved ha preso un sacco di botte e poco altro, Trezeguet non pervenuto. L'Inter non ha fatto la partita straordinaria di cui tutti parlano. E' stata semplicemente cinica, ha fatto le cose giuste al momento giusto, sfruttando il fatto che Cruz ha il fisique du role dello scarpone inutile e dannoso a sè e al mondo e, invece, ha dei piedi più che discreti, lasciando libero quel satanasso da trasferta di Oba Oba Cazzobbuffoarboricolo Martins e scoprendo con precisione chirurgica le pecche difensive dei bianconeri. Ometterò il fatto che l'Inter ha vinto giocando discretamente bene e Vieri non c'era, ci penserà Freddocane a rimarcarlo. Insomma, diciamocela tutta: la Juve ha fatto l'Inter e l'Inter ha fatto la Juve. E, ieri sera, mi sono sentito molto interista.
[1] La prima stagione di cui ho coscienza calcistica è quella della Juve di Maifredi: se non è vero amore questo...
[2] Mi viene in mente, come esempio paragonabile di "partita incommensurabilmente di merda", solo un Pescara-Juve 5-1: stagione '92-'93, Trapattoni in panchina, Marco de Marchi in difesa, Coppa UEFA in saccoccia.
|
28/11/03
Esperimenti
Fra indicibili sofferenze, anch'io ho la mia bella (?) lista di cose che ascolto, la cui versione pre-alpha è qui (aspettando che mi venga voglia di fare un apposito antipixel da mettere nello pseudoframe sinistro). Ho provato 6500 plugin (e il mio PC ne ha risentito): il meno peggio mi è sembrato DoSomething, che però supporta solo le vecchie tag ID3v1 e, quindi, se c'è una canzone o un album con un nome leggermente sovradimensionato me lo tronca. Suggerimenti e betatesting sono, ovviamente, bene accetti; abbiate solo un po' di pietà per me, che sono una capra con l'HTML.
|
Colpi bassi
E no. Non si può parlare di "feste delle medie" senza che l'adolescente emarginato che è sepolto (oddio, sepolto, "ricoperto da un sottilissimo strato di terra") in me si immalinconisca leggermente. Anche se, ai miei tempi, mi sa che i lenti non si usavano già più. Che tristezza. Mi sa che sfrutto l'onda e me ne vado a suonare un valzer di Chopin.
Achiller application
|
26/11/03
Tre giorni vissuti pericolosamente - 2
Si parlava della BlogFest, ma è stata solo l'inizio.
Antefatto: il sottoscritto, assieme al suo scalcinato coro, aveva da svariati mesi programmato di partecipare al Megaraduno Intergalattico delle Corali dell'Universo Mondo (o, più ufficialmente, al 27° Congresso Nazionale di Musica Sacra), una due giorni di svariati appuntamenti musical-religiosi. Grandeeee divertimentoooo! Ragion per cui, sabato scorso, reduce dai fasti della BlogFest, mi sono scaraventato su un meraviglioso (e lento) Intercity di prima classe (Dio conservi il Sabato di Trenitalia). Unico obiettivo: arrivare alle 14.30 in Piazza S. Pietro. No, non avevo una bomba: a quell'ora iniziavano le prove per la Messa dell'indomani mattina. Ovviamente il meraviglioso treno lento si è assicurato di fare 40 minuti di ritardo, consentendomi di arrivare in Vaticano solo grazie a numeri circensi e a corse allucinanti, con annesso borsone a tracolla del peso di svariati quintali.
Il mio essere arrivato in orario mi ha consentito di assistere, davanti alla basilica, a scene di ordinaria disorganizzazione: per ritirare il "kit" della manifestazione (consistente in fuffa di genere vario e, per pochi privilegiati, i biglietti per il concerto offerto dalla casa dopo le prove) ci sono state risse furibonde, insulti irriferibili, carnai spaventevoli. Infatti, la Prefettura Vaticana ha tagliato la quasi totalità dei biglietti senza dire niente a nessuno: il pubblico si è un po' risentito e si è iniziato a parlare di denunce, richieste di risarcimento danni e altre amenità. Nel casino, mi è anche parso di sentire un "Chiamiamo il Gabibbo!".
Vedendo il clima burocratico-curialesco della cosa, mi aspettavo che a dirigere il mega-coro (20.000 cantori, secondo le ultime stime) ci sarebbe stato un qualche alto prelato di apocalittica noiosità e dubbia competenza. E invece, expect the unexpected: sul podio, si ergeva statuario quello che poi ho scoperto essere il parroco di un oscuro paese del Cremonese. Questo straordinario personaggio ha passato tutto il tempo a sbracciarsi, a saltare, a fare versi assurdi, dando vero e proprio spettacolo e assolvendo con sprezzo del pericolo il difficile compito di coordinare un simile numero di voci in uno dei luoghi con l'acustica peggiore della storia umana. Alla fine delle prove, il mio commento è stato: "Voglio l'effigie di quell'uomo sul mio comodino".
Quest'uomo è anche riuscito a far filare liscia la Messa del giorno dopo, presieduta dal filiforme cardinal Sodano. Io mi sono mischiato fra i tenori, dato che ci saranno stati almeno 500 organisti più qualificati del sottoscritto. Mi sono divertito a stare dall'altra parte della barricata, anche se dopo due ore in cui mi sono letteralmente sgolato parlavo come Sandro Ciotti. E cantare assieme ad altre ventimila persone un "Amen", anzi, un "-men", anzi, un "-men!" (punto esclamativo compreso) è stato decisamente emozionante. Credo sia un po' la stessa sensazione di, appunto, coralità di quando vai, chessò, a un concerto di Springsteen e canti Badlands con altre n-mila persone ( chi l'ha fatto potrà confermare), con in più il fatto che Badlands non è a sei voci, non senti la perfetta commistione delle linee melodiche, la loro amplificazione sempre più intensa fino a quando non butti fuori tutta la voce che hai e ti sembra che i polmoni debbano esploderti da un momento all'altro per le vibrazioni che circolano nell'aria.
La giornata si è poi chiusa con l'Angelus, da cui ho tratto due utili considerazioni:
- per muoversi in piazza San Pietro durante l'Angelus, bisogna menare spintoni a destra e a manca che neanche in una partita di rugby;
- il Papa sta veramente male, le immagini televisive non fanno rendere bene conto di quanto sia conciato, poraccio.
Ritornando a casa sul pullman dei miei coristi, ho infine potuto constatare i nefasti effetti di tre giorni di fuoco su persone che conducono vite tendenzialmente sedentarie: vecchiette che sembravano in acido, morigerate madri di famiglia trasformatesi in sgallettate della peggior specie, stimati professionisti darsi alle barzellette più viete. Per quanto mi riguarda, l'effetto di questi tre giorni è stato unico: stato vegetativo cronico.
|
Già White&Disturbed sono i miei maitre-a-penser della blogosfera, se poi si mettono pure a fare i biscotti, oltre ad assurgere a livelli mitologici, mi fanno pure sbavare dalla fame sulla tastiera. 'stardi, datemi almeno la ricetta.
|
24/11/03
Viviamo nel migliore dei blog possibili
Sapevo che il Leibnizio mi leggeva, ma non pensavo di essere degno di una menzione. I miei piani per il dominio organico e inorganico della blogosfera procedono a spron battuto.
|
Tre giorni vissuti pericolosamente - 1
La latitanza di questi tre giorni è dovuta a un'eccezionale concomitanza di eventi e, di conseguenza, a uno dei weekend più frenetici che la mia storia ricordi. Nonostante, infatti, le cose non si conciliino, io le faccio conciliare lo stesso, creando grave nocumento alla mia salute psico-fisica. Procediamo con ordine e per parti.
Io non sarei dovuto esserci, dato che il giorno dopo dovevo essere a Roma per il MegaRaduno Intergalattico delle Corali dell'Universo Mondo (e infatti il giorno dopo ero a Roma, ma ne riparliamo poi). Alla fine, abbandonando fra atroci sofferenze due persone festeggianti, mi sono aggregato a Sua Editorialità e a Sua Ipoteticità. Potrei dire che " ho ridefinito il concetto di fare tappezzeria", ma sarebbe troppo facile. Addurrò quindi una serie di scusanti, tra cui il " non sono molto tipo da feste mondane" e il " siamo arrivati tardi a causa di un impegno pregresso e improcrastinabile". L' Editore ha già riassunto sapidamente i punti salienti della serata (omettendo i miei tentativi di pigliarlo per il culo chiamandolo "Luto"). Aggiungerei solo l'effetto abbastanza straniante di vedere le foto della serata e dire "ehi, ma quel tizio che ho visto seicento volte e che non avevo idea di chi fosse era XYZ!": se quei cazzo di badge fossero stati leggibili da una distanza superiore ai trenta centimetri ne avrebbe guadagnato lo spettacolo (se non quello degli altri, almeno il nostro). Almeno, però, ci siamo divertiti col simpatico giochino "Riconosci i maggiorenti della blogosfera": il Facci è (oltre che il congiuntivo) una " versione anomala di Rutger Hauer", EmmeBi esiste e non è un'invenzione della CIA e, forse, quando ho visto Christian Rocca non ho avuto un' allucinazione.
Ho detto " forse".
Leonardo, Gnueconomy
|
21/11/03
Terzismo videoludico
A ogni fine di ottobre-inizio di novembre, si infiamma la diatriba fra i sostenitori dei vari FIFA e dei vari Pro Evolution Soccer, di cui abbiamo un piccolo esempio qui. I capisaldi di queste inenarrabili discussioni sono:
"La giocabilità di FIFA fa schifo!"
"PES ha quattro squadre in croce!"
"La grafica di FIFA è imbattibile!"
"PES è calcio vero!"
e via discorrendo.
Io ero del primo partito, poi epiche sfide alla Playstation 2 (con l'handicap di un joypad fallato, voglio che venga messo agli atti ) con questo signore qui mi hanno fatto apprezzare le ragioni del secondo. Si imporrebbe una presa di posizione, ma tra le due scelte ho scelto di non scegliere. L'unico, vero videogioco di calcio che ti tiene inchiodato alla sedia, che sconvolge i tuoi ritmi circadiani, che provoca inquietanti fenomeni di dissociazione dalla realtà è Championship Manager, poche palle. Ho già messo le mani sull'edizione 2003/2004 e sto tentando di riportare il disastrato Empoli ai fasti d'un tempo che fu: non so se l'aver comprato de la Peña mi sarà d'aiuto.
Orfini, SoccerAge (che ha informazioni dell'età della pietra, 'tacci sua.)
|
19/11/03
Visto che si parlava di Elettronica, il mio libro di testo ha due peculiarità:
1) l'essere scritto in un font le cui dimensioni renderebbero presbite un'aquila;
2) la presenza, all'inizio di ogni capitolo, di una strofa di una canzone.
E' abbastanza difficile conciliare il pop con l'elettronica (il techno-pop non vale come controesempio): il tutto, quindi, crea suggestivi effetti di straniamento nello studente. Riporto la "tracklist", in modo che gli esperti del settore possano cercare una qualche labile connessione e i non-esperti si lascino suggestionare dagli abbinamenti.
Dedica: Nomadi - Io vagabondo
1. Segnali e sistemi: Electric Light Orchestra - Last train to London
2. Semiconduttori: David Bowie - Space oddity
3. Diodo: Elton John - Rocket man
4. Transistore MOS: Queen - The show must go on
5. Logica CMOS: James Taylor - Something in the way she moves
6. Reti digitali: Dire Straits - Romeo and Juliet
7. Componenti digitali: Police - Every breath you take
8. Memorie: Pink Floyd - Wish you were here
9. Microcontrollori: Eagles - Hotel California
10. Amplificatori: Simon and Garfunkel - Bridge over troubled water
11. Caratteristiche degli OpAmp: John Denver - Rhymes and reasons
12. Circuiti lineari con OpAmp: Beauty-school drop-out (da Grease)
13. Circuiti nonlineari con OpAmp: ABBA - I have a dream
14. Esempio di applicazione: Jethro Tull - Songs from the wood
15. Campionamento e S&H: Led Zeppelin - Stairway to Heaven
16. Convertitori DAC: Peter Gabriel - Sledgehammer
17. Convertitori ADC: Queen - Bohemian rapsody
18. Elaborazione numerica: U2 - The unforgettable fire
19. Digital Signal Processor - Science fiction/Double fiction Reprise (dal Rocky Horror Picture Show)
20. Schede a microcontrollori e DSP: Dire Straits - Romeo and Juliet (un altro pezzo )
21. Rumore elettronico: Yes - It can happen
|
Stretched to the point of no turning back
Mi sono tragicamente accorto di essere saturo di studio quando ho pensato che, piuttosto di continuare ad intossicarmi l'anima con gli esercizi di Elettronica, avrei preferito lavare i piatti. Qualcuno mi aiuti, peffavore.
|
18/11/03
Delay of the game
Noi si apprezza molto Klamm, anche se ci provoca ripetutamente del sano schifo. Però in questo caso, il signor jAsOn Imperatore lo ha leggermente anticipato. Chapeau.
(è il caso, comunque, di ripeterlo: quest'uomo, signori miei, è uno strafottutissimo genio.)
Klamm, Giuda Maccablog, IFTFantablog
|
17/11/03
Joint ventures
La TypeSECcer e White&Disturbed: un'associazione a delinquere di stampo vignettistico.
(dovrò ricordarmi anch'io, prima o poi, di osar mandare un'idea per la vignetta della domenica ai maitre-a-penser miei e di mezza blogosfera...)
|
Perchè lei è FIGLIA!
Ennesimo pippone su Peter Gabriel e soci
Mi sto dando, tra le altre cose (tra cui, per parlare solo di oggi, Born to Run di Springsteen e Homogenic di Bjork), all'ascolto di un recente bootleg di Peter Gabriel. Forse "bootleg" è la parola sbagliata, dato che il signore ha deciso di prendere tutti i concerti da lui fatti quest'anno, metterli su CD e venderli. Ragion per cui, dato che sono stato così fesso da lasciarmi sfuggire le due date milanesi di maggio, cerco di rimediare con l'ascolto compulsivo del CD registrato a Montreal. Se ci sono innumerevoli pro (ad esempio, la presenza di tre fra i miei pezzi preferiti come Red Rain, Games without frontiers e San Jacinto), vi è un solo, gigantesco contro:
Melanie, la figlia di Peter Gabriel. Voglio dire, PG si è sempre circondato di voci femminili di un certo livello: Kate Bush è sublime, Sinead O'Connor non ne parliamo, Paula Cole ha sempre svolto egregiamente il suo compito. Perchè allora affidarsi alla vocetta insulsa e scarsamente intonata della figlia se non per mero nepotismo? Perchè deturpare Mercy Street in quella maniera, dove " let's take the boat out - wait until darkness" dovrebbe trasudare inquietudine e invece arriva una bambina dell'asilo che canta la canzoncina dell'orso goloso? Rinuncio a capire. Mi riascolto Solsbury Hill, che almeno lei non si sente.
|
Dichiarazioni d'intenti
L'eterno dilemma dello studente universitario è: questo voto lo accetto o lo rifiuto?
(ok, il vero eterno dilemma dello studente universitario è: passerò l'esame o verrò bocciato con ignominia? però non è funzionale al mio discorso )
Oggi ero in attesa degli esiti dell'esame di Probabilità, definito da alcuni esperti "esame-fuffa", dato che il programma non è particolarmente complicato e il nostro professore (uno strano essere che a lezione, al posto di spiegare, copia alla lavagna il libro da lui scritto, sbagliando) è riconosciuto come "buono". Anzi, se vogliamo dirla tutta, gli esperti avevano proclamato con fragore di tromba: "L'esame con XXXX è una cazzata, passano tutti." Da queste istruttive considerazioni, stamattina mi sono lanciato in una rutilante disquisizione epistemologica su "Politiche dell'accettazione dei voti nelle facoltà di Ingegneria".
" Facciamo un esempio: se io prendo, chessò, 21 e gli altri prendono tutti 30 potrei anche rifiutarlo, dato che è un "esame-fuffa" [1]. Se invece io prendo 21 e gli altri vengono tutti bocciati, mi tengo il 21."
Tutto contento per aver deciso la mia linea di condotta, guardo i risultati: un disastro [2]. Su 320 persone (trecentoventi? ma quel corso lo seguivano in quindici al massimo!), una settantina di promossi, un solo 30, voti in media fra il 18 e il 22. Io mi sono portato a casa un 21, alla faccia degli "esperti" e della "fuffaggine"[3]. E, applicando pedissequamente i risultati della disquisizione epistemologica, mi son detto:
accetto, e vaffanculo.
[1] Le virgolette non sono assolutamente messe a caso.
[2] Ho accuratamente evitato di usare i termini "strage", "ecatombe", "carneficina", mi sembrava poco opportuno.
[3] Vedi nota 1.
|
16/11/03
Ci stiamo cacando sotto!
Uno fa tanto l'alternativo, quello che " ah, gli happy endings mi hanno stufato", quello che " ne ha le scatole piene dei buoni contro i cattivi, mica è così semplice". Poi viene letteralmente catturato da 24, dalla sua agitazione perpetua, dal suo saper essere inesauribile fucina di colpi di scena senza risultare un fumettone assurdo e totalmente irrealistico. Certo, ventiquattro ore così tanto incasinate sono una forzatura non tanto leggera, però sono rappresentate in maniera talmente incisiva e trascinante da appassionare abbastanza irrimediabilmente. Prendiamo la tripla (argh) puntata di oggi: la grande fuga della famiglia Bauer, pur non essendo in sè un elemento particolarmente originale, era tesissima, sofferta, angosciante. Uno finisce per partecipare al terrore dei protagonisti, sentirselo quasi addosso, arriva a fregarsene della banalità dell'happy ending ( ending? mancano ancora 11 puntate...), vuole solo che la famigliola felice riesca a scappare da quel manipolo di tipi ameni che la vessa dall'inizio della serie. Le uniche cose che vuole veramente sono un paio d'ore di sana azione, un prodotto televisivo realizzato in maniera sublime e che i buoni calcino grandemente il culo dei cattivi.
(e qui si ha della sacra invidia nei confronti di questa donna, che venga messo agli atti.)
|
14/11/03
Labirintite
Scene di vita vissuta: oggi, treno per Milano, stazione di Sesto San Giovanni. Comitiva di bambinetti di quarta elementare, con annesse maestre. Uno di loro ha l'aria sveglia, di quello che le sa tutte. Esclama tonante mentre gli passa davanti agli occhi un grosso cartello con la scritta "SESTO S.G.": "Qui siamo a Quarto Oggiaro, vero?"
Queste nuove generazioni vengon su proprio bene.
|
13/11/03
Kyle mom's a bitch
Finalmente riconoscono la mia intrinseca essenza di scassapalle (però non ho bisogno di una dieta e ho una vita sociale abbastanza dignitosa):
You are Eric Cartman from South Park. Yes, you are fat, and mean, and everything that other people do NOT like. You are treated as an outcast. You may have a few friends, but they are not the best, and they may be the leftovers. Otherpeople make fun of you, and you are actually a good guy. You know what is right, and you were taught correctly. The only thing that is bad in your life is your social life. You would have a better life if you were skinnier, cuter, and has better skin. Exercise more and go on a diet, fat guy, maybe you'll have more friends.
What Cartoon Are You? brought to you by Quizilla
|
Frammenti
Rientrato brevemente in possesso (?) delle mie facoltà (?) mentali (?), mi unisco al "vaffanculo" in stereo di Lisagialla e della TypeSECcer, concordo con 4 Banalitäten e l'Andrea's Version odierna (cortesemente girata dallo Spino) sul basso grado delle dichiarazioni di Diliberto, e, soprattutto, concordo con la breve ma centrata analisi di Gokachu.
|
12/11/03
Paura e alienazione e non quello che dici tu
On air: Genesis - Foxtrot. Per non perdere le vecchie, buone abitudini.
La giornata atra e tetra di studio sotto citata (oltre a provocarmi un mal di testa fotonico) non mi ha fatto ben realizzare che è stata una giornata atra e tetra a prescindere (con annessa commentistica in giro per la blogosfera). Mi sembra come se non fosse successo niente: non è bello.
Corriere.it
|
Good morning, good morning, it's great to stay
Iniziamo bene la giornata (giornata atra e tetra di studio, per la cronaca) con una fregnaccia ben scelta: ho fatto 60/100 al Blogaholic-test (courtesy of Zefram - ma adesso lo possiamo linkare il tuo blog, vero? ).
|
Prodiana
(questo teoricamente sarebbe un post da Maccablog, però c'ho delle remore; lo posto qui, così non lo legge nessuno )
In preda a un attacco di masochismo inconsulto, ho letto il documento programmatico di Prodi. Da buon documento programmatico, è assai generico e pieno di retorica; per giunta, gli manca pure l'impatto. Il mondo è cambiato, c'è bisogno di rinsaldarsi attorno a dei valori comuni (giustizia, libertà, pace, democrazia, uguaglianza, ambiente) e tutto il consueto armamentario europeista. C'è una stoccata indiretta a Berlusconi (" Con la loro influenza diretta, continua e pervasiva i mezzi di comunicazioni e, in modo particolare, la televisione, da strumento principe per il controllo sull'esercizio del potere da parte delle istituzioni, delle forze politiche e delle singole persone abilitate ad esercitarlo, stanno diventando essi stessi il principale e diretto strumento di conquista, di esercizio e di condizionamento del potere politico."), una paginetta finale di appello ai " riformatori" a raccogliere il messaggio di questo documento e un sacco di belle parole sull'Europa come inesauribile serbatoio di opportunità per l'universo mondo. Non si parla di Berlusconi, non si parla di Tremonti, non si parla di Fini, non si parla di Follini, Calderoli, La Russa. Soprattutto, non si parla mai di sinistra o di destra, non si parla di qualcuno da contrapporre a qualcun altro. I riferimenti indiretti ci sono (negarlo sarebbe nascondersi dietro a un dito) ma formalmente non se ne parla. Non si esce, quindi, a mio modesto avviso, dall'alveo della funzione di garanzia della Presidenza della Commissione Europea: si permane presidente di tutti (ammesso che, in questo caso, conti qualcosa) esprimendo però delle proprie considerazioni (cosa che, as far as I know, mi sembra ancora lecita). Faccio quindi abbastanza fatica a capire la levata di scudi del centrodestra. Prodi è il leader in pectore del centrosinistra (e lo sanno anche le sedie), quindi era a mio parere abbastanza inevitabile che, in tempi in cui si parla con insistenza della lista unica riformista/democratica/ilcazzocheè, prima o poi dicesse qualcosa. Quindi, lamentarsi perchè ha osato esprimere un, peraltro, parzialissimo parere sulla scena politica italiana in una pidocchiosa paginetta mi sembra come stupirsi del segreto di Pulcinella. Se invece vogliamo farne una questione squisitamente formale, Prodi evita accuratamente di riferirsi direttamente alla situazione italiana con asburgici giri di parole sull'Europa. Escamotage linguistico? Forse, però è formalmente inoppugnabile. Spiace per i corifei della destra che hanno berciato tutto il giorno, ma con quelle 25 pagine Prodi non prende posizioni smaccatamente di parte a favore di qualcuno e, soprattutto, smaccatamente contro qualcun altro: non fa come qualcuno che, dall'alto del suo posto di responsabilità e garanzia, divide gli antropologicamente uguali dagli antropologicamente diversi, ma si mantiene in una aurea medietas politicamente poco incisiva ma che salva capra e cavoli. O, meglio, vorrebbe salvare capra e cavoli.
Repubblica.it, Corriere.it
|
Perle di saggezza - 1
Il blog è come il Tamagotchi: se non ci badi, dopo qualche giorno muore.
|
11/11/03
08/11/03
Io lo sapevo che c'era un motivo nascosto per cui Grande Puffo aveva il cappello rosso.
(il che crea un'interessante contrasto politico con l'azzurro del corpo...)
|
07/11/03
La mia infanzia è stata profondamente segnata dalla musica degli anni '80, grazie alla gentile mediazione di mia madre che, mentre girellavo nella mia casa bresciana [1] distruggendo suppellettili o spaccandomi il cranio contro i termosifoni, ascoltava cassette e radio di genere vario. E' per questo motivo che, pur non essendo all'epoca nell'età della ragione (oddio, forse non lo sono neanche adesso, ma questa è un'altra storia ), conosco e apprezzo parecchie canzoni di quegli anni. La cosa divertente è che, molto spesso, di queste canzoni non so nè il titolo nè chi la canta. Esempio tragico e recente è stata " It's my life" dei Talk Talk, di cui ho scoperto la vera natura non più di sei mesi fa. Ma esempio ancora più tragico e recente è stato quello odierno.
Erano anni (sic!) che andavo cercando una canzone degli a-Ha che mi avevano fatto ascoltare fino allo sfinimento e di cui, ovviamente, non mi ricordavo nè il titolo nè un qualsivoglia indizio che me la facesse identificare. Avevo ormai abbandonato ogni speranza quando, nel vortice mistico del file-sharing, l'illuminazione:
Train of thought, cazzo.
Per la cronaca, mi piaceva all'epoca e mi piace adesso, come gran parte delle canzoni del simpatico complessino nordico.
[1] Ebbene sì, io che sono il provinciale par excellence ho avuto un'infanzia cittadina.
|
Quest'uomo è il più grande tamarro della storia della musica. E forse anche della storia del mondo. Musicalmente è ripetitivo. I suoi testi fanno pena. Ripete quindici milione di volte "I want to party", "Let's have a party", "It's time to party" e altre declinazioni del suddetto concetto. Il tutto risulta abbastanza ridicolo.
Però mi fa divertire. Ne faccio partire una canzone e inizio a ridere. Ascolto questo energumeno sudato, bisunto e fracassone e mi faccio una mezz'oretta di sane e grasse risate. Non è precisamente quello che uno cerca dalla musica, però non si butta via niente. Il dato preoccupante è che, pe' questo e quest'artro motivo, il mio tasso di buon gusto sta scendendo sotto zero.
(poi, voglio dire, lo menziona anche Emmebi - mica il primo pirla che passa - linkando un sublime post su John McEnroe di Eustonstation.)
|
04/11/03
Quando vado in Università, come tutti i miei sventurati colleghi vengo subissato di carte, cartine e cartacce di genere vario e di utilità nulla, dato che tutte vengono rigorosamente gettate nel giro di quattro secondi. Il problema è che nel raggio di cinquanta metri dalla stazione della metropolitana di Piola ci sono due cestini o poco più, che si riempiono in men che non si dica creando torrioni postmoderni di pallottole di carta e uno strato uniforme di pubblicità di bar, reclame di copisterie, offerte di ripetizioni e quant'altro a coprire l'asfalto, con nefasti effetti collaterali per l'aderenza delle automobili nelle giornate di pioggia.
Di solito, nonostante qualsiasi cosa scritta mi passi tra le mani fra l'uscita della metropolitana e l'aula universitaria finisca inesorabilmente nella pattumiera, non ho nulla di personale contro il fogliume che straccio con violenza. Ma, quando qualche giorno fa ricevo un foglietto biancorosso con l'invito alla presentazione: " Lavorare in Accenture: la nostra idea per la tua realizzazione professionale" io ho l'insano impulso di buttarlo per terra, calpestarlo furente e domandare retoricamente: " Lo schiavismo?".
( so che in questi lidi c'è chi apprezzerà.)
|
03/11/03
Altro che l' Isola dei Famosi, le vere, uniche, incontestabili vette del trash televisivo attuale le raggiunge il sublime MTV Pets Show. Già il telefilm era totalmente assurdo, questa sua derivazione Letterman-style (l'ennesima, pazienza) è talmente demenziale, sboccata e volgare da rasentare il divertente.
|
02/11/03
Referrerlandia - 1
Facciamo le cose per bene e apriamo una rubrica apposita.
La mia epopea dell'hard disk impazzito ha creato un mostro: fra chi cerca " fdisk /mbr c:" e " boot avvio xp non parte cursore lampeggiante" assommo una quantità di persone abbastanza sconcertevole (oltre che una quantità di insulti delle suddette persone per non aver trovato niente di utile in queste miserevoli pagine).
" alessandro petacchi sito ufficiale"? Non credo, se non altro perchè il signor Petacchi non mi paga.
" bruce springsteen"because tonight""? Because *the* night, 'gnurant.
Infine, ringrazio sentitamente le tre persone che sono capitate qui cercando su Arianna " rocco siffredi": sono commosso.
|
|
|