Un blog che fa parte di una "casta di gente di sinistra"
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31/08/05


Riassunto delle puntate precedenti

In my life
why do I give valuable time
to people who don't care if I
live or die?


Domanda che mi sono posto spesso, in questo agosto devoluto in gran parte alla causa di XML. Poche ferie, molti pomeriggi passati davanti a un compilatore Java anzichè in piscina, una caterva di "a-letto-presto-sveglia-presto" in cambio di un agosto fruttuoso. Il lavoro è quasi finito, anche se questo "quasi" assomiglia sempre più a quello di Achille che "quasi" raggiunge la tartaruga: aggiungi un pezzo di codice da una parte e un menu smette di funzionare, lo togli e il menu continua a non funzionare, cancelli duecento righe totalmente inutili e finalmente funziona tutto... o almeno così sembra a te. Coperta troppo corta, fatica di Sisifo, chiamatela come vi pare. E avrei già bisogno di un'altra vacanza: considerando che la prossima che potrò permettermi arriverà fra un numero di mesi a due cifre, le prospettive sono tutt'altro che rosee. Il senso, dunque, di tutto ciò? Tra ventotto giorni forse succederanno cose. Con la consapevolezza che da grande farò qualsiasi cosa, ma non il programmatore.




25/08/05


Greetings from Prague-7. Quel che resta del giorno

Qualche sera fa, si chiacchierava del più e del meno a un'adunata ex-liceale e una mia amica mi ha chiesto:
"Ma cos'hai visto a Praga?"
E lì per lì non sapevo bene cosa risponderle. Non che non abbia visto cose o che non ci siano cose da vedere. C'è il complesso del Castello reale, con le sue tre corti concentriche e, in mezzo, la splendida Cattedrale di San Vito. C'è il Ponte Carlo con le sue mille statue. C''è il quartiere ebraico, le sue sinagoghe ora spoglie all'estremo, ora ornate all'eccesso, il suo cimitero che sembra preso da un romanzo gotico. Ci sono chiese, palazzi, musei (circoletto rosso sul piccolo museo dedicato ad Alfons Mucha) e quant'altro. Però non credo che si vada per vedere una-due attrazioni specifiche. Non c'è un Colosseo, una Tour Eiffel, una Statua della Libertà, un luogo che se-non-hai-visto-quello-che-ci-sei-andato-a-fare. Per essere apprezzata, Praga necessita piuttosto di una visione d'insieme, di un girovagare senza meta apparente per le vie e i quartieri. E' una città che ha un'atmosfera tutta sua, un equilibrio quasi perfetto fra il grandioso e l'intimista, che si sente e che traspare anche sotto la marea turistica che la invade in questo periodo dell'anno. E un po' ti rimane dentro, anche dopo parecchi giorni.
O forse è l'ultimo goulash che non hai ancora digerito.

(fine.)




Greetings from Prague - 6. Il nettare degli dei

All'andata uno dei miei compagni di viaggio si chiedeva, fra una dormita e l'altra, il perchè la birra ceca venga idolatrata nonostante la sua presenza nei negozi e nei locali italiani sia risibile. Il motivo è abbastanza semplice: le birre industriali non hanno tutta questa differenza rispetto a quelle nostrane, sono quelle artigianali a meritare. (per la serie "Le Grandi Motivazioni Banali Della Storia Dell'Umanità")
Esempio. Quasi ogni cento metri c'era un'hospoda con la sua bella insegna "Pilsner Urquell". Dopo due giorni di spocchia sincronica mia e dei miei compari, abbiamo ceduto, scoprendo che una delle birre più diffuse della Rep Punto Ceca è una chiara delle più banali, paragonabile a una qualsiasi birra "da pasto" italiana. Gambrinus (con cui il sopraccitato compagno di viaggio ha sfracellato tutto lo sfracellabile) e la versione originale della Budweiser (Budvar) hanno più carattere, ma anche qui niente di straordinario. L'unica, meravigliosa eccezione è la Kozel scura (e pensare che a me la birra scura non piace).
Altro discorso (tutt'altro discorso) va fatto per quelle artigianali: sono una più buona dell'altra e scendono come acqua. Due su tutte: quella dell'U Fleků, la birreria più vecchia d'Europa, e quella del Novoměstský pivovar, locale di cui devono averci fatto soci sostenitori ad honorem per tutte le volte che ci siamo andati.
Tutto questo ben di Dio per la cifra di un euro scarso ogni media, per tacer del fatto che nei ristoranti prima ti portano da bere, poi ti chiedono cosa vuoi da mangiare. Definiscesi "istigazione all'alcoolismo".




Lavoro inutile

Io volevo rifare il template, ma quando, dopo due giorni di lavoro, il risultato finale era identico a quello di partenza, ho deciso di non perdere altro tempo e di limitarmi a una riassettata generale e a qualche rifinitura grafica.
(menu del giorno: finire il resoconto praghese, ché son passati venti giorni ed è il caso di archiviare.)

Update 12.21: se spariscono pezzi di blog, refreshate e tutto dovrebbe andare a posto.




23/08/05


Sforzi disumani

(messaggio promozionale.)

C'è questo spinoff di Agraria che si chiama Viticoltura ed Enologia. C'è anche questa mia vecchia compagna di liceo che lo frequenta (tant'è che per regalo di compleanno post-maturità io, l'Amico d'Infanzia e il Salvatore della Patria le avevamo regalato una bottiglia di Chianti [1]). Infine, c'è questa tesi che sta facendo, che richiede volonterosi che si sacrifichino bevendo (senza necessariamente ingerire) sei bicchieri di vino e compilando un questionario. Se nella seconda metà di settembre siete a Milano e volete bere Brunello di Montalcino a scrocco, scrivete a blogbroadway@gmail.com e verrete ricontattati quanto prima con tutte le informazioni del caso.

[1] Con la promessa di aprirla in nostra presenza il giorno della sua laurea - capite che il messaggio promozionale è un tantinello interessato.




22/08/05


Greetings from Prague - 5. Psichedelia

Praga è una delle città con la più alta densità di spacciatori del mondo. Non puoi fare due passi a piedi in centro che subito ti si fiondano addosso un paio di tamarri per offrirti sostanze psicotrope di genere vario. La cosa divertente, fra l'altro, è che le loro profferte sono mediamente incomprensibili: i loro "Smoke a joint?" e "Marijuana?" sono biascitati in maniera talmente veloce da sembrare, rispettivamente, "Smcchjnfpt?" e "Mrffflljjhfffpr?". Se uno ha estrema necessità di farsi una canna, rischia di doverne fare a meno perchè non capisce cosa gli stanno offrendo.

Update 23/8 10.34: a scanso di equivoci, rivendico con una certa fierezza il mio essere un pallosissimo salutista.
(la prossima volta che apro un blog, prima assumo un ghost writer che si renda comprensibile al posto mio.)




21/08/05


La vendetta delle portanti mutanti

Per colpa delle quali la mia connessione funziona al massimo per tre minuti consecutivi, proprio nel momento in cui ho estrema necessità di connettività 24/7. E la cosa brutta è che si rifiuta di funzionare anche il modem a nafta, riesumato dal suo loculo cartonato per l'occasione. Va da sé che la mia presenza qui e in altri luoghi sarà alquanto ridotta fino a data da destinarsi.




16/08/05


Greetings from Prague - 4. On the road

Simmetrie:

All'andata:
Subito dopo il primo rifornimento, si spengono di botto i fari e il quadro elettrico. Accostiamo: spegni, riaccendi, tutto a posto. L'inconveniente ci dà la carica di adrenalina per restare svegli (almeno io - il navigatore - e il pilota, mentre il terzo era sul sedile posteriore a dormire in configurazioni improbabili).
Appena entrati in Germania, mi concedo un sonnellino. Tempo due minuti e il pilota mi sveglia:
"Cos'è quella roba?"
Davanti a noi, una berlina con, sul lunotto posteriore, un display:

"POLIZIA - ACCOSTARE - PREGO"

"Dice a noi?"
Diceva a noi. Una specie di Derrick baffuto de noantri e un appuntato efebico dell'età massima di 19 anni ci hanno perquisito e ci hanno letteralmente ribaltato la macchina, alla ricerca spasmodica di droghe. Venti minuti al freddo e al gelo mentre io, con la mente obnubilata dal freddo (giustamente, come ci si veste per andare al Nord? in maglietta e pantaloncini), immaginavo scenari kafkiani (ancor più giustamente, vista la destinazione). All'inizio i due poliziotti ci fanno la faccia brutta, poi (forse per sfinimento), ci chiedono dove siamo diretti, si complimentano per la scelta e ci salutano in maniera relativamente cordiale.

Al ritorno:
Subito dopo il primo rifornimento, si spengono di botto i fari e il quadro elettrico. Accostiamo: spegni, riaccendi, tutto a posto. No: dopo cinquecento metri, si spegne ancora tutto. Panico. Accostiamo: spegni, riaccendi, tutto a posto. Stavolta sì. Il pilota è traumatizzato e attuerà un embargo sull'autoradio per paura di sovraccaricare la batteria. Tutto bene fino a poco prima del Brennero.
Dopo 7 ore di viaggio, mi concedo un sonnellino. Tempo due minuti e il pilota mi sveglia:

"Ci stanno fermando di nuovo."
"Eccheppalle."

La perquisizione dei poliziotti austriaci, confrontata con quella dei loro colleghi tedeschi, è all'acqua di rose. Apri due zaini, fai vedere i documenti, roba da cinque minuti scarsi. Tzè. Se non sono riusciti a farmi produrre un film mentale apocalittico dove io e i miei due compari venivamo imprigionati nello Spielberg per detenzione illegale di acqua minerale, vuol dire che erano proprio scarsi.




Greetings from Prague - 3. Strade perdute

Ci lamentiamo tanto delle nostre autostrade, dei cantieri aperti, della salernoreggiocalabria e dell'imbuto bolognese, ma se dovessi fare una classifica delle strade incontrate nell'interminabile tragitto fra la Brianza Felix e la Rep Punto Ceca la farei così:

4) quelle tedesche. Gratis, per carità, ma, visto che c'è un'area di servizio ogni 150km, se uno rimane senza benzina in mezzo alla campagna finisce divorato dai contadini cannibali del Palatinato. Pericolosissime in caso di pioggia: l'asfalto non drena assolutamente niente e le macchine sollevano secchiate acqua anche svariate ore dopo la fine delle precipitazioni. Al posto di riasfaltare decentemente, i tedeschi spendono soldi negli spartitraffico più bassi del mondo.

3) quelle austriache. Cinquanta chilometri prima del confine ti scassano tutto lo scassabile con cartelli "Kompra tu vignetta, italianen fankazzisten" e uno pensa di essere a posto. No: subito dopo il Brennero, casello, con pedaggio non dei più economici. I camion, qui come in Germania, non possono sorpassare, quindi bisogna stare attenti a non distrarsi e a non fermarsi dietro a una colonna di TIR che girellano a trenta all'ora. A parte il folklore locale, sanza infamia e sanza lodo.

2) quelle ceche. Come quelle austriache, ma almeno la targhetta permette di girare senza pagare ulteriori somme. E in più hanno il vantaggio di essere totalmente deserte, a qualsiasi ora del giorno e della notte. La rete autostradale è ancora in progress, per cui non bisogna spaventarsi se a un certo punto si sbuca in strade a mezza corsia infestate da camion o se Praga, che al cartello precedente distava 130 km, a quello successivo ne dista 145.

1) quelle italiane. Sarà che abbiamo accuratamente evitato gli orari di punta, ma alla prova dei fatti sono risultate le più scorrevoli e attrezzate. Dio ci conservi gli Autogrill.




Portanti mutanti da un'altra dimensione

Mi stavo preparando psicologicamente alle Future Grandi Manovre Per Il Cambio Dell'Abbonamento ADSL quando l'iconcina della connessione ha segnalato in pompa magna: "4.8 Mbps". Ovviamente la velocità effettiva è rimasta la stessa. Dopo dieci minuti la connessione è caduta. Ho provato a ricollegarmi: "Impossibile connettersi al computer remoto". Ho riprovato dopo cinque secondi: connesso. A 3.8 Mbps.
Il giochino connetti-guarda il numerino-cade la connessione-riconnetti è andato avanti tutto il giorno: 4.2, 3.6, 3.8, ancora 4.8, ancora 3.6. Si accettano scommesse sul prossimo estratto.




Greetings from Prague - 2. OST

Ovvero "dell'attualità del compromesso storico nel XXI secolo": ieri comunisti e democristiani, oggi metallari, punk e... il sottoscritto.

Nellie McKay - Ding dong
Billy Joel - Zanzibar
Elio e le Storie Tese - La vendetta del fantasma formaggino
R.E.M. - Radio song
Radiohead - The bends
Paolo Conte - Genova per noi
System of a down - B.Y.O.B.
Subsonica - Albascura
The Hormonauts - Just why your blue
The Cure - Friday I'm in love




Greetings from Prague - 1. Scenes from a memory

(aut.Squonk.ric.)

Cosa vi avevo detto? Ripassate dopo Ferragosto, e siamo dopo Ferragosto. Quindi, iniziate a dare un'occhiata alle foto.




09/08/05


Il ritorno dall'estero

Tornato. Ma avevo detto che ci sentivamo dopo Ferragosto, no? Quindi circolare, ché qui non c'è niente da vedere.




02/08/05


Hop, step, jump

Quasi una settimana di bagordi assortiti distrugge l'uomo e fortifica lo spirito. Ventidue. Iniziano a essere un bel numero. Anche se il rituale "oh, come mi sento vecchio" rimane ancora un fastidioso tic verbale. Ho vinto Gustav, l'iPod obeso che conserverò in una teca di cristallo e che dimostra che Apple dovrebbe concentrarsi solo e soltanto sull'hardware. Ho vinto una maglietta, conquistata solo dopo una grottesca battaglia mnemonica di quasi mezz'ora (Jack Daniel's, old time, old number seven brand... da capo!). Ho vinto un tot di altre cose, forse meritate, forse no, sicuramente gradite.
Ho poca voglia di scrivere sul blog. Non da oggi ma da almeno un paio di mesi. Una volta buttavo giù venti righe nel giro di due minuti, adesso mi metto alla tastiera e osservo un punto indefinito dello spazio alla ricerca di parole che non riescono a uscire. E non è che non si abbia niente da dire, è solo che non se ne vede tutta questa utilità nel sistema-Universo.
Ma, soprattutto, ho ancora meno voglia di leggere blog. Forse i detrattori dello strumento-blog e del sistema-blog, quelli del "siete solo pompini a vicenda e distintivo" non hanno poi tanto torto, avrebbero semplicemente bisogno di un buon addetto stampa. Sarà una fase di reflusso. Forse sarebbe anche il momento giusto per chiudere bottega, se non avessimo in mente grandi progetti per questo mezzo angolo di server.
Intanto, Praga. Partenza domani notte, rientro alla base previsto per lunedì sera. Ma facciamo che ci sentiamo dopo Ferragosto.