Mi hanno costretto con forza, inganno e
strani unguenti (tra cui er muriatico) a rivedere Lost.
Premessa
I solutori più che abili ricorderanno la frenesia che, un paio d'anni fa, colpì la blogosfera dopo le prime puntate di Lost. Io, nel frattempo, ero troppo preso da
Jack Bauer contro la Puzza Gigante (spoiler!): "aspetto quando lo passano in Italia, poi eventualmente lo recupero in versioneorigginàle".
Antefatto 1
Un anno dopo, supergiù. Raidue trasmette Lost. Prima puntata (tripla).
Guardo i primi dieci minuti: "Minchia, che palle."
Guardo i secondi dieci minuti: "Minchia, che palle."
Guardo i terzi dieci minuti: spengo la televisione e mi metto a leggere Heidegger.
Antefatto 2
Una settimana dopo l'Antefatto 1. Seconda puntata (doppia), pieno di gioiosi sentimenti di speme e fiducia nel futuro mio, della serie e dell'umanità intiera.
Guardo i primi dieci minuti: "Minchia, che palle."
Guardo i secondi dieci minuti: "Minchia, che palle."
Guardo i terzi dieci minuti: spengo la televisione e mi metto a leggere l'elenco del telefono (nella fattispecie; Milano, M-Z, A-L l'ho già letto una volta in cui non riuscivo a prendere sonno).
Antefatto 3
Dei
loschi figuri, dopo avermi insultato in un particolare dialetto ugrofinnico, mi fanno vedere un paio di puntate (metà della seconda serie). Riesco a guardarle senza riempirmi di bolle, ma non sono del tutto convinto.
Antefatto 4
Il magnetone gigante.
...stavo dicendo, forza, inganno, eccetera. Seconda metà della terza stagione. Uhm, mica male. Non siamo ancora al livello "un nuovo telefilm da seguire assiduamente", ma neanche al livello "cheèstammerda", mi sembra già un notevole progresso.
(il prossimo passo è dare una seconda chance a Dostoevsky: vi ho mai detto che
Delitto e castigo è il libro più sopravvalutato della storia della letteratura?)