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31/10/03
:: by :: SuperBimba
Le rhum au mambo, embouteillage
Oggi ero animata da ottime intenzioni. Alimentazione impeccabile, spesa all'insegna della salute e della varietà, un'ora e mezza di allenamento misto aerobico/tonificazione in palestra, cambio di stagione nei miei svariati armadi, scelta di abbigliamento nei minimi dettagli (gonna e tacchi, come una vera femminuccia), pieno di benzina preventivo in preparazione del weekend di lavoro, un sacco di pensieri positivi sul futuro, blah blah blah.
Poi mi sono beccata due ore e mezza di coda per arrivare al lavoro. Sono diventata una furia: niente, non mi sono placata nemmeno dopo sei ore in redazione. Per oggi scrivo solo questo: sgrunt.
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:: by :: mae*
quaranta o quarantaquattro?
Ho visto che si è a lungo parlato della nuova tendenza delle taglie smisurate, ne ho avuto concreta prova poco tempo fa. Entro nel solito negozio (dove compro sempre i soliti pantaloni, della solita taglia) e adocchio subito un paio di pantaloni di velluto a coste color melanzana [non sono mica viola eh!]. Guardo le taglie: solo 38 e 40, maledetti, maledetti. Il commesso m’invita a provarli anche se sono le otto passate ed il negozio dovrebbe aver chiuso già da un pezzo, gli rispondo che sarebbe del tutto inutile visto che non c’è neanche l’ombra di una taglia che possa andarmi. Probabilmente, infatti, l’ultima volta che ho indossato una 40 avevo 12 anni [1]. Poco più avanti una gonnellina corta, di velluto, a pieghe, ancora melanzana, mi aspetta al varco e benché abbia la profonda coscienza che non avrò mai il coraggio definitivo e risoluto di metterla decido di provarla: lei almeno è della taglia giusta. Complice la maligna gonnellina azzardo a fare un tentativo con i pantaloni [ma figuriamoci, penso]. Provo subito questi ultimi per togliermi il pensiero e come per magia mi stanno d’incanto, neanche un po' stretti, neanche lontanamente opprimenti, anzi sono più che abbondanti sulla vita [questo ha dell’incredibile perfino per dei pantaloni della taglia giusta]. Rimango perplessa per minuti interi guardandomi e riguardadomi in tutte le angolazioni davanti allo specchio, finché vedo la pazienza del commesso svanire lentamente. Allora decido di accettare il verdetto arrendevolmente: quei pantaloni non possono non essere miei [per la cronaca la gonnellina ha avuto lo stesso destino].
Il fatto era di per sé già abbastanza insolito, tanto che andavo in giro a raccontare a tutti di questi pantaloni taglia 40 [2], ma la situazione ha assunto aspetti bizzarri dopo la prima volta che li ho indossati. Per il primo giro erano perfetti, non troppo attillati, abbondanti il giusto, cadevano bene, ma già dal secondo giro ho cominciato a sentirli un po' più larghi, al terzo c’è stato il definitivo cedimento di ogni ritegno strutturale. I pantaloni ora sono una quaranta che mi sta decisamente larga, sento che si potrebbe verificare un errore di sistema nel mio cervello.
[1] questa è in parte una bugia, possiedo infatti un paio di pantaloni taglia 40 ma è meglio che sorvoli sulle torture fisiche che sono costretta a subire pur di poterli indossare.
[2] anche se, poiché il resto dei pantaloni che ho nell’armadio mi calzano ancora a pennello, deduco che non sia io ad essermi ristretta... voi ovviamente non lo direte a nessuno, vero?
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:: by :: lisagialla
don't stand so close to me
inve consolati, poteva andarti molto peggio.
[e magari riesco anche a smettere di ridere]
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30/10/03
:: by :: lisagialla
eight simple rules
- bidonare i gradevoli-ma-sempre-soliti colleghi.
- boicottare la ributtante-e-sempre-solita mensa.
- uscire, inspirare, espirare e abbracciare con lo sguardo il - risicato, invero - parco shopping. decido per un approccio scientifico.
- prima passa alla upim, diceva il saggio, e aveva ragione. innanzitutto non ci sono commesse avvoltoio, posso mugugnare tutto il mio malumore mentre mi guardo intorno: tailleur grigi a perdita d'occhio. so che non è quello di cui ho bisogno eppure continuo a girare, toccare, scoprire sui cartellini taglie il più delle volte troppo grandi. comincia a funzionare - capite? aspetto il segnale e finalmente vedo: un sottogiacca cachemiroso, c'è anche grigio ma mi piace di più quel melange sui toni del beige. ecco, ci siamo. laggiù! pantalone in tweed autunnale, giacca a seguire. sempre in solitaria, recupero l'unica 42 e guadagno il camerino. la giacca è ruvida, i pantaloni fanno pieghe dappertutto ma che mi importa, non li devo mica comprare. allo specchio c'è la dimostrazione inconfutabile del dato empirico da registrare: la 42 mi sta larga. saluto sorridendo le commesse invisibili: non mi pare che il saggio suggerisse un qualsivoglia acquisto.
- cincischiare davanti alla vetrina del negozio di scarpe, rinvigorita nell'umore. inspiro, espiro ma non sono ancora pronta, uscirei con un numero di scarpe superiore a quello dei miei piedi moltiplicato per i giorni della settimana, e non si fa.
- entrare nel contiguo - oooh. - miss sixty. niente panico, da appostamenti precedenti questo risulta essere l'orario a tasso minimo di sedicenni longilinee, ne rimangono tracce solo nei cartelli: 'è possibile provare un massimo di tre capi' e 'non è consentito misurare le maglie'. dio, che tremendi sabato pomeriggi devono aver passato qui dentro. la commessa, una veterana, mi si scaraventa addosso ma sono in grado di reggere l'urto: non mi serve niente, no, volevo solo dare un'occhiata. inizia la fase più delicata della missione. avvistata gonna. corta. tartan grigio, nero e giallo. la lascio decantare mentre scovo uno scollo quadrato su una maglietta nera. la commessa riconosce lo sguardo risoluto, si avvicina, sa che ormai è fatta. provo tutto - anche la maglia, io - e lo immaginate, sto benissimo. missione compiuta. la commessa cerca di rifilarmi anche un paio di leggings al ginocchio - no, grazie, ho un'età - e un cinturone di vernice giallo che oggi no ma non è detto, magari ripasso un altro giorno con il cappotto. la guerra di nervi finisce in pareggio, urrà.
- entrare, adesso sì, nel negozio di scarpe dondolando la busta, che s'intona a perfezione con la mia pashmina. nel quarto d'ora che rimane riesco a ridurre a tre il numero di modelli desiderati, quattro al massimo.
- rientrare, pranzare con caffé e loacker della macchinetta e passare la prima metà del pomeriggio a pensare che quel sottogiacca cachemiroso lo compro quando esco - presto -, in grigio.
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:: by :: SuperBimba
La blogghizzazione dell'esistenza
Mark racconta di un episodio clamoroso in tangenziale est. Molto meno clamoroso quello che mi è successo ieri sera, ma bello imbarazzante. Ore 23:15, caposervizio risponde a telefonata di caporedattore del nostro quotidiano e gli dice: devi dettarci un pezzo? ti passo la SuperBimba.
Eeeeh?
Un paio di giorni fa parlavo con il fedele commentatore Morris:
SB: che bello, domattina sono a casa!
Morris: capisco, ah, la casalinghitudine!
Oooops.
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:: by :: moni
I know winter has to come before it blossoms...
si' elisa hai ragione, ma quest'anno e' arrivato con troppo anticipo (anche se -shhh, non ditelo a giuliacci- confido ancora in una novembrata romana), e io ho gia' tutti i sintomi del letargo:
-screen addiction: ieri sera mi sono killata [1][2], stasera mi ribello (dopo il secondo, questo mi serve solo per capire se facevo meglio a fermarmi al primo), ieri pomeriggio proiezione lavorativa. la vhs per friends di stasera e' gia' nel vcr.
in metro ho studiato film tv (ah! giovedi' prox c'e' gattaca, tanto per restare in tema con il [2])
insomma, per come mi sto organizzando, non mi tolgo gli occhialetti da prof arcigna almeno fino a febbraio.
- missione peeling-contorno occhi-fondotinta: per la serie, continui ad esfoliare (io con questo), magicamente ti viene una pelle di seta ma la mattina dopo sono gia' tutti pronti a dirti "hai gli occhi gonfi! ma dormi? ma come sei pallida" [3]. ma andate tutti afffanc..... no?
- te'-caffe'-tisane-cioccolata calda (rigorosamente questa)-orzo, insomma assunzione continua di liquidi bollenti (aggiungo anche il vin brule' del weekend va'), solo perche' nel cielo ci sono ste nuvole rapide un po' da santa maradona e tu hai bisogno di avere in mano una tazza fumante per avere la scusa di guardare oltre i vetri e innamorarti dell'ocra dei palazzi romani.
- ho come l'impressione dopo aver quasi completato il cambio stagione di non avere niente da mettermi. e stavolta e' quasi vero, dopo che la mamma ha gioito nello strapparmi tutto quello che ora mi sta largo. ma di questo ne riparliamo in pre-tredicesima (ossia tra quindici giorni, quando potro' spendere con addebito a dicembre). sto mese invece ho comprato due borZe ;) tanto per cambiare. e con quelle non mi ci copro piu' di tanto ahime'.
...vabbe' si e' capito, adda passa'...:)
[1] vergognati schiava del marketing (me lo dico da sola)! ma io voglio davvero quelle scarpe gialle!!!! sono la perfetta antitesi a quelle rosse di dorothy. con quelle avevi la sensazione di poter diventare un giorno un vero angelo del focolare. con queste la donna piu' tosta del mondo. decisamente piu' attuali.
[2] ma e' vero che uma s'e' mollata con ethan? se cosi' fosse, avrei sentimenti contrastanti in merito. da una parte il "no anche loro noooooooooo", dall'altra riproverei, come tre estati fa, a prendere il treno delle 19 da roma termini verso vienna fingendo un accento francese. non si puo' mai sapere...;p
[3] la piu' bella: una collega triste e invidiosa che dice alla mia collega amichetta "ma quella li', che sembra sempre che non dorma da mesi, non ti sembra un po' una sballata persa?" gh... vorrei invece vedere lei dopo il tramonto, punto massimo del mio splendore:)
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:: by :: SuperBimba
Una rondine non fa primavera[II],
no, ma come la mettiamo con l'odore del Barbour incerato di fresco del signore che mi passa accanto al supermercato nella corsia dello scatolame?
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:: by :: lisagialla
acquolina
questa è una di quelle settimane che cominciano con gialunedì per finire, almeno un giorno troppo tardi, con finalmentevenerdì. oggi è ancoragiovedì e io non ho neanche fatto colazione.
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29/10/03
:: by :: lisagialla
hopelessly devoted to you
un vanderbilt di qualche giorno fa che si lanciava in un'appassionata difesa del cioccolato e aveva dalla sua signori argomenti, giusto un po' di parte, anche per chi non è aquario.
io, che non volevo fare la groupie, ho asciugato la bava e ho fatto finta di niente. adesso però il mio cuore sanguina: ospite di madre selvaggia dei famosi, LuiInPersona sdogana alcune delle mie turbe di bambina e si interroga:
ma quando Linda Carter si trasformava in Wonder Woman, che fine facevano i suoi vestiti?
<..>
Ma soprattutto: una volta trasformatasi, come faceva la gente a non riconoscerla?
accorrete numerosi ché grazie a invernomuto c'è pure il permalink e io non devo scrivere più niente a certe ore della notte.
[but now there's no way to hide...]
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:: by :: SuperBimba
Attenzione: nel post che segue si parla di NYC
Gawker segnala le foto più folli di una bravissima newyorchese. E così colgo l'occasione per segnalare il mio photoblog preferito. Da cinque giorni sono una fortunata possessora (sì, ho controllato, si dice) di una splendida macchina fotografica digitale: ora devo solo scappare a New York.
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:: by :: lisagialla
coffee break
gaia virtuosa [soc]chiude per un po' le stanze al pubblico e mi costringere a leggere repubblica:
massimo giletti le prende in mezzo alla strada, per l'occasione pare che casa raiuno sia stato condotto da enza sampò: non si voglia vedere un poco elegante insegnamento nella relazione causa\effetto.
alla tempesta solare ci aveva già preparato franciskje. parenti di primo grado lamentano difficoltà a raggiungere il mio mobile dai loro fissi ma gli incombenti compleanni congiunti dei tre quinti della famiglia non traggano in inganno: tutta colpa della corona.
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:: by :: SuperBimba
Uff,
mi accingevo a leggere Glamour Usa e la rivista mi è caduta nella vasca da bagno. Ora è tutta umidiccia e arricciata e il suo spessore si è triplicato. Peggio capitò solo alla mia copia di Branchie: pronta per la spiaggia, si trovò coinvolta nella disastrosa alluvione del borsone, quel tragico giorno in cui l'olio solare decise di tracimare dalla bottiglietta. Da paperback a hardcover, fattore di protezione quattro.
Mentre il mensile si asciuga sul calorifero (lo brevetterò come diffusore di essenze, ora la mia casa profuma di un misto di Sicily e Mademoiselle Coco, come da sampler cartonati acclusi alla rivista), non posso nemmeno leggere tutti i blog, perché anche oggi Virgilio è fuori servizio. Riuff.
Intanto, però, ringrazio per l'attenzione il signor BlogBar.
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:: by :: lisagialla
gocce
detesto quando comincia a piovere nel preciso momento in cui trascino anche il secondo piede fuori dal portone: stamattina ho preso tutta l'acqua del mondo e non sono neanche riuscita nell'abbinamento meraviglioso ombrello/splendido cappotto.
per consolarmi, due cose: innanzitutto i nostri eroi che parlano di cosmesi - anche d'altro, sì, ma giusto per darsi un tono - e poi il leibniz di oggi, meno pulcino del solito, rimanda a concentrati di paginoni di playboy. chissà cosa verrebbe fuori, tra dieci anni, a sovrapporre i re: no subject.
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28/10/03
:: by :: lisagialla
sending out an sms
qui non arriva odore di mandarini però guardo lo spigolo del palazzo di fronte, quello che dalle 18.45 alle 19.30 di quest'estate rifletteva tutto il sole e io non potevo togliere la giacca del gessato mentre ora la giacca del gessato fa avanti e indietro dalla spalliera della sedia ma quello che c'è sotto è coprente e decorosamente color pastello e lo spigolo di fronte, insomma, è interamente immerso nel buio. pare che lo scorrere del tempo sia tutto lì, nel ricordo di un riflesso straordinario. invece poi arriva un sms a informare che sara di operazione trionfo è a passaparola e non solo non ho la più pallida idea di chi diavolo possa essere sara - l'unica sara che mi viene in mente è un antico personaggio di vivere, neanche mia sorella - ma ho difficoltà a collocare nello spaziotempo anche l'ultima volta che ho visto passaparola.
ricordo per certo che due anni fa passaparola era una conseguenza di verissimo [1], ER un telefilm con qualche parvenza di dignità [2] e magari qui era tutta campagna, anche lo spigolo.
[1] uh, rossella brescia si spoglia.
[2] abby senza vergogna, pulitrice a cottimo di coscienze altrui.
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:: by :: SuperBimba
Una rondine non fa primavera,
no. Ma il profumo di mandarini è inequivocabile segnale che si è quasi in inverno.
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:: by :: lisagialla
kill 'em all
aspettando fino all'ultimo dei ritardatari, la premiata commissione critica a band apart è finalmente al completo: qui, qui, qui, qui se avete molta fretta e poi sì, anche qui.
nonostante i variegati debiti morali e formativi, la prima prova di esonero dell'alunno tarantino quentin risulta superata. a febbraio l'esame finale, si presenti accompagnato.
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27/10/03
:: by :: SuperBimba
Going to the chapel of love
L'anno scorso Candace Bushnell con la coroncina di fiori. Ora è toccato a Amy Sohn, parrebbe vestita di rosso.
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:: by :: SuperBimba
Decisamente
l'asta del momento è questa. C'è anche un capo della mitica Grace[1]. E tra quattro giorni aprono I love shoes:)
[1] avete presente la sezione wardrobe, qui?
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26/10/03
:: by :: lisagialla
pendenti
lo confesso, non nutro una passione viscerale per tom ford eppure questo, per dire, l'ho trovato divertente. epperò la nuova linea di monili per ysl mi lascia perplessa anzichenò. il cerchio si chiude.
non che altrove vada meglio, men che mai dalla sempre sobria vivienne westwood.
[cosmopolitan]
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:: by :: lisagialla
here comes the bride
se non ci fosse stato matrix questo film sarebbe stato diverso, e mi sarebbe piaciuto di più. se non ci fosse stata uma thurman l'intero film non ci sarebbe stato, e questo no, non lo avrei saputo perdonare. tutto è completamente costruito intorno a lei, ai suoi piedi, alle sue mani. si regge tutto lì e a volte nemmeno quelle mani grandi sembrano bastare, allora puntiamo sugli occhi ma come? pare che ancora non basti.
leggo che, in questo primo tempo, non c'è trama. è vero, c'è solo un obiettivo. la sposa non ha che la vendetta e tutti i personaggi hanno una sola ragione di esistere: venire uccisi. fin dal titolo, programmatico. kill bill, diavolo, che altro hai bisogno di sapere? dicono, ancora, che non ci sono colpi di scena. sarebbe difficile, onestamente, dichiarando all'inizio dove si vuole andare a parare e organizzando la narrazione a piccoli cerchi: non è morta quando le sparano, non è morta quando entra l'infermiera, non è morta neanche quando va a casa di vernita green e l'altra - la più cattiva - l'ha già ammazzata, rimane solo da scandire il come.
se non ci fossero stati i colori - e tutto quel giallo - il ritmo sarebbe stato meno preciso. la musica su cui entrano lucy liu, l'amica francese, la scolara cattiva e alcuni degli 88 folli nella house of blue leaves. le 5.6.7.8's gialle giù, charlie brown che sale, la moglie che petula, charle brown che scende e ci deve essere un'altra macchia gialla, te l'aspetti mentre la camera li insegue, e non respiri, e lei è lì, e non è mai stata così bella.
c'è anche sofi, sorridente colpevole di suoneria inopportuna, poi è come se bud spencer e terence hill avessero avuto lunghe spade e tutto scivola, salta, cade, schizza, precipita in acrobazia dal bianco al nero al blu, man mano che ti avvicini all'altra, alla più cattiva, e ancora il nero - tutti e 88? anche io speravo fosse più facile. il nero, poi finalmente il blu, please don't let me be misunderstood. e ancora il bianco, il bianco e il rosso. facile facile: elementare. una fonte di legno, legno, silenzio.
se fosse stato, tipo, pulp fiction [non puoi fare un film così e pretendere che non diventi un riferimento] il dialogo del quieto interno americano prima della tempesta sarebbe stato da mandare a memoria, perché ti aspetti l'accostamento surreale di facezie e violenza, invece è solo banale. ma poi pensi che questa è una vendetta naturale e necessaria, è una cosa seria, non le peripezie di due killer brillanti che sbarcano il lunario. certo, diverte un po' meno.
è tragico e grottesco, è gigantesco e straziante. è citazione, rimando, specchio riflesso, è tutto quello che ci è passato davanti agli occhi negli ultimi 30 anni piluccato, masticato, digerito. la poetica del frullatore: senza rispetto, neanche per chi guarda, perché se deve essere errore che sia grossolano e se proprio deve essere in due parti che sia cliffhanger, e dei più sfacciati.
se fosse stato un film intero, direi che mi è sembrato poco equilibrato. dovrò vedere il secondo tempo, e poi rivederli di seguito, e in lingua originale, per avere un'idea precisa delle proporzioni. nell'attesa, è caccia aperta alle scarpe.
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25/10/03
:: by :: SuperBimba
Dalla nuvoletta
Sono salita qua sopra ieri sera. Troppe coccole di amici splendidi, troppi auguri, troppe risate, troppi abbracci, troppi regali esosi ma azzeccatissimi (Babbo Natale vi fa un baffo, eh?^_^), insomma, non si poteva sognare di meglio. E così ora sto tutta tronfia sulla mia nuvoletta. Già.
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:: by :: lisagialla
epifania
non so come. ero sul divano che sfoglicchiavo riviste pensando ai fatti miei, a kevin smith, a bartleby, bartleby...bartleby? bartleby il fato padrino? di corsa da google, che dice di no. mi rialzo mesta, mi consolo con acqua dal frigo. a metà strada, la folgorazione: barnaby, barnaby, barnaby!
la mia infanzia è completa.
[e adesso, scusatemi, non ci sono per nessuno]
[e poi scopro che invece lui si chiamava - ma certo! - mr. o'malley, e barnaby era il bambino, e saltello felice per casa]
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:: by :: lisagialla
omaggio, tributo, riconoscimento.
Se la madre di lei o di lui è persuasa che piangerà, non si metta in testa un cappello troppo vistoso. Non si può avere un viso rosso e spiegazzato sotto un boschetto di crosses celestine o sotto gonfie nuvole di tulle.
[Camilla Cederna - Il giorno che non si dimentica - L'Europeo 1952 N. 18]
...
Chi ha gli occhi poco guarniti, per natura, si compera dal profumiere le ciglia della lunghezza che crede, curve come le desidera, scure al punto giusto; si trovano fatte di capelli veri (di capelli di suore, dicono, o di giovani spose meridionali morte nel fiore degli anni), quest'anno attaccate a un invisibile filo di nailon.
[Camilla Cederna - La civetta del '53, ciglia assassine e lustrini dorati - L'Europeo 1953 N. 2]
...
Di qual nuova clip, di quali lusinghieri orecchini parlano le signore, quando con gli occhi lucenti e la bocca appuntita come se si preparassero a baciare qualcuno di molto caro, ripetono la morbida parola bijou? 'È un bijou', dicono, e qualcuna anche traduce: "un gioiellino". Poi, volendo ancora aggiungere un elogio in più all'oggetto ammirato, dicono: 'Dovressti vedere, angelo mio, è un niente'. Ecco dunque il massimo delle lodi per l'abito preferito dalle donne d'oggi, il "vestitello", il capo del quale una signora elegante non può fare a meno (meglio se ne ha due o tre). Com'è il "vestitello"? È nero, naturalmente, di crespo di seta pesante, di peau de soie, di marocain, di morbido alpagas, di crespo e velluto. Semplicissimo, senza fronzoli, diritto, ma così sapiente di taglio, che finisce per star bene a tutte, perché la scollatura è studiata in modo da nascondere i difetti e velare i pregi; e lo chic, il particolare spiritoso, lo scherzo, il "tralalà" non dà nell'occhio, ma appare logico, oltre che piacevole da vedere. Vestita così, la signora non si sente in ghingheri, ma è come dentro a un guscio. Pur così semplici, e forse perché così semplici, i "vestitelli" hanno specialmente il pregio di "andar dappertutto", tanto a cena, cioè, come al tavolo della canasta, come al piccolo ricevimento, al pranzo in piedi, al cocktail con poca gente. 'Carinissimi', diceva di recente una signora in un gruppo di amiche. 'Proprio stupidini', ribatteva un'altra con una voce in cui si notava l'affetto e la tenerezza. 'Si vede che li ha inventati una bella donna.'
[Camilla Cederna - Il piacere di vestirsi da stupida è l'ultima furbizia delle donne - L'Europeo 1953 N. 41]
...
[l'europeo di questo bimestre è nel segno della moda, il mio sabato pomeriggio è stato confortevole e di una certa eleganza.]
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:: by :: lisagialla
internet for dummies
ieri sera, tra i molti preparativi ritardanti una doppia festa di compleanno [1], abbiamo deciso di organizzare per oggi una spedizione di blogstar [2] al warner village per toglierci il dente e il dolore di kill bill - finora solo due pareri diretti: discordi.
-allora che faccio, prenoto?
ma sì, pensaci tu.
come se non sapessero - stolti - che a una cert'ora del giorno, inversamente proporzionale allo stato di avanzamento della settimana, il mio cervello si spegne. irreversible. siamo quattro? no! cinque. cinque, scrivi cinque. ore 22.30? sì. kill bill? sì. conferma. potrebbe volerci qualche min...uh.
...
..
.
i coinvolti ormai quasi sulla porta, io pietrificata davanti al portatile.
ti muovi?
ahem.
che è successo?
doppio ahem.
che cosa diavolo hai fatto?
in che giorno volevamo andare al cinema noi, esattamente? perché lo spettacolo per cui ho, abbiamo prenotato inizia tra tre quarti d'ora. abbondanti, però.
sei cretina?
ahem.
prenoto quelli giusti un attimo prima che il coinquilino requisisca la - ahem, sua - carta di credito; nel frattempo cerchiamo numeri di telefono con interlocutori umani ma ogni tentativo di disdetta appare inutile. ci conveniva seguire il mio amico andrea nella trasferta londinese dedicata, mi sa.
è così che ho creduto di aver perso i miei privilegi su internet, e invece. stamattina ho riconquistato il permesso di comprare cose in rete senza accompagno, ma solo su amazon.
[1] che valga anche come ulteriore preghiera di scuse.
[2] avrete presto nostre notizie.
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24/10/03
:: by :: lisagialla
ladies' stardust
sono pochi i momenti in cui detesto profondamente essere donna.
non quando una fitta in mezzo alle reni mi piega in due con una settimana di anticipo - neanche se succede su un motoscafo in mezzo al mare nel mio unico weekend di vacanza; non troppo quando mi esce la battutaccia perfetta, e quindi inarrestabile, in un ambiguo contesto pseudoformale e se fossi uomo si riderebbe a pacche sulle spalle, invece qualcuno si sente in dovere di guardarmi perplesso; neanche alla prima uscita senza calze della stagione: la pelle ancora spenta, in compenso peli neri che sembrano essere dappertutto.
quello che odio è sempre, sempre, sempre-e-ovunque dover fare la fila più lunga per andare in bagno.
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:: by :: lisagialla
heroes
non è facile. essenzialmente perché - confesso - avrebbe potuto miagolare la società dei magnaccioni e io stamattina sarei stata comunque entusiasta della sola certezza di non poter più morire senza averlo visto. come una tredicenne: a un passo dalla lacrima un paio di volte, mi ha fermato solo la paura di distrarmi e insomma, per le critiche serie rivolgetevi altrove.
di mio, non ho mai visto nessuno muoversi con quell'eleganza, quella spavalderia, quella misura. quell'essere lì, nel particolare di un ventaglio tirato su china girl - excellent - e nell'universale schioccare le dita di under pressure.
lessi tiepide cronache di melzo, anche su cartaceo, e non mi ricordo chi dei due - ma ho un forte sospetto - faceva notare che no, a quell'età non si devono mettere più t-shirt. palle.
a distanza di decenni quella silhouette in maglietta - le braccia sottili, le spalle un po' curve, il ciuffo in avanti - quella è proprio, è ancora, è anche la stessa. la stessa che mi hanno raccontato le immagini, certo, perché io non c'ero e stento a perdonarmelo.
bello sarebbe avere anche la composizione della droga definitiva che lo consegna ai ricordi non immutato - sarebbe grottesco, non ostinato - sarebbe patetico, qualcosa di vicino all'eterno, just for one day.
l'altro eroe della serata è stata la signora a quindici anni e tre posti da me, accompagnata da consorte e pargolo decenne che sbatteva la testa a tempo. la signora, lei sì, su ziggy played guitar è esplosa in singhiozzi. qualunque altra reazione sarebbe stata disumana, lasciatevelo dire da una che allora non c'era.
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:: by :: SuperBimba
Pure in carcere 'o sanno fà
Non ho bevuto caffè fino all'età di 25 anni. Prima, mi limitavo ad annusare con voluttà la lattina della polvere, l'odore aveva effetto lisergico, il sapore era uno strazio. Credo di avere cominciato con le prime tazzine (anzi, bicchierini di plastica) ai tempi dell'Ifg; continuavo a trovarlo disgustoso, ma faceva tanto momento di pausa tra colleghi - e per una non fumatrice integralista come me, buttare giù quella mota liquida in un sorso unico era dopotutto uno sforzo sopportabile, anche se era d'uopo celare la smorfia di raccapriccio.
Poi ho scoperto la broda, estremamente rarefatta, sul tiepido, che prima serve di compagnia (la tazza tenuta con entrambe le mani, l'indice della mano destra a tener fermo il cucchiaino, mentre si soffia sullo strato in tensione superficiale, che fuma), poi si sorseggia con calma, magari sul divano e sotto il plaid. Lì ho cominciato a provarci gusto. Il mio preferito resta il caffè americano (magari nel bicchierino bianco e verde, facendo ovviamente attenzione a non ustionarsi, che in quel posto sono pazzi, oppure nel mio posticino preferito per la colazione), il caffè della macchinetta dell'ufficio è una maledizione terapeutica, l'espresso resta il coronamento della pausa pranzo.
Ma la notizia, che in questo anarchico spazietto giallo mi piace tanto mettere in fondo, è che hanno aperto un bar proprio sotto il mio ufficio, il quale da qualche giorno è diventato meta di fughe caffeiniche con i colleghi (qui l'unico linkabile) nel bel mezzo del turno. Il caffè assume il gusto della marachella: mai stato così buono.
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:: by :: lisagialla
loving the alien.
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23/10/03
:: by :: SuperBimba
Giustizia terrena
ANSA 3 - 23/10/2003 13.27.00 - tv:chiude su italia 1 'super star', resta in day time
CHIUDE SU ITALIA 1 'SUPER STAR', RESTA IN DAY TIME
(ANSA) - ROMA, 23 OTT - Dopo due puntate nel prime time di Italia 1, chiude 'Super Star', il programma condotto da Michelle Hunziker che arbitrava la sfida tra le 24 aspiranti stelle del pop (scelte tra 5000). Dopo una riunione fiume la rete ha deciso di continuare solo nel day time l'esperienza del format che altrove aveva avuto successo. In prime time 'Super Star' aveva sfiorato il 7% di media: troppo poco per una rete che ha l'obiettivo dell' 11% e che lo scorso anno aveva anche superato Raidue dopo una stagione particolarmente brillante. La sera del martedi', d'altra parte, tra fiction poliziesca e calcio, e' risultata fatale gia' ad un altro programma di intrattenimento, 'Scommettiamo che' su Raiuno, che ha cambiato collocazione (passando al mercoledi'). La versione day time di Super Star, condotta da Daniele Bossari, e la finale con la vincitrice si svolgeranno regolarmente. Nel day time, fra l'altro, il programma registra una ottima media, il 14% e centra il target femminile di riferimento.
ha, ha.
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22/10/03
:: by :: SuperBimba
Professional sushi
Oggi il nyt pubblica la storia del sushi memo[1]. Il mio adorato Gawker lo pubblica. Io l'ho trovato geniale! Ah, noi in ufficio lo ordiniamo sempre qui.
[1] da non confondersi con il sushi Nemo:)
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:: by :: SuperBimba
I miei primi
oggi mi sono svegliata con una gran voglia di sorridere e festeggiare, nonostante tutto:)
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21/10/03
:: by :: lisagialla
oh you pretty things
in questo pomeriggio di inquietante calma relativa, leggo e volentieri rimbalzo il leibniz* pulcino di oggi - non sia mai qualcuna fosse ispirata a riprodursi per amor di shopping - anche se
a) sarah jessica parker [1] insegna che per diaper bag si usano capienti vuitton effimere e
b) questi confondono il suddetto monogramma con il burberry classico, e li pagano pure.
[1] ci si genufletta.
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:: by :: lisagialla
I wish you would
online phenomena do not have to make money to be of value to people.
a stretto giro: o la soncini legge tribook, oppure è la mafe.
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:: by :: lisagialla
golden years
ieri [1], 19 ottobre 1983, sono state dette infinite cose, tutte sotto il segno dei duran duran: da frank zappa a berlusconi, da cipria al gabibbo alla prima volta che ti senti graaande.
tra le altre, una cosa che è vera e non smette di stupirmi, ci penso quasi ogni giorno perché certo, piangersi addosso in metropolitana ha un qual fascino urban maudi ma stamattina io ho affrontato la pioggia di giallo vestita e insomma, quando non mi sento brutta&grassa sono tendenzialmente ottimista e arrivo a pensare [lunedì mattina, respirando forfora altrui] che poteva andare peggio di così: potevo capitare in quella città che si sente raccontare, da milano in giù, e che non c'è.
tutto nasce - pare - dal labranchiano falso storico della milano da bere: io non c'ero, ho assaggiato l'amaro ramazzotti ieri per la prima volta in vita mia, ma potrei arrivare a immaginare il carrozzone allora sgargiante di famigerati nani e sedicenti ballerine, poi basta però.
non è certo questo il posto dove tutti sono molto ricchi e molto stronzi. la colpa, oltre che dei soliti vanzina, è di quelli che sono solo capaci di pensare per luoghi comuni: roma ladrona, napoli pulcinella, venezia è bella ma non ci vivrei. però - come con i giapponesi? - pare che di milano si possa dire di tutto, con quell'automatismo fastidioso del
come ti trovi?
bene.
davvero? no, perché il fratello del vicino di casa del veterinario del gatto della cameriera al pub qua sotto dice che lui è dovuto scappare.
cattiva, milano, cattiva.
io ero quella dell'ovunque ma qui mai, immagino che arrivare da soli e chiudersi in un ufficio non aiuti la socializzazione, come capisco che, alla centesima serata passata a mangiare solitari succedanei locali dei quattro salti in padella davanti all'isola dei famosi, la nostalgia di casa si faccia tagliente, così non solo la piccola giada sembra una personcina gradevole - questo anzi pare accadere pure in condizioni meno estreme - ma quel grigio intorno, innegabile, diventa asfissiante, il freddo insostenibile e, nei casi peggiori, non c'è neanche il mare.
lo capisco, sì, ma non credo ai sensi unici.
sarà che neanche a perugia c'è mai stato il mare - il freddo invece sì, solo pulito - e vi racconterei di quale verde, certe mattine che mi tuffavo giù nelle nebbie del bulagaio in apnea. mi mancano eccome le mie strade strette e l'aria spigolosa, l'orizzonte che finisce a un certo punto - come è sano che sia, non piattume a perdita d'occhio - e certe domeniche sera, francamente imbarazzante, quasi mi commuovo a sentir parlare cosmi. tornerei domani, sì, però forse un po' di questa milano sobria e cortese mi mancherebbe. poca, per carità, ché a me piace ancora passeggiare anziché correre.
giusto un po' di quella che ieri - ancora, 19 ottobre 1983 - mi facevo raccontare per televisioni sentite dire e illustri personaggi sconosciuti, quella che sento nelle chiacchiere di molti amici che non è mia - ma ha reso a me impossibile annunciare di aver trovato lavoro a fizzonasco - ma meno che mai è quella del fratello del vicino di casa del veterinario del gatto della cameriera al pub qua sotto.
ogni resistenza è inutile, sono stata assimilata.
[1] solito imbarazzo spaziotemporale e andirivieni di mail.
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:: by :: SuperBimba
Saraccapitatoancheavoi
Adesso ha anche un nome: earworm. Io prima o poi ucciderò il collega che fischietta costantemente le suonerie dei cellulari: questa è la fissazione acustica peggiore - e la peggior maniera di esternarla, non c'è che dire.
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:: by :: lisagialla
changes
ascoltare un blog è un'esperienza affascinante. lui, poi, ha una voce da porto d'armi.
[sì, sì , è lo stesso di cui parla il maccabee]
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20/10/03
:: by :: SuperBimba
La supplente
Non mi riferisco ai film scollacciati anni '70 (di cui peraltro tanto ieri si è parlato). Mi riferisco davvero al ruolo della supplente (l'ossimoro era dapprincipio involontario, ma mi è piaciuto e l'ho lasciato). Il fatto è che ho insegnato anch'io, una volta: supplente di francese alle scuole medie di Arcore e Ronco Briantino (sic). Giorni di sentimenti contrastanti (ma sono mai univoca io?): ero molto incuriosita dalle ragazze, perché, in fondo, in tutte cercavo qualcosa di me adolescente; mi stavano simpatici i maschietti svegli, ma avrei ucciso gli iperattivi e i maleducati; mi divertivo a cercare le vie per far stare i ragazzi il più possibile attenti, per farli appassionare a qualcosa che proprio a loro non piaceva, perché praticamente tutti vivevano il francese come una tortura inutile; purtroppo non riuscivo a non pensare che l'insegnante titolare era una perfetta idiota (i ragazzi di terza pronunciavano tutti je suiS con la esse ben calcata in fondo: non è un dettaglio, è la prima persona singolare del presente indicativo del verbo essere, da lì comincia e finisce l'universo, mica solo una lingua); sono riuscita a farmi incastrare in riunioni e colloqui, arrivando a odiare istantaneamente gran parte dei genitori; infine, ma forse andava messo all'inizio, il mio mondo era ed è proprio un altro. [ehi, che bello scrivere un elenco e metterci tanti punti e virgola...]
Eppure, quell'esperienza ha lasciato tracce profonde. E quando leggo certi post di Gaia, proprio come questo, sento di essermi persa qualcosa. Mi solleva, comunque, il pensiero che i ragazzi ci abbiano solamente guadagnato: con me avrebbero avuto una pronuncia un filo più corretta, ma che strazio, un'insegnante che, guardando fuori dalla finestra, sospira più dei propri allievi!
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19/10/03
:: by :: SuperBimba
Casalinghitudine domenicale
E finalmente, dopo qualche tentativo in realplayer dalla scrivania della redazione, sono riuscita ad ascoltare Ogni maledetta. Oh i due conduttori mi stanno simpatici (e la cosa non è facile per due motivi indissolubili: faccio quasi lo stesso mestiere e sono molto, molto stronza). Ma non dovevano permettersi - no! - di parlar male di Miguel, che noi bambine degli anni '80 ci rimaniamo malissimo.
Ora ho una mezz'oretta per la dose di sopravvivenza di nescafè, poi divano e mio programma domenicale preferito: Oltre il giardino. Credo di essere l'unica a guardare così tanto La7. Sono un target atipico, ma dev'essere di famiglia: mio nipote a un anno e mezzo non si perdeva una puntata di Max&Tux: dirò di più, ha tutte le puntate in vhs.
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18/10/03
:: by :: SuperBimba
Aria ruffiana e leggera
A volte, se rientro la sera dal lavoro, mi capita di fare la spesa in qualche ipermercato. Mi attraggono e mi respingono insieme, come del resto molte altre cose di cui già ho scritto. Una cosa che mi affascina, in particolar modo, sono i cd in offerta. Tra schifezze inenarrabili, tipo i grandi successi di Castellina Pasi o le colonne sonore famose riarrangiate per flauto di pan, si scovano autentiche chicche, soprattutto per chi, come me, ama anche la brutta musica, se serve a riportare a galla emozioni dimenticate di un passato talmente passato che sembra appartenere a qualcun altro[1].
Ebbene. Questa sera ho riesumato un doppio cd, proprio di quelli salvati dal macero. Visto che è sabato sera, e che domani si tornerà agli anni '80, ho ripescato da una pila la collection di Loretta Goggi[2]. Ascoltando, mi è tornata in mente una cosa a cui pensavo tempo fa.
Non so se capita solo a me, di capire improvvisamente il testo di una canzone, soprattutto se appartiene all'infanzia o poco più. Il caso più immediato è Comprami di Viola Valentino: nel 1979 avevo sei anni, diciamo che non avevo proprio afferrato il senso del brano.
Tornando alla signora Goggi, ho riascoltato Pieno d'amore, 1982. quattro stelle fanno un cielo per chi non ce l’ha, capisco solo oggi che è una canzone molto triste.
Cassella-Savio non saranno Mogol-Battisti, ma a me non importa granché.
[1] l'uso delle subordinate tradisce la difficoltà nell'esprimere il concetto.
[2] sì, credo che nemmeno la stessa Loretta Goggi possieda quest'opera mirabile.
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:: by :: lisagialla
blogmenu
webgol indaga sulle abitudini alimentari della blogosfera. giudiziosa, obbedisco:
- pranzo: insalata di polipo, arance e lattuga.
- cena: bloody mary e aperitiveria.
[ieri, venerdì 17 ottobre]
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:: by :: SuperBimba
Perché, mi chiedo,
perché? Perché spedire decine e decine di .pps? La mia mailbox è molto, molto arrabbiata. E anch'io, perché sono curiosa come una scimmia[1] e li apro tutti. Oggi ne ho ricevuti almeno dieci. Solo uno era effettivamente carino: addirittura molto più della media. Mi farò promotrice di una campagna. Basta .pps con uomini seminudi umidi e ammiccanti (no, nemmeno se fosse Clooney: sono l'unica donna a cui non piace), massime orientali, dichiarazioni di amicizia da inoltrare a tutti mittente compreso, test per manager/ingegneri/informatici, spiagge esotiche, cani/gatti/altri animali, bambini di annegeddes o affini, eccetera eccetera. Per piacere.
[1] volevo linkare l'immagine di una scimmia molto curiosa, così, per rendere più icastica l'affermazione. Non l'ho trovata. In compenso ho scoperto questi: il mio stupore valga a dimostrazione della mia ingenuità:)
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:: by :: lisagialla
collateral damage
la nuova star della destra east coast è para para la sorella - maggiore e un po' nervosa - di carrie nostra.
[la repubblica delle donne]
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:: by :: lisagialla
friends: the edge of reason
signor yorker, non è che sia diventato brutto, ci mancherebbe.
friends alla sua decima stagione - adesso, negli stati uniti - dà del filo da torcere a molte serie di lusso nei momenti migliori, mi viene in mente ally mcbeal. perché friends - questo è iftf: l'eccesso di entusiasmo è compreso nel prezzo - è stato un telefilm di rottura assoluta, ha cambiato il modo di fare televisione, di concepire gli spazi di scena, di scrivere i personaggi. senza friends, scordatevi will & grace e - oso - scordatevi pure sex and the city.
le prime tre stagioni sono straordinariamente ben sceneggiate: le storyline singole si incrociano, si sovrappongono e nel frattempo riescono pure ad andare da qualche parte, i momenti corali hanno tempi perfetti, le gag fisiche sono solo quelle essenziali, le battute sono costruite intorno alla storia, non viceversa, e solo ogni tanto, con estrema misura, piccoli momenti di malinconia. TO the morning after, insomma.
giovedì sera ho visto l'ennesima puntata di ross'n'rachel, una soap opera la cui trama quinquennale è riassumibile in: giovane uomo e giovane donna alle prese con i 101 modi più dissennati per tenere gli ascolti. di contorno, scazzottate e battute pecorecce. certo, rimangono tracce di friends e ogni tanto pare ricordarselo anche quel ragazzo pingue che ha inghiottito chandler.
continuerò a guardarlo perché è ancora una buona cosa e perché, caspita, voglio vedere come riescono ad andare a parare esattamente lì, dove avrebbe avuto un senso almeno tre anni fa. immagino un finale con matrimonio e torte in faccia e spiace ma no, non riesco proprio a trovarlo geniale.
[update: e c'è chi ci va molto più pesante di così.]
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:: by :: lisagialla
umiliazioni
accennavo in giro per commenti. stasera invece di cenare sono passata alla rinascente per lo shopping che mi riesce meglio: tailleur pantalone grigio [1] dopo il tramonto [2]. rassicurata sui fondamentali, indugio al pian terreno tra i fondotinta lancôme per poi ricadere sul solito teint idole 02. in metropolitana scandaglio la fornitura campioncini: contorno occhi, antirughe estremo, shampoo per capelli sfiancati.
signora commessa, lei è una stronza. sa fare gran bene il suo lavoro, sì, ma rimane una grande stronza. un po' di pietà, diavolo, è venerdì sera.
[1] sono sinceramente convinta che in sede di assunzione dovrebbero fornirci di regolamentare uniforme codificata.
[2] prima però uno splendido cappottino giallo.
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17/10/03
:: by :: lisagialla
vanity fair
gaia a questa soncini [1] se la mangia viva in qualunque giorno della settimana. se per sancirlo è necessaria una qualche forma di remunerazione, vi prego ditemi dove devo mandare i soldi.
[1] e poi basta, promesso.
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:: by :: SuperBimba
Sora Bimba
Ah! La casalinghitudine! Preparare la lista della spesa, andare a piedi fino al microsupermercato vicino casa, l'aria finalmente frizzantina, il cestello di sopravvivenza latte/pasta/verdura, signora mia, un salto in centro per il caffè al bar e le vetrine, la palestra orario sciure, cucina/lava i piatti/nescafè/pivetti&setta con un po' di italiasuldue, le puntate di friends di ieri sera, addirittura uno zapping su vitaindiretta, riso bollito, melanzane grigliate, tisanina e via! a guardare i Famosi. Un briciolo anarchica, però, che stasera ho lasciato la cucina in disordine. Sistemerò dopo.
Ah! La casalinghitudine!
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16/10/03
:: by :: lisagialla
the pen is on the table
pessime le prime due puntate di friends, ancora peggio in italiano. per fortuna sono stata in grado di vederle in lingua originale. essì, l'inglese è importante. [aram's journal]
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:: by :: lisagialla
contrordine
io non ho ancora letto l'ultimo benni, non l'ho neanche comprato. vale la pena? ho divorato tutti i bar, mi sono impossessata di molti versi - soprattutto blues - fino ad arrancare un po' sulle ultime pagine de la compagnia dei celestini. di elianto tutto quello che mi è rimasto è l'idea del numero finito di azioni possibili: hai a disposizione un milione di sorrisi, al miliounesimo, muori.
di questo ultimo, dicevo, se non mi concentro ignoro il titolo ma non dubito ci siano dentro belle idee. una - rimbalzata su tribook da a-chiller application - è la lista dei grandi dolori da niente, l'elenco di quelle cose che importano solo a te, e ti rovinano la giornata. tipo la macchia di caffé sulla camicia immacolata, l'unghia spezzata spegnendo il pc, cose così. tipo, anche, portarsi avanti e indietro un file di testo per due giorni senza riuscire a scrivere mai più di tre frasi smozzicate, due url e confuse note sparse.
finché, quando decidi di avere tempo, ti succede una bella cosa da niente, una cosa stupida ma piacevole da non riuscire a ricordare - l'amnesia è solo temperonea, ma è già qualcosa - nessun dolore, per quanto minimo.
e hai voglia di raccontare tutta un'altra storia, la storia di una passeggiata per vie insolite, la decisione di entrare in un posto che sembra un bar, un tabacchi, un'osteria. alessandro ha detto di aver visto tavoli apparecchiati, in fondo, e siamo tutti stremati dalla mensa.
dietro al banco delle sigarette la vecchietta che ti aspetti ordina di proseguire per lo stanzone buio, vuoto a parte il cartello vietato sputare per terra, in alto a sinistra. entriamo, è una sala da pranzo. è la sala da pranzo di mia nonna, con le tende bianche, orribili appliques alle pareti, la madia pesante di legno scuro e sopra i grossi vasi bianchi, rosa e oro. un soffitto colorato, un'enorme decorazione natalizia al posto del lampadario, ci si mette anche un sole inaspettato dalle finestre: un po' mia nonna, un po' il refettorio di una colonia al mare per zie avanti di età.
ci sediamo - una decina di tavoli, quasi tutti da due - e giro con lo sguardo: due muratori, altri impiegati incravattati, qualche signore ben vestito. scopro che a milano la trattoria era toscana per definizione, ma il trattore che serve ai tavoli parla con residui di accento che non interpreto, un centro italia che non so riconoscere e vado per esclusione: marca alta, entroterra.
di primo, taglierini al pomodoro fatti in casa, sottili sottili, perfettamente al dente; cipolla-sedano-carota sembrano soffritti per ore. il trattore ci racconta dei secondi e indaga sul mio rifiuto della carne; i commensali lodano il vitello, la mia catalogna ripassata in padella è molto unta e molto buona. come sempre, da una qualunque delle zie - o delle nonne - sull'appennino.
mangiamo, con calma. siamo agli antipodi del panino, in un universo parallelo privo del concetto di mensa aziendale, in un tempo non oltre il 1950, e scherziamo sui risultati del referendum monarchia vs repubblica. saltiamo dolci e amari che renderebbero il pomeriggio una lotta aspra contro l'abbiocco, le nonne vere non ce lo avrebbero permesso.
usciamo che mi sento addosso un cappotto leggero, un pantalone dritto e scarpe austere.
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:: by :: lisagialla
love blog
tra i referer [1] dell'intero sito - purtroppo non del blog - ho trovato RICONQUISTARE IL PROPRIO EX-AMORE. così, maiuscolo e senza virgolette: un grido di disperazione. che dire?
insisti, poi fuggi, poi insisti di nuovo. se ancora non capitola, guarda altrove.
e subito mi sento mina su vanity fair. [2]
[1] non mi guardate male, anche il buroggu si diverte così.
[2] ho comprato il secondo numero perché me lo ha consigliato emmebi ma non ho cambiato idea, è un giornaletto noioso. che però comprerò anche oggi, tutti i motivi in copertina.
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15/10/03
:: by :: SuperBimba
Alla faccia della benedizione!
Quasi ogni giorno, l'edizione online di Repubblica deve mettere in pagina il pezzullo leggero di costume. A volte si arrampicano sui muri [1], a volte trovano la stronzatina simpatica, che spesso ha l'effetto di creare un clima, diciamo, perlomeno friccicarello in redazione. Dopo il parcheggio per mariti (in cima al gradimento della parte femminile in forza ieri al desk), oggi è il turno delle regole per trovare consorte [2].
Insomma, Rep ha scoperto questo libro [3].
Ora. Il mio interesse al matrimonio, al momento, ha l'aspetto perfettamente tondo di uno zero. Confesso però che leggo sempre la pagina dei matrimoni del nyt.
E se vi dico che una cosa che mi ha sempre fatto impazzire nei film americani è quando qualcuno che non è un prete pronuncia la frase "vi dò la mia benedizione"... pensate a quanto mi ha divertito questo:
[1] il buon Uittenstain ne ha parlato pù volte, ma morire se riuscissi a trovare un link, quipperquì
[2] e stendiamo un velo pietoso sui commenti riferiti alla mia persona: sono consigli per trentacinquenni, ergo a me mancano ancora - un attimo che guardo il calendario - cinque anni e una settimana!
[3] mannaggia ad Amazon che sotto il link al libro mi chiede Do you need a date? Ma chi vi ha insegnato il marketing? E la psicologia femminile?
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:: by :: lisagialla
polle, mica sceme
non me ne voglia il signor leibniz* ma qui abbiamo una certa esperienza di libri per pollastre e sushi for beginners io l'ho trovato una discreta schifezza. protagoniste stupide da essere irritanti e trame improbabili non sono un problema, in fondo siamo tutte sorelle di bridget jones [1], abbastanza svanite da condurre esistenze al limite del verosimile per la maggior parte del tempo. insomma, bastano due chili di troppo e un rapporto malandato per stringere qualunque pagina in un abbraccio empatico ma che siano scritte con garbo, con l'ironia leggera che ci piacerebbe avere, che diamine, non con quell'aria sfatta da lunedì mattina.
questo sembra carino, invece.
[1] il libro, tassativamente.
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:: by :: SuperBimba
Adieu la France
Lasciamo perdere le solite pippe sulla democrazia e sulle voci libere. A me dispiace - e un sacco - che al mio canale 13 del telecomando non corrisponda più France 2. Qui le ragioni.
Era annunciato da tempo, certo. Ma questa notte verso l'una, quando sono rientrata a casa dal lavoro e sono scesa dai tacchi e mi sono tolta le lenti a contatto e mi sono messa in pigiama e mi sono abbandonata sul divano e ho acceso la tv e mi sono rannicchiata sotto il mio plaid rosso e ho visto la tizia sguaiata di Serenissima tv con un tailleur dell'Oviesse che si metteva di trequarti, faceva l'aria assorta mettendosi la mano chiusa a pugno sotto il mento e atteggiava le labbra oversize in un broncio che evidentemente le sembrava insieme sexy e professionale... no, non posso riferirvi cos'ho urlato nel silenzio della notte contro il teleschermo. Sono una signora, io.
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:: by :: lisagialla
pure le pulci c'hanno l'air-action
adesso salta fuori che - in tema di nipplegate - michele serra avrebbe una voce più autorevole non solo della mia - e passi - ma pure di quella di invernomuto, o tempora.
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:: by :: lisagialla
strani spasmi
l'ho visto, questo strano martedì. un po' a pezzi - perché a metà sushi lo stomaco s'è contratto in una morsa che voleva dire 'sono 13 ore che corri, e pensi, e scrivi, e corri, e provi, e corri, e giri a vuoto. almeno, mangia piano.' - ma abbastanza per confermare che la hunziker, alla sua prima prova stand alone, mi ha fatto rimpiangere l'idolo miguel dal primo istante. partiva svantaggiata, figuriamoci come proseguiva dopo il primo attimino. inoltre, non sa contare e ha fatto una battuta sui 30 anni che le avrei tirato contro il telecomando, se solo fossi riuscita a muovermi. ma non basta.
le aspiranti superstar, vestite da piccole madonne, mi devono aver reso sorprendentemente caritatevole: fin qui ero addirittura disposta a perdonarla. non completamente, certo quello mai, but still. peccato davvero aver annunciato le interpretazioni sgallettate di almeno tu nelll'universo, il successone di elisa. no, biondina, non ci siamo, e non c'è arrangiamento che tenga.
sono riuscita a vedere anche paolini nel monologo di apertura di report [settimana prossima, ilaria alpi]. mi ha affascinato come mai era ancora riuscito in versione settimanale, una bella riscoperta; poi ho abbandonato il ministro tremonti a se stesso perché - l'ho detto - stavo sufficientemente male di mio.
prima di domire, invece del latte caldo, il fabio volo che smette quando vuole. speriamo non troppo presto perché ho riso come una scema per i ceffoni di fiorello e sono una fan dichiarata del galateo di donna cristina. c'era anche funari, malato e grottesco, sguaiato, invecchiato arrabbiato. non so, non l'ho mai amato, certo qualcosa di completamente diverso dalle sedicenti 'vite in diretta'.
poi c'era pollicino ma il cocktail di antidolorisparsiovunque non ha lasciato ulteriore scampo, ho riaperto gli occhi che il mattino era già grigio lucido.
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14/10/03
:: by :: SuperBimba
Me and you and a dog named...
...Fosse! (da Let me get this straight, mi ha fatto ridere tutto il pomeriggio^_^)
P.S.: non voglio intervenire sulla polemica del giorno. Ma quanto è meglio la sora Guia quando parla di serie Tv, relazioni devastanti e scarpe col tacco?
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:: by :: lisagialla
se il buongiorno si vede al mattino...
...questa sarà una giornata impegnativa. mi si è anche bloccata tutta la parte sinistra della schiena e avere una sedia con braccioli fissati per sempre a due altezze diverse non aiuta; ce la rifiliamo l'uno con l'altro e io ieri sono uscita presto per evitare lo sciopero: mal me ne incolse.
certo, potrebbe andare peggio, potrei dover sventare un attentato. [voglio andare all'anteo]
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13/10/03
:: by :: lisagialla
professione pianista
la pubblicità più brutta degli ultimi tempi è quella dei capezzoli dell'altro mondo. non ho dubbi, mi fa quasi male fisico. peccato non ci sia un niusgrup a cui denunciare lo scempio.
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:: by :: lisagialla
gruppo vacanze pulcino
in autunno sono riuscita a spedire mavi [1] a londra, adesso ci provo con parigi d'inverno. la parola chiave è pink floyd e io ho già il mio candidato.
[1] sono una blogger, sono autoreferenziale.
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:: by :: lisagialla
coda di paglia?
friends è giovedì, sì, ma alle 22.50. questo diceva almeno il promo andato in onda minuti fa su raidue.
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:: by :: SuperBimba
Hunziker pollution
Passi la conferenza stampa per la presentazione di Superstar. Ma che l'Ansa tra le 14:11 e le 17:50 abbia dedicato quattro lanci a Michelle Hunziker, mi sembra francamente troppo.
Ecco le perle di saggezza:
14:11 - tv:hunziker,'zelig'terapia sorriso in mio momento difficile
14:56 - tv:hunziker, nessuna querela per illazioni sul mio conto
16:30 - sanremo:hunziker, insieme a bonolis lo presenterei
17:50 - tv:hunziker, con 'super star' celebro l'essere donna
Mah.
Aggiornamento: 18:28 - tv:lo strano martedi' di italia 1 con hunziker,volo e corti
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:: by :: SuperBimba
Corrispondenza biunivoca
Ehm, lo so che ho rotto con questa storia che non vedo l'ora di tornare a New York, che quanto ci si sta bene, che lì ti resuscitano persino il rossetto trapassato.
Intendiamoci, io sono molto affezionata anche alla città che vedo dalle mie finestre. E non mi stupisce affatto, questo concorso!
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12/10/03
:: by :: SuperBimba
Creatività
Non so se è un sostantivo eighties o se questa è semplicemente una mia sensazione. Da ragazzina, quando mi chiedevano cosa vuoi fare da grande? rispondevo "qualcosa di creativo".
La notte scorsa, verso mezzanotte e venti, mentre tornavo a casa dalla mia inutile notte lavorativa, ho avuto l'illuminazione. Tutti i giorni, quasi senza accorgermene, faccio qualcosa di veramente originale: non seguo mai lo stesso tragitto Navigli-Brianza. Evidentemente, mentre la mente è fiaccata dalla routine, mani e piedi - volante e pedali - hanno ancora quindici anni. Sono creativi.
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:: by :: lisagialla
so no one told you life was going to be this way
incredibile. dopo dieci anni - adattamento più, adattamento meno - di premiata attività, repubblica lancia la nuova stagione di friends [1] come neanche raidue. anzi, raidue pare ignorarlo, e ignorarsi, bellamente ma non importa, io ci sarò. nonostante la china precipitata a capofitto negli ultimi anni, nonostante ross.
giovedì in ultima serata - 23.45 - io ci sarò. anche perché qui siamo tutti qui per questo.
[1] la nona in italia, spoiler leggeri nell'articolo.
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:: by :: lisagialla
essebì,
il giochino della serata?
rimango perplessa.
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11/10/03
:: by :: SuperBimba
Notte inutile
prigioniera di una serata lavorativa senza lavoro. Nella totale privazione, unico conforto il giochino della serata e il rifornimento di caramelline gommose nella macchinetta. Anche l'ingegner Morris blogrolla, per non addormentarsi alla consolle. Vorrei che mi apparisse un fato padrino. O, al limite, uno stripper maori.
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:: by :: lisagialla
intolerable cruelty
pulp fiction - il blog [1] rettifica: il letterman con clooney [non si linka un'emozione] è andato in onda ieri e ce lo siamo perso. pare che lui abbia raccontato molto della sua italia, matrimonio [2] compreso. a victoria, le nostre più vive - giusto un filo stizzite - congratulazioni.
[1] senza permalink? detestabile abitudine.
[2] qui abbiamo perso la mae*.
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:: by :: lisagialla
cercasi fato padrino disperatamente
quando ero piccola in casa c'era una bella collezione di oscar mondadori a strisce: è domani charlie brown, io e il sergente, l'enciclopedia di B.C. e cose così, è stata la mia iniziazione. poi, ancora piccola, è arrivata mafalda e ancora oggi mi identifico - bambina cicciotta, capelli impazziti, rabbie facili e vaghe malinconie - convinta di avere io sei anni. più tardi calvin and hobbes, lo sguardo solo poco più adulto ma abbastanza da cogliere la differenza tra una tigre e un pupazzo - mia sorella, decenne, no. non sono andata molto più avanti di così, ancora adesso non riesco a leggere storie a fumetti - con la magnifica eccezione di V for Vendetta ma caspita, non conta - e il coinquilino non mi perdona l'ostentato disinteresse per pile e pile di irrinunciabili manga.
[insomma, avete capito: l'infanzia, i primi vagiti di una passione, nostalgie generazionali: mi sto appellando a vostri sentimenti più nobili]
tra quegli oscar mondadori ce n'era uno che devo aver consumato in preda a divorante adorazione. ricordo solo: bambino che andava dormire, genitori a comparsa e lui, il fato padrino, con nome probabilmente iniziante per B. se fossi capace potrei disegnarlo, ma immagino che questo non sia di grande aiuto.
[e adesso, il dramma sociale che deve spezzarvi il cuore e decidervi a correre in mio soccorso, perché niente è lasciato al caso, qui]
quando i miei si sono separati - ooooooh, che infanzia dolorosa - l'assegnazione di quella collezione di oscar è stata al centro di una lotta sanguinaria che vorrei evitare di riaccendere chiedendo scusa, ti ricordi del fato padrino? al genitore sbagliato.
neanche google sa che pesci prendere e mi invita a cercare capimafia drogati. anyone?
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10/10/03
:: by :: la eli
London, baby!
FranCiskje, mi spiace, ma i sassi pregiati dovrai tenerli per un'altra occasione, domani sveglia alle 5 (!) e partenza ^____^
baci, a mercoledi'
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:: by :: lisagialla
il lavoro mi fa brutta? [*]
la colpa è di quei maleducati dei miei colleghi.
donna cristina, infatti, nel quarto volume del leggendario galateo, quello dedicato a il lavoro e la carriera, mi spiega che:
Qualora ci si trovi a condividere lo stesso spazio a diretto contatto con più colleghi o si sia separati solamente da pareti sottili che nemmeno arrivano al soffitto o da elementi divisori come librerie o scaffalature, oltre allo sforzo di essere ordinati sarà indispensabile essere discreti.
La mancanza di privacy dovrebbe indurre tutti a parlare a voce bassa per evitare di disturbare e a non ascoltare le conversazioni altrui. Ma anche a non scambiarsi informazioni alzando il tono di voce da un estremo all'altro di un open space restando seduti alla scrivania: ci si alzi e ci si avvicini.
l'ho sussurrato come un mantra tutte le mattine di questa settimana entrando nell'arena - cisiàlziecisiavvicìni, cisiàlziecisiavvicìni - ma non è servito a niente: ho continuato a lottare con i denti per difendere stracci di concentrazione sfilacciata nella caciara più indecorosa. signora parodi, la prego, mi assuma.
[*] non so come m'è venuta, davvero.
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:: by :: lisagialla
I'll have what she's having
uno dei miei incubi ricorrenti è di arrivare, anche in medio spolvero, e scoprire il mio vestito indosso a un'altra, magari con l'insolente pure più magra, o più bionda. è successo alla mia amica paola al matrimonio di sabato scorso: stessa gonna, irrimediabile, ma lei sufficientemente bionda e magra da mettere a riposo la stessa stola, a fine cerimonia, e mascherare condividendo la mia pashmina, oltre che gli improperi alla bottegaia poco accorta.
così stasera alle sei-e-dieci in punto - ché prima sembra che non stessi aspettando altro ma dopo no, oggi non se ne parla - scatto in piedi e fuggo alla metropolitana, decido di completare la collezione dei mensili femminili e cedo ai duechiliemezzo di elle, più borsa in omaggio. solo rossa? solo rossa, tant'è.
l'aria è familiare: 870 pagine, sfondo bianco, titoli e strilli rosanero; io non ho ancora comprato elle, questo mese...vero? no, no. mi libero degli involucri e comincio a sfogliare. coppia, sesso, coppia - no, me ne ricorderei. se l'avessi già preso, voglio dire, me ne ricorderei. - moda, coppia, benessere. ecco, benessere, ché è venerdì: difesa d'ufficio. eppure...chiudo con uno scatto e guardo con attenzione la copertina: il lavoro ti fa brutta? [1]
rewind.
è venerdì, sono in treno, sto leggendo marie claire: 868 pagine, sfondo bianco, titoli e strilli rosanero. a sinistra la gonna, la stola e le scarpe: il lavoro ti fa brutta? [2]
qui le prove. [3]
[1] sì, ma non è questo il punto.
[2] beh, chi più chi meno...
[3] il lavoro mi fa brutta, eccome, e non avevo voglia di niente di più impegnativo di una sinottica sgranata: fidatevi.
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:: by :: SuperBimba
Le questioni cruciali
My favorite lipstick's been discontinued... who can make a copy?
Il problema, certo, non è di facile soluzione. Qui la soluzione [beh, sì, a New York].
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:: by :: SuperBimba
Amenità
VINCITORE GRANDE FRATELLO 2 SPOSA ALESSIA MANCINI
(ANSA) - TORINO, 10 OTT - Fiori d' arancio per Flavio Montrucchio, il vincitore del ''Grande Fratello 2'' attualmente impegnato sul set della soap opera ''Centovetrine'', e la show girl ed ex velina di 'Striscia la notizia' Alessia Mancini. Dopo un felice fidanzamento di oltre un anno, i due noti personaggi televisivi si sposeranno domani pomeriggio a Roma, dove vive la famiglia della sposa. I due futuri coniugi si sono conosciuti poco dopo il successo di Flavio Montrucchio nella casa del ''Grande Fratello 2'', nel dicembre 2001. Da allora i paparazzi li hanno sempre ripresi insieme. La cerimonia verra' celebrata alle 16 in una chiesa che la coppia ha cercato di mantenere segreta, avendo ceduto l' esclusiva delle foto a un settimanale, e poi festeggera' in una tenuta nei pressi dei Castelli romani. Accanto a loro ci saranno i parenti e gli amici piu' stretti. Flavio Montrucchio, che ha deciso di celebrare le nozze a Roma per accontentare un desiderio della fidanzata, legatissima alle sue radici, ha affittato un pullman per farsi raggiungere dai suoi amici torinesi. Compatibilmente agli impegni professionali di entrambi, la coppia Montrucchio-Mancini vivra' in una villa di Cirie', in provincia di Torino, dove convive gia' da alcuni mesi. (ANSA).
Cerchiamo di tenere i fatti separati dalle opinioni. Ognuno, quindi, si formi la propria.
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:: by :: SuperBimba
Confessioni bollenti
Arrivo in redazione. Turno farneticante: oggi siamo tanti, tantissimi, pessimamente distribuiti. Quindi mi prendo tutto il mio tempo, mi faccio un po' di passeggiate nella blogosfera mentre - in pieno craving da deprivazione calorica - mi mangio il Kyr melaverde e camomilla e decido che non lo ricomprerò mai più. Mai più.
Scopro che questa sera Christian Rocca è a Otto e mezzo. E che non me ne ero accorta, ma nel frattempo è nato il blog di Ogni maledetta domenica. Un casino, trovare idee da spalmare su così tanti blog - e inevitabilmente si diventa un po' autoreferenziali, linkando se stessi tra una pagina e l'altra.
Cosa che mi incuriosisce e mi disgusta insieme, un po' come l'idea di fare sesso con Pierluigi Diaco.
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:: by :: lisagialla
venerdì scuro
questo ha restituito effervescenza e buonumore alla parte del mio ufficio oltre l'armadio - e ormai qui è più comodo che tra i preferiti.
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09/10/03
:: by :: SuperBimba
[...riprendendosi dal post precedente, si schiarisce la voce e declama:]
Mai più senza!
...riesumo la gloriosa rubrica per segnalare a Karen un imprescindibile gadget per le serate allegre, una volta tornata dal viaggio di nozze:)
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:: by :: SuperBimba
Per l'ennesima volta,
da Tom. Una frase dai commenti a questo post mi ha fatto un male sordo, freddo e tagliente.
ho sognato di fare la spesa nel carrellone piuttosto che nel cestino, ha scritto Colosseo. Mi sono sentita molto sola, in mezzo a tanta gente molto sola.
Ah, il pezzo su Ventiquattro è molto, molto bello.
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:: by :: karen
... finalmente a casa
che buono il caffè fatto con la moka gustato con calma davanti al PC... finalmente sono a casa... anche se dalle 10.00 di questa mattina verrò torturata nell'ordine: dall'estetista, dal dentista, dalla sarta... e poi devo passare dalla chiesa (ieri sera prove generali, che ansia!)... e poi devo pensare al viaggio, e i tavoli e i segna posti... aiutooooo, e per fortuna c'è il viaggio sufficientemente lontano dalle sveglie di mia madre (sta mattina alle 5,30)... OK comunque sono calmissima!!! :)))
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08/10/03
:: by :: lisagialla
black power
quest'anno guardando gli mtv music awards avevamo avuto - eravamo in quattro, non ho cominciato a darmi del noi - l'impressione di una certa monotonia, cromatica e non solo. 4 banalitaten rimanda alla bbc che conferma la tendenza: per la prima volta nella top10 di billboard solo artisti neri. que viva eminem.
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:: by :: SuperBimba
Un tanto al chilo?
Me lo domandavo da un po', ma non avevo mai osato chiedere. Quanto guadagnano le prezzemoline per materializzarsi in tivù, in discoteca, tagliare un nastro, una torta, assistere al varo di un piroscafo? Pare che l'abbia scoperto Capital. Ecco il tariffario.
Non chiedetemi perché, ma in cima alla classifica c'è Anna Falchi: udite udite, chi la vuole deve sborsare 15mila euro.
Le altre. Listino prezzi per le serate: Barbara Chiappini 6mila euro, Alessia Merz e Nathalie Caldonazzo 5mila, Alessia Fabiani 4mila, Eleonoire Casalegno 3mila, Miriana Trevisan e Valentina Pace 2mila.
Per le apparizioni tv: Mascia Ferri 5mila euro, Alessia Merz e Valentina Pace 3mila, Nathalie Caldonazzo 2mila500, Alessia Fabiani 2mila, Eleonoire Casalegno 1500, Chiappini e Trevisan 1000 euro.
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:: by :: lisagialla
se ti stiro le camicie tu mi presti il kajal? [*]
della nuova linea cosmetica jpg avevo già letto su periodici amobosessi e mi era parso di cogliere l'ennesima eco fab 80s. adesso, grazie al solito tom [1], scopro che la rivoluzione è cominciata ed è una cosa seria, con tanto di manifesto.
copriocchiaie per tutti.
[1] sì, ancora.
[*] oppure la pillola - aggiornamento via typesetter's day.
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07/10/03
:: by :: SuperBimba
Gallinelle lettrici!
...e se prometto, poi mantengo.
Sto lavorando per voi, alla ricerca delle novità editoriali femminuccesche americane.
Intanto sto leggendo questo, City chic.
"Urban girls work hard and play even harder. Soon enough, they will be superstars, oozing svoir-faire. But for now, before they assume the helm of the boardroom table, they still have their secret ways of living the oh-so-good life". Per ora so solo come dovrò ridipingere le pareti della mia futura casa e che lampadine scegliere, perché sia 100% newyorchese. Sul look, ai prossimi capitoli.
Pare che un sacco di americane, invece, vogliano diventare francesi. Mah;)
Lei è giornalista, lui avvocato, si incontrano durante un viaggio all'estero. Bello, vero? Beh, questi si innamorano.
Ve li ricordate, da bambine, quei libretti di avventure con le scelte multiple? Boh, questi (uno e uno due) devono essere così. Non chiedetemi di più: li consigliava Cosmo Usa: non sono mica coerente, io.
Romantiche cinofile oltranziste? Qui, cuccia.
E' uscito il libro di quella pazza shopaholic che in rete è riuscita a raggranellare migliaia di dollari per appianare i suoi debiti, Save Karyn. Altro che la petizione della Lucarelli, tzè.
Ah. Sulla scrivania, ovviamente, l'opera omnia di Amy Sohn. Prima o poi.
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:: by :: moni
depressioni musicali
li conoscete?
io li ho scoperti per caso quest'estate, a Roma suonano parecchio in giro (sempre con contorno di simpatici fan-ballerini invasati a piedi scalzi) e li ho visti gia' tre volte, tra feste in piazza e laghetto di villa ada.
stamattina, davanti alla scelta del cd per l'ufficio [1] ho pensato che ci voleva qualcosa di malinconicamente autunnale (ci sguazzo in questi giorni nella depressione meteoropatica...) e credo di aver fatto la scelta giusta: sono tristissima ;)
a parte questo, vivamente consigliati.
le mie preferite, "canto del telaio del cielo" e "colazione d'inverno", potete leggerle qui.
c'era anche "fiori di loto". ma quella brucia ancora.
[1] ho la sventura di dividere la stanza con le colleghe dell'ufficio stampa, per cui la cuffia e' d'obbligo se non voglio sorbirmi tutto il giorno i "ciao cara, tesoro, splendore, micina" (beninteso, niente in contrario, anch'io ho cominciato con questo lavoro ma -appunto- non lo faccio piu') ;)
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06/10/03
:: by :: lisagialla
bimba se sapessi che monotonia
un lunedì fitto, una bella sorpresa e una notizia odiosa; la giornata di corsa, la cena rimediata, la puntata di ER senza infamia e senza lode. niente spesa, neanche il latte caldo anestetico, solo pochi minuti contati prima del crollo inevitabile.
in questo delirio c'è stato un piccolo istante preciso: qui io ho sorriso. merci bocù.
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:: by :: SuperBimba
Notizie estremamente rilevanti
Uma Thurman è stata scaricata dalla Lancôme, con la quale aveva un contratto di 22 milioni di dollari per due anni (sic). Secondo People, la Thurman sarebbe stata licenziata a causa della sua età (33 anni!) e in quanto madre di due bambini, perché non attrarrebbe più le giovani consumatrici.
Secondo figlio per Steffi Graf e Andre Agassi. Dopo Jaden Gil (maschietto), un fiocco rosa. A far inorridire, il nome della piccola: pare che abbiano deciso di chiamarla Jazz[1]. Mon Dieu.
Ancora nessuna indiscrezione, invece, sul nome del futuro pargolo McCartney. Però oggi si sa che sarà un maschietto. Chissenefrega? Già, chissenefrega.
[1] ore 18:51, l'Ansa rettifica: sarebbe Jaz con una zeta sola. Ah però.
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:: by :: SuperBimba
Allons les filles
La borsa secondo la Coureuse de caleçons (en français).
La borsa ha una capacità infinita. Nessuno studio ha mai dimostrato un qualunque rapporto tra la grandezza di una borsa e quello che una donna ci può cacciar dentro, ma il semplice fatto che si riesca a inserire un ombrello, due libri, un portafoglio, un'agenda, una trousse per il trucco e un telefono portatile in una borsa della misura di un pacchetto di sigarette rimette in causa contemporaneamente il sistema di valori della nostra società e le leggi più elementari della fisica.
- la borsa è generalmente costituita da un accumularsi di piccoli oggetti indistinguibili al tatto, come - per esempio - l'esilarante tandem tampax/rossetto, sempre così di classe quando si tenta di rinfrescare il trucco in una metropolitana affollatissima.
- la borsa è sempre oscura. Per estensione, ogni oggetto inserito in una borsa diventa invisibile nel momento in cui lo si cerca - e il telefono portatile precipita sul fondo ma solamente quando sta suonando. Inversamente, se per caso non si cerca niente di particolare, ci capitano sistematicamente in mano vestigia dimenticate di vite anteriori, come chewing-gum già masticati o liste fitte di misteriosi numeri di telefono.
- l'impiego della borsa nell'armamentario dell'esercito francese viene seriamente studiato per le sue qualità in funzione di kit da sopravvivenza e di dispensa (al giorno d'oggi sappiamo che la capacità di conservazione degli alimenti in una borsa è superiore a quella di un congelatore). La principale difficoltà d'integrazione della borsa all'abbigliamento mimetico è nel design. La collezione "Truppe di Terra 2004" presenterà al pubblico i suoi primi esemplari all'inizio dell'anno.
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:: by :: SuperBimba
Ok,
a questa ho trovato la risposta. Adesso voglio sapere come mettono il dentifricio a strisce nei tubetti:)
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05/10/03
:: by :: SuperBimba
Nove gradi
Fa freddo. Che detta così, il cinque ottobre, potrebbe sembrare una non notizia - e invece...
brrrrrr.
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03/10/03
:: by :: SuperBimba
Questa sera niente Famosi
Sere è in treno, io alla presentazione dell'opera prima di uno dei miei colleghi preferiti. Il piccolo Sergio ha scritto una biografia di Veronica Guerin, la San Paolo gliel'ha pubblicata e ora la lega al lancio del film.
Questa sera sono a tifare per lui.
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:: by :: lisagialla
brevi
gaia è tornata, presumo munita di chiave unica.
la valigia piccola è chiusa, l'appendabiti appeso alla maniglia, cibo alla micia e poi taxi - centrale - perugia, sweet home.
i miei colleghi sono molto meglio di questi - per alice twain e chi altro si fosse preoccupato - e credo sia ormai di pubblico dominio che io leggo vanity fair, non novella 2000.
vado, sarò splendida anche per voi.
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:: by :: SuperBimba
Umpf.
SuperBimba: "Vanity Fair, per cortesia"
Edicolante donna [sguardo obliquo ad altro avventore]: "ah, è appena uscito, gli fanno la pubblicità in tivù e oggi queste lo chiedono tutte"
Edicolante donna [sguardo pietoso a SuperBimba]: "un euro e novanta"
SuperBimba [sguardo sprezzante a edicolante]: ...
SuperBimba [sguardo stilettante a marito di edicolante]: "buongiorno", con la voce più sexy di cui è capace.
Leggo, qui sotto, sere. Leggo il Foglio. Cerco di leggere Vanity Fair, tra la riforma previdenziale e i dati americani sulla disoccupazione. Mah.
Mi chiedo. Cosa ci fa J-Lo con le mie scarpe? Ma quello a pagina 43 è Robert De Niro trentenne o Franciskje ingrassato e in pessima forma? I giovani reali, uff. La modella? Non se la tira. La contessina? Non se la tira. La grande attrice? Non se la tira. Insomma, tutta gente deliziosa e semplice. Ma vi prego.
E poi , Monica Bellucci no global: no, no, no.
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:: by :: lisagialla
tom tom [fan] club
Che poi, se proprio vogliamo dirla tutta: ma chi cazzo volete che compri il nuovo profumo di Céline Dion? Già lei non piace a nessuno, con quell’aria da estetista che ti strappa tutti i peli pubici con una pinzetta spuntata mentre ti racconta con sussiego della comunione della figlia... [continua]
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:: by :: lisagialla
banality fair
stamattina [1] ho colto l'occasione di un passaggio fortuito in edicola per dare uno sguardo al nuovo, lanciatissimo vanity fair. scelta azzardata per una buona quantità di ragioni: di solito faccio un'altra strada, non ho il tempo di fermarmi a fare nulla, sulla metro leggo metro - per uniformità - e lascio le riviste ai ritorni sorridenti del venerdì sera. una routine sconvolta, visto? funziona già: credevo, e invece.
stretta nella morsa dei milanesi mattutini [2] ho avuto giusto il tempo di guardare la bellucci in copertina. scelta coraggiosa, no? una specie di trappola infallibile per tutti i colleghi che si sono trovati in giornata a passare accanto alla mia scrivania: irretiti hanno sfogliato e poi subito commentato, per darsi un tono, che davvero non credevano leggessi certa stampa per donnette [3]. sono più stupida di quello che sembra - ha - ma c'è mina che risponde alla posta dei lettori, vuoi mettere? in un'epoca di incertezze [davvero j.lo è diventata elegante o vuitton si è un po' - mi si perdoni l'ardire - sputtanato? e versace, buonanima?] sentivo il bisogno di una nuova susanna agnelli [4]. lei mi pare ben avviata: chi ama non tradisce, signoramia. uhm, la ragazza potrebbe farsi.
rapida occhiata all'indice in pausa pranzo: tornano le curve, che soddisfazione. soprattutto se a confermarlo è una credibilissima laetitia casta alle prese con una gonna che non si vuole chiudere più. lei ride, beata incoscienza, e intanto io ho mangiato una pessima insalata.
prima di dormire ci metto attenzione e buona volontà. dunque, vediamo: l'accoppiata femminista-chic giorgi\muti? dubito possa seriamente interessare qualcuno. johnny depp? era solo dappertutto, questo mese. david bowie? nice try ma spiace, daria bignardi ha fatto faville giusto qualche giorno fa.
poi un servizio sui dieci pezzi base del gurdaroba perfetto, tenetevi forte: tubino nero, tailleur gessato, camicia bianca, cappotto cammello...devo ancora riprendermi dallo choc. e ancora cibo, beauty, trucco e capelli. tentativo [un po' più] alto in ultima pagina: tina modotti. yawn.
se è vero, come dice graydon carter [5] nell'intervista di apertura, che fare ogni numero di vanity fair 'è come scegliere gli invitati per un party', quello di ieri è stato davvero di una noia mortale [6].
credevo meglio, e invece.
[1] sta per 'ieri'. ho cominciato a scrivere in ufficio, poi sono stata risucchiata dal gorgo del 'voglio finire presto' e sono uscita alle otto e mezzo.
[2] coraggio, diventa anche tu stupendolare!
[3] prima o poi scriverò un memoriale sui piccoli maschilismi stagnanti di tutti gli ambienti di lavoro a forte prevalenza testosteronica. involontari, ormai quasi per nulla fastidiosi, radicatissimi.
[4] mia nonna è una lettrice appassionata di oggi: la prima cosa che faccio, quando adocchio la pila degli ultimi [dieci, dodici] numeri che non ho letto, è correre alla pagina della signora agnelli a prendere lezioni di sintesi feroce.
[5] direttore di vanity fair us.
[6] speriamo meglio in quello di domani: il matrimonio. lui è imbustato e accessoriato, impalpabile come deve. fuori piove e io ho un'influenza in pectore pronta ad esplodere in starnuti sul sì.
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02/10/03
:: by :: SuperBimba
Visione vietata ai bambini e ai deboli di cuore
[Premessa: adoro l'umorismo brutto, sporco e cattivo]
...avete presente Nemo? Ecco qui che fine avrebbe fatto;)
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:: by :: SuperBimba
Le mezze stagioni non ci sono più da un pezzo, ok, ma mi spiegate quelle intere che fine hanno fatto?
Già qua sotto la mia esimia co-tenutaria lisagialla, come tanti altri nella blogosfera, si interrogava sulla presente stagione. Per me, che lavoro in un microclima tropicale e porto costantemente le maniche corte, le stagioni sono sempre un mistero impenetrabile, ma quest'anno come non mai.
Certo, le mie certezze erano crollate da tempo.
Ma ancora mi stupisco.
Poco prima di scendere dall'auto, nel parcheggio della palestra, ho sentito l'ennesimo spot radiofonico: da "xyz giocattoli" è già Natale. Ma come? Io ero in micromaglietta.
Eppure avevano ragione loro, se anche Neiman Marcus ha messo in rete il Christmas Book.
Boh.
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01/10/03
:: by :: lisagialla
metà pomeriggio
robba riflette, x§ dichiara; dal canto mio, stamattina per la prima volta ho gettato una sciarpona leggera sopra alla giacca.
l'appuntamento con palahniuk è saltato - un po' perché qui si lavora [argh], un po' perché l'organizzazione puntuale&tempestiva è caratteristica molto poco pulcina - ma non per tutti.
alcune, più attente di altri, hanno notato lo sguardo.
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:: by :: SuperBimba
Piacere,
sono una linguistic thinker e da grande potrei fare la giornalista;)
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:: by :: SuperBimba
Ehi, c'è qualcos'altro laggiù, oltre al rugby!;)
La7 l'ha lanciato con una pesante allusione a Sex and the city - ed era inevitabile: nel primo episodio passa un autobus (appare sulla destra, scompare sulla sinistra) con una modella sulla fiancata, citazione che avrebbe colto anche il mio nipotino di tre anni. Furrbi, alla 7 costruiscono un promo molto carino, passando dalla sigla di S&tc (autobus numero uno) a quella di The Strip (autobus numero due). Il claim non mi piace per nulla (una roba tipo: "non vi siete stancate di sentir parlare di sesso?" ah, assatanate spettatrici di S&tc, ecco altro pane per i vostri voraci dentini), comunque apprezzo lo sforzo della rete di proporre ancora qualcosa di diverso[1].
Sorpresa.
Per ora ho visto solo il primo episodio (va in onda a mezzanotte, in questi giorni devo per forza programmare il vcr). L'impatto è così così. La protagonista si veste malissimo e si trucca peggio, all'inizio fa l'avvocato e questo non depone a suo favore (basta avvocati! ma che è, una congiura???), ha una madre bruttissima e una figlia grigiotopo[2], il marito è una chiavica, eccetera eccetera. Però tutto è perdonato: impazzisco al solo pensiero che si tratti di una serie neozelandese. Peccato non poterla vedere in lingua originale:)
[1] eppoi io le sono debitrice perché tutti i sabato notte mi delizia con la visione dell'uomo che popola i miei sogni più irriferibili, Jimmy Fallon.
[2] sua, però, la battuta migliore della puntata:
madre: «perché vuoi fare una dieta?»
figlia: «ehm... pressione sociale?»
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