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Il giallino del mese |
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29/11/04
:: by :: robba
prima che finisca questa sigaretta (seconda puntata)
la domenica è finita. consumata tra una passeggiata al parco, le pagine di un libro e le variazioni goldberg. la cena è stata leggera. la casa è perfettamente in ordine. il silenzio abita tutte le stanze. l'eternità danza sulle lancette dell'orologio. martina è nella cabina armadio. siede davanti allo specchio. gioca con il portacipria, ha in mente di ricominciare la sua vita da lunedì. stavolta pensa di riuscirci davvero. innanzitutto vorrebbe svegliarsi presto. ritagliare nuovi spazi per sé. riprendere in mano il suo romanzo e la sua bicicletta. essere perfetta. nel suo quaderno ha una lista con i dettagli. prima di spegnere la luce, strappa una salvietta struccante. si infila a letto passandosela sul viso. il suo ultimo gesto da imperfetta. filippo dorme. sepolto sotto il piumino d'oca e il suo respiro profondo. sogna di essere immerso in una vasca da bagno antica, con i piedini gioiello. i vapori salgono verso il soffitto, formando nuvole di salvia e sandalo. la sveglia giace sul fondo. dalla cucina arriva il profumo del caffé nero e del pane caldo. martina prepara la colazione vestita da nazista con il reggicalze. il lunedì è in ritardo.
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:: by :: lisagialla
stelle gemelle
cari bambini roberts,
benvenuti. immagino ve ne stiate rintanati nelle cucce sterili più protette del mondo, prematuri e ignari di chiamarvi phinnaeus walter e hazel patricia. non temete, la mamma è una brava persona.
di fatto ignoro l'origine emotiva di phinnaeus, certo di primo acchito google parla di danni cerebrali e - non so tu - ma questo sarebbe il primo controllo che farei, se cercassi nomi da imporre alla prole. insomma, apple dà ben altre soddisfazioni - e buone laggiù con quel cartografo matematico. poteva andarti molto peggio, in ogni caso: il figlio di shannyn sossamon si chiama audio science.
hazel, invece, credo abbia a che fare con la dieta a zona. comincia ad abituarti, piccola, ché tra i due tu sei quella con la crescita più complicata. la prima parola che dirai sarà pilates, il dr perricone ti farà da padrino. a phinneus toccherà un edipo intenso - dopotutto quella gran culo di mammà è stata la puttana più elegante degli anni '80 - ma tu potresti non sopravvivere al confronto. quando uscendo hai intuito un sorriso lampeggiante, avrai pensato che fosse normale per noi già nati risplendere da un angolo all'altro della bocca. ebbene no, tesoro, quella è la mamma: dichiara trentasette anni, ne avrà quaranta e ne dimostra venticinque. sappi che a te, nocchietta, non sarà concesso il lusso di una carie. il papà fa il cameraman e chissà, magari può permettersi pure un herpes simplex ma - perdona la franchezza - di solito questi signori non rimangano a lungo in giro per casa. fatti lasciare una scorta di zovirax, e un po' di salvia sul balcone. in bocca al lupo.
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:: by :: SuperBimba
Madeleine imbarazzante
Premessa: sono giorni di ansia, promettetemi che non utilizzerete contro di me in futuro quello che scrivo, ok?
Sto riorganizzando con calma tutti i miei mp3. Da ignorante tecnologica allo sbaraglio quale sono, ho da poco scoperto l'utilità delle etichette ID3. La mia classificazione per generi è - come prevedibile - un tantino originale. Tra le sezioni che ho inventato c'è quella che raccoglie vecchie sigle tv (che colleziono anche in video) e jingle pubblicitari. Due sere fa, mentre mi mischiavo alla folla del sabato nel centro commerciale di un multisala, io lì solo per la spesa notturna, cuffiata e del tutto autistica cercavo una colonna sonora al via vai attorno a me e alla mia voglia improvvisa di comprarmi i fiocchi di latte. Sul genere sigle&spot l'ipod ci è capitato per caso e da lì assurdamente si è fermato su una canzoncina archeologica di Heather Parisi che non riascoltavo da secoli. Di fronte al banco latticini qualcuno avrà visto una pazza sorridere alla jocca, ritrovando per pochi istanti se stessa a otto anni, quando sua zia la chiamava la sua pupa rock.
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:: by :: la eli
Elizabeth, Jo e le altre
in un monologo di qualche tempo fa, Lella Costa diceva che tutte noi che abbiamo letto "Piccole donne" ci siamo identificate in Jo March. leggendo "Orgoglio e pregiudizio" non dubito che siamo tutte Elizabeth Bennet. quando leggo "Senno e sensibilita'" sono Elinor Dashwood. ma e' sempre cosi' uniforme l'identificazione? per esempio, credo di essere una delle poche fan di Sex & the City che non si identifica in Carrie. io sono Miranda. [1]
e voi chi siete? non c'e' nessuna Amy March, Lydia Bennet, Marianne Dashwood, li' fuori?
[1] una volta mi fu detto con l'aria di essere un insulto. sara', ma l'ho preso per un complimento ;)
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27/11/04
:: by :: SuperBimba
Fate presto!
Votate per ilmorris come miglior blog straniero agli oscan2004 del Cannocchiale. Possiamo farcela. Per poi tentare di far entrare il Morris nella scuderia di Lele Mora.
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26/11/04
:: by :: lisagialla
piccola posta
da principio manifestare le proprie ossessioni senza ritegno può generare vortici di profonda [auto]disistima, ma è necessario perseverare. quando l'universo circostante decide di condiscendere con benevolenza, infatti, capita di trovare deliziose inutilia gialle ovunque in casa e la casella di posta piena di eleganti segnalazioni fetish. mastro gonio risolatore, per esempio, per nulla al mondo avrebbe permesso che mi perdessi shoewawa.
è una blogosfera piccola, ma è la mia blogosfera.
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25/11/04
:: by :: SuperBimba
There's no fight you can't fight
Fin troppe volte ho raccontato di quanto io mi senta simile a Carrie Bradshaw in tutti i suoi difetti (pregi, manco a dirlo, nemmeno uno). Ma per la serie "senza vergogna", trasmetteremo ora il post in cui si parla di quando nella mia vita mentale, che scorre allegramente parallela alla vita reale, va in onda un episodio di Ally McBeal.
Scena uno: Essebì finisce il turno e, come suo solito, prima di andarsene fa il giro della radio e saluta rumorosamente tutti. Poi sale, meditabonda, in acensore. Preme lo zeresimo e, proprio nell’istante in cui si chiudono le porte, con scatto felino (questa la capiranno in pochi, ma quei pochi non la esplicitino, per cortesia) si infila Mr.Big. Fin qui la vita reale. Poi Essebì comincia a visualizzare il filmato di una discesa agli inferi, con l’ascensore che diventa sempre più rovente, lambito dalle fiamme. E a lui (vita reale) squilla il cellulare (suoneria: sul bel danubio blu; anche qui, purtroppo, vita reale). ahò, mamma risponde. Nella vita mentale, Essebì gli strappa il telefonino dalle mani e comincia a chiacchierare con Mamma Big, presentandosi e raccontandole di quello che suo figlio si è perso impalmando la Signorina Rottermeier e non lei, che sarebbe stata la nuora migliore del mondo. Tutto d’un fiato, per poi restituire il portatile a un Big interdetto, con il migliore dei superbimbeschi serafici sorrisi, a piano terra. Fine delle fiamme, giro di pashmina nel gelo dell’inverno, pubblicità.
Scena due: la canzone a tema. solo quando cercherete la vostra canzone a tema potrete consideravi veramente assimilati scrive l’unica donna che riesce a fondere il viola e il giallo, mettendoci accanto un bell’asterisco. E cosa devo dire io, che da quando avevo quindici anni mi appaiono i Bee Gees con camicia di raso aperta, catenone d'oro e pantaloni aderenti a zampa che mi cantano You win again?
Scena tre: questa l’ho girata questa mattina al risveglio. Netta, palpabile, imbarazzante sensazione. Ho visto la scena del terremoto di questa notte: gente che correva per le scale, urlante, tremante. Essebì è tranquilla in auto, zona Garibaldi, al telefono con un’amica. E non si rende conto che a causare il sisma è stata lei, per aver costretto un malcapitato, galanterrimo avvocato tabagista ad ascoltarla farneticare tutta sera nella sala non fumatori di un ristorante. Lui riesce a liberarsene qualche istante prima di mezzanotte, dando finalmente libero sfogo al suo bisogno di nicotina. Capirete anche voi che tutta quella tensione nell’equilibrio dell’universo doveva scatenarsi in qualche maniera.
Vonda, tocca a te, vai con la sigla.
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:: by :: personalitaconfusa
Ecchisenefrega
Care Microbloggialle,
volevo avvisarvi che qui il quotidiano giochino conversatorio da macchinetta da caffè verte sull'interessantissimo quesito "Che cosa stavi facendo durante il terremoto" (risposte più comuni: stavo dormendo davanti al televisiore e la scossa mi ha svegliato all'improvviso 27%; ero per strada e ho pensato oddio che paura 24%; non ho sentito niente 15%; ero in bagno e..."). Boh.
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:: by :: lisagialla
agenda
lunedì: er; martedì: cinema; mercoledì: terremoto; giovedì: teatro; venerdì: cena.
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24/11/04
:: by :: karen
[Dal mio archivio di richieste di interevento al CED]
La presente per segnalarVi che il mio masterizzatore da un po' di tempo mi da dei problemi... Ovvero non mi permette di masterizzare! Grazie per l'attenzione.
Karen D.
Secondo Voi sono stata sufficientemente chiara ed incisiva?
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:: by :: la eli
Tokio andata e ritorno
stasera alle 18.30 alla Libreria del Giallo [1]: presentazione del libro "Tokio andata e ritorno" e aperitivo giapponese. maggiori dettagli qui.
[1] in via Peschiera 1 a Milano
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:: by :: lisagialla
incredibile!
ieri sera arrivo trafelata a vedere gli incredibili - una caciara variopinta, immagino irresistibile tra i sei e i dodici anni; io alla fine ero un po' affaticata - e mi si para davanti nientemeno che una normale famiglia di superblogger. mi rendo ridicola, ancora ansimante, saluto e chiedo di poter fotografare le scarpe, signorili anzichenò. non potrò mai dimenticare le facce con cui hanno cercato di dissimulare la paura. e neanche lo sguardo affranto del coinquilino che, per la prima volta nella vita, era uscito di casa senza la nuova meravigliosa macchina fotografica di cui tesse le lodi in continuazione da quindici [15] giorni a questa parte. acquisto giustificato dall'assioma 'quella del telefono è senza flash quindi questa ci è indispensabile'. infatti.
ora, ve lo assicuro: queste sono le estremità graziosamente calzate della famiglia wittgenstein al cinema. fidatevi, vi prego.
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23/11/04
:: by :: lisagialla
punti di vista
tra sere e nicole kidman io preferisco sere. perché sere, se ho un problema con le rivalse, me lo risolve.
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:: by :: lisagialla
bolla di sapone
non mi capacito di come le organizzazioni umanitarie non facciano nulla per impedire l'omissione delle parentesi graffe a delimitare gli if da una riga.
[cfr.]
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22/11/04
:: by :: SuperBimba
Anaerobica
Voglio darmi a un nuovo sport: prendere decisioni.
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21/11/04
:: by :: lisagialla
circle
foto di gruppo [un gioco e del cioccolato].
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20/11/04
:: by :: lisagialla
spectacular spectacular
qui - right click - trovate il meraviglioso spot luhrmann\kidman\lagerfeld per chanel n°5, via magenta & woland. avevo messo la sveglia sul telefonino per ricordarmi l'anteprima su canale 5, il 6 dicembre, alle 21.30.
[avrei preferito metterene una copia a disposizione sul mio altervista ma avrei avuto bisogno di un ftp o, quantomeno, di ricordare a memoria la password del sito, cosa che non è. il portatile mi giace accanto, immemore di tutti i miei segreti. ho in mente passi definitivi: prima di dormire ieri sera ho fatto il conto dei reinstall negli ultimi dodici mesi: tre a casa e tre in ufficio. vuol dire uno ogni due mesi, in media. avete idea? è giusto il tempo che ci vuole per prendere possesso di un pc. per installare tutti e soli i programmi utili, configurare a modo gli indirizzi e i newsgroup, governare la cache del browser col pensiero. ho acceso un fisso e sono corsa a scaricare - almeno - firefox ma, nella foga, ho preso la versione italiana. che diavolo è apri in nuova scheda?]
[per completezza: il telefonino è tenuto insieme da due passate di nastro adesivo. mi pare improbabile che arrivi al 6 dicembre.]
updait: grazie al fra' - e a un mio improbo sforzo di memoria - qui trovate la versione originale [sedici mega] del video; qui invece la prête à porter, da quattro, per media player.
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19/11/04
:: by :: lisagialla
2/31 - farewell [*]
non ho mai avuto un bel rapporto con francesco guccini, ma non per colpa sua. è che mia sorella - quella di mezzo - aveva la graziosa abitudine di farlo andare su volumi preadolescenziali alle otto in punto di ogni domenica mattina. per tutto il mio sedicesimo anno, tornavo da nottate di esordio un po' impegnative e alle prime luci dell'alba - puntuale come la morte - al mare scendeva la bambina portoghese. ogni settimana, neve o vento, con quel suo dannato primo bikini amaranto. potete immaginare un'esperienza più devastante? ebbene, l'anno successivo la consanguinea passò alla somministrazione, con le medesime modalità, dei 99 posse. così imparo a lamentarmi.
la storia è che, qualche dozzina di mesi dopo, percorrevo estive colline umbre su una panda che era stata verde, prima, ma nessuno ci credeva più. ero appena stata mollata, nella migliore tradizione. coi miei vent'anni portati così avevo creduto fosse amore una cosa nata in una notte di novembre e incendiata dopo ogni tramonto. perché lui sorrideva, oh sì, eccome se sapeva sorridere. e fare altro, anche, intorno ai tavoli pieni di vino - rosso cattivo - e altrove. insomma, mi sembrava di avere trovato la chiave segreta del mondo, invece era un orgasmo. a corollario, ero stata liquidata con un soave non sei male, è solo che sei troppo grassa. testuale. ero altresì convinta che il peccato fosse non tanto l'acume imbarazzante del tale quanto creder speciale una storia normale, quant'è bella giovinezza. così quando lui - francesco guccini, eterno studente - quella storia storia si mise a raccontarmela dall'autoradio - colline umbre: radio subasio unica alternativa - mi spuntarono parole e dolore e lacrime e tante di quelle buone intenzioni da lastricare inferno e purgatorio. alla fine accostai, ché non vedevo più niente.
immaginate. una stupida cicciona disperata sul ciglio della strada che cerca di imparare a memoria una canzone che detesta. una cretina sudata con righe di mascara fino alle ascelle che canta stonata. un'idiota che tira su col naso e telefona a un'amica. una chiacchierona pallida col naso rosso che comincia a ridere. a crepapelle. e non la smette più.
[*] se continuo di questo passo ci metto tutta la vita. è così che funziona, no?
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:: by :: personalitaconfusa
Lei sì che se ne intende
Care Microbloggialle,
a qualcuno dovevo dirlo. A proposito dell'operazione "La Notte dei Blogger", cui ho avuto l'onore di partecipare, vorrei comunicarvi che il libro è piaciuto a un noto divo televisivo con l'hobby della psichiatria . Gli è piaciuto tanto che lo segnala tra le letture consigliate, sul suo sito personale. Son cose, no?
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:: by :: lisagialla
ore quattordici
... 'comunico le mie dimissioni con ultimo giorno di lavoro concordato il 14/01/2005' ...
[e poi un cioccolatino, un biscotto allo zenzero, un caffé e una sigaretta]
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18/11/04
:: by :: karen
E' bello...
quando dopo una riunione ti chiamano per offrirti un lavoro!
P.S. Ne riparliamo più avanti. ;)
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:: by :: robba
prima che finisca questa sigaretta (prima puntata)
la notte scende come una tapparella elettrica sulla città. milioni di mani spingono l'interruttore della luce. nell'appartamento al quinto piano il riscaldamento è al massimo. compresso nel televisore del salotto giuliano ferrara sta conducendo una puntata di otto e mezzo. martina è in cucina, occupata ad affilare un coltello da verdura con un'asta di ceramica. filippo è seduto nel soggiorno a vista. beve vino da un bicchierone e legge ad alta voce l'elenco dei soci della caccia. il suo sogno, recentemente, è recuperare un qualsiasi conoscente che lo introduca nel prestigioso circolo. martina simula interesse, mentre passa ad affettare un favoloso cavolo cinese. ogni settimana il supermercato virtuale biofood, in cambio di soli sessanta euro di abbonamento mensile, le invia tre chili di verdura biologica direttamente a casa. martina ha una passione sincera per i pacchi del corriere espresso e un'ambigua mania per i vegetali. a pagina tredici filippo riconosce il predicato di uno smidollato compagno di università. a pagina diciassette rafforza i suoi propositi scovando il cognome del ministro dell'economia. distrattamente trascrive il recapito dell'uno al posto di quello dell'altro. intanto, schivando gli affondi del coltello, prova ad infilare una zucchina nella scollatura di martina. pronto all'epiteto, afferra il telefono e compone il numero sbagliato, quando un grido allaga la cucina. a salvarlo il breve bruco che ammicca tra le verdure.
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:: by :: karen
Quesito
oggi indosso una maglietta H&M relativamente scollata, quasi tutte le mie colleghe dicono di coprirmi (le restanti strabuzzano solo gli occhi), mentre i mie colleghi non dicono nulla... secondo voi cosa devo fare? O__o
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:: by :: la raffa
fermiamola!!!
qualcuno abbia pietà di quest'anima in agonia e le spari subito, ché se questa storia é vera... "mi hai tradito con mia sorella e con la mia migliore amica al mio compleanno, ma ti perdono perché credo nell'amore (spero)"[1] Perché, innomediddio, perché?
[1] da Messaggi e pensieri d'amore, Leggo, 16 novembre
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:: by :: SuperBimba
I grandi quesiti del martedì sera
[lo so, ormai è giovedì mattina, ma non ho avuto nel frattempo occasione di postare]
Serata in pizzeria con colleghi. Arrivo annientata da ore di convegno avvincentissimo[1] e affamata causa ridicola quantità di calorie ingerita per tenermi in piedi[2]. Sopporto fingendo totale atarassia la vista della fritturina all'italiana, aspettando buona buona una sontuosa margherita con la crosticiona soffice. A tenermi compagnia, una serie di stravaganti interrogativi: esiste ancora la capricciosa? c'è nei menù, qualcuno la ordina ancora, in pizzeria? e soprattutto: in cosa si distingue, tecnicamente, dalla quattro stagioni? solo per la disposizione degli ingredienti, cosparsi a pioggia con nonchalance e non collocati ordinatamente in settori stagni?
e poi: è vero che la pizza napoli a Napoli non si usa? è come il pane francese con la farinetta sopra, mentre in Francia si sa che si porta la baguette ben infilata sotto l'ascella? o l'insalata russa che secondo me a Mosca non l'ha mai mangiata nessuno?
[1] donne e potere, ovviamente affibbiatomi per competenza
[2] chi mi frequenta, lo sa: viaggio al minimo, se devo aspettare troppo per nutrirmi, svengo di schianto, pof.
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17/11/04
:: by :: lisagialla
moni: the gathering
diavolo quanto tempo è passato. due, tre anni? ero a roma, laureanda di belle speranze. inverno mite, spazio profondo. lei ha gli stessi occhi enormi, il sorriso perfetto - la più bella dentatura che abbia mai visto, dice il coinquilino, mentre serro le labbra sul senso di colpa - e scarpe turchesi. ricordo poche pizze e qualche birra, la caipiroska che somiglia al lemonissimo e perciò mi piace. ricordo come si poga - seduta composta - su should I stay or should I go. ricordo che a casa mi aspetta un vecchio mr big provvisto di nuova omonima fidanzata ipocondriaca, pure simpatica. ricordo un'altra voce spuntata giusto qualche ora prima da un passato ancora diverso, lontano, lo stesso. ricordo di avere certi numeri di telefono in memoria che uso neanche due volte l'anno. però risponde qualcuno, sempre.
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16/11/04
:: by :: SuperBimba
Altri sette anni? (non ce la posso fare...)
Questa mattina ho rotto uno specchio.
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:: by :: karen
Informazione di servizio..
qui! :)
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15/11/04
:: by :: SuperBimba
The same old sun
ma tu te la porti sempre la videocam in borsa? vabbè no mica sempre rispondo all'aspirante collega che con fastidioso sarcasmo commenta ci speri sempre, eh? e non indago sul senso di questo sperare che secondo me si riferiva a qualche idiozia tipo scoop giornalistico.
No, non ce l'ho sempre la videocamera in borsa. Sì, se non ce l'ho solitamente mi porto la macchina fotografica. Sì, con le immagini in movimento ho un ottimo rapporto. No, sono una pessima fotografa. No, non me ne frega niente di trovarmi, prima o poi, sulla notizia.
Io colleziono tramonti.
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14/11/04
:: by :: mavi
Come sarà?
La "Guida Galattica per Autostoppisti" è un libro molto apprezzato da parecchi frequentatori della blogosfera.
Pare che ne stiano facendo un film.
Più info qui ed il trailer qui
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12/11/04
:: by :: jason
paralipomeni della lagerfeldmachia
Corro. La voce al telefono aveva un che di inequivocabile: questa volta si suicida. Consegno l'ultimo articolo senza nemmeno rileggerlo e volo al mio appuntamento con karl. Mi aspetto mandrie di ragazzine assatanate, piccole rottweiler con le mani su un vestito e i denti nel braccio di un'altra, ma è rimasto solo il sangue sul pavimento. Hanno trascinato via i cadaveri e non c'è quasi più nessuno. Nemmeno le taglie. O sei una modella di Botero oppure ti chiami Kate Moss (e forse ti va pure largo).
Decido di adottare la tattica #1 detta lo sniper: mi apposto vicino ai capi che interessano e attendo che le commesse tornino dai camerini. Funziona, ma sembra tutto troppo facile.
Questi pantaloni taglia 42 quasi andrebbero bene a me. Fermo una commessa (una che ha evidentemente perso vent'anni di vita in una sola mattina) e scopro che "questa è una 46, devi aggiungere quattro a tutte le taglie sul cartellino".
...
Perché? ç___ç
Ricomincio daccapo, tattica #2 stealth à la Sam Fisher. Nascosto dietro una colonna agguanto i capi non appena vengono rimessi a posto. Non guardo nemmeno i prezzi, diavolo, è Karl Lagerfeld per H&M mica Piccio Paccio per il discount. Riconosco un mio simile. Vaga con lo sguardo disperso e le mani vuote. Secondo me non sa nemmeno dove si trova.
Inizio a impietosire le clienti chiedendo assurdità del tipo "ma questa XS, quanto XS è?" e scopro che tanto, se tengo lo scontrino, posso cambiare tutto. Una ragazza magra con una quarta esplosiva mi dice che a lei va stretta e la cosa mi rassicura un po'.
La carta di credito urla mentre viene strisciata e la cassiera, al telefono, rassicura una poveretta disperata "non si preoccupi, riassortiamo lunedì". E io che credevo che oggi finisse il mondo.
Per strada compro gommose che non sanno di niente e non frizzano neppure e un senegalese riesce a estorcermi le ultime monetine che mi rimangono in tasca. Scopro che mi prendono per il culo nei commenti.
E se prova a dirmi "sei il fidanzato migliore del mondo" la picchio. Provate anche voi, se vi capita, deve essere catartico.
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:: by :: SuperBimba
Al telefono
ha detto che la tipa non gli piaceva perché era troppo formosa mi racconta l'amica, che essendo dottora oculista da sempre ci vede lungo e chiaro formosa, capisci! mi sono sentita colpita nel profondo: è e sat ta men te l'aggettivo che uso per me stessa per giustificare il fatto che sono troppo grassa spiega di quell'altra, ha detto che ha quarant'anni ed è troppo vecchia quando lo stronzo ne ha trentotto beh, in effetti quell'altra è troppo bassa, vuole le donne giganti, manco si divertisse a scalarle dal pavimento ah però ma ormai ho la ricetta davvero? e quale? il prossimo lo cerco nell'aeronautica - così è sicuramente sano - o alla procter&gamble - così ha sicuramente le palle. perché sbattermi a selezionare, quando c'è gente che lo fa già benissimo al posto mio?
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11/11/04
:: by :: karen
Immagino sappiate già...
che domani è un giorno speciale! E naturalmente io me lo perderò...
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:: by :: personalitaconfusa
Sushimi?
Care Microbloggialle,
ieri sera per la prima volta in vita mia mi son recato a prendere l’aperitivo in un sushi bar. Non ci volevo andare ma certe care amichevoli persone hanno tanto insistito e non ho potuto dir di no. Ebbene, è stato un disastro. Entriamo e già si avverte l’atmosfera riscostruita di un Giappone da cartapesta: evvabbè, d'altronde siamo a Milano mica a Osaka.
Al buffet ho riempito il piatto di una materia verde fosforescente che sembrava il pongo di quando ero bambino. Stavo per cibarmene ma i commensali mi hanno intimato di non farlo perché quello era rafano puro e quindi non commestibile. Allora sempre al buffet e impugnando male le bacchette per servirmi, con gran fatica ho pescato da un ciotola delle fettine rosa che parevano pesce, ma pesce non erano. Era detersivo allo zenzero travestito da pesce. Mi hanno detto che serve a coloro che hanno mangiato il rafano per errore, per pulirsi la bocca dal sapore di veleno.
Poi c’erano pure il sushi e il sashimi - chissà quale era sushi e quale il sashimi, ma tant’è - però oramai avevo paura di questo mondo malvagio & giapponese e ho deciso di puntare tutto, cioè 7 euro, sul cocktail.
Insomma, ce ne siamo stati seduti davanti a una piscina ove fiori finti, candele, poesie haiku e cd di musica chillout galleggiavano felici sotto l'illuminazione soffusa. Più in là, sul pavimento, c’era il Giardinetto Zen, che poi è un metro quadro di sabbia da arare col rastrellino. Boh.
Volete l’indirizzo?
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10/11/04
:: by :: SuperBimba
Because the wind is high, it blows my mind
E' andata a finire, ieri sera, che ho mangiato il resto delle tempestine, poi mentre lavavo i piatti ho selezionato una playlist degli Abba e quando è partita Bang-a-boomerang ho trattenuto un po' di lacrime ballando come una pazza. Questa sera in programma palestra, poi semolino. La playlist è ancora da decidere.
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:: by :: karen
La scatola dei ricordi..
Ieri sera in visita dai miei mi sono messa alla ricerca di un libro, che naturalmente non era dove ricordavo che fosse.. in compenso però ho ritrovato le vecchie ‘smemo’ (decisamente antesignane dei moderni blog) incredibile come con una frase [1] al giorno abbia potuto ricordare tante cose (anche se il perchè Giovanni mi abbia fatto arrabbiare il 3 Marzo proprio non me lo ricordo!). Ho trovato vecchie foto, messaggi, lettere dell’ex fidanzato che mi giurava amore eterno, lettere dei miei genitori mentre ero via in vacanza (allora non c’erano i cellulari e neanche i telefoni al mare, ho scoperto che usavamo mia nonna come ponte), la scatola con le lettere e i messaggi di mio marito… è stato durissimo decidere cosa portare via, cosa buttare, cosa rimandare alla prossima volta… dopo un anno che non vivo più lì è giusto.. eppure al momento l'unica cosa di cui mi sono sbarazzata, e anche mal volentieri e il ‘il tutto studenti’ universitario.. Non c’è fretta in fondo sul display del mio cellulare è ancora ‘CASA’ ..
[1] tra i vari aforismi trascritti anche questo: ‘Per riacquistare la giovinezza basta solo ripeterne le follie’ (O. Wilde). Sarà vero? Forse può valere la pena provarci!
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:: by :: lisagialla
l'eterno riposo
ma voi cosa ne fate delle scarpe irreparabilmente rotte? davvero le - non riesco quasi a scriverlo - buttate via?
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09/11/04
:: by :: lisagialla
blogfest 2004: la scarpiera
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:: by :: la eli
common sense is not so common
ricevo mensilmente una pubblicazione del mio comune. solite cose, aggiornamenti sui lavori pubblici, servizi sulle iniziative della biblioteca, turni delle farmiacie (questi ultimi sarebbero davvero utili, se la pubblicazione non arrivasse alla fine del mese cui si riferisce).
nell'ultimo numero, l'ultima pagina e' dedicata a un centro di aggregazione giovanile, che propone un sacco di iniziative interessanti.
il centro si chiama C.A.G.
l'iniziativa piu' importante si chiama C.A.G. ControMano.
non posso fare a meno di interrogarmi su che tipo di personaggio possa essere chi prende cotante decisioni (oltre che sulla difficolta' di tale tecnica).
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:: by :: SuperBimba
Because the sky is blue, it makes me cry
Adesso mi metto buona buona e imparo. Imparo a dondolare come una piccola corista dell'Antoniano. A inclinare la testa di lato di quarantacinque gradi. A stortare i piedini con le punte in dentro. A spalancare gli occhi sbatacchiando leziosamente le ciglione. Provo, insomma, la tattica alicenelpaesedellemeraviglie. voglio una donna pulita come la saponetta buona di quando ero piccolo, quella che mia mamma non mi faceva toccare perché era per gli ospiti dice il bambino serio serio nel cuore della notte in via Lodovico il Moro mentre gli autisti dei camion dell'Amsa scansano con aria comprensiva la mia macchina già multata, una donna che non è stata contaminata dalla vita ma capisco che tutto sommato, ometti miei, vi va bene anche una che fa finta. Ho provato a concentrarmi come Jimmy Neutron per farvi scomparire tutti ma, come vedete, non ci sono ancora riuscita.
Il mondo, intanto, si ostina a girare al contrario. Per cena ieri sera ho avuto una gran voglia di pastina e sono uscita di corsa a comprare le tempestine prima che chiudesse l'Esselunga. Oggi in redazione tutti indossano maglioni color arancio. Mr.Big con la fede nega di essersi sposato e nega che sua moglie incinta aspetti un bebè. Io ho un po' voglia di attaccare a urlare.
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:: by :: la eli
forecast
"Il tempo previsto per oggi e' inquietudine crescente seguita da terrore conclamato."
da "Diary" di Chuck Palahniuk, altro tassello nel mio altarino personale per quello che sta diventando il mio autore preferito.
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08/11/04
:: by :: lisagialla
blogfest 2004: la scarpiera
[bonus video - courtesy of qix]
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:: by :: lisagialla
and counting
you better stop. look around. here it comes, here it comes, here it comes, here it comes.
here comes your nineteenth nervous breakdown.
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:: by :: SuperBimba
Scienza, non fantascienza
Stavo per consegnare un pezzo in cui citavo più volte Pier Paolo Pisolini. Ho disattivato il correttore automatico, ma a pensarci bene avrei potuto regalare qualche minuto di ilarità ai colleghi del quotidiano che stanno aspettando di ricevere l'opera. Del resto il pal color, eccetera.
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:: by :: lisagialla
blogfest 2004: la scarpiera
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:: by :: lisagialla
blogfest 2004: la scarpiera
anche anche questa è una scarpiera facile, potete farne ciò che volete.
per esempio, potete riconoscere le vostre estremità inferiori graziosamente calzate, non ricordare di aver concesso esplicita autorizzazione e dare la colpa all'alcol. se invece eravate sobri, la colpa è della buffa tizia sdraiata in terra per buona parte della serata: scrivetemi, così le tolgo.
potete, ancora, ricordare che la buffa tizia sdraiata in terra per buona parte della serata avesse effettivamente fotografato le vostre estremità inferiori graziosamente calzate ma - disdetta - la scarpiera non ne presenta traccia. in questo caso, date la colpa all'alcol, quello che ho bevuto io, sdraiata per terra.
potete, poi, riconoscere le vostre estremità inferiori graziosamente calzate tra quelle di cui ignoro la provevienza e decidere di palesarvi a reclamare ciò che vi spetta.
infine, potete decidere di partecipare al grande concorso estremità inferiori graziosamente calzate in cerca di autore.
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05/11/04
:: by :: personalitaconfusa
Son cose
Care Microbloggialle, mi perdonerete se approfitto per fare un poco di pubblicità ad un prodottino che mi sta a cuore. D'altronde, è una cosa che che aspettavo da tanto tempo. Anche ieri, in un negozio del centro, l'ho visto lì, in vendita, nello scaffale Novità. Commosso ed emozionato, l'ho preso e l'ho stretto tra le mani.
Stavo quasi per comprarlo (eh sì, non ne ho ancora una copia mia).
Poi però ci ho pensato: oh, ma non è che magari qualcuno me lo masterizza, questo??
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04/11/04
:: by :: SuperBimba
Se solo
Vedi lui sulla mia scrivania e mi chiedi di passarti un po' di mp3. Eppure avresti potuto avere la mia vita, tutta intera. Ti sei accontentato di troppo poco.
Ah, e smettila di metterti le dita nel naso, per favore.
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:: by :: karen
Ho scoperto per caso..
che i famosi cubetti di ghiaccio erano un invito ad un cocktail, che si è svolto ieri!!! O__o
PS Comunque era un po' criptico!
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:: by :: nush
Il blogrodeo giallo
Le dosi salutavano Burp oltre i baffi.
Scrivendo anticamente, pensavo giallo: «Ridondammo dintorno.»
Nominava queste blogstar, tanto quanto il blogrodeo! Sicuramente noi non piangeremmo corporalmente per Chettimar. Tu baciavi anzi questo blogger pulcino. Non poteva nominare i blog presso il rossetto giallo in quel blogrodeo scostumato. Intanto per SuperBimba pensavate di pensare fuori da questo amico delle blogstar.
«Può nominare un'amica pulcina», incrementando amici, gli comandavo, «il Coinquilino non imbufaliva per Mafe!»
«Stiamo salutando le amiche gialle?» insinuavo integralmente.
Ti nominavano Mafe. A quel punto salutò i bicchieri gialli. Così non stava irrancidendo per un'amica pulcina. Non li volevate raccontare incidentalmente. Intanto piangeva impersonalmente. Quando salutava questa pulcina, una blogstar sportiva credeva di poter infestare queste mie schifezze dentro un'anca. Per la pulcina e Solo Max qualora Lisagialla baciasse uno stivale dialettico sotto i miei blogger, l'accumulatore saluterebbe gli amici dopo le scarpe gialle.
«Tu non credevi di sperare oggigiorno» sussurrava preoccupato.
Io scrivevo umanamente.
Pensai: «Non sapevamo di nominare le amiche.»
Le mie blogstar saluterebbero questa loro partecipante. Voi potevate spettegolare per Luthor durante i blog gialli. Ecco che, pazientando circolarmente, il Coinquilino ti baciò il Trivello per un amico. Quando possedette questi strusci pulcini, un blogrodeo giallo nominò le scarpe pulcine. Da un vostro rossetto tetro il Ribaltatore era stato santificato su queste astrologie gialle. Chi salutava i classificatori gialli?
«Grazie a Dio! Io non nominavo un mio blogger per LaEli» pensavo dubbioso baciando quel blog per Sere e una pulcina.
«Staremmo davvero perendo» pensò secondo una pulcina.
Non sono impazzita, l'ho generato qui, titolo incluso.[1]
[1] altri testi e titoli partoriti Gialle ma alquanto idrofile, Da questo blogger abbastanza giallo, Blogrodei nominati
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03/11/04
:: by :: SuperBimba
I grandi quesiti del mercoledì sera
Scusate se posto poco, ma sono molto impegnata a fare violente sfuriate in redazione. Comunque ho un altro grande quesito, questa volta suggeritomi dalla non a caso verde Pulsatilla. Allora: io il T9 non lo uso (a differenza, evidentemente, di Chettimar), visto che sono più veloce senza. Però da una vita mi chiedo come fanno a far diventare verdi le ciliegine candite. E anche, poi, perché.
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:: by :: moni
non imparo mai
stamattina verso le cinque ho pensato, mentre mangiavo compulsivamente pastiglie alla camomilla, che il fatto di aver passato cosi' tanto tempo soprattutto durante l'infanzia a fare la spettatrice al cinema abbia inconsciamente condizionato la mia vita.
mi sono accorta all'improvviso di non essere stata nell'ultimo anno e mezzo co-protagonista di una pseudo-storia ma solo e comodamente, per l'appunto, spettatrice della vita sentimentale del co-protagonista.
dei suoi tormenti, dei ripensamenti, dei ritorni di ex.
poi delle rassicurazioni, delle sorprese e delle simbiosi.
e, negli intervalli tra un tempo e l'altro, anche di una anomala passione del tipo che ti toglie il respiro.
"il pregio che hai, di non forzare mai le persone, e' anche il tuo peggior difetto" mi e' stato detto stanotte [1].
perche' poi, arrivati all'ennesimo epilogo, ormai e' diventato un gioco da ragazzi scaricarsi la colpa a vicenda. no?
ad ogni modo cio' che non mi ha fatto dormire neanche un minuto e' stato soprattutto il pensiero che una persona che in un anno e mezzo te ne ha dette e fatte di ogni tipo possa davvero restare di stucco quando, finalmente, dopo mesi e mesi di ruoli subalterni ti viene una bella e corposa crisi isterica.
talmente di stucco da non riuscire neanche ad aprire una porta ed andarsene.
non so neanche come ci sono arrivata, ma alla fine l'ho aperta io quella porta.
l'ho aperta pensando che e' vero che nella vita c'e' una prima volta per tutto, anche per fare una cosa che non avresti mai voluto fare per tua indole personale, ossia mandare via una persona dalla tua casa.
l'ho aperta e l'ho richiusa dietro di lui. e ci sono rimasta attaccata.
ad ascoltare nel silenzio della notte l'ascensore che sale, le porte che si aprono e si richiudono.
l'ascensore che scende, le porte che si aprono e si richiudono.
il portone che sbatte.
la portiera dell'auto.
il motore che parte.
il rumore che pian piano si allontana.
in questo momento sono cosi' stordita che non so neanche piu' se tutto questo sia accaduto per davvero.
e ora, che faccio?
[1] a proposito del "dare fastidio", ovviamente sono stata molto indecisa sullo scrivere o meno questo post, temendo un "chepppalle" collettivo. mi assilla pero' la paura che se non vomito parole (e pastiglie) finiro' per restare ancora una volta imprigionata in quella poltroncina a fissare lo schermo. bianco magari. scusate.
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:: by :: lisagialla
blair witch telefono casa
se non avete visto the village, e ne avete tutta l'intenzione, magari è meglio che non entriate.
non sono stata per tutto il film a strillare nel cervello vedo le persone morte e mamma mia che paura se uno ti urla nell'orecchio un secondo prima di far passare il tizio con l'ascia nel cranio. tu-tum! visto? togli un tassello e crolla a domino: non c'è altro. oh, miei piccoli lettori, la forma è sublime, vero. ma è una storia quella che devi raccontare, nighty night, altrimenti organizziamo una mostra di fotografie e vengo a servire l'aperitivo all'inaugurazione, promesso.
né sono stata per tutto il tempo a rimpiangere quella fetta di panettone trangugiata scartando regali, rimasta bloccata a metà dell'esofogo e dio delle città e delle immensità, se è vero che ci sei per favore poni fine a questo strazio. l'acqua, il vetro, wonder bruce: sicuramente domani qualcuno dirà che non ho capito. per la digestione, poi, mi arrangio da sola.
non sono neanche rimasta a casa chiusa in ostinata riprovazione, sia detto a mio onore e vanto. ho ingollato la circonferenza equatoriale di un ananasso con mezzo litro di cocktail, mi sono alzata, sono andata al cinema e ho disegnato un sorriso in faccia lungo tutta la sera fino a cena, che cena.
questo film sembra un [ennesimo] suggestivo e cromaticamente significativo minuetto di credevo, e invece. consacra l'impossibilità iconografica di essere eroe senza cappa - meglio se aggrappato e in fuga da uno schizofrenico stortignaccolo. gode della protagonista più bella degli ultimi anni e di quadri perfetti per il salotto buono. si accorcia e si distende con un ritmo quasi sempre perfetto, quasi sempre piacevole: dentro, fuori, dentro, fuori. pochi crolli, impetuosi.
il primo tempo non fa paura mai - e dovrebbe -, il secondo atterrisce. soprattutto quando il regista in persona ci spiega che dentro tutto funziona perché fuori c'è lui a farlo funzionare, e più non dimandare.
poi dice che una si sente presa per il culo. potevano almeno intitolarlo 'se mi tocchi prima ti salvo e poi ti sposo', dopotutto è quasi natale.
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02/11/04
:: by :: personalitaconfusa
Il Giorno dei Blogger
Care Microbloggialle, innanzittutto grazie dell’ospitalità.
In secundis: anche io vorrei parlare della notizia che da tempo tiene banco sui blog di mezza Italia. Eh sì.
Tutti lo aspettavano, tutti ne parlano, tutti vogliono dire la loro, tutti vogliono commentare.
Ebbene, potevo forse non pronunciarmi? Potevo lasciar passar la cosa sotto silenzio? No.
E allora diciamolo. Siore e siori, è tornato il Blogrodeo!
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:: by :: moni
come se fosse maggio
"pare che questo clima tropicale fuori stagione predisponga agli stati d'animo malmostosi" mi diceva ieri un amico al telefono.
macche'! io ho il problema contrario, piuttosto.
ho perso qualunque riferimento temporale, e sento il friccicorio da arrivo dell'estate.
e passare il weekend dai miei, in infradito e vestitino di lino, constatando che loro non hanno nemmeno mai pensato di fare il cambio stagione, non mi ha sicuramente aiutato.
ho scoperto di avere (e soprattutto che avro') seriamente un problema quando stamattina, aprendo invece il mio armadio con la stagione sbagliata da un mese, ho guardato il maglioncino nuovo verde petrolio, comprato a settembre in un giorno davvero malmostoso, e ho pensato -giuro- "che peccato, dovro' rimetterlo via senza averlo neanche mai messo".
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01/11/04
:: by :: lisagialla
impressioni di novembre
il primo è davvero un racconto. si appoggia su una solida struttura per parlare di strutture consolidate, gioca coi nomi e cognomi, coi numeri oltre che con le parole e poi si chiude com'era inevitabile. sul treno, verso piacenza, ho pensato che il viaggio promettesse bene. invece.
di alcuni non parlerò, di certi non sono neanche riuscita ad arrivare alla fine. ci ho provato ma lo sapevo già: non potrò mai essere altrettanto lucida, pacata, attenta. e poi non riuscire a trascinarmi oltre la seconda pagina, caspita, anche questo deve essere un segno. poca o nessuna storia, molto maledettismo di maniera; in mezzo pezzi sicuri di blog, altrove qualche meccanismo inceppato - peccato - e tracce di buona volontà.
livefast, per esempio, che scorre fino alla fine, in bilico tra leggenda metropolitana e barzelletta. robba che cesella un lungo post ipnotico a forma di cerchio e mi lascia affascinata a ricominciarlo da capo, come ogni volta. gneri a sorpesa: mi incolla alle pagine, mi perdo solo un po' dopo tre quarti ma insisto e finisco e rimango con un sorriso amaro un po' fisso. magari non ho capito tutto ma quello che ho visto mi è piaciuto, a tratti molto. mi muovo tra le linee morbide di zazie o solo mi innamoro di un coniglio. la pizia, sopra tutti, mi spaventa. mi ossessiona per ore con l'idea di una perfezione senza sogni, un passo di troppo oltre la felicità.
il viaggio finisce, torno in me. prossima fermata: casette d'ete.
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:: by :: lisagialla
le scelte di lisagialla
oggi, il riformista. pagina IV*.
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