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...in procinto. |
blog & the city |
Il giallino del mese |
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31/12/04
:: by :: SuperBimba
Prima che sia 2005
Mi chiedo: solo io ogni volta mi fermo un istante a riflettere sulla cifra corrispondente all'anno nuovo, che dopo il Duemila mi sembrano un po' tutti uguali? E' l'età?
Comunque, al di là di qualsiasi cosa, auguri.
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:: by :: lisagialla
il mio primo capodanno [voices inside my head]
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29/12/04
:: by :: SuperBimba
Bambini
Improvvisa voglia di cucinare dei dolci, decido di utilizzare le perniciose noci dei cesti natalizi per preparare cioccolatini. L'ultima volta ho avuto un piccolo infortunio con gli stampini di plastica: opto per l'acquisto di quelli in silicone. Uscita dal lavoro, mi dirigo all'Ikea, decidendo che tanto sono tutti in vacanza e sarà deserta. Preoseguo ostinata nella mia convinzione mentendo a me stessa anche nella chilometrica fila alle casse. Come sempre in questi casi, riesco perfettamente a distrarmi ascoltando senza neppure un briciolo di discrezione i discorsi altrui, l'attenzione solo a tratti distolta dalla fastidiosissima voce che via altoparlante chiama i genitori dei bimbi che evidentemente rompono troppo [tra] le palle nel serraglio giochi.
Altoparlante: i genitori del piccolo Kevin Brambilla sono pregati...
SB: ...
Altoparlante: i genitori della piccola Jessica Fumagalli sono pregati...
SB: ...
Altoparlante: i genitori dei piccoli Riccardo e Swami sono pregati...
Bambino in fila: mamma, hai sentito? C'è una bambina che si chiama tsunami!
SB: [sdeng]
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27/12/04
:: by :: SuperBimba
Essere sul pezzo
Il Sole del Lunedì viene chiuso con un notevole anticipo, soprattutto in periodo festivo e festoso. E' quindi solo sfortuna, che l'apertura del giornale in edicola oggi (ma chiuso giovedì) sia L'onda lunga dei listini.
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24/12/04
:: by :: spiritum
In pantofole gialle, davanti alla stufa
Amiche care, anzi carissime (si capisce il tono caldo e confidenziale?) quando mi avete invitato come giallino del mese di dicembre presumo non sapeste che il qui presente e le festività natalizie (nel senso più ampio e più lato che possiate immaginare) percorrono due strade divergenti. Ora però cortesia e riconoscenza per l'ospitalità prevedono, 'in questi frangenti' mi verrebbe quasi da dire, un gesto, una gif, una perifrasi adatta al tempo corrente.
Di primo acchito (uso il termine anche in onore a Squonk, giallino massimo) m'era balzata in testa l'idea di pittare di giallo un Babbo Natale di bit e poi qui postarlo. Solo che ho sentito, una mattina per radio, il Labranca Tommaso definire il trash come 'copia mal riuscita, scadente e brutta di un originale' e non voglio certo esser ricordato come colui che ha commesso un simil gesto ed ha sporcato il candore, qui.
Così l'unica cosa che mi resta da fare è baciarvi, castamente sulla guance, ad una ad una, stringervi forte e, salutando con la manina coloro che qui transitano, tracciare nell'aria, col dito indice, meravigliose e leggiadre immagini natalizie.
Tante belle cose.
Vostro per sempre, Spiritum
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:: by :: lisagialla
la sicurezza degli oggetti
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23/12/04
:: by :: lisagialla
l'obbligo morale di farti salire a usare il bagno
tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana, molto piccola e diffusamente gialla, viveva una studentessa ostinatamente fuori corso il cui impegno più pressante era trascinare a letto un amico di lunga data, molte risate e qualche notte rovente. una scommessa annunciata da una depilazione integrale col caffé del mattino; dichiarata sotto uno strato di argilla e bustine di camomilla sulle palpebre; ostentata da un maquillage perfetto e invisibile che sembrava davvero fosse la mia pelle, invece era quella di isabella rossellini; esasperata infine da tacchi che nessun sanpietrino con un cuore vorrebbe vedere mai.
lui arriva. mi saluta, sorride, lusinga, mi abbraccia come per caso mentre entriamo nel locale. si siede accanto stretto stretto, per tutta la sera ride e mi tocca e scherza e beve e brinda e mi tocca di nuovo e continua a guardarmi e quando la gente intorno comincia a diradare offre l'ultimo giro e mi accompagna ma a piedi - dice - così parliamo un po'. parliamo, infatti, e ridiamo lungo tutta la strada. parliamo e ci tocchiamo mentre finisce la notte, parliamo e ci guardiamo mentre finisce l'inverno e allargo le maglie della sciarpa. un cappuccino, una sigaretta, la svolta verso casa, il mio portone.
posso entrare? devo fare la pipì.
dentro, ogni cosa è illuminata, tanto perfetta da non sembrarlo. il frigorifero è pieno di vino, succhi di frutta e finger food. sono quasi disinvolta: caffé?
sorride. entra in bagno. esce. mi abbraccia forte. mi prende il viso tra le mani.
saluta, infilla porta e se ne va.
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22/12/04
:: by :: SuperBimba
Vattene amore (che siamo ancora in tempo)
sono davvero così prevedibile? mi sono chiesta quando ci ho messo un'eternità per chiudere il passeggino del nipote, causa incompatibilità dello stiletto col meccanismo brevettato chicco che permette alle mamme impeccabili di comprimere il trabiccolo nel giro di un battito di ciglia. Non testato sulle zie, evidentemente. E non a prova di bagagliaio, sebbene la zia in questione abbia una station wagon, perché il bagagliaio era casualmente foderato di scatole di stivali di ricambio approntate pochi giorni fa in vista dell'incerta preparazione per la cena aziendale [una cena aziendale che prevede accurata messinscena? se vi stupite non siete stati attenti.]
e poi ho pensato che forse non sono prevedibile al cento per cento. Per esempio, ancora non capisco come ho fatto, poche cinque del mattino fa, a dire a un bambino perfetto nell'auto parcheggiata in quella via che pare campagna ai bordi di Milano,
te ne devi andare a dormire. subito. a me scappa troppo la pipì. ciao.
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21/12/04
:: by :: lisagialla
cronaca vera
zurlizio, l'aperitivo natalizio. rimediato, organizzato all'ultimo minuto via sms tutto intorno a momi che incrociava a milano per un'ora risicata. la settimana del riciclo prosegue su con le gambe sotto la tavola.
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20/12/04
:: by :: spiritum
Urge parere autorevole
Approfitto, prima che il clima natalizio prenda tutti alla gola e la buonaggine o bontà imperversi e ovatti ogni animo, per chiedere, in codesto villaggio del giallismo e della femminilità, un parere sulla trasmissione nota ai più come I fantastici 5. In giro per la blogpalla si trovan già recensioni e pensieri sopraffini ma, imho, mi pare scarseggino le visioni 'al femminile'. Cosa ne pensate, signore e signorine mie, delle vostre 5 sorelle batacchiomunite che van per il mondo (sculettando?) a cercar di instillare buon gusto (?) in etero strampalati (perchè, occorre dirlo, il campioncino e la sua bella della prima puntata sarebbero teste di serie in un improbabile campionato di grezzità)?
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:: by :: lisagialla
christmas with the yours
è piuttosto inutile far finta che passavo di qui per caso quando la tastiera ha cominciato a scrivere da sola, e campanelli a trillare. questi sono intenzionalmente post di natale, con tutte le lucine, i fiocchi rossi e, se state un momento zitti, sentite pure il coro di voci angeliche che pace infonde nei cuor.
[questo natale - in basso a sinistra - non sarebbe stato possibile senza l'impegno e il sorriso di Sir Mahatma Squonk. con tutte le maiuscole del caso.]
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:: by :: nush
Sono gia' troppo vecchia?
Non so quanti di voi hanno nipoti, sorelle minori o perfino figlie adolescenti.
Sono proprio così strana io se non mi entra in testa perchè 2 ragazze di 13 e 17 anni potendo scegliere uno e un solo film da vedere in un multisala facciano questa scelta?
Io se mi avessero imposto quello alla loro età mi sarei fatta staccare un braccio mentre mi ci trascinavano.
con walkman alle orecchie
e senza occhiali o lenti a contatto.
Ma sarò strana io che a Boldi & De Sica avrei preferito Brad & George.
Sono irrimediabilmente antica?
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:: by :: lisagialla
la seconda volta
l'ho rivisto, sperando per tutto il tempo che al telefono, alla fine, fosse solo miranda.
commentando la mae* mi sono ricordata tutti i termini dello sdegno e sono fiera di annunciare che - a distanza di dieci signori mesi - sono ancora perfettamente d'accordo con me stessa. quindi, elegantemente, riciclo:ci sono situazioni in cui - siamo sincere - baceremmo chiunque. trovarsi in ginocchio a raccogliere diamanti tra i singhiozzi, davanti al concierge del plaza athénée - paris, perché l'uomo a cui si crede di aver sacrificato - in preda a dissennato furore di coppia - un'intera esistenza è troppo preso dai propri successi per badare ai nostri, più frivoli, direi che rientra nella categoria. figurarsi se a comparire dal nulla è mr big, in grande spolvero per il series finale. nel mondo reale è questa la forza di quei dannati mr big: spuntare col sorriso migliore quando sei in fondo al pozzo delle debolezze e tirarti fuori a suon di promesse e gran sesso. poi, di solito, lui scappa; nel migliore dei casi sei tu che rinsavisci e insegui obiettivi meno antipatici - perché la smargiassata del tu digli a quel coso che sono geloso e se lo rivedo gli spaccherò il muso è troppo, anche per lui. troppo dichiarata per essere amore vero, somiglia più a un proclama: vedi? sono cambiato: guarda quanto. c'era un solo finale possibile: niente petrovski - violento, credibile quanto solo winnie the pooh - e niente mr big, perché c'è una cosa che si chiama rispetto di sé - the most exciting, challenging and significant relationship of all is the one you have with yourself - e passa per l'abbandono di chi non ha mai voluto rimanerci vicino, per capriccio manifesto. anche se lo vedi andarsene verso i cinquant'anni, solo e un po' piagnucoloso. non sono sufficienti il perdono e la pazienza per avere quel ridiculous, inconvenient, consuming, can't-live-without-each-other love. non è così semplice.
[inoltre: puntata orribile, per quanto sia possibile vestiti di chanel. non mi è neanche dispiaciuto troppo salutare le altre, ridotte a caricature del contappasso che fa crescere. e se il messaggio, sull'ultima inquadratura delle favolose quattro, è che l'amicizia femminile è una gran cosa, questo - io e le mie amiche di brunch - lo sapevamo già.] e non dice nemmeno absofuckinglutely.il mio finale sarebbe stato impossibile: carrie torna da big, perché non può fare altro. però una volta a new york, passata la paura e immersa nel quotidiano john, si rende conto che i mr big - stanchi e depressi: non ci credo che chris noth fosse così malmesso a caso - non fanno la felicità, neanche la loro. e visto che tutte le altre vincono piuttosto platealmente le battaglie peggiori, lei afferma un principio sacrosanto: gli amori, quelli veri, sono relazioni sane.
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17/12/04
:: by :: karen
...
Non so se è perché oggi mi piaccio poco o per semplice scazzo lavorativo, ma sono incappata qui!
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16/12/04
:: by :: lisagialla
perlina
la mia vita è ridotta a icona. [non vi dico con che entusiasmo lui ha accolto la sentenza. poi ha aggiunto che sono più intelligente di quello che sembra.]
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:: by :: lisagialla
sottotrame
diciamoci la verità, io e voi alla mia sinistra che cercate una donna. guardatevi allo specchio, dritto negli occhi e ritorno: siete pronti? davvero, dico. lo sapete, per esempio, come si fa a non far scappare una donna passati i primi quindici giorni di cieca e sconsiderata passione? ché in quelle due settimane siete tutti stalloni pieni di fascino e piccole attenzioni. non sai, non sai, sembra uscito da una favola: non si addormenta quando parlo e se gli gratto la testa dopo un pompino fa le fusa. ah, l'amore.
poi diventa un po' più complicato ed è lì che si comincia a pagare, col sudore. magari a leggere in giro vi siete fatti l'idea che siamo tutte a metà tra jo march e bridget jones e avete in tasca un comodo prontuario con regole di sopravvivenza spicciola: lei vuole sposarsi, scrivere un libro, tagliarsi i capelli e crescere [propri e altrui] marmocchi.
no.
non necessariamente, non in quest'ordine, non solo e soprattutto non con te. per ora.
il futuro di ogni coppia si ipoteca nel pugno di ore comprese tra la terza e la quinta settimana di relazione, poi si entra nel labirinto concentrico dei 'te l'avevo detto'. mantenere salda la propria posizione in quei frangenti è - come di consueto - tutto un equilibrio sopra la follia. perché le ragazze, in genere, sono sì un variopinto cocktail di eroine da feuilleton, solo che per comprenderle tutte è necessario allargare gli orizzonti letterari, arrivare almeno fino alla pimpa. siamo così, come dire, dolcemente complicate.
gli sguardi trasognati scatenano nausea e paura, i modi bruschi slabbrano ferite. se provassimo davvero a scrivere, dubito avreste il permesso di leggere. uscite dal parrucchiere vogliamo la verità e la verità deve essere lusinghiera, sempre. la nostra leggerezza ci fa emancipate; la vostra, zoccole. i marmocchi, se proprio dobbiamo parlarne, teneramente grasse.
ancora convinti?
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15/12/04
:: by :: SuperBimba
Fico chi legge (lo yellowblog)
Ore diciotto e qualcosa. Essebì è in redazione e sta chiudendo un approfondimento sull'Iraq per la mattina successiva. Come al solito, viene presa nel vortice dei pareri discordanti dei suoi capi, finché non arriva a qualcuno l'illuminazione "chiediamo il feed con la voce di Iyad Allawi ai colleghi della tivù". Giro di telefonate; alla fine il malcapitato è il montatore Andrea che, insieme al nostro fonico, cercherà in qualche modo di effettuare l'operazione di riversamento (evviva le tecnologie digitali). Dopo un po':
Andrea: ma tu sei Marta?
Essebì: eh, sì.
A: ma quella Marta?
SB: [oh, un ascoltatore della radio! ma che bello! beh, oddio, in fin dei conti è un collega della tivù, quindi non è poi così strano che mi conosca per nome e cognome. però fa piacere lo stesso.] eh, sì.
A: sai, io...
SB: [mi ascolti sempre? ti piacciono i miei giornali radio? i miei interessantissimi approfondimenti? quando parlo di musica? di costume? quando ti aggiorno sui mercati finanziari? avevi puntato sulla mia voce la sveglia e adesso la mattina è più triste?] ...
A: leggo sempre...
SB: [ma allora è un lettore del quotidiano! dei nostri dorsi regionali! ha notato i miei servizi sulla musica del sud: il jazz, i festival, la musica popolare, il recupero delle tradizioni, le contaminazioni! i miei pezzi di cultura sul nordest! i parchi, i musei, i grandi personaggi! ma allora non è vero che servono solo per incartare le uova e foderare le scarpe!]
A: il tuo blog.
SB: ???
Approfitto di questo post, caro Andrea montatoredellativù, per ringraziarti per aver perso un'ora per il mio feed di Allawi, per scusarmi per averti chiamato diciotto volte, per dirti che la voce andava benissimo e che alla fine l'approfondimento, nonostante l'artigianalità della confezione, era perfetto.
E scommetto che se avessi saputo che il tizio con cui poi hai riversato era il bambino della collina, quello della signora emme, ti saresti persino divertito, nonostante avessi finito da trentacinque minuti il tuo orario di lavoro.
SB: è gentilissimo, vero, Andrea?
BDC: oh, certo.
SB: e legge il mio blog!
BDC: ah, vabbè, adesso scommetto che è pure un bel ragazzo.
SB: per forza. tutti quelli che leggono il mio blog sono bellissimi, ha.
[se ne va in uno svolazzo di microgonna, chiudendo la porta dello studio]
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:: by :: moni
La mia vita e' cambiata.
Da stamattina, con lei
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13/12/04
:: by :: SuperBimba
E non commentate "poverino".
Lui sostiene di essere l'unico amico gay eterosessuale. Qui di seguito la trascrizione dell'ultima conversazione telefonica.
Essebì - simoooooo, voglio un fidanzato.
Callimaco - ...
SB - sono sola da troppo tempo, uffi.
C - ti lamenti che sei sola da troppo tempo proprio perché sei sola da troppo tempo: ti sei dimenticata che la vita di coppia fa schifo.
SB - non è vero. simoooooo, voglio un fidanzato.
C - pigliati un cane.
SB - non posso. dovrei portarlo fuori a fare i bisogni... un fidanzato i bisogni se li fa da solo...
C - sì, ma è l'unica cosa che fa da solo.
SB - uffi. simoooooo, voglio un fidanzato. però intanto magari posso cominciare a guardare una soap opera.
C - questa sì che è un'idea. io ho risolto tutti i problemi legati alla condizione di single con tre semplici ingredienti: le droghe leggere, un posto al sole e adesso anche il blog.
SB - ma io non posso guardare un posto al sole: se poi mi piace mi dispero per tutti gli anni che ho perso.
C - ma no, sarebbe bellissimo. quando tu hai il turno di sera giuro che non esco per raccontarti cos'è successo.
SB - mi sa che non funziona. simoooooo, voglio un fidanzato.
C - oddio che schifo... uno con cui dici «ho pensato questa cosa» e lui «sì sono d'accordo con te» e poi «e poi ho avuto quest'idea» e lui «effettivamente una buona idea» e poi se litighi con un'amica «ce l'ha su con noi» «eh sì perché è invidiosa»...
SB - oddio che schifo.
C - già, eh? eh?
SB - ma perché non vieni a vivere a Milano?
C - chissà.
SB - se vieni a vivere a Milano ti fidanzi con me?
C - ...
SB - simoooooo, voglio un fidanzato.
C - ...
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:: by :: SuperBimba
Riti tribali
No, niente benedizione. Però c'è la cena di Natale della radio (anche se non è più come i primi anni, con i soliti che si ubriacavano e facevano un mezzo strip, prima che qualcuno li portasse via), il brindisi chic con il gruppo editoriale al completo, gli alberelli di Natale delle segretarie, la sfilata dei pacchi dono ai colleghi più marchettari, la girls night in delle amiche di redazione con tutti i regalini e l'aggiornamento sui pettegolezzi aziendali. E poi l'usanza triste, alla quale non ci si riesce a sottrarre: i bicchierini del caffè con i pupazzi di neve disegnati e gli auguri della ditta di manutenzione della macchinetta. Lo so che sono da sempre gli stessi, eppure ogni anno riescono a sembrarmi più orridi.
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:: by :: karen
News
La data Top Secret altri non era che sabato 10 dicembre, ha aperto in corso Buenos Aires. Purtroppo la fiumana di gente non mi ha permesso di perlustralo al meglio, ma sono riuscita ad 'acchiappare' un catalogo che mi ha fatto innamorare...
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10/12/04
:: by :: karen
Curiosità...
anche nella Vostra Azienda passa il prete a benedire gli uffici nel periodo natalizio?
...e' vero che qui ce n'é (ops) particolarmente bisogno!
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:: by :: lisagialla
making up
la ballerina. nell'evoluzione cronologica del cosa vuoi fare da grande 'la ballerina' è durata il tempo della prima lezione di danza: un'ora, scarsa. gli otto anni successivi - e ulteriori ricadute - si devono esclusivamente all'ossessione di non dover mai dire 'non sono capace'. un po' come ingegneria, solo più doloroso. in mezzo ci sono state: la pasticcera, la charlie's angel, la scrittrice vestita di lino bianco dietro una vetrata davanti al mare, l'assistente di volo e la principessa di galles: una bambina normale. a un certo punto, poi, ricordo distintamente di essere stata determinata a conseguire una qualche specializzazione chimica e diventare così un genio dell'industria cosmetica. deve essere stato subito dopo aver scoperto il copriocchiaie.
ecco, quando stamattina, alle prime luci dell'alba, mi sono trovata a crollare esausta tra le pagine di war paint ho avuto nitida la percezione di aver sbagliato svolta, da qualche parte nella vita. che - sia chiaro - continuerà a svolgersi nel ricordo devoto e un po' frigido di madame, le sue perle e le sue bugie. perché ci sono due tipi di persone: quelle che si vestono sempre di rosa, e quelle che no.
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09/12/04
:: by :: SuperBimba
A volte ritornano
Sono di nuovo tra noi. Li ho visti nel reparto cura dei capelli del supermercato. Sono i prodotti AlbertoVO5. Adesso mi aspetto come minimo di trovare l'amaro Halgher, i jeans Jesus e il Colgate con Gardol.
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:: by :: la eli
crocodile christmas
ho bisogno d'aiuto.
ho incautamente permesso a mia figlia di inserire, nella letterina a Babbo Natale, la richiesta di un coccodrillo di peluche [1]. ero convinta che il nostro fornitore ufficiale non mi avrebbe tradito. e invece.
ho cercato in rete e ho trovato cose terribili, cose impreviste ma sicuramente non adatte, insomma: tutto tranne un coccodrillo "trudi-style".
e ora? [2]
vi prego, se doveste avvistare un coccodrillo di peluche, avvisatemi!!
[1] letteralmente: "un peluche che e' un coccodrillo"
[2] si', lo so che non e' vero che "se non c'e' online non esiste", e' che faccio ancora un po' fatica a convincermi ;)
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08/12/04
:: by :: lisagialla
the nightmare before christmas
che piaccia o meno, questo è l'unico addobbo natalizio che abbiamo guadagnato in due anni e rotti di coinquilinato. a noi piace, anche molto. ci è stato regalato l'anno scorso di questi tempi e ha subito trovato un posto d'onore come centrotavola. considerato che il rametto di vischio sulla porta di norma resiste fino a pasqua - e poi cade, sua sponte - confesso di essere rimasta un po' stupita quando ho visto il gradevole oggettino sparire dal tavolo che non era neanche metà gennaio. poco male - mi sono detta - sarà stato un raptus casalingo del coinquilino, magari ha anche lavato gli specchi del bagno. per la cronaca: no, e l'anno è passato lieve.
giorni fa, di ritorno dal primo giro di regalizie, apro per caso un'anta, vedo la palla e - what's this? what's this? - decido che è tornato il grande momento dell'addobbo. poi congelo. una delle sei carte di contorno giace riversa sulla base, spezzata. non solo. è quella dietro cui si nascondeva jack.
- coinquilino!
- sì.
- che è successo qui? [brandendo la palla di vetro che a girarla viene giù la neve]
- eh?
- la carta. la carta con jack. è rotta.
- non ti ricordi?
- no.
- l'anno scorso, la signora delle pulizie. aveva cercato di sollevarlo e le è rimasta in mano.
- e per sollevarlo lo prende da una carta?
- non ci avrà pensato.
- io questa cosa non l'ho mai saputa.
- ahem. si vede che sono riuscito a nasconderlo in tempo.
- già. e adesso? questo è il Nostro Addobbo Natalizio. [pronunziando le maiuscole]
- lascialo fuori, compriamo l'attack e stasera lo aggiusto.
- uhm.
usciamo, quindi. quando incrocio sulla porta la suddetta signora corro indietro a sistemare l'addobbo in un posto da cui risulti evidente l'innecessarietà di un qualsivoglia spostamento. al ritorno, infatti, la boule à neige è ancora lì. c'è la base. c'è oogie boogie. c'è santa. c'è jack, dolorosamente a terra. e ci sono le altre carte: una, due, tre, quattro e...
- coinquilino!
- sì.
- dov'è la quinta carta?
- qui, per terra.
- eh?
- eh, avrà cercato di sollevarlo e...
- ...le sarà rimasta in mano, certo.
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06/12/04
:: by :: robba
prima che finisca questa sigaretta (terza puntata)
l'automobile scivola sull'autostrada. le montagne sono nude. non un velo di neve. martina guida in maniera sconsiderata e mangia biscotti a forma di cuore. filippo scarta il pacchetto che, poco prima di partire, gli ha consegnato il portiere. arriva dalla florida, contiene un disco. la musica cambia l'atmosfera. a un tratto l'automobile diventa un seminterrato di parigi, dove una voce giovane e femminile sussurra canzoncine anni sessanta. a filippo sembra un disco perfetto per fare sesso con se stesso. domanda un parere a martina e lei concorda. senz'altro meglio della copertina del libro di james crumley che ha usato l'ultima volta. filippo sorride. martina accelera e prende un altro biscotto.
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:: by :: moni
lui 2 - "come ocheggi tu, nessuna"
dice cosi' il mio ex spasimante molesto (voi due ve lo ricordate, vero?), staccandosi con una mail privata da una cumulativa.
"meno male che mi sono fidanzato" aggiunge.
ci penso solo un secondo e gli dico "scommetto che sei tornato con la tua ex"
lui finge meraviglia, io gli dico che per una volta sono stata infinitamente saggia nell'evitare la terra di mezzo, ossia quel limbo tra un'ossessione e la stessa, quando ti parlano di lei come un mostro frignoso ma tu gia' sai che proprio per questo ci ritorneranno insieme.
lui mi chiede "la volpe e l'uva?"
"no caro" - rispondo - "se ben ricordi sono io che ti ho mandato a cagare alla dodicesima telefonata della giornata in cui ti ho ripetuto che non avevo tempo di incontrarti".
e da li' sono ricominciate prima le mail. molto subdole all'inizio, chiedendo ad esempio conforto su film che lui aveva amato e che a lei avevano fatto schifo.
e io che rispondo con pazienza e distacco, perche' la settimana scorsa qualcuno mi ha detto, citando questo: "non sei stronza. stronzeggi, ma non sei stronza".
poi venerdi' sera mi lancia un appuntamento nel posto in cui c'era stato il nostro primo incontro.
io non penso minimamente che potesse fare sul serio.
ma lui aveva appena visto questo. e infatti era li'.
ottima scusa per poi telefonarmi e riattaccare bottone sul fatto che non mi fossi neanche degnata di andarci.
e pensando che sentire parlare di quello che fanno lui e la frignosa possa avere un qualche interesse per me.
il problema e' che sono tre giorni che non appena provo a farglielo notare, o lo ignoro, mi accusa di essere "gelosa eh? vedi... ahaha lo sapevo!!!".
datemi una pistola.
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:: by :: SuperBimba
Aggiungi in sim
avvertenza: oggi la mia mente è più paratattica che mai
Quanti di noi hanno un doppio cellulare? Ce ne sono tanti che come me girano proprio con due telefonini. Uno è aziendale e uno personale: la realtà delle cose è che, anche se tutti quelli che conosco possiedono entrambi i numeri - e quindi non ci sono ragioni di privacy - non ho mai voluto abbandonare il mio privato, per la paura di perdere anche solo un contatto, rimpiazzandolo del tutto con quello aziendale[1]. E poi c'è il fatto dei curricula, in quel lontano periodo in cui ci credevo[2], che portavano proprio il numero personale. E infine c'è la ragione principale: non volersi sentire legata irrimediabilmente alla propria realtà di dipendente aziendale[3].
Anche chi è stato dotato da madre natura di una mente più lucida della mia, spesso, però, possiede più di una sim. A volte è quel numero in più che tutti ci siamo ritrovati negli anni comprando un cellulare prontouso. Qualche volta è una archeosim tenuta in vita per vari motivi. Ecco, l'archeosim! Con tutti i suoi vecchi numeri memorizzati...
Ieri ho avuto la malaugurata idea di far pulizie di primavera nella mia sim personale (che è un'archeosim a tutti gli effetti) e mi sono ritrovata un vero e proprio cimitero degli elefanti: i colleghi delle vecchie redazioni, la bionda al centralino[4] che poi è passata alla Disney, la stagista timida che ora ha fatto molta più carriera di me, i compagni di vacanze che appartengono a un'altra vita (Cuba? Mallorca? Londra?), qualche amico di liceo incontrato per caso con conseguente scambio di numeri poi mai utilizzati, gente con cui ho litigato (un paio, in verità, che sono naturalmente portata a superare i conflitti), vecchie conoscenze di una paleontologica chat[5], fiamme di un tempo che fu.
Non sono riuscita a cancellare nemmeno un numero.
[1] beh, ho un gran bisogno d'affetto, che c'è di male?
[2] vi ho mai raccontato di quel giorno in cui spedii quarantuno curricula in Rai e l'unico che mi richiamò, peraltro dopo pochissime ore, ringraziandomi e invitandomi a trovarlo a Roma, fu Bruno Vespa?
[3] mi rendo conto che ciò, nel presente periodo della mia vita, in cui ammorbo chiunque con il mio panico all'idea di cambiare, suona un tantino ironico.
[4] centralino? centralino? dimenticavo: le centraliniste non esistono.
[5] sono passati quasi dieci anni: brivido.
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:: by :: la eli
scampato pericolo
quando mio figlio, tre giorni fa, arrivò a casa con stoffa e materiale da imbottitura proclamando: "dobbiamo fare una pigotta per la scuola", confesso che ho faticato a tenere sotto controllo il panico. i lavori manuali e io siamo, in genere, in rapporti piuttosto freddi, giusto buongiorno e buonasera.
sono perciò molto orgogliosa di aver superato la prova. questo e' il risultato:
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05/12/04
:: by :: SuperBimba
Turno dell'alba
Questa mattina mi sono svegliata contromano.
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04/12/04
:: by :: lisagialla
sigla
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:: by :: lisagialla
lui
io capisco che viviamo tempi duri, che è importante mantenersi saldi alle boe della buona creanza. infatti, in un'ipotetica strage risolutiva, lui non sarebbe il primo a cadere sotto le stilettate dei miei tacchi nuovi. neanche l'ultimo, però.
lui è educato. lui tutte le mattine da cinquecento giorni a questa parte esordisce con buongiorno! hai già preso il caffè? buongiorno a te e no, non ancora. come tutte le mattine da cinquecento giorni a questa parte io il caffé lo prendo più tardi, quando passa a chiamarmi la mia compagna di banco. hai bisogno di qualcosa? sì, di silenzio. assoluto silenzio. invece comincio a starnutire. etciù! salute!. grazie. etciù! salute!. grazie. etciù! salute!. grazie. etciù! salute!. grazie, davvero, adesso basta. anche fosse una strategia d'approccio maturata dopo la terza visione di singles, non attacca: I do not want someone to say 'bless you' when I sneeze. e poi quelli non volevano neanche essere starnuti, è ciò che resta dopo aver cercato in ogni modo di abortire piccoli tornado. a volte mi riesce, a volte meno, ma in generale cercherei di essere il più discreta possibile: qui dentro siamo in sei - and guest. quei continui salute!, come dire, vanificano. etciù! salute! grazie. certo che hai proprio un bel raffreddore!!! no, ho trentanove di febbre e tra un'ora probabilmente morirò.
lui è geneticamente incapace di affermare con pacatezza, lui è un entusiasta del quotidiano. vado a pranzo! buon pro ti faccia. voi mangiate? talvolta. buon appettito! grazie. lui canticchia tutto il giorno e sbaglia ogni. singola. parola. e per l'amor del cielo, non sono io che ho una cultura musicale spaventosa! perché al giochino riconosco senza esitazioni bette davis eyes. dove diavolo eri vent'anni fa? [gasp]
lui dice che sono una leader! anzi, una controleader! come la materia e la contromateria! la contromateria. sarà per questo che di tanto in tanto la mia testa crolla sulla tastiera e strozzo un rantolo. che c'è? sei amareggiata? su che è quesi finita! infatti, allo scoccare delle cinque, lui si infila la giacca. anche oggi è andata! grr. tu non vieni via? certo, adesso chiudo gli occhi e mi teletrasporto. ma che ora esci? le sette? le otto? deve essere tremendo!!! no, è bellissimo. quasi quasi mi organizzo per il pernotto.
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03/12/04
:: by :: spiritum
Il popolo in tuta
Approfitto del luogo, qua, bello e caldo, ma soprattutto pieno di gente che mi parrebbe a modo, per sottoporre un quesito che, da anni, mi lascia in ambasce quando mi ci arrovello. La tuta, ecco l'arcano. Non so là da voi (?) ma sempre più volte e sempre più ovunque mi par di vedere una grande diffusione del pratico indumento. Ora: va bene al parco nei giorni di festa (come cantava Branduardi) o meno, bene in ognidove ginnico, ma a Messa? Al cinema il sabato pomeriggio in centro (son orari strani, ne convengo, ma quello è il mio umile parametro)? In pizzeria il venerdì sera con la morosa? E tutta la famiglia, e i bimbetti gemelli con la tutina gemella (alcune mamme ardite si spingono a cercare il capetto con i colori invertiti, giuro che le ho viste), e il nonnino con la sua bella, tutti in tuta, avanti. Ma occorre proprio che la metti su quella fottuta di tuta? Per non parlare di chi il fisico non gli butta bene. Suvvia, mia signora, se le cade un po' tutto eviti di fasciarvicisi dentro, a quella tutina, suvvia. Poi: mica son tutti supercazzeroni di atleti di rinomate squadre, macchè. E via allora con la tutina del gruppo AVIS-ADOSAV-AMEN, dell'evento della sponsorizzazione di qua e della sponsorizzazione di là, spesso con improbabili colori ancor più improbabilmente accoppiati.
Lungi da me il buttarmi in campagne moralizzatrici di costume o stile o altro, solo una questione di gusto, per dire. Sarà anche pratica, però, dai!
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:: by :: SuperBimba
La signora Emme
M. ha capito come stanno le cose. M. indossa una maglietta impalpabile di tulle rosa cipria e un paio di jeans a vita superbassa. M. porta un cappottino leggero di pelle rosa intenso e un cache-col di cachemire impalpabile. M. lavora fino all'una e ci mette venti minuti per uscire dall'ufficio. M. caccia giù in gola il panico che sale e si aggrappa a ciò che resta di sé nel gelo della notte. Questo freddo doloroso, M. lo sente nelle ossa, nei muscoli, nelle articolazioni e lo sopporta stoica per cinquanta minuti, ancora una volta con vista su via Lodovico il Moro, il tempo scandito dal passaggio dei mezzi Amsa, le percezioni filtrate attraverso due occhi scuri che non sono i suoi.
M. oggi ha la schiena bloccata. L'ultima volta le era andata meglio, che si era beccata solo una multa.
M. cambia idea e non sa più come stanno le cose.
M. sta per masochista, quindi anche questa volta non può fare a meno di lasciare tutto così. Combina un altro guaio e poi sta buona buona a studiarsi le ammaccature tastandosi il cuore e i polmoni con dita immaginarie, per sentire dove fa più male.
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:: by :: karen
look
qui dicono così, io però nel tempo sono diventata sempre meno formale... una cosa strana è stato scoprire, quando siamo stati in convention al mare, che mega dirigenti super impomatati in azienda in realtà hanno anche qualche tatuaggio in giro... molto sexy! :)
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02/12/04
:: by :: mae*
se te ne vai, muoio
Il critico, aka luca aka bonimba aka molte altre cose che taciamo per semplice decenza, era a Firenze per la seconda e ultima data del tour italiano di Nick Cave. Ho pensato che il suo affascinante racconto non potesse mancare qui.
Quando lo ascolto mi capita spesso di pensare a quello che ha detto qualche tempo fa Paul Weller: "Un musicista rock dà il meglio di sè fino ai 25, 30 anni massimo. Poi può solo ripetere sè stesso". Affermazione incompleta perchè non specifica se questo riguarda anche la sua musica - oltre a possedere un sospetto odore di giustificazione. Di sicuro, non riguarda Nick Cave.
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01/12/04
:: by :: morgan
Per fare un fiore
Buona notizia per gli ecologisti, brutta per i distratti: e se te ne cade uno in giardino, in un'aiuola, in una pianta?
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:: by :: SuperBimba
Giorni che comunque non dimenticherò mai
Nella mia migliore tradizione, ritorna l'insonnia dei momenti difficili. I momenti di panico e angoscia si susseguono a brevi intervalli, quando comincia a calare la notte e io ho chiuso fuori il mondo a quadrupla mandata (doppio giro di chiavi per ogni serratura). Solito divano, solito plaid rosso, accendo la tv e cerco di concentrarmi sui programmi notturni, fingendo con me stessa di non volermi addormentare al più presto (altrimenti è finita, non prendo più sonno). Ho scoperto che per i corsi dell'Università a distanza adesso ci sono le lezioni di documentario di Alessandro Cecchi Paone. Ho sperimentato nuovi baratri attraverso le diffusioni in orari improbabili di festival canori con povericristi sfumati senza pietà per far posto a Gabriele La Porta. Ho visto Gabriele La Porta.
Questa notte ho cambiato idea cento volte sul mio futuro. Fatto telefonate, rifatto colloqui, accettato e rifiutato proposte, elaborato strategie, posto condizioni, rinunciato a tutto. Deciso di mollare ogni cosa, pensato di cambiare lavoro. Provato a immaginarmi in un ruolo diverso.
Dormito mai.
I pensieri brutti e cattivi alternati a momenti di inspiegabile sollievo sono proseguiti per l'intera giornata.
Alla fine, però, questa vita del tutto assurda ci regala istanti da raccontare. Perdonatemi se mi sentirete ripetere mille volte dell'odore della vernice fresca che nel teatro non sentiremo mai più. Di quel post-it giallo con le freccine "platea/palchi" che prima del sette dicembre sparirà dal muro, come quella macchia bianca di tempera, lì accanto. Della fortuna di poter entrare a curiosare. Dei velluti ancora immacolati. Di un pianista che si ostinava a suonare quando tutti ormai erano andati via.
Forse nemmeno stanotte riuscirò a dormire. Per questa sera tu, al di là del vetro, fingi almeno di darmi ancora uno di quegli anestetici sorrisi. Non lo saprai, quanto mi mancheranno.
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:: by :: spiritum
Francamente giallino
Amiche ed amiche eccoci qua.
Partendo dall'inizio tutto risale alla sera della BlogFest. Si conversava amabilmente con quel gran pezzo di una delle tenutarie qua e altri simpatia del giro e mi chiedevo, in piena umiltà e con spirito di rassegnazione, cosa s'ha da fare per avere uno straccio di premio o di nomina. La siora Sere così mi chiede se sarei disposto ad essere il giallino del mese più addobbato dell'anno. Innondato in tutto il mio essere contemporaneamente dalla gioia e dalla giallitudine ho risposto affermativamente con entusiamo. Ed ecco qua la cosa, appalesatasi.
Mi riprometto e vi prometto:
1. di non sporcare in giro
2. moderarmi nel linguaggio
3. alzare la ciambella della tazza per far la pipì e di chiuderla poi col coperchio
4. badabìn e badabàn.
Grazie per l'ospitalità, care signore e signorine.
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:: by :: karen
Dialogo con il capo
[dopo l'ennesima rottura di balle]
Karen: A. sono un po' imbarazzata evidentemente sei/siamo stanchi, perchè stai straparlando!
A.: ...
E che cavolo mi ha proprio esaurito!
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:: by :: personalitaconfusa
Cambio della guardia
Care Microbloggialle,
prima che mi buttiate fuori a calci dalla vostra magione color zafferano e cancelliate la mia password dal server, vorrei ringraziarvi della gentile ospitalità. E scusarmi se i miei post contro il sushi, contro il terremoto e a favore dell'introduzione dello studio del paolocontismo nel programma scolastico degli asili materni non vi siano piaciuti. Approfitto di questo spazio per un ultimo spot (anagramma di post) gratuito ossia per consigliarvi di regalare a natale a mamma e papà un libro magnifico che il marketing manager della libreria feltrinelli di corso buenos aires in milano, eurabia, ha avuto l'arguzia di posizionare nello scaffale regali per single (quello più in alto perchè la mensola ad altezza occhi spettava per contratto a Andrea De Carlo).
Infine, colgo l'occasione per baciarvi tutte, sulle guance e sulle scarpe.
Confusamente vostro nei secoli dei secoli (dei secoli),
X§
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:: by :: lisagialla
plin plon
a causa di interruzioni sulla tratta cervello-gmail la sostituzione del giallino del mese subirà un ritardo di [speriamo] qualche ora. ce ne scusiamo con gli interessati.
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