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29/04/05
:: by :: lisagialla
you men
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28/04/05
:: by :: vanz
The Gentleman’s Total Body Grooming How-To
ovvero la depilazione totale maschile illustrata dal vanz
Ok, prima domanda: perché fare un post sulla depilazione maschile su un blog femminile.
Perché come per l’editoria tradizionale più maschietti di quanto si pensi leggono i femminili, e perché se vuoi far fare una cosa a un maschietto non illustrarne i pregi a lui, ma alla sua partner.
L’obiettivo qui è di promuovere un costume considerato erroneamente vezzoso: la depilazione del maschio.
La ragione vera per cui gli uomini guardano con sufficienza alla depilazione maschile non è che la considerano poco virile. Un sacco di figure virili dello sport e dello spettacolo si depilano. Brad Pitt, per dirne uno. E chi è più virile di Achille?
La ragione vera è che il maschietto italiano tende a preoccuparsi un po’ poco delle esigenze - nello specifico il piacere tattile - della propria partner sessuale. E anche del proprio, probabilmente.
Ora quella che mi metto a consigliare qui non è il cosiddetto brazilian wax, cioè la depilazione totale globale. Quella deve per forza fartela qualcun altro: chiunque abbia provato sa che ci sono zone che per quanto ti contorsioni non c’è verso.
Ma una vigorosa deforestazione, quella sì. Diciamo, ridurre la lunghezza a pochissimi millimetri; è di questo che stiamo parlando.
Nécessaire
Un ottimo rasoio del tipo detto tagliabasette (ma a lama larga). La marca migliore per me è Moser (il che non è un caso, perché notoriamente i ciclisti si depilano).
How-to
Niente doccia, doccia dopo: l’umidità fa ammorbidire i peli che invece devono essere belli tesi. Installare l’apposito pettinino sulla lama (il più corto). Mai, dico MAI usare il rasoio senza pettinino se non si vuole scotennarsi la parti intime.
Partendo dai piedi per una pura questione di razionalità, risalire tutto il corpo in contropelo. Per il retro servirsi di uno specchio, per le parti più nascoste appoggiare il piede su uno sgabello.
Ricordarsi che i peli ci sono anche sulle dita e sotto le ascelle (non fate i furbi), e stare attenti ai capezzoli, please.
Per quanto riguarda la zona perianale non bisogna avere paura: il pettinino impedisce il contatto diretto tra lama e pelle. Certo un po’ di cautela non guasta.
Variante
E’ possibile anzi consigliato perfezionare il lavoro in zona scrotale e perianale con un rasoio bilama, sprestando attenzione e applicando sapone o schiuma da barba. Uno scroto glabro è esperienza rara per una signorina, e, assicuro, una sorpresa tattile per il maschietto.
Eviterei invece la depilazione totale del pube, che fa troppo effetto bambolotto.
Il dopo
Doccia bella calda e applicazione di una mano di disinfettante per eventuali taglietti, seguita da una mano di idratante del vostro tipo preferito (magari non alcolico è meglio). Se l’atto sessuale è imminente, un po’ baby olio johnson fa sempre la sua porca figura quanto a ammorbidimento. Non esagerate o sembrerete un culturista (o, se il fisico non lo consente, un pollo da infornare).
Sì, ok, bello, ma poi, la ricrescita?
La ricrescita infastidisce un pochino solo le prime volte. Qualche prurito occasionale in zona pubica si verifica sempre, il fastidio della ricrescita tra i glutei interni è percepibile solo alla prima occasione, poi più. Ma qualche sacrificio va pur fatto per un corpo eroticamente liscio.
La storia che a tagliare i peli diventano più duri a mio modesto parere è una bufala. Non in certe zone, almeno.
La storia, invece, che “ma no, caro, a me i tuoi peli piacciono” è una bufala ancora più grossa. D'altra parte, come fa a saperlo se non ha mai provato? Non credetele e sorprendetela.
Ogni quanto va fatto?
Dipende dalla velocità di ricrescita, diciamo una volta ogni due mesi, al mese se si è dediti, ma niente impedisce di farlo una volta o due e poi più, giusto per provare. Garantisco che non seguiranno effetti collaterali diversi da quelli illustrati, fatta salva un’eventuale irritazione della pelle che svanisce in poche decine di minuti.
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:: by :: SuperBimba
Prego?
Interno giorno.
Prestigiosa sede dell'Orecchio verde, scale tra il piano Terra (da non confondersi con il piano Giardino e con il Piano Renzo, autore del misfatto) e il piano Primo. Essebì scende, una collega sale. Le due scambiano un paio di convenevoli, quando Mr.Big tutto tempestato di lino bianco passa e va.
Collega: ma quello è...?
Essebì: sì, è...
Collega: ma quanti anni ha?
Essebì [fingendo di non ricordarsi e di dover contare sulle dita]: bah... si avvicina ai 40...
Collega: maddai! credevo fosse più giovane...
Essebì: eh, sì, li porta benone.
Collega: no, intendevo dire: credevo fosse più giovane di te.
Essebì: ...
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:: by :: vanz
The Internet Places To be
Oh, a questo ci tenevo e mi prendo cinque minuti per farlo, visto che sul mio blog ho già abbondantemente rotto le palle a tutti su queste cose che sto per dire, ma qui ho un pubblico nuovo a cui cercare di diffondere il Verbo. Logorroicamente, come mio solito.
Ci sono un ristretto numero di servizi sulla rete che secondo me tutti dovrebbero usare. Non solo perché sono utili a chi li usa, ma soprattutto perché sono utili all'Internet nel suo complesso, cioè prima di tutto agli altri.
L'Internet è una risorsa collettiva, e vive e prospera solo grazie alla generosità, cioè al pensare prima alla collettività che al proprio interesse particolare. Non certo grazie alle corporation o agli internet provider, che si sono spesso comportati in modo più parassitario che utile.
Ecco qui otto ambienti/servizi che penso sia utile - se non un quasi-dovere - usare per contribuire all'utilità collettiva della rete. Ce ne sono tanti altri: questi sono solo alcuni esempi, più che altro dedicati ai blogger.
1. technorati ovvero l'indicizzazione dei contenuti
registrarsi a technorati è, semplicemente, un obbligo morale per chiunque abbia un blog. technorati si occupa del fondamentale lavoro di rendere ricercabile dai blogger quello che gli altri blogger scrivono: è la piattaforma standard per informarsi globalmente su ciò di cui si sta discutendo nella blogosfera (ma non solo), e ora con l'introduzione delle tag fa un passetto avanti verso il famoso web semantico, cioè tutti i contenuti rilevanti a disposizione di tutti tramite la ricerca in linguaggio naturale. il web semantico non c'è ancora, ma se si riuscirà a farlo, probabilmente sarà su technorati che esploderà.
registratevi, registratevi, registrate il blog su technorati (blogger mi pare lo faccia già di default, splinder ovviamente no).
2. del.icio.us ovvero social bookmarking for the masses
semplicemente, la condivisione pubblica dei propri bookmark. il servizio di del.icio.us è utilissimo non solo perché permette di recuperare i propri bookmark da qualunque computer anche ad anni di distanza, ma soprattutto di essere aggiornati sulle "cose calde" dell'Internet. insieme a slashdot e qualche altra risorsa (spurl, furl), del.icio.us popular consente di avere sott'occhio i siti che vale la pena di visitare ogni mattina. anche qui, il segreto sono le tag, cioè la categorizzazione spontanea (emergente) delle risorse.
io metto ogni giorno i miei bookmark su del.icio.us, religiosamente. addirittura divisi su tre account (vanz, maestrini e daimon per quelli di lavoro).
3. rss/atom e bloglines, ovvero la distribuzione testuale
il web è lento, incasinato, poco usabile e dispersivo. la syndication, cioè la distribuzione e fruizione aggregata dei contenuti, realizzata attraverso i feed rss o atom, permette di visualizzare in un'unica schermata tutte le fonti che si desidera consultare di frequente, in formato testo e senza dover caricare le singole pagine html.
una specie di sommario o edicola dei siti preferiti, sott'occhio in ogni momento e aggiornato in tempo quasi reale. da repubblica alle foto su flickr passando per il blog della vicina di casa. bloglines è l'ambiente in cui molte delle risorse qui elencate possono essere messe una accanto all'altra e consultate in cinque minuti invece di cinquanta. ecco qui i miei feed su bloglines, per avere un'idea di com'è lo spettacolo.
e mettetelo, sto feed sul blog!
4. geourl/plazes, google maps, ovvero la localizzazione
si tratta di risorse che consentono di localizzare geograficamente i produttori di contenuti, nello specifico i blogger. a cosa serve? non a molto, al momento, se non a soddisfare la curiosità di sapere chi blogga vicino a te, ma l'integrazione con google maps promette sviluppi interesssantissimi, consentendo, si spera, di integrare le narrazioni di vita (e le news) con i luoghi in cui avvengono. un esempio illuminante è la storia dell'infanzia di mathowie tracciata attraverso google maps.
registrare il blog su geourl e plazes è cosa buona e giusta.
5. bittorrent ovvero la condivisione decentralizzata
il file sharing sappiamo tutti cos'è. bittorrent non è solo l'ultimo programma disponibile, ma l'unica risorsa che consente di condividere file in modo decentralizzato e non rintracciabile. e soprattutto spaventosamente veloce, poiché sfrutta la banda messa a disposizione da tutti gli utenti.
chi stesse pensando napster sta sottovalutando: bittorrent può essere il colpo di grazia alla obsoleta, ottocentesca concezione del diritto d'autore che regola (male) tuttora il mercato.
bitttorrent permette inoltre di programmare lo scaricamento degli show preferiti e avere accesso a molte cose che non ci faranno mai vedere in tv o al cinema. che è sicuramente un uso giustificato.
io avrei dovuto aspettare cinque anni per vedere Dogma di Kevin Smith? non esiste.
mi fa: ma è illegale. sulla questione giuridica (e non etica) rispondo: quando una cosa la fa la maggior parte della popolazione, il concetto di ilegalità perde senso.
6. shoutcast/last fm ovvero il broadcasting dal basso
la rivoluzione delle radio libere degli anni '70 è niente, in confronto. shoutcast (e live365 a pagamento, e altri) permette a chiunque di trasmettere il suo programma radio, ma richiede un server e parecchia banda.
last fm (e yahoo radio su launch.yahoo.com) permette di fare una programmazione personalizzata in base ai propri gusti, e condividere collaborativamente con gli altri le proprie playlist e la musica preferita.
7. nowpublic ovvero le news dal basso
se va in porto, sarà forse il più rivoluzionario di tutti questi servizi. su nowpublic chiunque può pubblicare le proprie news in formato testuale, fotografico, audio o video.
se prende piede, e sto tenendo le dita incrociate, la stampa tradizionale avrà non tanto un concorrente quanto parecchi grattacapi, perché le persone comuni quello che vedono lo raccontano come l'hanno visto, non come qualcuno più in alto gli ha detto di raccontarlo.
8. creative commons ovvero la riconquista dei diritti intellettuali
stesso incipit del punto precedente. creative commons si propone di diffondere una concezione dei diritti intellettuali più adeguata a tempi in cui la strenua difesa della proprietà, del marchio, dei diritti d'autore commerciali dimostra di essere sempre meno adeguata ogni giorno che passa.
che sia giusto o sbagliato conta poco: l'internet consente a chiunque di avere qualunque cosa gratuitamente, e di decidere cosa e quanto pagare e cosa no.
i tempi degli intermediari parassitari (major discografiche, distributori puri, dettaglianti delle opere di ingegno) stanno per finire perché, semplicemente, la tecnologia li ha messi fuori gioco.
non è colpa di nessuno. è invece ora di mettersi a ragionare su come evitare l'anarchia e escogitare nuovi modi di regolare in modo condiviso l'attribuzione dei diritti intellettuali. creative commons lo sta facendo: se le corporation non lo vorranno capire, si saranno scavate la fossa da sole. e personalmente non conosco nessuno che si fermerà a depositare un mazzolin di fiori.
qui l'invito è: pubblicate con licenza creative commons, e mettete la gif sul vostro blog.
Grazie per la pazienza, chi ha fatto la fatica di arrivare fin qui. se può servire come consolazione, credo che di parecchie di queste cose sentirete parlare parecchio, in futuro. Alle cene in società farete un figurone.
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27/04/05
:: by :: vanz
Why Geeks and Nerds Are Worth It
E ok, mi sono impigrito un po', lo ammetto. Sono in recupero post-traumatico dal weekend fuori città.
Prometto che torno presto - anche se non credo che nessuno stia tenendo il fiato. Però nel frattempo vi ammollo un classico contentino di disimpegno sull'imperituro tema giovani uomini e giovani donne, segnalando questo simpatico post su craiglist che spiega perché vale la pena di mettersi con i g33k e i nerd.
Il che - vi stoppo subito - vale naturalmente anche per LE g33k&nerd.
In inglese, ovvio.
Update: Mauron, che ringrazio a nome di tutti, ha approntato una benemerita traduzione, che trovate qui.
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:: by :: lisagialla
cinque punti
sono una ragazza semplice: mi innamoro delle buone maniere, quando posso faccio spese. mi innervosisce risalire al galoppo la città per entrare senza fiato e coi capelli appiccicati in faccia. [caro signor commesso di miu miu, quello non era un maquillage ardito, erano le mie guance dopo la maratona]
sogno un posto in cui il mio arrivo sia atteso - non prima delle otto, avverto se faccio tardi - e festeggiato con vino bianco, ghiacciato. oppure all'alba, prima del caffé, solo sorrisi e sguardi da ora pensiamo a tutto noi. [caro signor commesso di miu miu, perdoni l'insistenza, lei aveva la faccia da 'che cosa vogliono queste due, guarda che occhiaie e neanche un sacchetto di gucci sotto braccio'. la sincerità non è sempre un valore, sa?]
in questo posto magico dovrebbero tenere molto alle mie estremità. dovrebbero - mentre sorseggio e sorrido - misurarmi il piede in cinque punti diversi e capire che il destro è più lungo del sinistro ma ha il collo un po' più basso, tranquillizzarmi sulla mia appartenenza al genere umano e archiviare la scansione 3d in un file col mio nome e il mio cognome. addio, trentasettemezzo. [caro signor commesso di miu miu, certo lei non è la persona adatta ma un sito degno di questo nome non sarebbe poi un'idea malvagia. mando un curriculum?]
sono una ragazza semplice, si sa, ma posso diventare irresponsabilmente fastidiosa. quei sandali, non mi piace il tacco. lo cambiamo. le mary jane, magari nere. pelle o vernice? [caro signor commesso di miu miu, 'non so se le facciamo' non è una risposta. anche se avevo scritto in faccia che avrei preso qualunque numero in qualunque colore, intendo. si ricorda quella cosa sulla sincerità?]
poi, le zeppe. di stoffa, oppure di legno. tutt'e due. diavolo. anche azzurre? certo, e a fiori. le preferisce che fascino o un po' comode? le passa a ritirare? anche nel finesettima ma no, per l'amor del cielo, non si agiti. facciamo che gliele portiamo a casa. e non si disturbi, la prossima volta. basterà una telefonata. [caro signor commesso di miu miu, tornerò per la borsa: sarò quella sudata coi capelli dritti e le calze strappate di fresco. se non un cenno di riconoscimento, almeno un bicchiere d'acqua.] [shoewawa]
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24/04/05
:: by :: SuperBimba
Domenica sera
Aspetto il futuro. Ma ho come l'impressione che stia semplicemente passando il tempo.
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21/04/05
:: by :: lisagialla
story of my life
| ferie pianificate - confermare la cancellazione? |
ché io sono perfettamente capace di annullare un volo così, di punto in bianco.
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:: by :: la raffa
già l'adoro
entra negli appartamenti papali e dice di voler ridipingere le pareti di giallo. poi vorrebbe anche un gatto. che meraviglia!
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:: by :: karen
Comunicazione di servizio..
seconda mattina di sveglia anticipata e nuotata fino alle 8.00! Sono molto fiera di me stessa!
Aggiungo: "Di mattina nuotatrice di sera sarta!!!"
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20/04/05
:: by :: la eli
dovrei preoccuparmi?
lunedi' sera, Alberto (il figlio tredicenne) e' andato a vedere una partita di basket con i suoi amici. lo abbiamo salutato, abbiamo intrattenuto per un po' la piccola, l'abbiamo infine convinta ad andare a letto e verso le dieci ci siamo rilassati in poltrona, tv accesa, ognuno con il portatile in braccio per le ultime faccende di lavoro.
verso le undici, mio marito alza lo sguardo e dice "e Alberto?" e ci rendiamo conto di esserci completamente dimenticati che lui non era dormiente nel suo candido lettino ma perso nella notte.
e' arrivato a casa pochi minuti dopo, senza problemi, ma non posso a fare a meno di chiedermi: ma che razza di madre sono? capisco non essere apprensivi, ma dimenticarsi francamente mi pare eccessivo.
chissa' se mio marito si dimentichera' con altrettanta disinvoltura le prime uscite della piccola.
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:: by :: SuperBimba
Andare tutta sola di punto in bianco a New York passando per Carugate
+++attenzione: post ad alto tasso di pippismo™+++
Aiuto.
Sparatemi subito, dritto in un occhio, che così non correte il rischio di trapassarmi il cranio da parte a parte procurandomi seri danni ma non uccidendomi sul colpo, come potrebbe succedere se mi tirassi un colpo in bocca[1].
Non è che mi è improvvisamente passata la sindrome della pagina imbrattata. E' che voglio raccontarvi questa storia cosicché chiunque abbia buon cuore e ottimo fegato possa mettere fine alle mie sofferenze, che io da sola non ne ho il coraggio.
Aiuto.
Ho avuto un attacco di zitellite.
E' successo così, improvvisamente. Forse ero molto stanca, forse ero molto tesa perché sul lavoro stanno veramente esagerando: fatto sta che è successo.
L'attacco di zitellite, dico.
Avevo bisogno di comprarmi qualcosa per gratificarmi e ho deciso che avevo bisogno di un nuovo Benno e di grucce di legno per i vestiti[2].
L'attacco di zitellite era lì, in agguato, al parcheggio dell'Ikea di Carugate. Perché al parcheggio dell'Ikea di Carugate, dopo aver fatto per bene tutto il giro del palazzone, rispettato le rotonde, assecondato i sensi obbligati, scopro che i parcheggi accanto all'ingresso sono diventati per famiglie. Sì, per famiglie, con tanto di simbolino di papà\mamma\duebimbi. e io? comincio a pensare con la lacrimuccia in bilico sulle ciglia. e io? mi chiedo mentre avverto chiaramente che la gola si è annodata ad asola, gommosa come un Barbapapà. e io parcheggio qui uguale dico, probabilmente ad alta voce, e se solo qualcuno prova a dirmi qualcosa lo strozzo a mani nude.
Mentre - le dita tremule - infilo con circa venticinque manovre la mia station wagon modello muratore accosta alla fila di carrelli[3], mi accorgo che nella piccola utilitaria colorata e sorridente sistemata paciosa accanto a me c'è una mamma giovane che sorride ai bimbi collocati sul sedile dietro: la piccola avrà sette anni, è bionda, ha gli occhi blu, le trecce, la bocca tutta sporca di gelato chiaramente McDonald's[4] e sta facendo leccare il cono al fratellino, che avrà si e no due anni ed è imbragato nel seggiolino di sicurezza omologato. Ho l'impressione che la bambina mi guardi con odio.
Scendo dall'auto come se uscissi dalla casa di un amante sposato[5]. Sgattaiolo nel grande magazzino ormai nel panico, arraffo la borsa gialla ci caccio dentro le grucce corro al piano inferiore. Quando mi accorgo di aver dimenticato di prendere il carrello è troppo tardi. Sono ormai davanti ai Benno.
Ogni confezione di Benno pesa tredici chili (29 lbs) ed è lunga 202 cm (80"). Sudata e tremante, me ne carico una sulle spalle.
Fila alle casse. Ce n'è una per clienti svantaggiati, perché l'Ikea ama l'uguaglianza dei diritti: disabili e donne incinte.
donne incinte?
Mi mancano le forze per mettermi a urlare. Devastata ma decisa, mi ci dirigo.
Appoggio per terra un'estremità dello scatolone lo sorreggo con la spalla destra lancio il sacchetto giallo nel cestone sistemo le grucce sul tapis roulant della cassa abbasso lo scatolone per la pistola dei prezzi lo risistemo sulla spalla destra con la mano destra cerco il portafoglio nella borsa appesa alla spalla sinistra trovo il portafoglio apro il portafoglio pago il conto infilo il braccio destro nel buco delle grucce isso lo scatolone procedo verso l'uscita urlo seccatissima PERMESSO! a una coppietta che si ferma davanti alle scale mobili la macchina mi sembra lontanissima mi devo fermare due volte arrivo al bagagliaio appoggio tutto per terra prendo fiato passa una mamma ragazzina con un passeggino mi guarda con tenerezza e mi dice povera, vorrei aiutarti, ma come vedi.
Ho ancora meno forze di prima per mettermi a urlare. Grucce sul sedile passeggero borsa sul sedile passeggero soprabito sul sedile passeggero apro il bagagliaio sollevo lo scatolone infilo lo scatolone sistemo lo scatolone che se freno scivola mi decapita o al massimo mi urta da dietro e io finisco con la faccia nel parabrezza e mi chiedo se è meglio un cadavere senza testa o con la testa attaccata ma sfigurata. Salgo in macchina e scopro che sono in riserva. Faccio benzina. Torno a casa. Mentre sbrigo incombenze telefoniche trasloco gli acquisti (= due piani senza ascensore).
Penso che adesso mi posso rilassare montandomi il Benno in santa pace.
Penso che mia mamma era fiera di me perché diceva che ero proprio indipendente e che se volevo potevo prendere di punto in bianco un aereo per New York e andarci tutta sola senza paura di niente e di nessuno.
Penso che mi sono rotta le palle di prendere prendere gli aerei di punto in bianco tutta sola senza paura di niente e di nessuno.
datemi un martello. che cosa ne vuoi fare? Voglio montarmi il Benno in santa pace. Ma prima voglio scrivere un post.
[1] me l'ha raccontato tempo fa la mia amica medica, è uno dei miei ferri del mestiere.
[2] solo a casa mia succede quello strano fenomeno di poltergeist per cui si volatilizzano grucce e forchette?
[3] lascia qui il carrello, lo ritroverai all'uscita ma che cazzo significa? ma l'avete tradotto letteralmente dallo svedese?
[4] nei pressi dell'Ikea, due rotonde più in là, c'è il noto Centro Commerciale Carosello. E anche la mia palestra, ma sono troppo pigra per andarci, ultimamente. Anche per questo aspetto che scoppi la primavera: che bell'alibi.
[5] dicesi, tecnicamente, uscita della ladra.
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:: by :: moni
stili di vita
ieri sera. esco dall'ufficio 19.23, faccio slalom in motorino su corso vittorio tra le persone che corrono verso san pietro (fantasticando sul fatto che sembrano uscite dai tombini... dov'era tutta sta gente?). alle 19.31 parcheggio, volo in palestra e mi cambio in tre minuti.
alle 19.35 sono gia' al tappeto. in tutti i sensi.
un'ora e mezza dopo sono fuori, per strada mentre guido faccio programmi su giovedi' e come fare a incastrare lavoro e 2 eventi mondani con una sola mise.
in 10 minuti sono a casa.
apro la porta, accendo lo scaldabagno. tolgo gli spinaci dal frigo, li adagio in padella. accendo il fornello.
ritiro la biancheria dal balconcino, disfo la borsa della palestra e faccio partire un'altra lavatrice.
torno in cucina, do' un'occhiata agli spinaci. taglio il formaggio, stendo la sfoglia.
vado in camera, piego la biancheria. cambio le lenzuola.
in cucina, inforno il tortino di spinaci per il pranzo di oggi.
faccio la doccia, mi asciugo e mi incremo. mentre la crema si assorbe mangio uno yogurt con corn flakes.
sforno il tortino, mi vesto.
scarico la lavatrice, stendo la biancheria. mi trucco.
alle 22.15 sono di nuovo in motorino.
arrivo a testaccio, vedo il mio amico antonio.
mi saluta e mi dice: "come stai? io sono stanco morto"
io: "che hai fatto?"
lui: "niente, e' che non sono neanche riuscito a passare da casa. sono uscito dall'ufficio, ho preso un aperitivo con amici e poi sono venuto qui direttamente".
io: "povero. neanche 5 minuti liberi per guardare le cose, vero?"
rido, mentre lui mi guarda con sospetto.
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:: by :: SuperBimba
Brb
Scusate, in questi giorni soffro un po' di sindrome della pagina imbrattata. Magari se questa benedetta primavera[1] si decide a esplodere, mi torna la voglia di infilare collanine di parole.
[1] la citazione porta più su Loretta Goggi che su Papa Ratzinger il quale, per inciso, più me ne si parla male, più mi sta simpatico.
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19/04/05
:: by :: lisagialla
sense of a woman
i ragazzi [*], pare proprio, vanno in giro e guardano le cose. e noi? perché della mirabolante teoria del vanz non è la tesi, è l'antitesi che mi lascia di stucco: ragazze niente affatto curiose, un po' imbranate e senza fantasia. perché guardiamoci - seppure con scarsa attenzione - negli occhi, cosa ci resta? ascoltare: totalmente incapaci. fatta eccezione - con un po' di fortuna - per gli smottamenti epocali, la stragrande maggioranza delle conversazioni tra amiche si compone di monologhi interlacciati. deliziosamente empatici, perfettamente autonomi. assaggiare: ci piacerebbe, non ci torturasse da anni qualunque rivisticula con la maledizione dei fuori pasto, ché siamo state costrette a inventarci la sindrome premestruale per rendere l'abuso di cioccolato socialmente impunito. o credevate davvero che...ahem, tuttavia. annusare: io mi innamoro a olfatto, quindi dovrebbe valere per estensione. invece leggenda narra che l'omo ha da puzza'; a noi - come gender - turarci il naso. toccare: spiace, neanche. di più essere toccate - non sono i polpasterelli su quel vestito di pucci, è la seta sulla schiena - ma fosse davvero il tatto il senso principale, certe barbe sarebbero estinte. non rimane che il sesto senso: l'intuito femminile, ha. l'illuminazione della grande madre, la parola fine per ogni discussione, quell'acume senza ombra di dubbio per cui ci piace sempre l'anello più costoso, la scarpa più scomoda, l'uomo più sbagliato e - soprattutto, oserei - la disquisizione più bislacca. facciamo che rimango così, sdraiata, squisitamente calzata, rigorosamente immobile. bendatemi, orsù, e omaggiatemi come vi viene.
[*] legenda:
- ragazzo: essere senziente di gender tipicamente mascolino
- ragazza: essere senziente di gender tipicamente feminino e con scarpe più belle.
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18/04/05
:: by :: Lola
forse lo sapete gia'...
Mi scuso subito se sto duplicando un argomento già trattato, ma sono stata latitante per un bel po' e se dovessi controllare tutti, ma proprio TUTTI i post che ho saltato ci metterei una vita e quindi abbiate pazienza....
Domenica ho comprato una simpatica rivista, già al suo terzo numero che si chiama easy shop, la cosa carina è che, oltre a fornire le solite indicazioni su ciò che c'è di nuovo nell'aria, fornisce anche le "alternative light" all'acquisto....
Io l'ho trovato molto carino e divertente, per di più c'è anche il comodo sito internet dove si può trovare, per molti articoli presentati sul giornale, il negozio "dietro casa"...
Menzione d'onore lo merita "l'oggetto del mese"
Baci
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14/04/05
:: by :: vanz
[PIPPONE LUNGO] Il Maschio Spiegato
ovvero di come il vanz cercò di illustrare il maschietto alla femminuccia, o almeno ci provò.
Premessa:
Allora: ho mentito. Lo faccio spesso.
Questo non è un post per spiegare il maschio. Non ci troverete ricette e soluzioni. D’altra parte, sarebbe impossibile. Troverete solo un aspetto delle differenze tra maschietti e femminucce, che però secondo me è significativo per capire diverse cose, o almeno individuare la radice di qualche incomprensione tra i sessi. Proviamo.
Mi sono imbattuto in questa brillante intuizione - che non è mia - guardando un pezzo di stand-up comedy dove Jerry Seinfeld spiega alle donne quello che pensano normalmente gli uomini.
Che è: “niente”.
“Niente. L’unica cosa che piace fare agli uomini è camminare e guardare le cose”.
Mi sono detto: questo è genio puro. Accidenti: è da qui che partono un sacco di incomprensioni tra uomo e donna. Altro che Edipo, Freud o la scena primaria.
Se avete la pazienza di seguirmi, vediamo se funziona.
A noi maschietti piace camminare e guardare le cose. Certo, pensiamo spesso anche al sesso, ma quello è biologico, come la sete o il sonno.
Per il resto quello che vorremmo veramente fare tutto il giorno se potessimo (trad: se non dovessimo in genere lavorare per nutrire la famiglia e l’automobile, bisogno socialmente indotto) è: andare in giro e guardare le cose.
E’ per questo che ci piace tanto la TV: è lei a muoversi, e tu puoi investire tutte le energie nel guardare.
Ci Piace Guardare. E’ più o meno tutto quello che ci piace fare. Guardare, e cercare di capire come funzionano le cose.
Certo che c’è anche il tipo sportivo e attivo: è vero che lo sport ti fa sentire bene e in forma, ma è solo un’attività indotta dalla natura per evitarci le piaghe da decubito causate da tutte quelle ore davanti alla TV. Che per il maschio è semplicemente Tutto il Mondo Davanti agli Occhi. Impossibile resistere.
Questo significa che alle femminucce non piace guardare? Sostanzialmente sì.
Cioè, non si accontentano di solo guardare: devono fare altre cose nel frattempo. Che so, comunicare, condividere opinioni e impressioni. L’uomo no: il maschietto è semplicemente curioso di quello che gli passa davanti agli occhi. Il maschietto è curioso, la femminuccia molto meno.
La femminuccia preferisce agire, l’uomo guardare e cercare di capire come funzionano le cose – attività nella quale è probabilmente più lento, ma anche più dedito.
E’ per questo che lui sa programmare il videoregistratore e voi no. Che vi credete, che a scuola si tengano lezioni segrete di logica maschile a cui le ragazze non sono ammesse? Che ci sia un complotto planetario per rendere incomprensibile il mondo a chi ha il cromosoma XX?
Non è così: lui sa programmare il videoregistratore non perché il cervello maschile sia più logico e quelle balle lì. Emisfero sinistro, emisfero destro. Anzi, che ci crediate o meno il maschietto è più emotivo e meno razionale della femminuccia.
“By now I have adopted this view of the inherent differences between the sexes, that men are the romantics and women are the pragmatists. This view is that each sex sees the other as a projection of itself” (Michael Crichton)
Ma la capacità di programmare un timer non è biologica: è culturale.
Il maschietto sa programmare il videoregistratore semplicemente perché ha osservato il mondo che lo circondava. Mentre voi passavate gli anni migliori della vostra vita a imparare un sacco di cose sicuramente utili o a fare qualunque cosa abbiate fatto durante l’adolescenza, lui osservava e cercava di capire.
E, anche, si masturbava, ovvio. Ma anche quello è frutto della curiosità visiva sul piano erotico, che si dice le femminucce abbiano in misura diciamo diversa, ma questa lasciamola lì, che è meglio.
Mentre voi agivate il mondo relazionandolo al vostro paradigma di interpretazione, il maschietto osservava passivamente ma obiettivamente, e capiva e sperimentava sul campo i fondamenti della fisica terrestre. Perché certe volte la chiave gira e perché no, per quale ragione i computer fanno cose strane, che l’unico modo sensato di parcheggiare è in retromarcia, come si cuoce una bistecca in modo che abbia ancora sapore quando la si mangia. La fisica della culinaria in generale.
Perché i cuochi sono tutti maschi? E’ solo osservazione scientifica e applicazione: mica le donne sono meno creative (e se è per questo non sono neanche meno portate per la scienza).
Esempio pratico: tutte le partner che ho avuto mi battevano sul piano della dialettica e della logica, ma non ne ho mai incontrata una che riuscisse a non far scuocere la pasta almeno una volta su tre, o che sapesse cucinare una fiorentina.
Non è un’incapacità genetica: è solo mancanza di osservazione, o se vogliamo essere poco generosi di umiltà, nel riconoscere che se non usi un timer non avrai mai la possibilità di sapere quando sono passati esattamente dodici minuti, come da rigidi dettami De Cecco nelle istruzioni sulla confezione. Istruzioni che le femminucce non leggono quasi mai, e quando leggono lo fanno con un bizzarro ibrido tra senso di inferiorità (“non capirò mai”) e superiorità (“le istruzioni non mi servono”).
Poi i maschietti spesso sono pigri in cucina, se non hanno addirittura un rifiuto, ma questa è un’altra faccenda. Culturale pure questa.
Un’altra cosa che il maschietto ha imparato semplicemente osservando in modo acritico sono i fondamenti della teoria del Caos. Che dice che non c’è modo di determinare lo svolgimento di una serie di eventi nel tempo: i sistemi complessi (come la Vita, l’Universo e Tutto Quanto, compresa la società umana e la nostra fugace apparizione in essa) sono imprevedibili, quindi improgettabili.
E’ per questo che il maschio non si dedica a programmare i prossimi 25 anni di vita suoi o della coppia: sa che è impossibile. Gli inviti a cena della prossima settimana, la scuola che frequenterà vostro figlio a vent’anni, le vacanze della prossima estate sono tutte cose che non è possibile progettare. Lui è stato (magari acriticamente, ma con genuina curiosità) attento al mondo che lo circondava. E' per questo semplice fatto che su tante questioni tecniche e meccaniche la sa più lunga: non è più intelligente, anzi magari pure meno, semplicemente ha capito come funzionano. Ha capito che il mondo non fa quello che tu ti aspetti da lui, ma che ci sono delle cause a cui corrisponde invariabilmente lo stesso effetto. Ci ha persino basato su un sistema di pensiero.
Perché il maschietto è curioso: cammina e osserva, osserva camminando, camminando osserva e impara. E’ per questo che certe volte sembra che non vi stesse ascoltando: stava studiando il mondo.
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:: by :: lisagialla
funny girl
lasciamo correre arzigogoli ameni per fare massa, la notizia che mi è arrivata in mail è solo sconcertante e, in preda all'ansia, vi giro il dubbio immantinente: ma è vero che gli uomini non si innamorano delle donne che li fanno ridere? insomma, non che le schifino, ma davvero non conta?
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:: by :: mae*
Povera stella
Dovrei essere l'ultima a parlare. Le insicurezze, le incertezze e la poca autostima fanno parte del mio pane quotidiano. Potrei scrivere un lungo (dubitavate sul lungo?) trattato in proposito, spiegando dettagliatamente ogni risvolto più scabroso. Insomma sono la persona meno indicata per prendere per i fondelli le insicurezze di un altro essere umano, in special modo un'altra donna. E poi non sarebbe elegante da parte mia. Concordate, vero, ragazze?
Ok, siamo d’accordo, però se questa benedetta ragazza se ne esce così, io proprio non ce la faccio a starmene zitta. Voi mi perdonate, vero? Cioè capisco, capisco tutto, per carità. Lui è the Sexiest Man Alive (per due volte, per giunta), lui è bello, dolce e perfino gentile (che secondo me non è vero, perché insomma a tutto c'è un limite - non è un problema antropologico, è la fisica che ce lo dice). E tu che fai? Ti fai prendere dalle paturnie (nome strettamente tecnico naturalmente)? Perché invece prima di sposarlo pensavi fosse brutto e cattivo? Si era camuffato bene, eh? Come quegli uomini che prima di accasarsi sono tutti smancerie e premure e poi una volta sistemati diventano una specie di trogloditi, solo che stavolta al contrario? Jen, davvero, mi sto sforzando di capirti. Tu sei una ragazza insicura, lo sei stata e da certi abissi non ci si riscatta facilmente, lo so. Però, tesoro, fattelo dire con sincerità: non sei mica da buttare. Essere considerata sempre e solo la signora Pitt deve essere in effetti una scocciatura, ma c’è di peggio nella vita. E’ un po' banale, mi rendo conto, però ammetterai che pure le tue di paturnie non sono proprio originali. Insomma ti devo insegnare proprio tutto? Certe cose si pensano, ma non si dicono.
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13/04/05
:: by :: lisagialla
curriculum dietarum
per tratti di vita mi sono nutrita solo di latte e banane: colazione, pranzo e cena. usava molto nei giorni immediatamente precedenti a ritrovi mondani o appuntamenti decisivi. d'estate affrontavo le crisi a tè e uova sode - più pratico, non fosse che detesto le uova. invece quella delle carote - tre nelle ventiquattro ore - era a risultato garantito: svenivo dopo un giorno e mezzo. conosco a memoria l'espressione di quelli che stanno per dire ma perché, ma ti fa male e poi stai meglio con le guance paffute e non capisci che belle le curve? anche agli uomini piacciono di più. hanno ragione da vendere, è chiaro. epperò vorrei avere il coraggio di rispondere la verità che, come tutte le verità, è monoriga: I think that fashion is the healthiest motivation for losing weight.
[manolo's shoe blog]
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12/04/05
:: by :: karen
Va bene
eprimere un parere sulla primavera... però
è il 12 aprile fa freddo, piove, ho ancora le calze (il che mi porterà fuori media-sei mesi con sei mesi senza, un po' come la luce nei paesi scandinavi!)..
e i fiori nei vasi quando li pianto? (che poi forse così gli sto solo salvando la 'vita'!)
Uffa a cisascuno il suo, ora è tempo di Primavera!!!
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:: by :: morgan
*Very* desperate housewives
Desperate for attention, si direbbe. E Marcia è davvero molto, molto Cross!
Ma la cosa più curiosa è che la recente dipartita del pontefice ha avuto effetto anche sul nostro tf preferito dell'anno...
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11/04/05
:: by :: lisagialla
fichi secchi
avrei anche dato uno sguardo al matrimonio in ostrica se non mi fossi svegliata che avevano già digerito il cervo: venero una sola principessa di galles ma non coltivo triti pregiudizi di guardaroba. oh, va bene, solo un po'. in ogni caso, non hanno niente a che vedere con il categorico rifiuto a riconoscere nella duchessa di cornovaglia il simbolo romantico degli innamorati âgé: non si può credere che per trionfare sia sufficiente la pazienza. certo, necessita, eppure la signora convola solo a seguito di una serie di sfortunati eventi e concatenate contingenze - dal suo punto di vista, botte di culo. è giusto che gioisca, adesso, e nel suo modo goffo e sorridente, ma di sicuro non è questa la vittoria delle amanti ostinate e non può esserne neanche la favola. non c'è trionfo, nessun riscatto degli anni d'ombra; è giusto un comodo, tardivo accomodarsi tra le pieghe un po' sgualcite dei destini altrui.
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:: by :: vanz
Ricicli
Segnalo, sai mai che interessasse, che dall'altra parte ho fatto un post su quelli che secondo me sono gli errori più recenti dell'Ulivo (l'Alleanza, i Ribelli, la Flotta Stellare, com'è che si chiama adesso?).
L'ho fatto di là perché è di là che di solito sproloquio di queste cose un po' pallose, poi è lungo, non volevo monopolizzare la pagina.
Prometto che questa settimana riprendo qui il mio ruolo di simpatico animatore di villaggio turistico.
Prossimo post, probabilmente, "i giovani uomini spiegati alle giovani donne".
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:: by :: la eli
microaugurigialli
come da titolo :)
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08/04/05
:: by :: SuperBimba
Un pezzetto della (mia) storia
Che poi una vorrebbe tornare alla normalità, ma è combattuta se scrivere o no un post su quello che è capitato in questi giorni, da giovedì sera a questa parte, poi però sa che quando deve scrivere di cose tristi dà il peggio di sé... e poi, parlare ancora del Papa, quando tutti hanno detto e visto tutto e troppo...
E allora fate come se fosse una pagina di diario, come se la scrivessi solo per me.
Perché non voglio che dai ricordi scompaia quella cena in pizzeria, che la margherita con bufala era ottima, però che fastidio quel megaschermo alle spalle che trasmetteva Amici (a pacificare le coppie divise sull'opportunità di restare a casa per rimanere sintonizzati su Canale 5, chiaro) e poi girarsi, improvvisa e inspiegabilmente, e leggere il serpentone sull'edizione straordinaria del tg per l'aggravamento delle condizioni. Così uscire, presa dal tremore, perché lì il telefonino non prende, chiamare Catia - che oltre ad essere un'amica preziosa come una sorella da grande sarà una meravigliosa vaticanista - che in lacrime mi dice sta partendo, mentre lei, con la spalla bloccata e mille malanni, interrompe le vacanze, riempie a caso una borsa e prende un treno per Roma. Rimanere tutti lì ipnotizzati a vedere quel telegiornale. Finire in un locale con amici e la testa da un'altra parte. Tornare a casa della mia amica e fermarsi fino all'alba a guardare gli speciali in tivù e seguire i pensieri, riflettere sul mondo, sulla storia, sul nostro lavoro.
La mattina dopo prendere un treno, tornare come previsto a Milano, decidere di interrompere le ferie e andare a lavorare. Passare il tempo a seguire la tivù la radio il televideo le agenzie non riuscire a dormire le ore in redazione le rassegne stampa con le lacrime in gola e le pillole e i messaggi in segreteria degli ascoltatori e ancora la tivù la radio il televideo le agenzie e gli sms dagli amici e riuscire comunque ad arrabbiarsi per le scorrettezze di tutti i giorni come in tutti i posti di lavoro perché gli stronzi rimangono tali anche se sono i giorni che cambiano la storia la nostra storia è minuscola e fatta anche di piccole sofferenze, che spesso si insinuano in quelle grandi se non altro per distrarci e sopportare meglio e le immagini tante troppe le domande tante troppe i distinguo che mi fanno imbestialire...
Adesso voglio tempo per pensare. Poi, almeno in superficie, passiamo sorridendo ad altro.
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07/04/05
:: by :: lisagialla
causa persa
ma sono l'unica a cui la protezione civile non ha inviato alcun sms?
non ho neanche la carta regionale dei servizi, per dirla tutta.
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06/04/05
:: by :: lisagialla
in rappresentanza
è che mi sento un po' in dovere, prima di essere incriminata per abbandono di giallino. nonostante sia arrivata al punto di non ritorno e consideri inconciliabile l'assenza di actimel in frigo con lo svolgersi pacato della routine del mattino, chiedere al coinquilino per referenze. che poi funziona davvero, l'actimel, il maledetto. sono stata testimone dell'ecatombe tutt'intorno a me e ho rimediato giusto un paio di smottamenti intestinali e una febbriciattola, rigorosamente durante il finesettimana. pazienza, è primavera. il passare delle stagioni - checché ne cianci in giro - è tutto nell'abbigliamento della signora che incrocio ogni mattina. incapsulamento da ipod [1], alla voce effetti collaterali. come nelle sequenze di alberi che si scrollano la neve di dosso e poi germogliano e fioriscono e si seccano e di nuovo, quella signora è il mio miracolo della vita. l'ho vista spogliarsi di cappottecappello per rinascere in giacche pastello e occhiali da sole. quella signora è anche il mio orologio: l'altezza dell'incontro misura l'entità del mio ritardo, un giorno di questi verrà a suonarmi a casa. stamattina sono arrivata giusto in tempo per sapere della morte del principe ranieri, un così bell'uomo. mi dispiace sempre un po' di più per quelli che scompaiono all'ombra dei grandi lutti, à la gil cagné.
[1] volevo linkare il pezzo che ho letto settimana scorsa, forse del guardian, riportato non so dove e non so da chi. chiunque abbia il buon cuore di capire cosa diavolo sto cercando di dire, mi aiuti. grazie.
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:: by :: vanz
Galassie parallele
Non posso. Volevo, ma non ci riesco.
Ce n'era abbastanza per due cartelle di satira sui poteri occulti delle scuole superiori (la congiura dei bidelli?) e su Mediaset che soccombe alla corazzata Potemkin del TG3, ma non ci riesco.
Ho visto la mitomania in atto e a scherzarci su mi parrebbe di sparare sulla croce rossa.
O forse scherzava. Faceva schehrzi, rhompeva i coglioni. Non lo so.
Sono anche parecchio incazzato perché secondo me la Lombardia si sarebbe anche potuto rischiare di vincerla, se si fosse fatta campagna elettorale con un candidato un minimo non dico presentabile, ma almeno conoscibile.
Forse sono troppo duro, ma io sono emiliano, capirete. Da noi il 63% è una sconfitta.
Insomma, la serata non esattamente gioiosa non mi consente di adempiere al mio ruolo di entertainer, e di questo mi scuso. E mi faccio perdonare linkandovi il trailer della Hitchhiker's Guide to the Galaxy, prossimamente (molto) sugli schermi.
Estetica un po' troppo lucasiana per i miei gusti. Marvin sembra C1P8 ridisegnato da Apple.
Però c'è Mos Def che fa Ford Prefect.
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05/04/05
:: by :: vanz
?
"Giallineeeeee!"
("ine... ine..... ine....... ine..........")
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03/04/05
:: by :: vanz
Ite, missa est
Tutti stupiti e contriti che un ottantacinquenne è morto. Peraltro spentosi serenamente: come disse l'anonimo napoletano "e vulivo vedè ca faciva pure storie". Ma qualcuno dovrà dire qualcosa, e l'ingrato compito tocca al giallino, che pure non è che con sto papa fosse in gran sintonia. Come vedrete.
Che sono logorroico (o meglio graforroico) lo sapete già: ora vi beccate le cinque cose che davvero, davvero non capisco del cattolicesimo, e di questo papa nello specifico, sperando che il prossimo si sbatta un po' per rimediare. Personalmente tifo per il cardinal Martini.
1. l'omosessualità è un peccato.
ma l'omosessualità è scientificamente riconosciuta come un istinto naturale che può essere sia culturalmente acquisito che presente dalla nascita. etero o omosessuali si nasce o si diventa: non fa nessuna differenza. e allora, se iddio nella sua immensa saggezza ha ritenuto di donare al genere umano il carattere dell'omosessualità (o meglio della diversità sessuale, che movimenta pure la festa), su quali basi teologiche si può metterla all'indice? e non si compie così un atto blasfemo?
senza contare in quasi tutte le culture moderne e antiche, compresa quella diciamo di riferimento, l'omosessualità è socialmente presente e tollerata. voglio dire, nessuno crederà veramente che nelle lunghe notti d'inverno in Galilea, tra quei giovani e testosteronici pescatori, tutti single, non succedesse nulla? essù, eddai. pompini come se piovesse, ovvio.
2. astinenza.
l'indicazione più sofferta (e violata) dalla maggior parte dei cattolici di tutto il mondo. se non sei sposato e non lo fai per procreare, non puoi godere delle gioie del sesso. una posizione talmente antistorica e umanamente inapplicabile da essere la vera la priorità in termini di marketing di santa madre chiesa. aggiornarsi, e in fretta, o si perde il controllo del gregge.
3. preservativi e aids.
probabilmente la più infamante responsabilità storica in termini di vite umane del pontificato Wojtyla. con l'emergenza aids in Africa e 38 milioni di contagiati nel mondo la chiesa cattolica condanna l'uso del preservativo: in un pianeta civile il Papa e l'intera organizzazione sarebbero imputati dal tribunale per i diritti civili per complicità morale e istigazione al genocidio. certo sarebbe solo un reato d'opinione, ma con l'aggravante di sfruttare la credulità del popolino incolto. con un'interdizione dai pubblici uffici potrebbero già dirsi fortunati.
4. cellule staminali, ingerenza nelle questioni di competenza della scienza.
c'è una possibilità che l'utilizzo di embrioni umani (cioè persone in potenza) consenta di guarire molti malati gravi (cioè umani in atto). ma per la chiesa cattolica gli umani in potenza non si toccano anche se non nasceranno mai, condannando così a morte certa altrettanti umani in atto.
questo per difendere quello che è un puro sofisma filosofico. il tutto in un pianeta che conta già sei miliardi di persone per le quali non c'è abbastanza cibo, e ne conterà il doppio entro la fine del secolo.
5. Pinochet.
gli ha stretto la mano quando era ancora dittatore del Cile, e non so voi ma personalmente non glielo perdonerò mai. Pinochet ha fatto torturare e uccidere più o meno barbaramente 3.197 oppositori del regime, e ha inflitto enormi sofferenze a milioni di persone. se non si vogliono fare questioni di numero ma è il principio che conta, e quando sei un capo spirituale è il principio che conta, è come stringere la mano a Hitler. cosa che peraltro immagino abbia fatto un suo predecessore.
Se c'è un Dio ed è come me lo immagino io (eventualità, devo ammettere, piuttosto remota), questo papa per quanto storicamente rilevante va dritto dritto all'inferno senza passare dal via.
però io all'inferno non ci credo, e mi sa che quando passiamo di là ce lo troviamo a gestire una discoteca, col panama bianco in testa e un sigaro in bocca.
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01/04/05
:: by :: vanz
aprile è il mese più crudele
C'era da chiedersi perché a un blog con un tale seguito, con tanti bloggahz maschi a disposizione, fosse passato per la capa di avere per giallino del mese il vostro umile e affezionato qui presente. Poi ho guardato la data e ho capito.
In ogni caso, prima che mi tolgano il pesce dalla schiena, ecco le mie sette ragioni per fare il giallino del mese, che fa molto Letterman:
1. Perché, come tutti sanno, aprile è il mese più crudele, quindi meglio qui che sul divano a guardare gli avvoltoi che girano in tondo su quel povero cristo che tira gli ultimi e va a ringraziare.
2. Perché è un blog di gnocche letto principalmente da gnocche, quindi è più gratificante scrivere qui che su corriere.it.
3. Per fare un po' di propaganda antiberlusconiana, anti-corporation e pro-open source che sia letta da più di quattro persone. Fare scherhzi, rhompere i coglioni.
4. Per fare dei post sull'hip hop che probabilmente saranno i più skippati della storia di iftf, e per cercare di promuovere gruppi che a mio modesto parere se li inchiappettano un po' troppo in pochi, tipo Death in Vegas, DJ Shadow, Digable Planets, Quantic, Blackalicious, Prefuse 73, Del Tha Funkeee Homosapien e tante altre gradite sorprese presto su questi schermi. E anche per concionare di cinema, perché no. Tanto è gratis.
5. Per alleviare un po' la mafe, che dopo tutti 'sti anni decisamente se lo merita.
6. Per cambiare troll.
7. Perché sull'Internet si vocifera che le gialline la danno via.
Un sentito ringraziamento ai giallini che mi hanno preceduto, e dei quali cercherò, davvero indegnamente, di seguire le tracce.
Vorrei ringraziare un po' di persone senza le quali non sarei qui ora: Dio, la mamma, le tigelle e il gnocco fritto, Tim Berners-Lee, it.arti.cinema, Rasmus Lino, lo sviluppatore e il maintainer di questo splendido CMS primi anni '90, Lou Reed per avermi insegnato dal vivo cos'era il rock, Kurt Cobain per esserselo portato dietro, the Godfather of soul James Brown e un centinaio di altri.
Put your hands in the air and wave 'em like you just don't care.
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:: by :: lisagialla
fai beep beep adesso, bastardo
titti è piccolo, morbido, giallo e non conta, blutti gattacci. jerry è un topo. per quanto abbia guanciotte e occhio vispo, difficilmente le ragazze impazziscono per i topi. fanatiche del road runner, siamo serie, non ne conosco. non è questione di momentanea simpatia per will e. coyote, è il sacro fuoco della crocerossina. insomma, se proprio se dobbiamo dividere il mondo in noi e voi, noi siamo quelle che:- preparano la minestrina quando state male. che il cielo non permetta alla vostra maschia temperatura di oltrepassare la linea di fuoco del 36.9° perché solo gli dei conoscono i termini esatti del vostro dolore. gli dei e quella signora in cucina che spreme agrumi da tre giorni - e puoi togliere la polpa, amore, per cortesia?
- scrivono una lista della spesa su foglio excel - presto disponibile anche in syndication - organizzata per categorie organolettiche e ordinata alfabeticamente o per disposizione degli scaffali nelle principali esselunga del circondario. quando ricevono una telefonata alle 19.30 ci mettono un po' a decifrare lo squittire all'altro capo - ha detto punti fragola? - ed è per questa grossolana mancanza di cura nel recepire l'altrui comunicazione che in frigorifero si ritrovano cinque kg di barba del frate, tre tubetti di triplo mutti e neanche una goccia d'acqua.
- mettono in frigo l'acqua, quando c'è, perché non conoscono - so muggle, indeed - la magia per farla crescere spontaneamente sul tavolo, fredda e in bottiglia. neanche voi, apparentemente, ma non dovete smettere di provarci.
- telefonano per farsi venire a recuperare alla fermata quando, alle otto in punto, comincia a piovere a dirotto. richiamano appena scese dalla metropolitana per scoprire di non essere state abbastanza chiare; sì, sono già uscite e sì, apprezzerebbero moltissimo se andaste loro incontro. voi uscite, anime magnanime, e andate loro incontro. senza ombrello.
- storicamente dicono no e significano sì. voi, invece, non dite mai di no: i vostri forse vogliono dire scordatelo, i vostri sì, non ti stavo ascoltando.
- si innamorano di voi. e perserverano, senza una ragione che appaia solo minimanente sensata a parenti e amici. si innamorano spesso di quelli più stronzi, tra voi, e non importa dietro quante bugie sorridiate, non importa quanto - e quanto protratto - male facciate, potranno smettere di parlarvi ma continueranno a credervi. si innamorano sempre di quelli più buffi, tra voi, e se ridono del coyote è solo per spirito critico e affettuosa familiarità.
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