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Il giallino del mese |
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31/08/05
:: by :: bonimba
FIL (Felicità interna lorda)
Vi mancherò, lo so. Non è un attacco di presunzione senile: molto semplicemente, questo è il mio ultimo post, per cui da domani mancherò per forza. Altri vergheranno questo schermo: ma agosto è passato. Ora, lasciatemi dire una cosa: mi sono divertito. Essere il giallino nel mese delle vacanze, vi assicuro, ha avuto il suo perchè. E' stato bello leggere/discutere con voialtri. Ora, lo so che tu che stai transitando hai letto di sguincio, ridendo o maledicendomi senza tuttavia mai intervenire nei commenti - anche se eri in vacanza, lo so che hai letto TUTTO, di TUTTI. E coloro che sono intervenuti, bè, mi dispiace se le vacanze sono state troppo corte, o già fatte prima, o, probabilmente, mai consumate: immagino che avreste comunque preferito ignorare il blog e restare sdraiati in spiaggia (o in qualsiasi altro luogo comodo, preferibilmente in compagnia). Permettetemi in questa sede di fare gli auguri a chi compie gli anni oggi (oh, sì, eccome se ha commentato; e ha pure fatto le vacanze, terminate pochi giorni fa); alla mia coscienza critica, cioè Ja (per inciso, pensare a me che dalla stanzina vicino piazza del Carmine - Pistoia, Toscana, Italia, Europa - scrivo qualcosa su Camilleri e lui che da un locale vicino a, faccio per dire, Notting Hill - Londra, Inghilterra, Europa, Mondo, Universo - mi corregge giustamente: "guarda, il titolo che hai scritto è sbagliato", ecco, è una cosa che mi fa impazzire). Bè, grazie a Elisabetta che dalle colline pratesi una mattina è scesa a valle, entrando nella libreria quarratina chiedendo: "chi è il giallino del mese?" e poi acquistando per sè e la famiglia libri semplicemente belli, che danno un senso al tuo lavoro - Elisabetta, sei stata the best buy of the month: non si vince niente, ma il nome resta nel database della libreria, così, a futura memoria: la lista, come puoi immaginare, non è lunghissima. Oh, sì, l'essere giallino ha incrementato il businness (scritto bene?), alla faccia di chi ironizzava "...mah, giallino in agosto, chi vuoi che lo legga..". Alcune di voi, lo so per certo, hanno voluto sperimentare la posizione a little sheep, così come descritto in quel secondo o terzo post: non voglio i diritti ma gradirei conoscere il livello di gradimento del partner, se possibile. Si accettano anche disegni. So anche che talaltri hanno smesso di fare solidarietà via carta di credito: guardate che non era una esortazione, o un consiglio: semplicemente , una considerazione tutta personale. Sono anche riuscito a far scrivere commenti a mia sorella, quella vera: wow!
Mi rendo conto che non posso ringraziare tutti per nome e non essere citati non è detto che sia un peccato. Mi è anche piaciuto un sacco questo ping pong tra piazza del Carmine e Tokyo di questi ultimi giorni: la rete è davvero una gran cosa. Se penso a quel bischero di Dante...'cazzo scriverebbe oggi? Dove li metterebbe Paolo e Francesca? Sarebbe il più grande autore cyber-punk dell'universo, ve lo dico io- ammesso che il termine cyber-punk abbia ancora un senso, oggi (e probabilmente non ce l'ha più).
Un'ultima cosa: devo passare all'ADSL: chi pratica oggi le migliori offerte per utenza domestica? Se avete notizie, scrivetemi privatamente, qui.
Ok, basta. Vi lascio a chi verrà dopo di me. Però...un post al giorno, per 31 giorni: Promessa mantenuta! Un bell'impegno, che sono stato tanto tanto tanto felice di assolvere. Grazie, Sere. Da domani, occhio al blog co'libri: sarà finalmente aggiornato, perchè ci sono novità in vista.
Buon settembre. Come ognuno sa, è il vero primo mese dell'anno.
Abbiate cura di voi.
Tenerezze
Luca
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:: by :: lisagialla
sul lungo periodo
esisteranno programmi di finanziamento?
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30/08/05
:: by :: bonimba
antivigilia
Avevo una cosa molto bella da postare, ma non lo farò. Sono un bravo ragazzo, è vero, ma anche un pò bastardo, quando voglio - molto più che pettegolo, per usare un termine di paragone che a qualcuno renderà bene l'idea. Il fatto è che non lo sono quasi mai (bastardo, intendo).
Antivigilia, dunque. Domani, 31 agosto, pubblicherò l'ultimo post, dopodichè di me resterà solo un ricordo nascosto nei file d'archivio - almeno credo, se qualcuno non vorrà togliermi di lì, cosa del resto possibile.
In realtà l'ultimo post voleva essere questo. Avevo promesso di scrivere un post al giorno, ricordate?, per cui mi sono detto: trasgredisco proprio l'ultimo giorno, finisco il 30 e tanti saluti. Invece: no! L'ultimo post sarà domani. No, non pubblicherò quello che avevo intenzione di postare oggi. Sarà un'altra cosa.
No, non parlerò di Devil Buio e della presentazione di ieri sera - lascio i commenti ai blogger presenti, frequentatori assidui anche di queste pagine. A domani
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:: by :: SuperBimba
Cherry blossom girl[6]
Brevemente, solo per dirvi che sono viva, che la notte scorsa ho dormito alle pendici del monte Fuji, che questa notte sara' l'ultima a Tokyo, che domani faro' una breve tappa a Takayama, poi mi trasferiro' per quasi una settimana a Kyoto. Insomma, va tutto bene; a volte sono stanca, ma con un sacco di cose nuove e belle negli occhi. Mi rendo conto di avere molte persone a cui voglio bene, perche' sono felice di avere visto tutto questo Giappone anche per poterlo raccontare.
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29/08/05
:: by :: bonimba
Seduti dalla parte del torto
...ovvero come scrivere un libro di fantapolitica senza cercare troppo lontano.
Stasera lo presento alla festa provinciale de L'Unità. L'estate è davvero finita
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28/08/05
:: by :: bonimba
Materassi colpevoli
Se poi volete saperne di più, è tutto scritto qui
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:: by :: SuperBimba
Cherry blossom girl[5]
In una giornata un po' piu' spirituale e meno scintillante delle precedenti (per la cronaca, ho visitato i santuari di Nikko), durante le lunghe ore ospite della Japan Rail si e' parlato d'amore. Essebi' scambiava cenni di intesa tra l'ironico e il rassegnato con le due donzelle che il caso ha assortito piacevoli compagne d'avventura, mentre l'unico maschio nei paraggi, lo Psichiatra, illustrava le sue teorie. quello che cercano le donne spiegava e' lo sguardo da uomo sazio. Qualche ora dopo, ci ha visto un tantino sdilinquite di fronte al primo esemplare di maschio nipponico inequivocabilmente attraente, dietro il bancone di un negozio di Asakusa. mi dia un etto di sguardo sazio ha provato a chiedergli, ma nemmeno in Giappone e' merce sugli scaffali. Per non parlare della teoria della donna con l'ombrellino, che in poche parole significa: sii amante, poi diventerai moglie (di un altro), poi ti farai un amante (molto giovane - e te lo sceglierai al riparo da sguardi indiscreti, celata da un ombrellino). Discorsi - concorderete - perfetti per una lunga gita verso una umida e brumosa e sacra collina giapponese.
Questa sera ho fatto la conoscenza della soba e di alcuni meccanismi inspiegabili della metropolitana locale. Domani andro' a salutare il monte Fuji, dopodomani tornero' a Tokyo. Ma solo per una notte, cosi' potro' cominciare a ricordarla e a sentire la voglia di tornarci.
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27/08/05
:: by :: bonimba
Diavoli!!
Camilleri, dicevamo un paio di post più giù. Quest'uomo, anziano e malato, è una bestia da soma. Scrive tanto, tantissimo. Diciamo che lavora a kg, per usare un'espressione poco elegante usata in epoche più lontane per - tra gli altri - Dickens e Dumas, e in tempi più recenti per Follett e Grisham. Camilleri risulta più vicino agli ultimi due, non solo per motivi anagrafici ma soprattutto perchè non mi risulta che abbia mai avuto ai calcagni stormi di creditori assatanati. E nel suo caso non c'è alcun intento denigratorio, piuttosto una sconfinata ammirazione.
L'editore Donzelli ha appena mandato in libreria un libro di Jacques Cazotte, autore francese di fine settecento, dal titolo "Il diavolo innamorato", ritenuto l'iniziatore del racconto fantastico moderno. E' la storia di un baldo giovanotto spagnolo che alla corte del re di Napoli, a fine settecento, per scommessa decide di mostrare il proprio coraggio sfidando nientemeno che il diavolo. Il quale si manifesta nella persona di una ragazza bellissima. Non solo, ma questo giovincello arrogante ha un culo spaventoso perchè il diavolo/diavolessa si innamora, riponendo qualsiasi intento malvagio contro di lui. Ma è proprio innamorata cotta, roba che non ti aspetti da chi è avvolto tutto il giorno da fumo e puzza di zolfo. Di conseguenza è del tutto naturale che in soccorso delle virtù dell'imberbe spadaccino arrivi la di lui mamma, directly from Spain. Siamo quasi alla fine, e naturalmente qui mi fermo, e taccio per il rispetto che ho di voialtri lettori.
L'Andrea siculo che ruolo svolge in questa storia? Molto semplice. Donzelli - proprio la di lui figura fisica - chiede a Camilleri di scrivere una prefazione al romanzo di Cazotte - diciamo racconto lungo, và - perchè all'interno di una storia del commissario Montalbano l'editore ricorda di aver scovato una citazione da "Il diavolo innamorato". Camillo accetta, ma anzichè scrivere una prefazione, propone un vero e proprio anti/racconto. Così è: il titolo è "Il diavolo tentatore". La storia racconta di Bacab che ha il compito di innescare amori pazzi ed esecrabili. Insomma, un cupido col ghigno, avvolto dalle fiamme eterne. Quando combina l'affaire tra un tizio e la pronipote della Monaca di Monza il suo ego schizza al ciel...pardon, sprofonda negli abissi luciferini. E' contento matto, ma in quel mentre riceve la convocazione dell'arcidiavolo Delamaz, che l'informa che c'è poco da stare allegri: la controparte è incazzata nera e urge la consulenza dell'Arcangelo Gabriele...
Ragazze e e ragazzi, ma lo sapete che entrambi i racconti sono godibilissimi? Ma quanto sarò figo, io, a raccontare queste cose e indurvi in tentazione?
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:: by :: SuperBimba
Cherry blossom girl[4]
Nessun animale e' stato maltrattato per la scrittura di questo post. Solo la mia testolina da tecnolesa, che non riusciva a uscire dall'hiragana per usare gli unici caratteri (purtroppo) a me comprensibili. A questo proposito, ho potuto assistere in diretta alla composizione di un sms in perfetto giapponese, con tutti gli ideogrammi al loro posto: avevo intuito che era una specie di T9 molto piu' acrobatico, ma vederlo fare e' da capogiro.
Ho scoperto che l'ora magica di Tokyo e' il tramonto. Che non vedi, tra i grattacieli, ma che senti nell'aria, riflesso nelle luci, nella temperatura che finalmente si fa piu' clemente. Oggi l'ho vissuto a Shibuya, travolta dai colori, dagli stimoli amplificati al parossismo, dalla folla dei giovani: uno struscio di massa mai visto prima, con code di dieci metri per... attraversare la strada al semaforo! Strana cosa, questa del ritmo dei giapponesi. Riescono ad essere contemporaneamente sempre di corsa per strada, nelle metropolitane e insopportabilmente lenti, flemmatici, metodici quando lavorano. Con una rigidita' assoluta che spesso li porta ai confini dell'assurdo.
Pero' (sempre visti nel complesso, con tutte le limitazioni e le ovvieta' del caso) sono le persone piu' gentili che io abbia mai visto. Se chiedi un'indicazione si fanno in mille per darti una mano, anche se di solito danno informazioni sbagliate. Non di rado perdono molto tempo per accompagnarti direttamente in un luogo. Le signorine, soprattutto, sono molto curiose e anche intraprendenti (cari maschietti giapponesi, preparatevi alla versione potenziata della crisi del maschio occidentale...).
Qualcuno (segnalato ieri qui ha gia' scritto del cambiamento delle abitudini da queste parti. Ma che una ragazza ti fermi per chiedere da dove vieni o che delle teenager siano spedite dalla prof di inglese a conversare coi turisti per diventare meno timide e' una bella novita' (i miei primi contatti coi giapponesi risalgono ai tempi dei college estivi, erano quelli che sapevano tutta la grammatica ma non parlavano neanche sotto tortura). Immaginatevi le reazioni al limite dell'isterico quando scoprono di parlare con un'italiana ("un'italiana vera").
Continuo a inchinarmi. Comincio anche a emettere gridolini di stupore quando vedo qualcosa di nuovo (tipo la metropolitana che passa improvvisamente su un ponte in mezzo ai grattacieli). Non c'e' niente da fare: la turista giapponese, qui, sono io.
P.S.: nomi delle cartelle sul desktop del computer da cui vi scrivo in questo rifugio giapponese di studenti o poco piu': crap, mess e german junk.
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26/08/05
:: by :: SuperBimba
Cherry blossom girl[3]
In questo momento nella lobby dell'hotel se ne sono appena andati i ragazzi di Roma anche loro in giro per il Giappone. Uno di loro viene qui da cinque anni. ciao, buonanotte e ci facciamo reciprocamente l'inchino con un bel sorriso. Spero che quest'abitudine sicuramente tanto graziosa (come un giunco dolcemente piegato dal vento) ma ridicolissima se esportata mi scompaia magicamente non appena rimettero' piede in Europa, nel caso specifico a Francoforte, tra esattamente due settimane.
Anche oggi scoperte eccezionali. Da dove partire?
Beh, questa mattina sono stata al mercato ittico di Tsukiji (sapeste come lo pronuncio bene! devo avere un vero e proprio talento finora inespresso^_^) dove ho visto strani esseri sicuramente appartenenti alle famiglie dei pesci e dei molluschi, ma mai visti nella mia vita. Altri pesci e molluschi mai visti erano simpaticamente adagiati su letti di riso e wasabi nei sushi mangiati a pranzo e a cena (ho esagerato?): sommo stupore e soddisfazione.
Stupore e soddisfazione anche nel notare come io non sia per nulla gradita alle zanzare locali. Nemmeno alle belve insidiose degli umidissimi Hama-rikyu gardens. Dove ho preso il mio primo te' mettendomi seduta per bene (seiza) con le mani giuste nell'esatto numero di sorsi. Tocca solo abituarsi al sapore della broda melmosa del maccha^_-
Potrei raccontarvi della prima volta in cui sono salita su una monorotaia sopraelevata da cui si vede la baia di Tokyo. Ma non ho molte parole per spiegarvi.
Incredibili le sorprese del venerdi' sera. Intanto sono rimasta sconvolta dalla bellezza degli uffici governativi della citta'. Kenzo Tange. Un assoluto capolavoro, una sera di fine estate, alla luce del tramonto. Un belvedere, al quarantacinquesimo piano, in cui mi sentivo davvero un po' lost in translation (tanto per citarlo ancora una volta). E poi la sera di Shinjuku, venire travolta dai pendolari in metropolitana (milioni di formiche), tuffarsi nelle vie illuminate a giorno, semplicemente guardando i ragazzi e le ragazze nel loro piu' scintillante venerdi' sera, talmente tanti tutti insieme che non si capisce bene come riescano a incontrarsi. Forse dandosi coordinate via cellulare (ah, i telefonini! Oggetti meravigliosi di tutte le forme e i colori. Da perderci la testa). Pero' non li si vede mai davvero parlare al cellulare. Mandano sempre messaggi. Magari non e' che ne mandano tanti, magari con la scrittura ideografica ci mettono semplicemente piu' tempo, devo ancora capirlo. Ai cellulari hanno attaccato mediamente piu' aggeggi di quelli che ho io, il che e' tutto dire.
Due ultime notazioni riguardano la metropolitana: quasi finita una carta prepagata, per esaurire il credito basta inserirla nella fessura insieme a una nuova. Insieme nel senso di a sandwich.
La seconda e' per me inspiegabile, se non per ragioni di differenze genetiche; i giapponesi sanno addormentarsi in metropolitana. In piedi. Senza reggersi agli appositi sostegni.
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:: by :: bonimba
Cicalona
Piccole Tette porta una maglietta azzurra con al centro una barca a vela stilizzata - o una roba del genere. A metà mattina i tavoli sono occupati da una pattuglia di muratori, tutti tranne uno con la testa affondata nei quotidiani locali. L'Unità e Liberazione sono abbandonati sopra un tavolo di periferia, chiaramente in fuori gioco. Mi dirigo al posto A. Si materializza dal nulla una collega di Piccole Tette, una ragazza con gli occhiali e la facciona larga, un pò sovrappeso. Indossa un grembiule con su scritto "Bar Valerio" e io vi giuro che in quel momento mi trovo in un luogo assolutamente non valeriano. Allungo il dito e la domanda è la solita: "In quella pasta c'è la crema?".
"Questa?".
"No, quella a fianco".
"Qui c'è la marmellata"
Improvvisamente vedo una cosa che mi fa brillare gli occhi. L'altra volta non c'era.
"Allora prendo la schiacciata con l'uva"
"Questa?"
Cenno di assenso. Scivolo dal posto A al posto B. Piccole Tette sta parlando con il muratore non lettore chiedendogli se conosce una certa Cicalona. Lui ci pensa su, ma no, non la conosce.
Sono al banco delle bibite. Faccia Tonda non si muove dal posto A. Poi gira la testa. "Tesoro, questo pezzo costa 2,50". Tesoro? "Va bene". Me lo porge, raggiungendo finalmente il posto B. Piccole Tette si accorge della mia presenza. Mi sorride. "Scommetto che prendi un..." "No - l'interrompo - niente succo di frutta, va bene una Coca Cola". Da notare che è la terza volta in vita mia che frequanto quel bar; la seconda, è vero, in tre giorni. Ora: se fa la battuta sulla cannuccia, giuro che vado via. Ma non mi caga già più, torna a parlare di Cicalona con il muratore non lettore, dilungandosi in una descrizione fisica molto accurata che, tuttavia, non risveglia la memoria dell'uomo. Niente da fare, Cicalona proprio non la conosce. "Amore, ecco la Coca". Faccia Tonda mi porge bicchiere e bottiglia. Amore? Prendo la mia roba e mi apparto con l'Unità: a pag. 5 mi soffermo a guardare Prodi che abbraccia Fassino; pubblicità a colori a tutta pagina (avetre ragione, scusate, è Fassino che abbraccia Prodi): il 16 ottobre votiamo per eccetera. La foto non è corretta perchè Fassino sembra un essere umano. Poi vado alle pagine culturali: c'è una recensione dell'ennesimo libro di Camilleri pubblicato da Donzelli insieme a un tizio, credo francese. Perchè non ce l'ho in libreria? Poi mi dico: Camilleri è come il maiale, non si butta via nulla. Se potesse trascrivere su carta il rumore della sua scorreggia, Mondadori la pubblicherebbe negli Oscar con il prezzo aumentato. Finisco la schiacciata con l'uva e pure la Coca. Piccole Tette smette di insistere con il muratore non lettore ed esce dal bar. Finisco di leggere. Vado alla cassa. Ora c'è un uomo. Mi chiede cosa ho preso. Glielo dico. Si allontana dietro una tenda, dalla quale riappare magicamente Faccia Tonda. Lei mi fa il conto, impresa, credo, non difficile. "Amore, sono 3,80". Amore? Metto sul banco due pezzi da due euro. "Gli fai te il resto?" fa l'uomo a Faccia Tonda, come se si trattasse di una cospirazione. "D'accordo", fa lei, con la massima solennità. Mette i venti centesimi sul banco. Li prendo e li faccio cadere nel portamonete, lentamente. Ho paura che mi arrestino per complicità. "Grazie, ciao amore" e sparisce di corsa dietro la tenda. Amore? Esco fuori. Ci sarà un'umidità dell'80%, penso. Sul marciapiede Piccole Tette cammina nella mia direzione, un bimbo piccolo che le sgambetta davanti. Mi sorride. "Oh, è la prima volta che faccio la fila in banca perchè manca il cassiere, ma sarà possibile?". Svolto in via Montalbano, pensando che se per caso esiste un Dio quei baristi atei meritano un trattamento di riguardo. Tornato in libreria, trovo sul banco il nuovo Camilleri, appena consegnanto dal corriere. Sono quasi felice.
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:: by :: SuperBimba
Cherry blossom girl[2]
Inchini a strapiovere, questa mattina, tra me e il signore del supermercato in totale stato di incomunicabilita' (il mio giapponese si limita a frasi di cortesia e ad alcune assourdita' imparate in anni di college all'estero). Pero' adesso posto con la mia tazzona di nescafe' (bustine portate da casa, acqua calda e connessione offerte dall'albergo), cracker di riso e biscotti alla fragola, comprati perche' provvisti di scritta inequivocabile strawberry. Sembrano una coppia di Ritz con all'interno una haribo.
A proposito di strapiovere! Altro che pioggia! Era un uragano, che stanotte si e' scatenato - io ipnotizzata davanti alla tv (in diretta costante) per vederne l'evoluzione. Ora c'e' un ventaccio.
A a proposito di tv notturna. Credo che in Italia impazzirebbero gli ascolti, se trasmettessero le partite di beach volley tra figone giapponesi! Devo dire che gli omogeneizzati hanno fatto bene anche ai maschietti. Anche le televendite, strepitose. Noi abbiamo il Tesmed? Loro i guantini massaggianti vibranti. Noi gli epilatori? Loro il microelettrocoagulatore in quattro fasi, che fa scoppiare un palloncino nero gonfiato dentro a un palloncino bianco. Per non parlare delle classifiche su qualsiasi cosa, in particolare sui modelli di cellulari, che qui sono grandissimi, colorati e pieni di ninnoli appesi (a me mancano i fiorellini e Hello Kitty che ho lasciato sul cellulare a casa). Ne ho visti una quantita', ieri, a Ginza, in questa Times Square in salsa wasabi. Splendido vedere i colletti bianchi e le tailleurine uscire dagli uffici. Tutte le ragazze hanno sandali altissimi dai tacchi ticchettanti. Qualcuna ha rischiato di perderli sotto la pioggia, ma con gran classe.
Sono ancora un po' scioccata dal Pachinko. E i giocatori di Pachinko ancora un po' scioccati dalla turista occidentale che li guardava scioccata.
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25/08/05
:: by :: bonimba
Sentieri dentro un bosco di storie
il manifesto di cui parlo qualche post più sotto, è tratto da questo libro. Credo soddisfi la vostra curiosità.
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:: by :: lisagialla
piccoli passi
[che faccio, lascio?]
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:: by :: SuperBimba
Cherry blossom girl
Qui in Giappone i giapponesi sono tanti, molto gentili, tutti pigiati l'un con l'altro (un Paese grande come l'Italia col doppio di abitanti: ci sara' un percome). Interunetto gratis sta dappertutto e le tastiere sono pazzesche. Il mio hotel e' praticamente un college pieno di studenti (quello al pc accanto a me e' un rasta, nerissimo), meraviglia. Non me ne sono ancora andata, anzi, sono appena arrivata e gia' ho voglia di tornarci.
Grande invenzione dei telefonini che supportano lo standard W-CDMA (io ho fortunosamente recuperato questo).
Piove a dirotto, governo giapponese ladro. Piove obliquo. In un certo senso, potremmo dire che piove a mandorla.
Che bello, sto postando col fuso! Qui sono le due e un quarto.
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24/08/05
:: by :: bonimba
S.P.A. (spiritosi per azioni)
il libraio-panda, bisognoso di reintegrare zuccheri e liquidi, lascia momentamente la fortezza (comunque custodita) e si mette alla ricerca di un bar aperto. Lo trova a 450 metri lontano dalla piazza, lungo il perimetro della quale, tanto per la cronaca, ce ne sono 6 (sei). Questo locale pubblico incredibilmente aperto è stato rinnovato da poco: bancone in legno lungo e scintillante, tavoli e sedie in metallo. Alle 10 e mezzo è semi-deserto. Sui tavoli trovano posto La Nazione, Il Tirreno, L'Unità, Liberazione e, naturalmente, la rosea. Dietro il bancone c'è una ragazza di circa trentacinque anni con una maglietta rossa con la scritta Coca-Cola in mezzo al petto - e qui, a voler essere pignoli, c'è qualcosa che stona. Hai i capelli ovviamente rossicci, tagliati corti. Sta parlando con un tizio di mezza età sull'opportunità - a suo dire improcrastinabile - di aumentare il volume del suo seno. La guardo meglio, e il suo dire mi trova consenziente - e pure il tizio di mezza età, appogiato ora con i gomiti sul bancone che fissa, strizzando gli occhi, la scritta sulla maglietta borbottando "Eh, bè, sì...". Mi avvicino al reparto dolci. Lei mi segue.
"Questa sfoglia è con la crema?", faccio, indicando con il dito.
"Questa?".
"No, quella a fianco".
"E' con la marmellata...".
"..." "
"Oh, che scema, questa qua è con la crema, Dio Santo, come ho fatto a non vederla... ma dove ho la testa, ah ah ah".
Mi porge il pezzo dolce. Ora mi sposto dal punto A a quello B: il banco delle bibite.
"Vorrei un ACE, per favore"
Quella frazione di secondo è decisiva. "Uno Spic & Span va bene lo stesso? Ah ah ah ah!
Piccole Tette appoggia l'ACE sul banco e scarta di lato, sempre ridendo. Recupero la mia roba e mi siedo a un tavolo. La pasta è fetente, L'ACE troppo freddo, ma appena appena. L'Unità di oggi ha un lungo articolo sul nuovo romanzo di Hoellebeq: parla di un tizio, Daniel, la cui vita viene raccontata dal suo punto di vista di uomo contemporaneo e poi nel futuro (2025, se ricordo bene), tramite il suo clone. La prospettiva, secondo l'autore, non è esaltante ma questo non impedisce a Daniel di esagerare con le droghe e soprattutto il sesso. Dall'articolo non si capisce se Hoellebeq se la prende con i musulmani, come la volta precdente. Finito di leggere, mi alzo e pago. Quando esco, lei sta ancora ridendo.
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:: by :: lisagialla
stato di
certe cose succedono di soppiatto. la sveglia di sempre, la faccia di sempre, un'attenzione stupida - e seriamente impercettibile - all'abbigliamento. una stanza enorme, deserta, e un numero inutile che ho già dimenticato. a voler proprio cercare dei simboli - sono una ragazza romantica - un anello di vetro, che mi sono comprata da sola, e una sciarpa arancione. la signora preposta chiede al coinquilino - senza un'ombra di dubbio - se contestualmente quella là deve pure trasferirsi a milano. quella là sono io. vuol dire che conservo una faccia da straniera, o forse è soltanto il colorito che spaccio per abbronzatura. festeggiamo con spremute di agrumi e sorridiamo larghi quando ci salutiamo. tra dieci giorni, per la tranquillità di mamma rai, saremo una famiglia.
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23/08/05
:: by :: SuperBimba
Destinazione Tokyo
La verità è che amo viaggiare ma odio partire. Ci vediamo sicuramente tra diciotto giorni - o chissà, magari prima. Tornerò con un mondo diverso negli occhi.
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:: by :: bonimba
Elogio delle azioni spregevoli
Arrivato a questo punto, non avendo più niente da perdere, potrei anche confessare di averlo fatto in tutte le posizioni, in ogni luogo, a qualunque ora del giorno e della notte. "Solo o con altri?" mi chiedevano sempre. Con altri, reverendo, sempre e solo con altri, dico con sicurezza. Sì, sempre con altri, ripeto convinto. Anche quando qualche osservatore superficiale avrebbe potuto credere che fossi solo, lo facevo e lo faccio con altri. Con donne, ragazzi, bambini e bambine, e vecchi. Con morti. Con animali. Con fantasmi. Con vittime. Con canrnefici. Con, uno, due, con sette, con dodici, con duecentrotrenta, con mille e una, con sei milioni.Con partner di una vita, quintessenza d'amore; con lampi di passaggio, con ombre di passaggio, trastulli d'un istante. Con ogni tipo di lingua. A prescindere dalle dimensioni. Persino con i luoghi, l'ho fatto. E soprattutto, forse, con i suoni. E l'ho fatto e lo faccio solo perchè mi piace, mi piace tanto.
Questo è il mio manifesto. Domani vi dico a chi l'ho rubato.
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22/08/05
:: by :: bonimba
Le ragazze han passo di pianura
L'occasione era un funerale e quindi,...bè, lo capite da soli, lo stato d'animo era quello che era. Però Milano l'ho frequentata anche in situazioni più serene, e alla fine la sensazione è sempre quella: appena sceso dal treno, entrato nella metro, uscito di nuovo in superficie, i coglioni girano vorticosamente, sempre e comunque. Senza che niente sia successo, si badi bene: non lo so, mi basta respirare l'aria (?), guardare in faccia la gente, guardarla gesticolare, camminare (no, le ragazze sono belle e camminano come noialtri più a sud non siamo abituati a vedere) che..oh, chiedo scusa a chi ci abita ma la sensazione è brutta brutta. Poi mi dicono anche che Milano bisogna frequentarla assiduamente per poi arrivare, un giorno, ad apprezzarla. Può darsi. Ma com'è allora che i milanesi (gran parte) non vedono l'ora di andarsene da lì?
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:: by :: lisagialla
altri cinque minuti
la verità è che sono sdraiata a pancia in giù su un lettino, sono le tredici in punto e sento solo il chiacchiericcio sottile delle signore che fanno la fila al sole, fuori dalla tenda. la verità è che un po' mi addormento sotto i pollici della massaggiatrice ma posso, mi dice. che altro ho da fare? mi torna in mente il massaggio accessoriato nei saloni parigini di madame rubinstein e non riesco a ricordare il nome di chi inventò il vibratore. non esiste google, non ho memoria. la verità è che devo soltanto decidere se il cocomero lo voglio mangiare prima o dopo aver fatto il bagno. anguria, petula il coinquilino nel cervello, ma è inutile: ho appena vinto la battaglia della pizza bianca. in spiaggia e prossimamente di sera, coi fichi. la verità è che mi sono svegliata all'alba per contare i passi tra i filari, senza arrabbiarmi, e poi ho fatto colazione.
la verità è che non sono tornata, andate via.
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21/08/05
:: by :: bonimba
Bella gente on a midsummer's morning
la signora entra in libreria, accompagnata dai due figli, una ragazza e un bambino. "Buongiorno, c'è il giallino del mese?". Non c'era in quel momento, il giallino del mese, ma è arrivato dopo pochi minuti. Saluti, scambio di informazioni, perchè e percome, ma guarda un pò... Poi l'acquisto di libri, tutti, mi sia concesso dirlo, di buon gusto. Certo, anche Izzo.
Capito, miscredenti?
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20/08/05
:: by :: bonimba
Oggi non c'è niente
da scrivere
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19/08/05
:: by :: SuperBimba
Lo stronzo perfetto
C'è una persona, che per molto tempo ho visto praticamente tutti i giorni. C'è stato anche un periodo in cui mi ero presa una seria sbandata, finita con una delle delusioni più cocenti che io ricordi (basti pensare che dopo mesi ho scoperto che lui frequentava la mia amica in maniera molto più intima e profonda di quanto non facessi io). Col tempo, poco a poco, ho cercato di dissimulare i reali sentimenti (assapere, poi, quali fossero) con una bella facciata di sorrisi e complicità da compagni di merende, ma con un costante sottofondo di fastidio e forse anche un po' di dolore. E' successo anche che lui si sia fidanzato con una tizia il cui unico difetto è la profonda antipatia che suscita in me. Perché è una che ha realizzato tutti i suoi sogni. E i miei sogni. Con sconcertante perfezione millimetrica. Una sempre all'altezza, quella che io non sarò mai.
Ebbene, c'è questa persona, che da oggi praticamente non vedrò più.
che panino hai preso? scommetto che è uguale al mio mi ha detto oggi con un sorriso. Ho pensato a quell'estate, quando la sera ero troppo angosciata per tornare a casa e vivere quello che stava succedendo nella mia famiglia. E mi rifugiavo nel suo monolocale, mentre lui mi preparava la cena, per poi passare la serata davanti alla tv, o ad ascoltare i Red hot chili peppers (la sua preferita era Californication, la mia Other side) o persino i Lunapop (ma Squèrez era appena uscito, eravamo davvero da perdonare), mi parlava male di Mr.Big per togliermelo definitivamente dalla testa, mi faceva il caffè se facevamo troppo tardi - e io avevo tutti quei chilometri da macinare per tornare a casa. Oppure passare le ore al telefono, persino per scegliere i dvd da guardare sul divano (ognuno il suo divano, ognuno il suo Blockbuster).
Però, se davvero un po' mi ero innamorata, mi ero innamorata solo io.
Se ci ripenso, i bei ricordi hanno il sopravvento su quelli tristi (su tutti, la sera in cui l'amica - sì, bell'amica - mi confessò la tresca, davanti all'unico sushi che nella mia vita abbia mai lasciato a metà). Però non posso fare a meno di chiedermi quanta insicurezza mi abbia lasciato quell'estate - e quell'uomo. Tuttora penso di non essere mai stata alla sua altezza e allo stesso tempo credo che sentirò la sua mancanza. Perché penso che sia uno stronzo, ma uno stronzo praticamente perfetto.
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:: by :: bonimba
Mother. Father?
E sì, poi c'è V., la gioielliera, giovane, sempre tutta griffata con ogni cosa al suo posto, lettrice onnivora - dai classici, ai buoni libri per finire con le stronzate come ogni buon lettore dovrebbe fare. V. è sposata - lo sappiamo per certo - e madre di un bambino di tre anni o giù di lì. Sul fatto che lei sia la madre non c'è dubbio, non fosse altro che il bimbo è la sua fotocopia (e...sì, è un bel bimbo). Ora, V ha certamente un marito ma per noialtri librai è difficoltoso individuarlo perchè lei appare in libreria ogni volta con al fianco un uomo diverso. La prima volta ho fatto una gaffe, chiedendole se l'uomo in quel momento insieme a lei fosse il suo sposo. "No, non è mio marito" ha risposto, non aggiungendo altro. Non so chi siano quei giovanotti (tanti) che l'accompagnano - se parenti, conoscenti, amici o amici di amici, e soprattutto se si vogliono tanto bene e se alla lista delle prossime uscite può aggiungersi un modesto commerciante simil-culturale. Mah. Ah, martedì riapre il kebabbaro.
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18/08/05
:: by :: bonimba
Tutta mia la città
perchè e' un deserto che conosco. La libreria è l'unico esercizio commerciale aperto in tutta la piazza. Chiusa la farmacia, chiuso il negozio di dischi, chiuso Mariannaud, chiuso il Moderno e La bottega del caffè (due bar); chiuso persino l'unico centro sociale di Quarrata, il Leoncavallo dei bischeri, conosciuto altresì come American Bar Grazia. Ma quel che è peggio, ha serrato la porta financo il kebabbaro. Ora, non potete immaginare cosa significhi la solitudine del libraio quando anche il kebabbaro va in vacanza. Vuol dire che proprio in giro non c'è nessuno, vero? Sbagliato, invece. In giro c'è un sacco di gente. Solo che, geneticamente, siamo predisposti a non fare acquisti nel mese di agosto - salvo i generi di prima necessità, e non sono neppure sicuro che il libro rientri nel paniere Istat. E allora perchè non chiudi anche te, direte? Vedete, i clienti affezionati ci sono. Stamani, ad esempio, ho venduto un libro dal titolo "Dio e Darwin" (Donzelli editore) che neppure a Natale avrei sbolognato. E' arrivato S.L., cliente super affezionato, si è messo a gironzolare, borbottando tra sè, "cosa cazzo leggo?", infine ha scelto una lettura di classe, anche se non esattamente da ombrellone - del resto lui, S.L., sotto l'ombrellone non ci sta perchè odia il mare. Per la cronaca: siamo aperti solo al mattino, fino alla fine della settimana, prima dell'inizio del delirio dello scolastico, quando il libraio sarà meno solo e rinnoverà i pensieri omicidi diretti agli insegnanti e ai genitori, rimpiangendo con amarezza i giorni della chiusura del kebabbaro.
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17/08/05
:: by :: bonimba
La sorte dell'ironia
Tutta una vita
a combattere i luoghi comuni
per arrivare in un luogo
così poco comune
che non ci passa più nessuno.
(Giancarlo Tramutoli - Lampadine)
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16/08/05
:: by :: bonimba
curiosity killed the cat
Però, sarebbe bello sapere se il tizio è poi sceso giù, fino al boschetto, come richiesto (anzi, imposto) dalla simpatica anonima...
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15/08/05
:: by :: bonimba
Ferragosto
Lui mi toccò il petto
io gli dissi con dispetto
vai più giù
che c'è un boschetto
(simpatica anonima)
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14/08/05
:: by :: bonimba
ascolti necessari/il genio scaltro della bellezza
Se in anni così tormentati come quelli che stiamo vivendo c'è ancora qualcuno ccapace di scrivere canzoni come "Il bacio sulla bocca" e "C'è tempo", vuol dire che non tutto è perduto. Ivano Fossati ha la coscienza - e la responsabilità - di sapere quello che scrive e canta: per questo può permettersi di allargare i confini di quella musica chiamata spesso erroneamente leggera: perchè ha cultura (non solo musicale) e quel buon gusto che salva sempre gli artisti più grandi. "Lampo viaggiatore" è un gran bel disco. E la testimonianza in concerto "Ivano Fossati dal vivo vol 3" ne è una conferma. Ascoltatelo, se non lo avete già fatto.
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13/08/05
:: by :: bonimba
What's?
Non volevo fare la figura del solito ignorante tecnologico, ma dopo aver verificato che altri illustri frequentatori di queste pagine ne sono all'uscuro, potrete spiegare, care amiche e cari amici, che cosa caspita è e come funziona il podcast?
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12/08/05
:: by :: bonimba
letture necessarie/la sensualità delle vite disperate
Lui si chiama Jean Claude Izzo, scrittore francese (di più: marsigliese), morto nel duemila a 55 anni. Ha scritto la trilogia dedicata a Fabio Montale, strana figura a metà tra l'ispettore di polizia e l'investigatore privato ("Casino Totale"; "Chourmo", "Solea"), da cui qualche anno fa la Rai ha tratto un orribile sceneggiato con Alain Delon ed Elena Sofia Ricci. Tradotti in italiano trovate poi la raccolta di racconti "Vivere stanca", e i romanzi "Marinai perduti" e lo splendido "Il sole dei morenti", che tra l'altro è il libro più venduto nella storia della libreria Fahrenheit 451 di Quarrata, in provincia di Pistoia (ogni cosa ha il suo perchè). Amava Marsiglia e i marsigliesi di una volta, la cucina rusticana, le donne fisicamente generose, gli uomini che non hanno niente (o tutto) da perdere e la musica di Paolo Conte e Gianmaria Testa - tra l'altro citati in molti dei romanzi; anzi con Gianmaria Testa ha anche collaborato, scrivendo il testo di una canzone.Tutti i suoi libri sono pubblicati dalle edizioni e/o, al costo di 8 euro ciascuno.
Letto niente? Mmh. Facciamo una cosa: io vi dò il permesso di continuare a respirare, voi in cambio, prima di partire per le vacanze - o dove siete a vacanzeggiare - seguite il mio consiglio. Poi mi fate sapere, eh
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:: by :: SuperBimba
Sumimasen. Toire wa doko desu ka?
Eggià. E' un'estate strana. E' piena di musica bellissima - e la musica bellissima mi fa solitamente stare molto bene, poi la luce è quella di settembre - e io a settembre sono sempre un po' felice, c'è tanto vento - e il vento mi mette voglia di vivere. Eppure non mi sono mai sentita così poco amata, anche retroattivamente, dico, che è poi l'aspetto più grave. Sento un pressante bisogno di un risarcimento.
Ho smesso ancora di dormire. La notte vado a cercare cocci di passato e sono taglienti, così mi faccio male, ma non posso farne a meno. Vorrei non avere quell'incredibile talento naturale che mi porta a scoprire sempre e comunque la verità.
Riemergere è difficile.
Per metterci del mio, ho deciso che, anche se mi spaventa, voglio realizzare un sogno (ma poi se mi metto davvero a pensarci su, forse il realizzarsi dei sogni mi spaventa sempre e mi piacerebbe potermicisi abituare). Sarà anche qui colpa degli alieni, che in questa stagione hanno evidentemente deciso di stabilirsi nelle nostre testoline, rendendole ancora più sventate, se ce n'era bisogno. Sarà, appunto, ma secondo quello che mi dicono le ricevute che ho nel portafoglio e le mail di conferma, presto potrei davvero andarmene parecchio lontano.
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:: by :: moni
insensata voglia di equilibrio
- mentre cerco disperatamente di mettere l'out of office da un'ora e continuano ad arrivare mail, in questo agosto dal carico di lavoro novembrino
- mentre provo a far quadrare, con matite colorate ed evidenziatori, 3 liste di cose da portare per tre posti diametralmente opposti tra di loro e penso che avevo giurato che non sarei mai piu' partita con uno zaino in spalla che pesasse piu' di 10 kg
- mentre devo ancora fare un ticketless, sentire due compagnie aeree, far quadrare le coincidenze e confermare i non-lactose meal
- mentre penso che ho scelto io tutto questo. ma che ci devono essere momenti in cui qualcuno prende possesso della mia mente (e lo scovero' prima o poi, promesso), altrimenti tutto cio' sarebbe veramente inspiegabile.
buone vacanze a tutti, le mie cominciano -l'ho appena deciso- con un paio di valeriane e una birra ghiacciata alla stazione termini.
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:: by :: lisagialla
vibrante sdegno
a un certo punto della primavera devo aver deciso di trascorrere l'annuale settimana di mare irrinunciabile- mi spetta per contratto - in compagnia del ramo più impegnativo della famiglia. non ricordo come, non ne conservo memoria: gli alieni, probabilmente. è stato con sottile determinazione, però, che ieri ho acquistato un libro da spiaggia che mandasse inequivocabile un messaggio: conosco alcuni blogger, alcuni blogger fanno - e poi raccontano - del sesso. perdonami, papà.
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11/08/05
:: by :: bonimba
Tsunami blues - seconda parte
Il dialogo del post precedente esprime una situazione paradossale, avete ragione. Poi, certo, ognuno sceglie liberamente come, dove, quanto ma soprattutto "se" fare quella cosa che siamo soliti chiamare, indifferentemente, beneficienza o solidarietà. I due termini, in realtà, non sono sinonimi, ma facciamo finta, per praticità, che lo siano. Compiere una scelta del genere è sempre un fatto individuale e privato: chi lo fa, esprime - tra le altre cose - un forte senso di appartenenza alla comunità (nel senso più ampio) e condivisione del progetto di aiuto verso coloro che, a vario titolo, soffrono. Negli ultimi anni la beneficenza/solidarietà è diventata anche e soprattutto una forma mediatica, con testimonial personaggi provenienti dallo sport e dallo spettacolo, un aspetto complesso che merite un discorso a parte. Restiamo però nell'ambito della sfera personale. Negli ultimi anni la tecnologia ha fornito strumenti sempre più sofisticati per permettere una più ampia partecipazione collettiva ai progetti di solidarietà: dal primo e imperituro bollettino postale, si è passati al telefono e poi al bancomat, alla carta di credito, infine gli sms. Non c'è solo il denaro, naturalmente, ma certo il denaro ha assunto una forma centrale quando il cittadino deve scegliere cosa destinare a chi ha più bisogno, soprattutto perché la tecnologia mette oggi a disposizione strumenti di comodo e facile utilizzo. Con una logica: più la tragedia è globale, maggiore sarà l'impatto emotivo della sofferenza altrui e più forte la corsa collettiva all'invio di materiali di prima necessità (soldi, ma anche generi alimentari e medicine nel caso degli eventi più catastrofici).
Lo Tsunamai dello scorso dicembre ha prodotto, nei giorni immediatamente seguenti, una partecipazione emotiva senza precedenti - almeno nel nostro paese - riguardo la possibilità di inviare aiuti alle popolazioni colpite. Gli sms dal costo di un euro sono stati centinaia di migliaia - di gran lunga la scelta preferita dagli italiani - creando qualche problema nella modalità di raccolta e utilizzo dei fondi da parte delle autorità competenti.
In quei giorni un amico mi ha chiesto quale modalità avessi scelto per aiutare le popolazioni asiatiche - senza dubitare che lo avessi fatto, quasi fosse un obbligo sociale. "Niente" ho risposto. Quando penso al termine disgusto, mi torna in mente la sua faccia. "Ma come, nemmeno un sms?". "No".
"E perché?". Già, perché? Mica facile da spiegare. Ci provo. Dunque: inviare un sms dal costo di un euro - la cosa più semplice, un gesto quotidiano ripetuto spesso più volte da ciascuno di noi - non ha niente a che fare con l'aiutare chi ha bisogno. Attiene più alla sfera personale ed emotiva,di chi lo invia: un modo per sistemarsi la coscienza, a voler essere maligni; illudersi di entrare a far parte del grande carrozzone benemerito degli aiuti globali. Se una certa tragedia sconvolge così profondamente l'animo del cittadino, come è possibile accontentarsi di così poco? Se ritieni che inviare denaro sia prioritario, perché non fai un bonifico bancario di qualche centinaio di euro? Non tutti possono permetterselo? D'accordo, allora facciamo venti, o cinquanta. Se non lo fai, vuol dire che mostri una discrepanza tra il gesto compiuto e le intenzioni. Insomma, non è vero che quella tragedia ti ha turbato più di tanto, se ti basta solo un euro per affermare il tuo diritto ad essere cittadino "solidale". Non ho niente contro chi invia sms. Solo, la beneficenza/solidarietà è un'altra cosa. E le grandi tragedie del mondo possono essere alleviate solo con una forte cooperazione internazionale tra gli Stati, piuttosto che contare sulle singole iniziative personali.
Personalmente, non mando sms e non utilizzo bancomat o carta di credito. Mai partecipato attivamente a Telethon o robe simili. E' una scelta che non sottende, come ho già detto, ad alcun giudizio morale verso chi la pensa in maniera diversa. Ritengo che il terzo mondo lo abbiano accanto a noi - a qualche centinaio di metri, tutt'al più a qualche chilometro dalle nostre case o dai nostri uffici. Sapete benissimo a cosa mi riferisco - e non credo meriti minor attenzione o sensibilità di un paese lontano terremotato o inondato, anche se in televisione se ne parla di meno. Porto aiuti materiali - abbigliamento, più che altro; qualche volta cibo. Più raramente denaro, che in tal caso consegno personalmente a chi poi dovrà gestirlo. Non faccio quasi mai una cosa che sarebbe (è) l'autentica unità di misura della nostra disponibilità verso gli altri: non il denaro, il cibo, i vestiti, le medicine, no. Questa cosa è il TEMPO. Dedicare una parte della nostra giornata, della nostra settimana, del nostro mese, ad aiutare PERSONALMENTE chi ha bisogno: un'ora, due, un pomeriggio, sarebbe sufficiente. Qui devo migliorare. Poi, certo, la piantina venduta per la ricerca contro il cancro, la distrofia muscolare o l'Aids la compro anch'io. Ma è una cosa completamente differente.
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10/08/05
:: by :: bonimba
Tsunami blues (un dialogo) - prima parte
- Sai, alla fine, l'ho fatta, quella cosa
- Cosa?
- ...visto che ero lì...
- Sì, ma fatto cosa?
- Il versamento...ti avevo detto che volevo farlo...
- E io ti avevo detto di lasciar perdere
- Ma scusa, è importante..
-Ma come importante...quanto hai versato?
-150...
- Ma come 150...ma te sei scema...te sei completamente scema... illogica... irrazionale...una testa di cazzo, ecco te sei una testa di cazzo
- Senti, falla finita. Di fronte a una tragedia così non si può restare indifferenti...
- Ma che cazzo dici? Indifferenti? INDIFFERENTI? 150 euro? Ma dai dieci, venti euro, come fanno tutti, che cazzo...
- Oh, ma ti rendi conto, ci sono migliaia di morti..mi fai una storia per 150 euro quando c'è gente che ha perso tutto, non ha più nulla...
- Ma è incredibile..non ci posso credere...ma sei rimbecillita? Abbiamo il mutuo da pagare..domani scade la rata della macchina...e dai via 150 euro in beneficienza..
- Non è beneficienza, li ho dati alla croce rossa
- Ma che cazzo importa a chi li hai dati..non ce li abbiamo più... ma te sei scema..
- Oh, basta, sei te un insensibile, lo sei sempre stato..non ti importaa di niente e di nessuno, invece di essere contento che una volta tanto facciamo una buona azione..
- Ma che cazzo dici? La buona azione a chi? Che ne sai dove vanno a finire i soldi...siamo noi che abbiamo bisogno di buone azioni, siamo noi quelli colpiti dallo tsunami..lo sai che stamani ha chiamato la banca per lo scoperto sul conto, mentre te eri alle poste a fare la crocerossina...domani devo andare dal direttore..lo sai che c'è il rischio che ci chiudono il conto?
- Ma sei te quello che fa le cazzate, e poi te la prendi con me...la macchina nuova chi l'ha voluta? Ma che bisogno c'era? Hai speso 300 euro per un completo assolutamente necessario, come dicevi te, per il matrimonio di tuo fratello...non potevi usare quello che ti ho regalato io? L' hai portato due volte in vita tua..ma stai zitto, dai....
- Ora mi rompi i coglioni..lavoriamo tutti e due, ci possiamo permettere qualcosa di bello, ogni tanto, o no?
- E no, se non possiamo ne facciamo a meno. Ci facciamo bastare quello che abbiamo. Che poi non è che ci manchi niente..basta stare attenti...te però vuo sempre di più...e sempre di più..temi la competizione coi tuoi amici, ecco cos'è..hai paura di restare indietro..
- Ora basta, sei una testa di cazzo..ma porca puttana...mi hai rotto i coglioni ...non ci sono per cena, mi girano troppo le palle...ciao
- Vai vai. Scegli il ristorante più caro, mi raccomando...ma vaffanculo...
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:: by :: lisagialla
un inglese, un francese, drew barrymore e del cioccolato
Ernest Hemingway and Howard Hawks and John Coltrane and Drew Barrymore and I were in a fishing boat on the Snake River in Colorado. John Coltrane and Drew Barrymore were baiting fishhooks with whiskey-filled chocolates an admirer had sent to Hemingway. I was trying to make coffee on a bunsen burner. Howard Hawks said to Ernest Hemingway: "I bet you I can make a good movie out of your worst book." Ernest Hemingway said: "What book is that?" Howard Hawks said: "That piece of shit known as 'To Have And Have Not'." Drew Barrymore said: "Look over there!" We all turned, and Drew Barrymore pushed Howard Hawks out of the boat. [cinematical]
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09/08/05
:: by :: lisagialla
podcast for underages
mugglecast.
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:: by :: morgan
A match made in heaven
Il penultimo (de)gradino nel decadimento fisico e morale di Tara Reid sta sulle ginocchia di un ex tronista. L'ultimo verrà toccato quando Tara sarà ospite fissa a Buona Domenica.
***Aggiornamento***
Qui ce n'è di più!
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:: by :: bonimba
Ping pong
Sorella - Sono stata sul blog. Certo ne scrivi di cazzate.
Io - Sei incoraggiante come sempre.
Sorella - Voglio dire, potresti approfittare dello spazio concesso per scrivere qualcosa di più...come dire...pregnante, capisci? Invece ti balocchi facendo il cretinetti: Vergassola, Melissa P., i post su...come l'hai chiamato?...l'esse e esse esse o...come i quindicenni....little sheep, poi...ma andiamo!
Io - Ok, il post su Brodskij è stato molto apprezzato.
Sorella - Bravo, complimenti. E' la decima volta che lo ricicli. Siccome ti è venuto benino la prima volta, ora lo riproponi ogni volta che arrivi in un ambiente nuovo. E tutti a dire:"Oh Luca (scusa: bonimba) come è bravo, intelligente, profondo". Perchè non ti conoscono bene. Guarda, secondo me chi ti ha invitato si è già abbondantemente pentito.
Io - Ma dai, non è vero, sono tutti simpatici nei miei confronti
Sorella - Sicuro. Perchè non vogliono ferire il tuo amor proprio.
Io - Scusa, ma cos'hai mangiato oggi, peperoncino avariato? Mi sto divertendo, non è vero che faccio solo il cazzaro; e poi scusa, scrivo solo da una settimana, aspetta i prossimi giorni.
Sorella - Già tremo al pensiero. Piuttosto, dimmi una cosa: lei ti piace?
Io - Cosa?
Sorella - Non fare il finto tonto con me!! La destinataria della lettera...quella ragazza...ti piace? Ci stai provando?
Io - Ma chi? SB? Ma dai...non ci siamo mai conosciuti di persona. E' una ragazza che frequanta questo blog, è giornalista a Radio Orechio Verde, è una voce che ascolto ogni giorno. Ci ho parlato una volta per telefono tramite Silvia. E poi io che c'entro? Chiedi a Goffredo Nani.
Sorella - Spiritoso. Bè, è comunque un pò poco per scriverle una lettera, ti pare? Povera Silvia.
Io - Ma povera cosa? Aiutoooo SB, Help me, diglielo te a mia sorella che è solo un gioco!
Sorella - Conosci il detto "Arlecchino si confessò burlando?"
Io - Senti, la tua presenza qui comincia a essere destabilizzante. Un pò troppo, direi. Non hai altro da fare? Fare la spesa, guardare la bimba, rinnovare l'assicurazione auto...
Sorella - Sì, sì, vado via, non ti preoccupare. Ciao
Io (sospirone) - Uhau.
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08/08/05
:: by :: bonimba
Luisa e Katia
Luisa Corna
Luisa Corna (un cognome, un perchè) viene al mondo in un'epoca in cui, probabilmente, i comuni non si erano ancora attrezzati per le rilevazioni anagrafiche: nata già gnocca nel 1969, frequenta la prima elementare a soli due anni (come testimoniano i suoi coetanei, nati però nel 1965) e posa nuda per Max nel maggio del 2000 a soli ventritrè anni. Fidanzata con Aldo Serena per otto anni, arriva vergine a "Controcampo" dove entra nel cuore degli italiani, che cercano disperatamente di fare altrettanto.
(Dario vergassola "Me la darebbe?" Mondadori)
intervista a Katia del Grande Fratello
Giornalista - (...) Ho capito. Passiamo alla musica. Che cosa le piace?
Katia - Adoro trutta la musica nera. Funky, hip hop, soul. Trovo che i cantanti neri abbiano una marcia in più
Giornalista - Allora può dirci qual è il suo cantante preferito?
Katia (ci pensa dieci secondi) - Madonna!
(Pistoia, Festa della Misericordia, 23 giugno 2005)
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:: by :: lisagialla
podcast for beginners
sono una ragazzetta giudiziosa. ho aggiornato itunes e quando mi ha detto che l'ipod era stato - l'orrore, l'orrore - formattato da windows e non poteva pertanto recepire le novità splendide splendenti che la nuova versione prometteva, ho cancellato tutto con un sospiro, l'ho reso - com'è nell'ordine naturale delle cose - legittimo figlio di mac e ricaricato piano piano, perdendo pezzi e disperando; poi mi sono fatta pat-pat sulla spalla, ho scoperto cose nuove e, diavolo, adesso ho anche il podcast.
ecco, il podcast. io di queste cose mi drogo: gente che chiacchiera e racconta e musica. ho sbirciato tra i primi risultati di google ma è tutto tanto troppo: mi sono persa. e ritrovata ad ascoltare ricette vegetariane in...che lingua parlano a singapore? insomma, ho bisogno di aiuto.
voi, là fuori, che siete uomini di mondo, avete niente da raccomandare?
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07/08/05
:: by :: bonimba
Killer instinct
A volte, per NON acquistare un libro, è sufficiente leggere l'epigrafe.
Ad esempio, questa:
A Tomas, che sa come annusare la mia gonna,
a mia madre foresta
a mia sorella tempesta
a mia nonna madonna
(Melissa P. "L'odore del tuo respiro", Fazi)
Plotone, AT-TENTI
Puntate!...Mirate!...FUOCO!!
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06/08/05
:: by :: bonimba
ucrain girls make me twist and shout
Ma come si sarà sentito il povero libraio quando alle dieci del mattino è apparsa in negozio la semi affezionata cliente ucraina, trentenne biondissima con infradito e minigonna ascellare, moglie di un invidiatissimo imprenditore locale, chiedendo un dizionario perchè "devo-imparare-a-usare-bene-la-lingua"?
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05/08/05
:: by :: bonimba
Gentile SB,
non ci conosciamo, ma desidero esprimerLe, attraverso queste righe, la mia stima e ammirazione per lo stile con cui conduce i radiogiornali e le rubriche su Radio Orecchio Verde (a proposito, ma ha avuto paura a Londra? Mamma mia, sono stato tanto in pensiero). Sono ormai diversi anni che seguo l’emittente, precisamente dai tempi di Helzapoppin’ di Giancarlo Santalmassi, la trasmissione che mi faceva compagnia accompagnandomi a casa dopo la dura giornata di lavoro. Purtroppo GS è stato un pò troppo frettolosamente, - se mi è concesso dirlo - escluso dal palinsesto: ora al suo posto c’è MGM, gentile e simpaticissima signora, ma da un punto di vista giornalistico è come passare da Victor Hugo a Donna Letizia. Oh, come sarebbe bello se ci fosse Lei, cara SB, a occupare la fascia pre-serale! Posso aiutarla, sa? So fare le vocine: potrei tempestare di telefonate la direzione con cento impostazioni differenti, così i dirigenti capiranno che tanti ascoltatori esigono SB in una fascia oraria prestigiosa. Mi faccia sapere.
Ho poi scoperto il microblogGiallo, transitando dal sito di Alessia Merz: nel forum, un tizio amante della musica dei Genesis commentando le tette della show girl diceva che erano simili a quelle di...ha detto un nome strano, non ricordo...comunque c’era un riferimento a questo blog e sono venuto a curiosare. Ora tutti i giorni guardo gli aggiornamenti e mi aspetto un Suo scritto, così la mia giornata sarà serena, comunque vada.
Mi auguro che si diverta nella località prescelta per la vacanza: mi permetto solo farLe notare che gli Stati Uniti non sono la mèta più adatta, visto il periodo – e comunque escluderai a priori New Orleans: ci fanno i riti voodoo e questo non è bello soprattutto se al proprio turno arriva Mamma Franca (lo so, non sa chi è ma la eviti comunque).
Se invece desidera fare un giro della Toscana settentrionale (più sicura, sa? degli States) mi pregerei di farle da Cicerone. E’ un posto splendido, si vede e respira bellezza ovunque – è sufficiente evitare Prato e i suoi mefitici abitanti e tutto rifulge. La porterei a Tonfano a conoscere Mario il bagnino, gran personaggio (ha salvato due rumeni che rischiavano di annegare proprio l’altro ieri, ma poi ha rischiato lui una volta tornato in spiaggia; questi qua non è che stavano esattamente annegando, ma portavo della roba dentro dei sacchetti impermeabili...non lo so, era sul giornale, non li leggo mai fino in fondo gli articoli, ce lo facciamo raccontare da lui la fine della storia); e poi all’Abetone dove ci abita il mio amico Nastasio, presidente di una associazione che invoca la secessione dalla provincia di Pistoia per l’annessione diretta alla provincia di Milano, ricca di sciatori danarosi (Nastasio è cugino di terzo grado di Formigoni). Simpatica idea, vero?
E poi...e poi..ecco, mi pare inquieta, se posso permettermi, per la mancanza di un uomo al suo fianco, di un fidanzato, insomma. Eh, lo so, è un brutto momento per le relazioni sentimentali. Non ci sono più gli uomini di una volta – e diminuiscono pure le donne, a dire il vero, ma le eccezioni ...ehm..restano numerose. Anch’io sono appena uscito da una relazione che mi ha prosciugato le energie. Ho mangiato pane e cicoria per sei mesi, poi quando ho visto che la stessa dieta la seguiva un certo politico (?) uscito completamente di senno, sono tornato a battere le ganasce su bistecche con l’osso, peperonata e salsicce con fagioli all’uccelletta. Ahhh, sono rinato! Fisicamente, dico, ma non ho ancora trovato la donna giusta: sono giovane (per ora), i polmoni funzionano, l’ulcera è lontana e il cuore batte regolare – quasi sempre. Dormo otto ore filate, per questo non ho mai avuto la possibilità di ascoltarLa alle prime ore del mattino: alle sei e mezzo mi rigiro dall’altra parte. Potrà mai perdormi?
Mioddio quanto ho scritto! Spero di non averLe fatto perdere troppo tempo. Si senta pure libera di rispondere o meno a questa mia – ma se risponde è meglio. Ah già, poi deve dirmi se procedere con la faccenda delle voci. Attendo con il cuore il mano e l’orecchio lesto
Con sterminata ammirazione
Goffredo Nani
Elettricista diplomato
Agenzia “Accendimi tutta”
Ogni lavoro eseguito a regola d’arte
PS
Ho inviato via mail in radio una mia foto. La prego, non faccia caso alla figura sullo sfondo. Non è un poster di Eva Henger, quello. E'Eva Henger. E’ stato il regalo-sorpresa di Nastasio per il mio quarantaquattr...ehm..trentatreesimo compleanno. Ci siamo divertiti tanto, quella notte. Lei non so, però i soldi li ha voluti tutti. Che discolo, Nastasio, gli voglio tanto bene; SB, non vedo l’ora di farglielo conoscere!
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04/08/05
:: by :: SuperBimba
For girls only
Per tutte coloro che sono costrette a passare lunghe e noiosissime ore agostane davanti alla scrivania, ci vuole roba da femminucce. E cosa c'è di più femminuccesco del giocare alle bambole? Io da piccola adoravo le bamboline di cartone alle quali attaccare i vestitini di carta con le linguette (maschietti, se non capite, pazienza). E passo le ore a giocare con queste, queste (accapire perché le ha rimpicciolite) e soprattutto queste.
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:: by :: bonimba
per compiacere un'ombra
L'atipicità della mia professione (cosa c'è di più atipico di un libraio indipendente in un centro di 23 mila abitanti?) mi porta a svolgere attività funzionali e collegate alla principale: incontri con l'autore, corsi di scrittura e lettura nelle scuole, stand librari itineranti nel periodo estivo, scrivere occasionalmente articoli su quotidiani e periodici locali per giustificare il possesso di una tessera di giornalista pubblicista ormai adolescente. Pochi giorni fa mi hanno chiesto se mi andava di presentare Maurizio Maggiani e Enrico Brizzi a Letteraria, il prossimo ottobre a Pistoia. Certo che mi va, ho risposto - ma la domanda, lo so, era retorica: non prevedeva la risposta alternativa.
Lo scorso 21 luglio è venuto a trovarci un autore pisano, Luca Ricci, da un paio di mesi in libreria con un libro di racconti dal titolo "Il piede nel letto" edizioni Alacran (tra l'altro è un blogger famosetto, con un nickname che non sono autorizzato a rivelare per sua precisa volontà. Investigate voi, se ne avete voglia: è su piattaforma Excite e lo trovate linkato, tra gli altri, su Proserpina). Mentre in auto percorrevo la via Fiorentina che collega Pistoia a Quarrata, con la radio opportunamente sintonizzata (24, ça va sans dire) che rimbalzava le notizie da Londra, mi chiedevo se in questo preciso momento storico ha ancora un senso (se l'ha mai avuto) spendere tempo prezioso, per sè e gli altri, in queste presentazioni che sono una via di mezzo tra i consigli per gli acquisti, l'autopromozione e, quasi sempre, lo spettegolamento. Tra l'altro quello stesso giorno era scoppiata la polemica alimentata da una lettera del vescovo di Pistoia indirizzata al consiglio comunale cittadino - polemica poi ripresa a livello nazionale - dove contestava la creazione del registro delle unioni civili, con a corollario considerazioni personali sul ruolo delle coppie di fatto, omosessualità, deriva cosmetica della società con conseguente, presunto calo di virilità del maschio contemporaneo. Ne avrete sentito parlare, immagino.
Ecco, riflettendo quella sera in macchina, ho pensato: tutto questo, come e dove si colloca con quello che succede per/nel mondo? Me ne importa qualcosa di queste beghe cortigiane? Insomma, ci sono delle priorità. Voglio capirci qualcosa, perchè ne va della mia vita e di quella dei miei simili. E per estensione: serve a qualcuno o a qualcosa parlare, oggi, di libri, autori, storie narrate?
E' il mio lavoro, ma per trovare una risposta soddisfacente (per me, almeno) ho dovuto aspettare la lettura di Josif Brodskji, esule sovietico negli Stati Uniti, morto nel 1996, premio Nobel per la Lettaratura nel 1987. E' successo non molti anni fa. Scrive:
"(...) Eppure dobbiamo parlare; e non solo perchè la letteratura, come i poveri, è portata a prendersi cura dei propri figli, ma più ancora per via di un'antica e forse infondata convinzione, secondo la quale se i padroni di questo mondo avessero letto un pò di più, sarebbero un pò meno gravi il malgoverno e le sofferenze. Poichè non sono molte le cose in cui riporre le nostre speranze di un mondo migliore, poichè tutto il resto sembra condannato a fallire in un modo o nell'altro, dobbiamo pur sempre ritenere che la letteratura sia l'unica forma di assicurazione morale di cui una società può disporre; che essa sia l'antidoto permanente alla legge della giungla, che essa offra l'argomento migliore contro qualsiasi soluzione di massa che agisca sugli uomini con la delicatezza di una ruspa - se non altro perchè la diversità umana è la materia prima della letteratura, oltre a costituire la sua ragione d'essere (...)"
Borskji è stato anche colui che ha degnamemente sdoganato il poeta inglese Wystan Hugh Auden, che molti di voi, credo inconsapevolmente, conoscono per via di quella splendida poesia letta nel film "Quattro matrimoni e un funerale", durante appunto il funerale del simpatico e gioviale amico omosessuale di Hugh Grant ("Fermate tutti gli orologi, isolate il telefono, fate tacere il cane con un osso succulento...Lui era il mio Nord, il mio Sud, Il mio Est, il mio Ovest", ricordate?). E, per concludere, ci sono queste parole che dovrebbero essere stampate in rilievo sulla copertina di tutti i libri di testo di ogni scuola del mondo:
"(...) Dirò semplicemente che, secondo me - non è una conclusione empirica ma ahimè solo teorica - per uno che ha letto Dickens sparare su un proprio simile in nome di una qualche idea è impresa più problematica che per uno che Dickens non l'ha letto mai. E parlo proprio di lettura di Dickens, Sterne, Balzac, Flaubert, Musil, Dostoevskji, Melville e via dicendo; cioè di lettaratura, non di alfabetismo o istruzione. Una persona che sa leggere e scrivere, una persona istruita, può benissimo, dopo aver letto un libro o un libello politico, uccidere un suo simile e magari provare, nell'ucciderlo, un'esaltazione dottrinaria. Lenin era istruito, Stalin era istruito, e anche Hitler lo era; quanto a Mao Zedong, lui scriveva addirittura versi. Ma tutti avevano una cosa in comune: l' elenco delle loro vittime era infinitamente più lungo dell'elenco delle loro letture"
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:: by :: lisagialla
you live, you learn
fossi in lei, io comincerai a cercare un tato.
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03/08/05
:: by :: bonimba
Pecorina
Bè, certo, può capitare di sfogliare distrattamente - al bar, per esempio - For men magazine e capire che quei soggetti che acquistano, ma sopattutto credono e provano a mettere in pratica i suggerimenti salutisti/sessuali, rappresentano un buon segmento di mercato e un target interessante per gli inserzionisti; tanto più che la rivista non è l'unica del settore presente in edicola. (Alcuni richiami di copertina: "Falle dire basta stanotte!"; "Trucchi: mangi il doppio diventi la metà"; "Smetti di fumare e voli ai Caraibi"). Del resto, quanti sono gli uomini che frequentano, con decisa convinzione, le palestre italiche? Ben più di quanti comprano libri, ve lo dico io. Insomma, il lettore prosegue l'esplorazione della rivista mordicchiando una pasta alla crema alternandola al caffè macchiato, quando a un certo punto trova un determinato servizio fotografico; una rapida occhiata e la risata si alza spontanea, accompagnata dall'amara considerazione (una conferma, in realtà) che coloro che comprano tali giornali sono chiaramente decerebrati all'ultimo stadio e l'umanità, se mai occorressero ulteriori prove, corre veloce verso l'estinzione - cani e gatti non aspettano altro, da millenni.
In breve: nel servizio si spiega come tonificare pettorali, addominali e gambe con alcuni esercizi da fare in spiaggia. E come si fa se mancano gli attrezzi, direte voi? Non c'è problema: basta usare, in sostituzione dei pesi...occhio, gente...bottiglie di acqua minerale da un litro e mezzo! Meraviglioso! Il tipo che mostra gli esercizi (quanto di più banali potete immaginare), è un ragazzo di colore dal fisico perfetto, che nella foto di apertura è insieme a un pari età bianco, palliduccio assai, non palestrato ma...voglio dire... non sovrappeso...semplicemente normale. Titolo del servizio: secondo voi, le ragazze chi guarderanno tra i due?
Ma le sorprese del giorno sono inesauribili. Più tardi ricevo la telefonata di un'amica che mi dice di aver letto sull'ultimo numero di Cosmolitan (quello tutt'ora in edicola, credo, controllate se ne avete la possibilità) un servizio dove si enunciamo alcune regole su come fare sesso occasionale senza mostrare cellulite e smagliature che potrebbero indurrre il partner ad un improvviso quanto sgradito calo di desiderio. La soluzione è semplice: basta mettersi a "little sheep". Tale posizione nasconde i terribili inestetismi, e garantisce il pieno successo della copulazione. Dopo aver smesso di ridere all'ora di cena (la telefonata è arrivata alle 18.05) ci siamo scambiati domande reciproche, no, perchè è importante capirle, queste cose. Lei: "secondo me, al maschio infoiato, in quei momenti, importa 'na sega se lei ha o meno la cellulite, basta scopare". Io: "Non solo, ma se improvvisamente lui, LUI, decidee di cambiare posizione, usare l'attrezzo più tardi e nel frattempo fare altre cose, il cambio di angolazione visuale rischia di compromettere la posizione strategica assunta dalla ragazza, no?". lei: "Eh, sì, la posizione a little sheep, comunque la metti, è molto pericolosa quando non conosci bene il partner" Io:"Sì, perchè non sai cosa può capitarti. E' un mondo difficile, per voialtre donne".
Ora. Domando a voi. Cosa può succedere se il ragazzo di colore, dopo gli esercizi in spiaggia, trova l'esperta di sesso di Cosmopolitan? Sbagliato! Non si sfioreranno neppure. Lui le racconterà delle risate che si è fatto insieme alla troupe fotografica quando, al secondo esercizio, come logico, la bottiglia di plastica si è accartocciata su sè stessa e il tappo è volato via, rendendo necessaria una nuova corsa al bar (la prima di una serie, ma il lettore decerebrato non arriverà a immaginarlo); lei gli dirà di quella volta quando, dopo aver rimorchiato, messa nell'opportuna posizione, il tipo le ha detto: "Complimenti, belle gambe, ma...perchè hai le mutandine a rovescio? COSA HAI FATTO, PRIMA, IN BAGNO?"
Eh sì, è un mondo difficile.
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:: by :: SuperBimba
Ma io mi domando e dico
E' normale che una persona (nella fattispecie una ventinoveperenne single sedicente professionista) che sta decidendo una meta per le vacanze (Usa? Boston? New Orleans? altre parti del mondo?) si metta a spulciare blog e photoblog di chi ci vive o ci è stato? Segno dei tempi? Rimbambimento?
E perché i miei ultimi post sono pieni di domande?
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02/08/05
:: by :: bonimba
Di spalle al ciclista, sotto il sole
I sax, come sempre, spingono forte per incitare i ciclisti gregari rimasti indietro, ma è agosto e non ho nessuna voglia di rincorrere libellule in un prato; soprattutto arrivo dopo il farfi nel vergare lo schermo di questo illustre blog. La constatazione temporale porta con sè, in apparenza, risvolti piacevoli; la seconda è ben più impegnativa - per me, dico.
In agosto scrivere sui blog comunitari - resto sul generale - concede quella libertà che in altri momenti dell'anno sarebbe interdetta. Facile capire perchè: c'è meno gente in giro, fa caldo, cadono le barriere inibitorie, si va in vacanza (chi può, certo); a casa si trova sempre qualcosa di alternativo al pc. Chi ha facoltà di scrittura tiene lo scettro del potere e può fare quello che gli pare: insultare, mostrarsi maleducato, urlare CON LETTERE MAIUSCOLE (fa tanto Borghezio), diffondere spamming in case altrui. Ni problem, tanto c'è l'immunità estiva. Chi torna dalle vacanze, seduto al posto di combattimento, legge gli arretrati e commenta: " Cosa cazzo ha scritto questo cretino?". Ma che mi frega, tanto a quel punto sarò già volato altrove. Quindi preparatevi. Questo aspetto condiziona l'altro punto. Arrivo dopo il farfi, già. Un bell'impegno. Posso io competere con la misurata compostezza, il garbo, l'esprit de finesse del professore? Impossibile. Mi si pone un dilemma etico, ma non possedendo lo spessore filosofico del predecessore non so come risolverlo. Potrei, sì, leggendo il cahier de doleance del suo ultimo post, riprendere quei temi che lui non ha potuto affrontare. E' un'idea: lo farei comunque con spirito agostano. Mmh...allora è meglio di no. Mi serve un tema innovativo da sviluppare, un soggetto che altri non trattano, una cosa originale, frizzante...fatemi pensare...dunque, sì...forse...eureka! ho trovato!! Parlerò essenzialmente di esse e esse esse o. Incredible come non ne parli nessuno. Da presunto libraio intellettuale (così sono stato presentato) ad autentico pistoiese cul-turale. Evviva! Ora lasciatemi aggiungere una cosa: dopo i testi del Vanz, questo blog giallino è diventato territorio libero ma libero veramente, un coacervo (dio, quanto mi piace questa parola!) di idee, sentimenti, espressioni che apprezzo tanto tanto tanto tanto tanto (Jovanotti mood). Vediamo se riesco a mantere l'impegno di scrivere un post al giorno, domeniche e ferragosto compresi. Il post di domani è già pronto. Si chiamerà: Pecorina (working title: le regole dell'accoglienza).
Buon mese a tutte e a tutti. Fate i bravi (ma non in senso manzoniano)
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:: by :: SuperBimba
131796[*]
Com'è possibile essere allo stesso tempo refrattari alle situazioni permanenti e terrorizzati dai cambiamenti? Come può una persona provare una fifa blu per le condizioni che (per quello che possiamo umanamente prevedere) restano immutabili nel tempo (un lavoro per sempre, un amore stabile, una famiglia solida) e contemporaneamente provare un fastidio quasi fisico per le svolte, anche minuscole, dell'esistenza? O possono essere facce della stessa medaglia?
[*] 131796 è il numero dei chilometri percorsi dalla Fiat Marea che ha concluso la sua onorata carriera nella mia famiglia (gli ultimi tre anni in mia compagnia). Da ieri - dopo lo straziante "questa è l'ultima volta che mi porti a casa, questa è l'ultima volta che parcheggiamo, questa è l'ultima volta eccetera" e il trasloco di tutti i miei averi ammassati nel bagagliaio in condizioni igieniche terrificanti - eredito l'ennesima automobile paterna. Passo dalla quattroruote da muratore al veicolo da sciura. Ho già nostalgia.
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01/08/05
:: by :: bonimba
ciao a chi c'è
Io - Ehi, sai che sono giallino del mese?
Sorella - ...
Io - ...
Sorella-...
Io - Oh, parlo con te, hai capito o no?
Sorella - Sì, sì, ho capito. Mi dispiace. Cosa dice il dottore?
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