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Il giallino del mese |
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31/12/05
:: by :: Luthor
Blade Runner - Fashion Cut (part 8)
[Esterno notte, piove, il killer e l'ultimo replicante lottano sui tetti,inseguimenti, spari, botte da orbi, sangue]
[si fronteggiano esausti, pioggia battente sui due personaggi, fradici]
Luthor: Io ne ho viste di cose che voi umani non potreste immaginare, navi in fiamme al di là dei bastioni di Orione. E ho visto i raggi Bi balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser.
E tutti questi momenti andranno perduti, come lacrime nella pioggia.
Tempo... di morire.
lisagialla: bello il monologo, mi spezzi il cuore, chi te l'ha scritto? comunque ascolta, ai bastioni di Orione ci sono gli outlet più scalcinati dalla galassia, giusto un replicante come te. e alle porte di Tannhauser hanno dei commessi particolarmente odiosi.
quindi si può sapere che volete?
Luthor: Noi... Noi vogliamo più vita!
lisagialla: più vita? tipo quanto?
Luthor: Mah, non so, come te. Trentacinque.
lisagialla: TRENTACINQUE???
BLAM!
BLAM!
BLAM!
[Il corpo del replicante cade dal tetto]
Epilogo
[lisagialla è alla guida della sua auto sportiva, suona il cellulalare]
lisagialla: pronto?
voce all'altro capo: salve, qui è lo studio McNamara-Troy, l'appuntamento per l'applicazione di botox è confermato per domani alle quattordici
lisagialla: ok, grazie.
[sorride sicura, accelera, musica di Vangelis, titoli di coda]
(Fine)
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:: by :: jaisalmer
Manuale di sopravvivenza dei Giovani Giallini
Nada está perdido si se tiene el valor de proclamar que todo está perdido y hay que empezar de nuevo.
(Julio Cortazar)
Ci sono tre modi di resistere a una feroce e lunatica assassina. Una e' di distrarla, e qui lavorare come commesso in un negozio di Gucci o Manolo Blahnik va bene, ma e' solo una panacea. L'altra e' di scoparla senza ritegno, farle perdere i sensi dal piacere estremo al quale la porterete e poi ucciderla voi stessi, prima che si riprenda. Non e' indicato se non avete la vocazione da mantide religiosa. L'ultima, e' di sparire per sempre, come Ettore Majorana e Bernardo Provenzano, e rifarvi una vita: la incontrerete svariate volte in seguito, ma a quel punto sara' innocua e all'occorrenza avrete il coltello dalla parte del manico.
E' stato bello, buon anno. Adios.
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:: by :: Luthor
Blade Runner - Fashion Cut (part 7)
[Una moto sportiva gialla, con in sella un/una motociclista vestita dello stesso colore, si ferma davanti portone, è una Yamaha R1 (sì, lo so, sarebbe una Kawasaki ZZR-600 - o, peggio, 250 - ma la R1 mi piace di più, e secondo me fa più killer). Il/la motociclista scende, si toglie il casco. Bravi, indovinato, è lisagialla (nota a margine: io DEVO avere quel giubbino)]
[leggendo l'insegna sul portone]
lisagialla: Casa degli ottantotto giallini folli. Ottantotto, i soliti megalomani.
[Entra, viene accolta dalla musica a volume assordante delle five six seven eight's, e da una sventagliata di mitraglietta, che lei devia con maestria con la spada, come solo Goemon di Lupin III prima di lei, e Luke Skywalker dopo]
Colonnello Spiritum: [sparando un'altra raffica] TUTTI AI POSTI DI COMBATTIMENTO! IL KILLER E' QUI!
Vanz: Ehi un momento, io sono contrario all'uso delle armi.
Colonnello Spiritum: Tu sì, ma lei no!
[Un Sai lanciato dal killer trafigge il Vanz al petto. Cade riverso a terra]
Colonnello Spiritum: Dannazione, non c'è nessuno qui che abbia fatto il militare?
Bonimba: Io, ma stavo in un Reggimento Trasmissioni.
Spiritum: Il podcast della puntata lo facciamo dopo, prendi questo [gli lancia uno dei due Uzi che stava imbracciando] e sparale!
[mentre Bonimba sta controllando dove sia la sicura dell'Uzi viene trafitto da un secondo Sai e cade a terra a pancia in giù]
[cambio scena, siamo al piano superiore, nel dormitorio di giallini]
personalitàconfusa: Yawn! Che cos'è tutto questo casino?
emmebi: Saranno gli altri che rientrano ubriachi, come al solito.
franciskje: Sì. Torna a dormire va, e chiudi bene la porta.
[Cambio scena, torniamo all'atrio della Casa dei Giallini]
Spiritum: [sparando al killer, che avanza verso di lui] Sasaki!
[Sasaki Fujika entra, roteando una catena con una palla di ferro. Con quel nome è chiaro che si tratta del giallino esperto di arti marziali orientiali. Meno chiaro è perché sia vestito da studentessa giapponese, con gonna a pieghe e giacca da marinaretto]
lisagialla: Finalmente uno scontro interessante, mi stavo annoiando.
Sasaki: [colpendola con la palla di ferro] Non dirlo a me, cocca.
[Combattimento, botte, sangue, insomma l'avete visto il film, la cosa dovrebbe durare diversi minuti, ma la musica delle Five six seven eight's mi fa diventare matto, quindi colpo di scena]
[Esausta, fronteggiando Sasaki, lisagialla mostra una bomba a tempo, innescata. Tipo quella che aveva la principessa Leia quando era andata da Jabba the Hut per liberare Han Solo (la domanda è, da dove l'ha tirata fuori la bomba, che la tutina gialla è aderente? Ma questo è un film d'azione, nessuno bada a questi dettagli, e comunque dovevate dirlo al lancio dei due Sai)]
Spiritum: TUTTI A TERRA!!!
[lisagialla corre verso l'uscita, all'esterno si tuffa dietro un gruppo di cassonetti, giusto in tempo per ripararsi dalla terribile esplosione che sventra completamente l'edificio]
lisagialla: [rialzandosi e contemplando le fiamme] ora ne rimane uno solo.
(continua)
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:: by :: Chettimar
Postludio
Accostiamoci alla liturgia di san Silvestro cum devotione: sghiacciamo la macchina, guardiamo il messaggio di Ciampi a-reti-unificate-ma-non-troppo (delle reti Mediaset, rispetta la tradizione solo Canale 5, per dire), rimpinziamoci di cotechino e lenticchie nell'illusione che ci porti fortuna, indossiamo improbabili mutandoni rossi nella stessa illusione, contiamo 61 secondi anzichè 60 prima della mezzanotte e poi, volta la carta, si vede una pagina bianca con scritto in cima "2006", da riempire con quel che ci andrà o con quel che ci sarà concesso. E buon anno.
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:: by :: il morris
Baci e abbracci
[Da qualche parte, nel sud ovest milanese, interno, sera, un Morris stravolto bussa alla porta del nascondiglio degli Mbriguglia]
Gli Mbriguglia si stanno preparando per festeggiare il capodanno a base di detonanti e insaccati, i bambini usano gli insaccati per simulare il lancio di detonanti contro le volanti della polizia, mentre i detonanti sono stati scaricati vicino alla pentola per gli insaccati.
"inchia Morris, allora ci sei riuscito, sei scappato dal covo delle gialline, e bravo!!!"
[Frankie mezzanasca Mbriguglia strapazza le guance del Morris]
Sì, ma ora lasciami stare. Devi aiutarmi, Frankie, mi stanno cercando ...
"Ma chi? Lisagialla? Ah, chidda ca ti voleva ammazzàri. Sarà anche una spietata assassina, ma è sempre così alla moda ..."
[Toni mezzamanica Mbriguglia ha il pallino per l'abbigliamento]
Dovete nascondermi, ancora poche ore e scadrà il mio account da giallino, allora sarò al sicuro.
"Ma non ti conviene chiarire? Potresti patteggiare ..."
[Sal mezzorisultato Mbriguglia è un patito dei pareggi]
No ragazzi, devo nascondermi, è pericolosa ...
"Ti scanti di una ragazza?!? Ah, Morris, Morris ..."
[Giada mezzapolemica Mbriguglia, è quella che rompe sempre i coglio*i]
"E va bene, ti nasconderemo fino alla fine dell'anno, ma cosa ne facciamo di ... coso ... Ludwig, Lutring ..."
[Jimmi mezzamemoria Mbriguglia porta sempre al collo una targhetta con il suo nome]
"Sì, il solista del mitra! Ahhhhh"
[Jack Mezzafreddura Mbriguglia, prima o poi si beccherà una pallottola dai suoi stessi parenti]
"Chi? Luti? Quello lo sistemeremo noi, in fondo siamo in campagna elettorale, occorre un segnale forte."
[Savio Mezzovoto Mbriguglia, ai tempi d'oro era il fornitore delle schede elettorali già compilate, una roba molto in voga negli anni '80]
Dovrà sembrare un incidente. Ragazzi, sapete cosa fare: la trappola scatterà all'IKEA, quando passerà nel reparto casalinghi sarà sommerso da una pila di articoli rustici per la cucina.
"Sì, buona idea: è italiano, gli piace il rugby, ormai ci sarà abituato, ai cucchiai di legno. Ahhhh!!!"
"'inchia, Jack, ma perchè non ti ammazzo?"
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Buon Anno a tutti! Allora io esco dalla finestra ...
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:: by :: farfintadiesseresani
Lieto fine
La gloria di Dio è l’uomo vivente
S. Ireneo, Adversus Haereses IV, 20 Il problema è che noi postmoderni non ci crediamo più. Al lieto fine, intendo. All’”e vissero per sempre felici e contenti”. Perché sottovalutiamo il “per sempre”, che come tutti gli infiniti confonde la logica ordinaria, e ci figuriamo il già visto, lo scontato, il non più sorprendente. E quindi cerchiamo altrove. L’incompiuto. Il vago. L’elegante. Il problematico. Il palesemente insensato. Infine, il male. Il suo evento. Il suo avvento. La sua sconclusionata vittoria.
Fieri di noi stessi, intraprendiamo il nostro viaggio al termine della notte. O magari continuiamo a perseguire il crimine, come il commissario Ciccio Ingravallo comandato alla Mobile, ben sapendo però che alla fine la forma non ci riuscirà, e tutto svaporerà in una fine non finita. In una fine che non è un fine. Anche se ci sembra fine. Oppure, ci riempiamo la testa con la testa di Gwynet Paltrow chiusa nella scatola. O anche vaghiamo, persino soddisfatti, di stanza in stanza nella nostra Biblioteca infinita e periodica, accontentandoci degli “oh tempo le tue piramidi” che riusciamo a trovare scartabellando qua e là per puro caso o per illusoria fortuna.
Eccoci qui, noi postmoderni, con tutta la nostra prosopopea: quando vidi la scatola e la testa, pensai “Ganzo!”. Lo pensai davvero. Ero sincero, nel pensarlo. Però, quel film non sono più riuscito a riguardarlo. E il commissario Ciccio Ingravallo, uno dei miei eroi, torno a trovarlo di tanto in tanto solo perché, prigioniero di quella forma non formata che indigna, è autore di tante piccole forme perfette. E il cieco vegliardo, nostro nume tutelare, come si può non amarlo? In lui amiamo noi stessi e la nostra hybris e la nostra disperazione. E tuttavia lo amiamo, e l’amore è la forma tra le forme (checché ne dica tanta pessima letteratura, e qui gli esempi, mioddìo, si sprecherebbero). Infine l’Immenso, tradito dalla traduzione: “termine” fa pensare, appunto, alla fine e al fine. Sarebbe più adatto “fondo”. Anche “buco del culo” non ci starebbe male. Solo che, riflettendoci, un fondo veramente fondo può esistere solo nella forma. Nell’estrema forma di ciò che non ha forma. È il vecchio paradosso del non-essere, che circonda l’essere e, per contro, ne è circondato, e perciò definito, e la definizione dice l’essere.
“E vissero per sempre felici e contenti”.
Sì, d’accordo. L’unica possibilità che ciò non annoi è che lì dentro ci siano il tempo e la storia. E le storie. Che lì dentro ci siano la testa nella scatola, e l’indagine sulla signora sgozzata e sui gioielli sottratti passando attraverso gli alluci dei santi, e le infinite vicende narrate dall’infinita Biblioteca (una alla volta, una per una, storia per storia, forma per forma, fine per fine, infinitamente), e il nostro povero sgarrupato Bardamu.
E la luce, tutt’intorno. E un senso, tutt’intorno. E la felicità, tutt’intorno. Per cui quelle traiettorie divengano parabole dell’essere nell’essere. Senza che ad esse venga tolto nulla, anzi semmai con un’aggiunta. L’aggiunta della fine. Della forma. Eterna. Che non de-formi ciò che già forma non ha. Che lo riassuma, piuttosto, includendolo. Abbracciandolo, senz’altro chiedere né pretendere. In modo sorprendente. Lo diremmo mai, noi magnifici postmoderni? Lo diremmo mai, noi orgogliosi asintoti della gioia? Ecco il punto di contatto, l’impossibile possibilità. Laddove tutto, anche la donazione di senso, sia gentile e non perentoria, e tuttavia sia data. Magia, dite? Grazia, è la parola. Sovrabbondante.
Come? Sì, la speranza è che Dio sia il finito, oltre che l’infinito. Che Dio tenga in sé il negativo, insieme al positivo. Che – oserò dirlo – Dio sia contingente. O, per dirla in un modo al quale dovremmo essere preparati – e pure non lo siamo – da millenni di teologia e di letteratura, che sia persona.
Resteranno infinite cose da spiegare. Ci sarà un’infinità di tempo.
Lieto fine, e miglior inizio.
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30/12/05
:: by :: Luthor
Blade Runner - Fashion Cut (part 6)
[Tubino nero, scarpe di Gucci col tacco in acciaio - sì, quelle Gucci col tacco in acciaio, lo so che andavano nel 97, ma qui siamo nel futuro, e tutto torna di moda, prima o poi - la killer è seduta al tavolo di un bar, nel tardo pomeriggio, osservando da una certa distanza un replicante dall'aspetto parecchio dandy]
Leibniz: [avvicinandosi] Buona sera, aspetta qualcuno?
lisagialla: In effetti sì.
Leibniz: Posso sedermi con lei, finché il suo appunamento non arriva? Per ingannare l'attesa, e per evitare che qualche pappagallo la importuni.
lisagialla: [accavallando le gambe] la prego, sarà un piacere. (però, carino questo. Veste con gusto, e ha maniere, a suo modo. Quasi quasi lo risparmio)
Leibniz: [si siede] Che genere di appuntamento è il suo? Lavoro o svago?
lisagialla: Un po' tutt'e due direi.
Leibniz: [facendo un cenno al cameriere] Posso offrirle qualcosa?
lisagialla: Perché no, un gin tonic, grazie.
Leibniz: [al cameriere] Due. [a lisagialla] non ho potuto fare a meno di notare le sue magnifiche scarpe, sono vintage?
lisagialla: (un po' troppo metrosexual però) naturalmente [allunga una gamba per mostrarle]
Leibniz: [avvicinandosi] Splendide, quasi quanto le gambe che sostengono.
[con uno scatto improvviso lisagialla trafigge Leibniz con il tacco in acciaio che, per scrupolo ulteriore, era stato avvelenato in precedenza]
Leibniz: [con voce strozzata] Ma... perché?!
lisagialla: il calzino a righe, l'ho notato quando ti sei chinato. Imperdonabile!
[Leibniz rantola a terra]
[lisagialla prende una salvietta dalla borsetta e, in precario ma elegante equilibrio, pulisce il tacco dal sangue del replicante, si volta, se ne va ancheggiando]
(continua)
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:: by :: il giallo del giallino giallo
Sesto potere
- Come si sono svolte le indagini?
- Fin dall'inizio del sequestro, le nostre fonti d'intelligence davano come probabile luogo di prigionia un grosso negozio d'abbigliamento nel centro di Milano. L'intera zona era stata perlustrata ma senza successo. Mai ci saremmo immaginati che questo cosiddetto "movimento pradetario" si potesse nascondere in un negozio dove vendono vestiti per pochi euro.
- Qual è stata, allora, la svolta?
- Un nostro informatore ci aveva riferito di movimenti sospetti nella zona circostante il punto vendita H&M di Milano. Abbiamo subito mandato alcuni uomini che, dopo qualche ora di perlustrazione, hanno intercettato un membro del commando mentre si dirigeva verso la più vicina edicola per comprare Cosmopolitan.
- Ci può raccontare i dettagli dell'operazione?
- Le operazioni sono incominciate alle 9.17 di questa mattina, quando l'intera area di corso Vittorio Emanuele è stata evacuata e fatta bersaglio di un fitto bombardamento di calzini bianchi corti, mutandoni ascellari e canottiere macchiate di sugo. Successivamente le nostre forze speciali hanno circondato l'edificio, facendone saltare gli ingressi con stivali ai neutroni. Nuclei scelti travestiti da Sienna Miller hanno fatto irruzione nel negozio e hanno localizzato il prigioniero. Il commando si è immediatamente arreso quando i nostri uomini hanno minacciato di versare un intero flacone di acido muriatico su un maglioncino Dior.
- In che condizioni è l'ostaggio?
- E' naturalmente provato dalla prigionia, ma le sue condizioni fisiche possono considerarsi buone. Ora, se non vi dispiace, chiuderei la conferenza stampa.
- Ma no, aspetti, un'altra dom...
- No, scusate, arrivederci.
Un mese dopo, prima pagina della Repubblica:
GIALLINOGATE: PAGATI 8 MILIONI DI EURO IN MANOLO BLAHNIK PER LA LIBERAZIONE DI CHETTIMAR
Secca smentita del Ministero degli Esteri. La Polizia sequestra i verbali degli interrogatori delle Brigate al Jehallin. Bruno Vespa: "Finalmente posso sostituire il plastico di Cogne col plastico di un paio di scarpe, così almeno variamo un po'".
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:: by :: il giallo del giallino giallo
Tutto è bene quel che finisce bene
ITALIA: LIBERATO CHETTIMAR
(ANSA)-MILANO,30 DIC-L'esponente dei Giallini del mese rapito il 27 dicembre scorso è stato liberato dopo un blitz delle forze speciali nel punto vendita H&M di Corso Vittorio Emanuele. Al momento non sono note nè le condizioni dell'ostaggio, nè la sorte del commando di rapitrici. Per il pomeriggio è attesa una conferenza stampa, alla presenza del colonnello Spiritum, capo delle operazioni.
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:: by :: Zio Burp
direfarebaciareletteratestamento
Avere l'account per scrivere qui sopra e non poterlo sfruttare a dovere è un delitto. Sì, un po' come uscire a cena con Ava Gardner e lasciare a casa gli occhi.
Quindi.
Eccomi alla penitenza.
Fuori le dita, mano sugli occhi, scelgo.
È uscito baciare (yum).
Siate clementi.
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:: by :: sasaki
Diritto di recesso
Attenzione, non dico mica che siano tutti come me. Infatti la differenza sostanzionale sta nella percezione che ciascuno ha della condizione. Single perché? Perché lo si è divenuti nostro malgrado? Perché lo si è cercato e fieri stiamo con le mani ai fianchi scrutando l'orizzonte? No, non è questo. E' poi che la storia cambia. E' quando senza più nemmeno un dischetto di cotone in bagno, allora, sediamo sul divano, in silenzio. Ché se non della nostra voce, d'altro, rumore non sarebbe. Lì il pensiero si biforca. Prende vie distinte e mai più riconducibili ad una visione comune. Lì ci sono due scuole. La prima prevede che si stia nel mezzo, del divano. Gambe aperte, braccia allargate, poggiandosi pesanti all'indietro esclamando: "Che cazzo!" Variazione con rutto, sonoro, a chiosa del tutto. La seconda (e ultima) differisce di poche, piccole, cose. In un angolo, del divano. Gomiti sulle ginocchia, palmi aperti sulla fronte, dita a ragno fra i capelli, esclamando: "Cazzo". Ma esclamandolo piano. Come avrete notato, si elide il "Che". E l'enfasi viene meno. Dunque, è il momento dell'orgoglio. Noi, single - noi single dentro, oramai - lo sappiamo. Lo si chiama forte, l'orgoglio. Lo si vuole. E lui arriva. Anche qui, duplice scelta: o una bandiera o carta igienica. Io, ve lo dico?, carta igienica. Che l'orgoglio dell'uomo duro che soffre e si forma del proprio soffrire, barba incolta e camicia che sa di buono, alberghi altrove; io piango come una fontanta. E me ne vanto. Il single orgoglioso ha la casa profumata di ogni mutevole ed indisciplinata fragranza che gli passi sottomano. Ne diviene un esperto, ti squadra e ti dice: "ancora usi il sandalo? Io adesso preferisco l'artemisia. Purifica". Sciocco io a non saperlo. Lui mi scruta sotto il suo sopracciglio di single dotato di un pelo sullo stomaco con doppia treccia di quello che la vita, per Giove, lui la sa, e ti lapida di: "le donne sono tutte puttane". Innovativo, l'uomo. Io, invece, mi limitavo ad amarle. Lui le mena, a parole. Non indugio ulteriormente sulla questione. Il single dal cuore di pietra non si guarda mai indietro, è pronto a cambiare trenta volte la disposizione dei mobili, diciannove librerie ed ha interessi molto approfonditi. Lui è master. In tutto. Vai in palestra? Lui è personal trainer. Corri? Lui corre di più. Leggi? Lui non legge, ma tu hai letto quelli sbagliati: "Hai letto Licalzi, almeno?" E te lo chiede, perché se stai male e grondi lacrime tutto il giorno, allora è ovvio che tu non sappia chi sia, Licalzi, e comunque non hai capito un cazzo della vita. L'ho letto Licalzi, me lo ha passato mio zio, sì, Licalzi è un dio sceso in terra e « Il privilegio di essere un guru » è davvero un libro grandioso, ma non è questo il punto. Il punto è che tu ne hai sentito parlare, ma perché sono uscito con te, stasera? Lui, il single quello vero - quello che a suo modo di vedere il mondo si divide equamente in: Puttane e Mamma - ostenta sicumera. Lui ne ha passate che tu nemmeno le immagini. Lui, la vita, ce l'ha tutta. Snap! Ti compatisce, ché ancora credi che uno sguardo sia giusto ti sciolga, e la malinconia di quello che non c'è più possa far da contorno per i giorni a venire, e sarà un lungo inverno. Che smancerie sciocche da maschietto in erba. Che pupazzo devo essere ai suoi occhi. La mia casa è una cosina che urla il mio stato di vergogna. Che io single, mica lo volevo essere. E sono pure bello. Che cazzo, stavolta lo dico io. La prossima vita, Dio, la patteggiamo prima: io adoro esser come sono, la mia irragionevole sensibilità mi dà di che essere felice di quanto abbia creato e gestito, nel tempo. Ma stavo pensando ad una cosa tipo Calcio, Incenso e Figa, nell'ordine. Vorrei una settimana, da provare. Al più mi tengo come sono. Domande?
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29/12/05
:: by :: Luthor
Blade Runner - Fashion Cut (part 5)
[Lo scompartimento di un treno, un militare in licenza, un rappresentante, un'anziana signora, un uomo che legge il giornale, ha ai piedi delle Converse gialle e viola]
Squonk: [leggendo] (Ma guarda tu, il cadavere del piccolo Chettimar rinvenuto nella neve. L'hanno riconosciuto dall'impronta dentale perché i topi della Casa dello Studente gli avevano mangiato la faccia. Che roba. Con l'assassina di giallini in giro faccio decisamente bene ad andarmene lontano per un po')
[Una donna entra nello scompartimento e si siede in uno dei posti liberi, veste un trench nero]
Squonk: (Che sia... Ma no, non è possibile, nessuno sapeva della mia partenza, non diventare paranoico)
[la donna estrae dalla borsa una copia di Vogue France, numero monografico su Kate Moss]
Squonk: (Ohccazz... è lei!)
Squonk: (Stai calmo... ragiona... forse non ti ha ancora riconosciuto... in ogni caso non puoi stare qui, fingi di andare al bagno... sì e il bagaglio? Che te ne frega del bagaglio, la pelle prima!)
[Squonk si alza, lascia il giornale ad occupare il suo posto, esce in corridoio]
Squonk: (cammina, svelto, fine carrozza, ok, voltati, non c'è, bravo Squonk, così si fa, ora cercati un nuovo posto, tra un paio di vagoni, poi scendi alla prima stazione)
[Squonk cammina per tre carrozze, controllando che nessuno lo segua]
Squonk: (questo va bene, quasi vuoto, c'è solo una suora, rassicurante)
[Si siede, la suora gli sorride gentile da dietro il breviario]
Squonk: (Peccato aver lasciato il giornale di là, ma era per non insospettire. Ora stai calmo, che manca poco alla prossima fermata)
[Il treno entra in galleria, oscurità improvvisa]
THUNK
THUNK
[Il treno esce dalla galleria, Squonk è immobile, due shuriken conficcati all'altezza della giugulare, il sangue schizza per qualche secondo dal collo, poi più niente]
[La suora chiude il breviario, si alza, esce in corridoio]
TOC
TOC
TOC
(continua)
Epilogo
[Avvicinandosi alla fine del treno la suora nota la con la coda dell'occhio la donna in trench nero che legge Vogue]
lisagialla: (Dannati cloni!)
[si allontana]
(continua)
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:: by :: il giallo del giallino giallo
Comunicato n. 2
La situazione sta rapidamente precipitando.
L'interrogatorio al prigioniero Chettimar é terminato. Ripercorrere passo passo le vicende che hanno scandito lo svolgersi della controrivoluzione maschilista nel nostro blog, riesaminare i vari momenti delle trame di potere, da quelle "pacifiche" a quelle piu' sanguinarie, con cui la borghesia ha tessuto la sua offensiva contro il movimento pradetario, non ha fatto altro che confermare delle verità e delle certezze che non da oggi sono nella coscienza di tutti i pradetari. Gli iniqui limiti posti all'acquisto di borse, le espressioni indispettite alla vista del duecentottantaquattresimo, indispensabile paio di scarpe, le grida men che entusiastiche all'aprirsi di un ombrello Fendi da settecento euro sono solo le manifestazioni più superficiali di una ventennale opera antipradetaria, della funzione controrivoluzionaria del prigioniero e in generale della categoria a cui appartiene. Comunque, come abbiamo gia' detto, tutto sarà reso noto al popolo, e a questo punto facciamo una scelta.
Per quel che ci riguarda il processo a Chettimar finisce qui. Processare Chettimar non é stato che una tappa, un momento del più vasto processo ai Giallini del mese (che sarebbe meglio ribattezzare con un nome loro più consono: "Giallognoli") ed al regime che é in atto nel blog e che si chiama: GUERRA DI CLASSE PER IL GIALLINISMO.
Le responsabilità di Chettimar sono le stesse per cui questo Stato é sotto processo. La sua colpevolezza é la stessa per cui i Giallognoli e il loro regime saranno definitivamente battuti, liquidati e dispersi dall'iniziative delle forze gialliniste combattenti. Non ci sono dubbi. CHETTIMAR E' COLPEVOLE E VIENE PERTANTO CONDANNATO A MORTE.
ESTENDERE ED INTENSIFICARE IL PROCESSO AL REGIME E L'ATTACCO ALLO STATO IMPERIALISTA DELLE SCARPE CHE COSTANO MENO DI CENTO EURO.
CREARE, ORGANIZZARE OVUNQUE IL POTERE PRADETARIO ARMATO.
RIUNIFICARE IL MOVIMENTO RIVOLUZIONARIO COSTRUENDO IL PARTITO GIALLINISTA COMBATTENTE.
Per il giallinismo
Brigate al Jehallin
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:: by :: farfintadiesseresani
Fat Boy Blues
Se sei stato un bambino grasso, lo sei per sempre.
Ho già letto spesso, anche da queste parti, l’equivalente femminile della constatazione. Vale anche per noi. Sicuramente vale per me. Hai voglia a ripeterti che adesso sei uno splendido (quasi) quarantenne, e che ormai pressoché tutti gli altri, anche quelli che allora ti prendevano in giro e, nel novembre dell'81, ti inseguivano per i corridoi del Liceo Volta durante la micidiale “Giornata di caccia al primino grasso”, ti hanno raggiunto su una strada (la decadenza dell’addominale) lungo la quale non sei stato altro che un precursore, e pertanto ora ti ritrovi in indubbia condizione di vantaggio avendo avuto molto più tempo per fartene una ragione e, laddove possibile, rimediare. Hai voglia a pensare, con ragione, che la lunga frequentazione con l’avvilimento ti ha dato mezzi e risorse (psicologiche, innanzitutto) per venirne fuori meglio di altri: e la cultura, e il savoir faire, e quel po’ di spirito, e una passabile forma fisica fatta di bicicletta tardiva (tardiva perché i miei non mi regalavano l’agognata bicicletta da corsa – a me che ho continuato a chiederla opportune et inopportune da men che decenne fino almeno ai diciotto al posto del più costoso e vile motorino - in quanto, secondo loro, pesavo troppo e l’esile telaio non avrebbe retto il mio peso, giuro, e poi dicono il complesso di Edipo e il desiderio di ucciderli, i genitori).
Hai voglia, dicevo. Ma non ce la fai. Dentro, tu resti per sempre un bambino grasso. Quel bambino grasso. Con la sua disperata inadeguatezza auto ed eteroindotta. Con le sue terribili malinconie. Con i suoi pazzeschi scoscendimenti umorali. Con l’idea che se qualcuna ti dice che le piaci senz’altro ti sta prendendo in giro, e attende un tuo moto sincero di corrispondenza o anche solo di lusinga per poterti sbertucciare poi pubblicamente, o in segreto con le amiche. Già: perché sei grasso. Un bambino grasso. Quel bambino grasso.
E dire che a te la ciccia piace. Non poco. Kate Winslet, per dire. Quand’era cicciottella. Uno splendore. Roba da perdere la testa. E quindi, con il minimo sindacale di capacità d’astrazione, dovresti arrivarci al fatto che esistono legioni di donne alle quali l’idea di potersi aggrappare a qualcosa, ecco, fa sangue. Invece, niente. L’inconscio è infinitamente più forte degli algoritmi della razionalità. La logica è fatta a fettine dalla profondità oscura, e amen.
Bambino grasso eri, bambino grasso rimani. Per tutta la vita.
Poi, capita magari che incontri una ragazza alla quale fai l’effetto Kate Winslet. Ci metti un anno e mezzo (un anno e mezzo!) a capacitarti del fatto che non ti gira intorno per provocare un tuo passo falso e parlarne poi con le amiche, deridendoti. Cioè, scopri che con le amiche di te ne parla, ma come tu parleresti di Kate Winslet con i tuoi amici. E mi scuserete se non scendo nei particolari.
E allora, nonostante l’anno e mezzo, e nonostante ormai l’evidenza urli in faccia al bambino grasso che continui a essere (quel bambino grasso) di mollare la presa e scomparire nelle brume del passato, ci metti ancora del tuo (ce lo mette il bambino grasso, in verità) e se non fosse per lei, per la ragazza alla quale fai l’effetto Kate Winslet, tu te ne staresti lì come un ebete, incapace di dire o fare alcunché (ne uccide più il bambino grasso che la peste bubbonica, credetemi).
E infine, un bacio e vent’anni dopo, uno comincia a farsene una ragione e a pensare che forse sì, quel bambino grasso è ancora lì, ingombrante e pesante (è grasso, dopotutto), ma anche bello legato e imbavagliato, chiuso in uno sgabuzzino dentro il palazzo dell’ego di uno splendido (quasi) quarantenne.
Sottile è la differenza tra la salvezza e il disastro, nella vita. O, detto altrimenti, mi sa che ho avuto un gran culo.
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:: by :: lisagialla
nel ringraziarvi per la collaborazione
guardo ai saldi con terrore autentico. mi serve una borsa. mi serve nera, grande, preferibilmente di pelle. mi serve subito. non posso tollerare la calca. le borse autunno/inverno le so tutte, quella che volevo non esiste più. non parlatemi di precollezioni. ho bisogno di negozi deserti, scaffali pieni, commesse rilassate. segnalazioni. pacche sulle spalle. primavera.
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28/12/05
:: by :: Chettimar
Lettere dalla Prigione del Popolo
Cara Lisag (no, è una di quelle che mi hanno rapito)
Cara Superb (no, è una di quelle che mi hanno rapito)
Cara Ma (no, è una di quelle che mi hanno rapito)
Vabbè.
Cara Mamma,
Come avrai saputo dai giornali, un manipolo di sedicenti Brigate al qualcosa mi hanno preso in ostaggio e hanno ucciso tutti gli uomini della mia scorta: Provolino, Ciccio Formaggio, il Nano Bagonghi, Grande Puffo e l'Omino Michelin. Mi stanno trattando discretamente: vengo legato solo di sera e solo con dei legacci Burberry. Mi hanno addirittura concesso dieci minuti per usare Internet. La vessazione peggiore è il vitto: mi fanno mangiare bresaola cinque volte al giorno perchè "la zona purifica l'uomo dallo sciovinismo". Dicono che il processo comincerà fra poche ore. L'esito è scontato. Se il Governo non interviene, dubito di vedere l'inizio dell'anno nuovo.
I più affettuosi saluti.
Il PCI
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:: by :: squonk
Waiting for the worms
Io vorrei anche chiudere baracca e burattini, dato che non sono riuscito a spillare un account a tempo indeterminato, e piazzare un trito post di saluti e ringraziamenti e pacche sul c*** delle padrone di casa (via, si sa che fanno sempre piacere).
Ma son qui ad aspettare che provino a farmi secco. Tu pensa come mi tocca passare il tempo.
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:: by :: sasaki
milano in bianco
niente di nuovo, né di migliore. solo la promessa mantenuta di chi mi vuole bene.
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:: by :: il giallo del giallino giallo
Capricorn one
[Ore 7.00, interno, Orecchio Verde, squilla il telefono del capofascia, risponde il Biac]
Pronto? Ma chi è? Non c'ho tempo ...
Biac, sono io, Morris ...
Morris!?! Ma tu sei morto, ti abbiamo dedicato il banco dei formaggi, giù, in mensa ...
Biac, lascia stare, ascolta ...
Che momento emozionante! Dopo la celebrazione abbiamo cancellato le 5000 ore di memoria occupate dal tuo archivio audio ...
Biac! Sono vivo, ora stammi a sentire: è tutto falso, non siamo nella casa del MBG, abbiamo pubblicato i post da un set nascosto in un capannone di Via Tortona, le gialline hanno messo in scena la nostra morte sul lavoro per ricevere i fondi reality dall'Unione Europea, ma sai quanto vale un giallino ucciso da Lisagialla? Sono riuscito a scappare, non mi avranno ...
Ma Luthor? ...
'inchia, solo a sentire quel nome già mi girano i coglio*i, il nostro eroe si è salvato patteggiando con i microsindacatigialli.
'cozzìo, che storia, aspetta che ti passo qualcuno per registrare l'intervista ...
Occhio, Biac.
Non ti preoccupare! SB, ti passo Morris, è vivo!
Ma porc ...
stonk! tu-tu-tu-tu-tu ....
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:: by :: il giallo del giallino giallo
Comunicato n. 1
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. L'ora è solenne.
Martedì 27 dicembre un nucleo armato delle Brigate al Jehallin ha catturato e rinchiuso in un carcere del popolo Chettimar, giallino di novembre 2005, nemico giurato del popolo pulcino, spia crociata ed eminenza grigia dell'iniziativa sediziosa tristemente nota come "Fantacalcio". Il precedente comunicato a firma "Luthor" è da considerarsi sordido atto di propaganda della consorteria demo-catto-pluto-pippo-paperino-giudaico-maccabeico-massonica che avversiamo con ogni fibra (possibilmente griffata) del nostro essere, unicamente teso a distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica dal nostro gesto: la mascherata è presto scoperta, visto che l'ostaggio non avrebbe mai ordinato una Guinness. Sia chiaro che con la cattura di Chettimar, ed il processo al quale verrà sottoposto dal Tribunale del Popolo, non intendiamo "chiudere la partita" né tantomeno sbandierare un "simbolo", ma sviluppare una parola d'ordine su cui tutto il Movimento di Resistenza Pradetario Offensivo si sta già misurando, renderlo più forte, più maturo, più incisivo e organizzato.
Per farvi comprendere la serietà delle nostre intenzioni, alleghiamo a questo comunicato entrambe le orecchie del Chettimar, naturalmente escisse con un bisturi Louis Vuitton.
Portare l'attacco allo Stato Imperialista delle Scarpe Che Costano Meno Di Cento Euro.
Estendere e intensificare l'iniziativa armata contro i centri e gli uomini della controrivoluzione maschilista.
Unificare il Movimento Rivoluzionario costruendo il Partito Giallinista Combattente.
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27/12/05
:: by :: Luthor
Blade Runner - Fashion Cut (part 4)
[Interno giorno, nel suo cubicolo all'ottavo piano della casa dello studente Chettimar consulta il notiziario online]
Chettimar: due giallini replicanti uccisi in pochi giorni, c'è qualcuno che ci dà la caccia.
TOC
TOC
TOC
Chettimar: forse quella storia che dicono della killer spietata è vera.
TOC
TOC
TOC [in crescendo]
Chettimar: passi, questi sono passi, non c'è nessuno alla casa dello studente in questi giorni, è festa, sono tutti tornati dai parenti, sono rimasto qui io, perché il due gennaio ho Guarnizioni II, e a casa non riesco a studiare.
TOC
TOC
TOC [in crescendo]
Chettimar: oh cielo, è Lei, mi vuole uccidere, come gli altri giallini, tra atroci sofferenze. Forse prima di uccidermi mi torturerà, e io urlerò fortissimo, non come il morris, che sicuramente è morto da duro.
TOC
TOC
TOC [sempre più vicini]
Chettimar: No! Non posso permetterlo, non mi farò ridicolizzare da un killer donna, se deve essere la fine deciderò io come. NON MI AVRAI, ASSASSINA DI GIALLINI!
TOC
TOC
TOC [i passi si fermano, davanti alla porta]
[Chettimar apre la finesta, si getta nel vuoto]
Chettimar: AAAAAAAAHHHHHHHHH!!!!!!
SPLAT!
[bussano]
Voce dietro la porta: Una quattro stagioni e una Guinness da mezzo litro, fanno dodici crediti.
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:: by :: lisagialla
niente ladri e gendarmi
Non arriveremo a dire che Anna Falchi è una di noi. C’è un limite, prettamente anatomico, alla solidarietà femminile. favole, fate e buoni sentimenti. questa settimana, su left wing.
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26/12/05
:: by :: il giallo del giallino giallo
Donne e motori
Sì ma mica motori qualsiasi, cioè qui si parla di motoroni.
A Milano il problema più grande è il traffico, proprio come a Palermo. Per i politici locali le cause sono diverse, secondo il centrosinistra girano troppe macchine, secondo il centrodestra girano troppi autobus.
In questi giorni di confusione natalizia ho notato - e ho avuto tanto tempo per notare perchè in fondo sono morto, io - un aumento impressionante di donne su fuoristrada. Ma donne donne, eh? Cioè, non mogli del signor Zampetti in missione acquisti, si tratta di donne vere. Ora, non possono essere solo mogli di calciatori, voglio dire, giocare al pallone in Padania, si sa, rende, se poi uno si sistema nell'Inter è a posto tutta la vita, Moratti sta praticamente azzerando il debito del Terzo Mondo. E anche un po' del Quarto.
Si tratta di una vera invasione di femmine su cosoni.
E' un segno dei tempi, uomini e donne si sono invertiti i ruoli anche su pista: lei è Schumacher, ha diritto ai mezzi migliori, può sgasare, può forzare la svolta a sinistra, può cambiare le regole del codice della strada fra i sessi.
A lui tocca la Smart.
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:: by :: lisagialla
piuttosto nere, piuttosto alte
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24/12/05
:: by :: il giallo del giallino giallo
Auguri
Auguro a tutti un sereno Natale giallo.
Morris
Luthor, non vorrei annoiarti, ma ti mancano 15 giallini e hai 6 giorni di tempo. Te la sei presa comoda, ora dovrai correre per completare l'opera.
Per questo Natale lo faresti un fioretto a papà? Ti va di promettere all'Italia tutta che non ti impegnerai mai nell'organizzazione di grandi eventi?
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23/12/05
:: by :: SuperBimba
La rosa purpurea (the making of)[II]
was: Cinecrocerossina
Lui dice che siamo quelli che non c'erano. Lei non ci vede più dalla stanchezza, ma cerca di non farsi prendere dall'ansia. Spaccheremo.
O ci spaccheranno.
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:: by :: Zio Burp
… poi mi dà anche l’ultimo numero di Orgasmus…
L’altro ieri in libreria ho comprato Hard blog. Però siccome sono timido e un po’ mi vergogno di comprare queste cose così di moda, ho scelto altri due libri. E alla cassa l’ho disinvoltamente inserito in abile sandwiches tra How to make love like a pornostar di Jenna Jameson e Surrender di Tony Bentley.
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:: by :: Luthor
Blade Runner - Fashion Cut (part 3)
[Uno strip club, una ballerina con stivali neri danza attorno al palo, un uomo attira la sua attenzione tra il pubblico, porta scarpe rosse]
pubblico (incluso l'uomo con le scarpe rosse): oh le le, oh la la, faccela vedé faccela [censored]
[la ballerina si muove sensualmente, l'uomo con le scarpe rosse le infila una banconota nel tanga]
[Lei lo guarda, scende dal palco, gli accarezza il viso e sussurra]
lisagialla: grazie caro, che ne dici andare in un posticino più intimo?
farfintadiesseresani: gghhbbbhhhrrrhhhmmmmm
lisagialla: mmh, mi piacciono gli intellettuali, sono così affascianti
farfintadiesseresani: ffhhmmmbbhhhrrhhhgggggg
lisagialla: anche tu non sei male, tesoro
[lo prende per mano, lo porta in un salottino privato]
[gli danza intorno, lentamente, accarezzandolo col corpo]
farfintadiesseresani: ssrrhhhffrmmmmm cmmmhh t'chhhhhmmm
[gli passa una sciarpa di seta attorno al collo]
lisagialla: il mio nome? puoi chiamarmi lisa
farfintadiesseresani: ...
farfintadiesseresani: !!!
lisagialla: come ti sei irrigidito, ogni cosa a suo tempo.
farfintadiesseresani: [inizia a sudare copiosamente], no è che, ehm, mi sono ricordato di una cosa urgente, devo proprio andare.
lisagialla: quanta fretta, non essere scortese
[stringe con forza la sciarpa, che in realtà è in resistentissima fibra aramidica]
farfintadiesseresani: nnnghhhhhh, nhhgggghhhhh..... uhhhhh.
[il corpo del replicante cade a terra esanime, gli occhi sbarrati]
[lisagialla prende una vestaglia di raso nero dall'appendiabiti e la indossa, da una tasca estrae un taccuino, depenna un altro nome]
[si allontana]
TOC
TOC
TOC
(continua)
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:: by :: lisagialla
quando sono quattro i giorni persa senza di te
potevo pensarci prima. e affidarmi a creature in carne ed ossa, più facili da commuovere. invece ho comprato il mio regalo di natale in canada, lunedì sera. mercoledì mattina era a bergamo. da toronto. a bergamo. nel primo pomeriggio a milano. da bergamo, e da toronto, mercoledì - l'altroieri - era a milano. non ci potevo credere. infatti. giovedì compare sul sito una scritta piccola che mi invita a contattarli. il numero di assistenza clienti non funziona ma ho amici gentili che, dopo qualche girovagare, vengono informati del fatto che mi è stato inviato un telegramma. nel 2005. il telegramma mi invita di nuovo a contattarli, solo che sono le otto di sera e al numero non risponde nessuno. nel frattempo, pure la visa mi ha spedito un telegramma: sono pronta a costituirmi. invece vogliono solo controllare che davvero abbia speso tutti quei soldi [?] su internet. sa, magari le avevano clonato la carta. per poi spedire il pacco a casa mia: la nuova frontiera del ladro gentiluomo.
stamattina all'alba chiamo la dogana di bergamo. il pacco è a milano. ma avevamo bisogno del codice fiscale. due giorni per chiedermelo? comunque, eccolo. grazie, il pacco è sbloccato. la consegna? martedì. eh? m a r t e d ì. ma è un regalo di natale. immaginavo. e non possiamo affrettarci? sa, natale è domenica. ci sono dei tempi tecnici. ma il pacco è a milano. prima dobbiamo mandare i documenti. da bergamo? sì. a milano? sì. e quanto ci vorrà? posso segnare la procedura come urgente. direi tutta la mattinata. per mandare il mio codice fiscale da bergamo a milano? sì. diciamo verso le due. cinque ore. e il corriere solo martedì? sono pieni. sa, natale è domenica. lo ritiro io. dove? cornaredo. avrebbe potuto dire alpha centauri. aprono alle 14.30. e la signora lì non è così sicura che i documenti arrivino per oggi. non hanno un numero di telefono per controllare. dovrei prima chiamare bergamo, poi richiamare milano. oppure trasferirmi a toronto. ho il treno alle cinque. auguri.
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:: by :: il giallo del giallino giallo
Quindi?
Ma andate a fare in cu*o, sono morto solo io? Luthor, come autore di storie a puntate sei pessimo, a quest'ora la famiglia Broccoli avrebbe già prodotto Lisagialla missione Africa, Lisagialla la spia che copiava, Lisagialla e i no-TAV, Lisagialla e 4 peluche di velluto grigio, Lisagialla e il ponte sullo Stretto, più i polizieschi Lisagialla il caso Fiorani è tuo, Lisagialla scommessa con Manolo Blahnik e Lisagialla l'africana.
Dai, ti ho trovato anche il nome
una tacco 12 per la specialista
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22/12/05
:: by :: Leibniz*
Ba-tilda
E' con immenso piacere, misto a un che di naturale sorpresa, che vi annuncio la seguente nuova: Cenerentola è esistita veramente (solo che la storia è un po' diversa da quella che conoscevamo).
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:: by :: farfintadiesseresani
Strategie per uscirne vivi (tranne una)
Strategia zero (ovverosia premessa fondamentale): ignorare le risibili facezie nelle quali ogni anno la fanciulla si produce, del tipo: "quest'anno niente, magari solo un pensierino". Come dovrebbe essere evidente a qualsiasi bipede senziente di sesso maschile dotato di buonsenso, la frase di cui sopra è al contempo sincera e falsa. Ma se vi devo spiegare anche questa facciamo notte. Fidatevi.
Strategia zero bis (ovverosia se davvero non lo sapete già mi dite come avete fatto a sopravvivere fino ad ora?): sempre, e quando dico sempre dico sempre, parole leggere e inedite per lei, solo per lei (anche su carta dozzinale, che anzi sarà molto gradita).
Strategia zero ter (ovverosia non scherziamo, che sono cose serie): sorridere e far finta di essere d'accordo quando dirà che anche noi siamo difficili "da regalare".
E allora,
Strategia uno: un solo regalo, ma così indiscutibilmente esagerato da chiudere la questione. Che io mi ricordi, solo una volta nella vita. C'entravano i carati.
Strategia due: un solo regalo, ma così indiscutibilmente giusto da chiudere la questione. Che io mi ricordi, un po' di volte: un iPod, un calciobalilla, un viaggio, cose così.
Strategia tre: tutto un florilegio di pacchi, pacchetti, pacchettini. Ma proprio tanti, che ci si metta una mezz'ora buona di cronometro solo ad aprirli, e a guardarli, ciancicarli e commentarli ti passi la mezza giornata. Non necessariamente, ma opportunamente, uno di essi conterrà un regalo riconducibile alla strategia due.
Strategia quattro: un solo regalo, che implichi spossessamenti del proprio corpo. Attenzione: è consigliabile precisare, tra le clausole, i limiti temporali di detto spossessamento. Inoltre: l'effetto del regalo sarà rinforzato dal conferimento di almeno un altro pacchetto contenente simbolico presente, anche di poco valore (così, per fare oggettività; sono ottimi i fiori o il cioccolato in genere).
Strategia cinque: come cantava il poeta, uccidersi per Natale.
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:: by :: il morris
Luthor, impara
Giallignolo - speciale zeitgeist
Ehi, amici della notte, sono io, l'unico DJ che nel 2005-quasi 2006 ha ancora il coraggio di presentarsi alle vostre orecchie con questa voce, una via di mezzo tra un posseduto dal demonio e Marco Ravelli di Discoradio.
Ahhh, notte di divertimento, notte di riflessioni, notte di guerra e notte di pace, notte di savoiardo e notte di pavesino, sì, insomma, tutti quegli abbinamenti scrausi che, detti così, mi rendono maledetto. Tanto voi che ne sapete.
Abbiamo mandato Lisagialla a Milano per capire come si vive la notte al tempo dei blog. Vai Lisa, tocca a te!
[Lisagialla si avvicina a una coppia che passeggia, tranquilla, in Corso Buenos Aires]
Ciao! Voi due sapete che cos'è un blog?
Certo ... io ne ho uno, si chiama (no) need to argue
Il mio è Giuda Maccablog, il blog dallo zeitgeist variegato...
Ecco, lo sapevo: è arrivato quello colto che spara la minchiata. No scusa, caro, già c'hai quest'aspetto da turista italiano in vacanza all'estero che tenta di distinguersi dal resto della comitiva, in più mi vuoi fare il sapiens ...
Ma, veramente, zeitgeist sign ...
Sì, lo so, lo so, sarà legato al tuo animo di persona chiusa, sei un diverso in mezzo agli altri ragazzi della compagnia che ti allontanano perchè parli sempre delle navi spaziali ...
No senta, è un messaggio ...
Ecco bravo, un messaggio, tu come componi un messaggio? Cioè, voglio dire, tutti quei concetti sulla politica, sulla scienza, sugli aeroplani, sì, insomma, non ti senti un emarginato? Uno che andrebbe bene, che so, per guidare i Goonies alla scoperta del tesoro del pirata?
Guardi che i blog hanno un grande seguito propr ...
... proprio perchè siete dei drogati. Dai, a me puoi dirlo, leggi Libero perchè la prima pagina con la parola bamba ti serve come messaggio in codice per gli scambi in pubblico, vero?
Ma quale droga! Io non ...
... non fai uso di droghe, certo. E uno va a vedersi le partite di rugby così, per niente. Lasciamo perdere. Senti, un linguaggio articolato come il tuo non va a cozzare con il nuovo italiano della propaganda elettorale? Voglio dire, non faresti prima a prendere spunto dai manifesti del tuo amico premier come, ad esempio, noi fare fare fare per bela Italia, lavorare noi per comprare casa voi, oppure promesso dare mangiare, noi piatto di pasta dare voi, ma anche comunisti bruti, voi ciucciare calzino noi'?
Signorina, per me la politica si eleva a ...
Ho capito, sei un neocons! Uno di quelli che predica bene e razzola male, fai la faccia schifata davanti ai tossici della Stazione Centrale e poi ti bombi a casa, ti alzi al matt ...
Sbonk!
[la ragazza indecisa ha appena preso una decisione]
... ma torniamo in studio, amici, avete visto quanta violenza? E' proprio vero, il computer fa male, meglio ammazzarsi di videogiochi davanti a un bel bicchiere di rum allungato con succo di pomodoro, con la cenere della sigaretta che casca sul tappeto sporco di sangue dell'omicidio del giorno prima. Andiamo da Mirella che ci racconterà una storia incredibile, pensate, esistono ragazzi che non riescono a rubare.
Vai Mirella, tocca te!
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:: by :: Leibniz*
Would you... like to be upgraded?
Morris, ci siete ancora?
Usate la password-galla, lasciate un segno.
Mica faremo la fine dei dieci piccoli indiani? [1]
[1] Considerazione metafisica: se così fosse, di certo Luthor sarebbe l'ultimo a cadere.
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21/12/05
:: by :: SuperBimba
Cinecrocerossina
L'agenzia Apcom alle 15:53 batte la notizia del nuovo palinsesto dell'Orecchio verde.
Forse il collega oggi in conferenza stampa mi ha preso troppo sul serio:
"a prendersi cura degli appassionati di cinema sarà Marta Cagnola con "La rosa purpurea", ogni sera alle 21".
L'appuntamento, comunque, è confermato.
Ecco perché da un po' latito.
Purpurea.
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:: by :: Luthor
Blade Runner - Fashion Cut (part 2)
[Un loft, notte, la luce dei lampioni filtra dalle vetrate, proiettando le lunghe ombre dei ventilatori forzati sul pavimento, si apre la porta d'ingresso]
TOC
TOC
TOC
lisagialla: lo so che sei qui, vieni fuori, da bravo.
TOC
TOC
TOC
lisagialla: avanti su, non ho mica tutta la notte.
TOC
TOC
TOC
(non ascoltarla, non farlo, quel suono, diomio, sono i tacchi)
[un replicante è nascosto dietro ad un divano, armato, comincia ad ansimare]
TOC
TOC
lisagialla: allora... Morris, giusto? Perché non ti fai vedere? Non avrai paura di una donna, grande e grosso come sei.
TOC
TOC
(ha ragione, sei più grosso di lei, più veloce, sei armato, quel suono, i tacchi, non ascoltarlo, non ansimare, ti scoprirà)
TOC
TOC
lisagialla: ti piacciono i miei stivali, Morris?
TOC
TOC
(non ascoltare, stai concentrato, lei non ti vede, non sa dove sei, sparerai per primo, veloce)
Blam!
Blam!
BLAM!
...
Thud
[una macchia di liquido ematico artificiale si allarga sotto al corpo esanime del Morris]
lisagialla: meno uno...
[ripone la pistola nella borsa]
lisagialla: replicanti, maschi.
[si volta]
TOC
TOC
TOC
(continua)
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:: by :: Leibniz*
Controinformazione
Poi dicono che uno è disorientato. Elton John, modello "The bitch is back", si sposa con il fidanzato; le sismologhe lesbiche riescono a trovare una compagna persino in Antartide; e qualche Sirchia britannico ha scelto tale Sophie Anderton in versione sexy-dominatrix per dire alla gente di smettere di fumare. E tutte queste cose pare non servano ad altro che a distrarci dal vero problema: le nostre ragazze che imprecano perché gli stivali quest'anno prevedono caviglie sottilissime.
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:: by :: sasaki
Skirts & Hair
Il problema è che a me piacciono le gonne e i capelli, lo capite o no? Dice, tu sei pazzo: c’è un freddo della Madonna. E amen. Io continuo ad amare la gonna e i capelli, lunghi, magari. Non tiratemi fuori le solite teorie vetero femministe, non ci crede nessuno e poi nessuno vi obbliga, dico quel che preferisco. Il vetero femminismo lo sopporto a malapena nei rari casi referendari che pure lo ammeterebbero, salvo poi non essere certo il primo a dimenticarsene, e questo è problema più grave ma non il mio punto.
Il mio punto è che la gonna e capelli lunghi vi fanno bellissime. Perché non lo capite? Almeno un po’? Che, poi, lunghi mica vuol dire al ginocchio. Che, poi, gonna mica significa le cazzo di mini che odio. E sono banali e fuori dal tempo e noiose e. Ché su internet trovo di tutto e meglio, garantisco. Il “vedo e non ti vedo” attacca sino ad un certo punto. A me piacete belle, non porche. Sia chiaro.
Stamane, sul tram, era il festival del jeans: ok, signor Levi, ha vinto – perdio - hai vinto. Giuro. Adesso basta, almeno per un poco. Sono delle linee che fanno piacere al cuore, dimenticate nell’oblio delle temperature, lo so. E le vostre nonne? C’avranno avuto un po’ freddo pure loro? Ok, non sono argomenti, convengo. E’ che lo sfogo – liceale – alle volte vien fuori da solo, poco arginabile.
Stamane, sul tram, m’è parso fosse tutto finito, per davvero. Vi pare una cazzata, lo capisco, ma non è così: certi momenti, ci si fa scudo delle piccole cose, ché il Natale è un periodaccio se lo si aspetta tutto l’anno per il solo saperlo finire, e alle volte, ma solo a volte, e raramente, si respira un po’ di più. E’ che nemmeno consola.
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20/12/05
:: by :: Zio Burp
Utilizzo di servizio pubblico a fini privati
Mattina di Natale, casa mia.
“Caro è meraviglioso. Voglio dire, tutti questi regali… tutti questi pensierini… tutte queste sorprese…
Ma questo poi… (mostrandomelo) ma come ti è venuto in mente di regalarmelo? Ma è perfetto. Per non dire (indicandolo) di quello. Che erano anni che te lo facevo capire a sguardi e tu zero, proprio un uomo. Pensa che avevo già deciso che il giorno delle nozze d’oro me lo sarei regalata da me.
...
No dai... non ora... è la mattina di natale santiddio, stai fermo con le mani...
Uff...
Dicevo.
Ma senti, tesoro… considerato che non può essere tutta farina del tuo sacco, inutile che neghi, dai, dimmi: chi è che ti ha consigliato così bene? Dietro tutto questo c’è evidentemente una mano e dei pensieri femminili… e siccome so per certo che non hai chiesto alle mie amiche… razza di mascalzone, non avrai mica l’amante?!”
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19/12/05
:: by :: il morris
Le verità nascoste
Sono bambine pericolose, piccole maliziose che iniziano presto a giocare con l'arma della seduzione. I vestiti della mamma, il trucco pesante, quel fare strafottente attira i ragazzi più grandi. Melissa P, in una recente intervista tripla con i pelotti dello spot del 12-88, ha dichiarato di essersi ispirata a loro per i suoi celebri 100 colpi di spazzola. A 14 anni vanno alle feste dei grandi, fumano nei bagni della scuola, si ritrovano in Piazza Duomo, davanti a Luini, per scambiarsi minuziose ricostruzioni di pomiciate violente sui sedili in pelle della Peugeot 205 GTI 1900, perchè il 1900 fa fico e poi io sono l'amante, che porti quella sguattera shampista della sua ragazza sulla Uno Sting.
Sono studentesse modello, per loro pubblico e privato non sono poi tanto lontani, in privato si lavora per il pubblico, per mettere in moto la spaventosa macchina da guerra che rivoluzionerà il mondo della comunicazione. Prima del boom di internet, prima del Neri e di Clarence - il portale con le ali per quei giorni lì, diciamo - loro inventano la città delle donne. Sospesa, in rete. Ovunque.
Arriviamo al 2000, al boom del blog che fa punz del tum, ecco. Diventano giovani imprenditrici di loro stesse, hanno un lavoro, una copertura, una facciata. Dietro la maschera c'è il losco, il malaffare, i rapporti con i blogger più importanti, gli intrecci, i legami, le marchette; gli scambi di visibilità permettono a questa creatura, il MicroBlogGiallo, di crescere in assenza di leggi. Il riciclaggio di contatti sporchi è fondamentale per trovare i fondi e ampliare il segnale, per creare la syndication di gialline in grado di battere lo strapotere dei blog di stato, gli unici ad avere la possibilità di commentare in diretta il Festival di Sanremo.
E' il periodo delle battaglie per la sopravvivenza, il MBG inventa il commento alla finale del Festival della canzone italiana grazie al contributo di una socia del gruppo, una giornalista che riesce, durante la settimana della manifestazione, a farsi inquadrare dalle telecamere più volte di Leone di Lernia in 30 anni di presenza a San Siro. E' il momento delle grandi serie internazionali come Friends, Sex and the city, ER il pronto soccorso con le ali per quei giorni lì, in sostanza.
Arrivano i raduni, la diversificazione delle attività del gruppo - sesso, moda, amore, tempo, traffico, cucina, sport, giochi da tavolo, vacanze e tempo libero, caccia & pesca, Gianni & Pinotto con, lo ricordiamo, più Gianni che Pinotto - si inizia a pensare a una linea maschile, all'oggetto uomo tante volte usato per la scalata alla rete. Nasce Idea Giallino, il progetto che trascina il maschio italico sul MBG, l'uomo con le ali per quei giorni lì>, insomma.
E' vero, ve? Ma secondo voi io sto qui a tirar cazzate così, per niente?
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:: by :: Luthor
Blade Runner - Fashion Cut
Anna Wintour: Ti ho fatta chiamare perché abbiamo un problema serio.
lisagialla: Te l'ho detto che non lavoro più, mi sono ritirata, ho una famiglia ora.
Anna Wintour: Non voglio sentire ragioni, ci sono diciassette lavori in pelle fuori controllo.
lisagialla: Lavori in pelle? Ma la pelle non si porta quest'anno!
Anna Wintour: Cominci a capire, bene, e vedessi che tagli [mosta delle foto]
lisagialla: Mio Dio! E' orribile! E quelle scarpe, quelle Converse, credevo nessuno le portasse più.
Anna Wintour: Capisci ora? Non possiamo lasciarli in libertà, vanno eliminati.
lisagialla: Dove li trovo.
Anna Wintour: Hanno preso il controllo di un blog, sono asserragliati lì dentro da tre settimane. Hai tempo fino alla fine del mese.
lisagialla: Ok capo, farò un lavoretto pulito, non ne resterà traccia.
Anna Wintour: Siamo intesi allora. Buona fortuna, killer.
lisagialla: Fortuna? Servirà più a loro che a me.
[si infila un trench nero, se ne va ancheggiando sui suoi stiletto]
(continua)
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:: by :: squonk
Travaso di bile (gialla, in effetti)
Adesso, però, spiegami una cosa.
Ti infastidisco? Sono così brutto o noioso, ho delle scarpe troppo scalcagnate, insomma cos'ho fatto? Perchè, sai, a me questo posto piace. Mi piace venirci. D'accordo, una volta o due non mi sono comportato benissimo (potrei anche provare a scaricare le responsabilità, la prima volta c'era una festa, la seconda mi sono fatto intortare dal ragazzino), ma non è successo niente di grave, mi pare.
E poi. Ma scusa, ho due paia di sneakers gialle. Un paio le conosci. Ma le altre, quelle nuove. Gialle-gialle-gialle, giusto tre strisce nere. L'orologio giallo. La felpa gialla. Ho una giacca a vento gialla. Non so cosa dovrei o potrei fare di più.
Ma tu, niente. Una settimana, e poi mi disattivi l'account. Ma cazzo, a Natale non dovresti essere più buona?
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:: by :: Achille
Tutte intorno a me
Il problema non è tanto che dall'sms precedente sia già passato un anno. Il problema casomai è che da quello prima ancora ne sono passati due. Il problema è che in alcuni casi si parla di 3 sms negli ultimi 3 anni. Ma il punto non è questo, siamo onesti. E non è nemmeno la formalità e la sterilità di tutto ciò, di questo botta e risposta che vorrebbe voler dire, oh, comunque mi ricordo (sì, ma ad esempio dei compleanni cominci a dimenticartene) ma che rimane ancorato a quel ricordo e niente più che non puoi nemmeno scrivere "e come stai" che potrebbero anche risponderti "sposata" "mia figlia ha vomitato" "mi hanno amputato una gamba dopo un incidente ma in fondo tutto bene".
Il punto è solo uno, a non voler essere ipocriti. Quei numeri di cellulare nella tua rubrica non dovrebbero più starci. Li avresti dovuti cancellare quando ti sei reso conto di aver avuto quella che in fondo è una fortuna: una serie di ex fidanzate che dal giorno dopo hanno avuto l'abilità di dissolversi nel nulla, senza capitare sulla tua strada pur abitando nella stessa città e a volte nella stessa zona senza farsi rivedere mai neppure per caso al supermercato o in una libreria o simili.
Sono vive? Sono morte? Chi lo sa. E soprattutto: ha ancora senso augurargli buon natale e felice anno nuovo?
P.s. Ovvio che con quelle catalogate sotto la lettera N di "Non immaginavo che tu fossi così maledettamente stronza" il problema non si pone, il numero è magicamente sparito.
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18/12/05
:: by :: Luthor
The sex life of a shoe
I spotted the black-leather, steel-stiletto heels from beyond the branded boundaries of the Gucci concession in Selfridges. From a distance, I had that panicky, nauseous state of arousal that comes with the thought: “I want that thing for myself, whatever it costs, and I know it costs more than I have.” This shallow urge was compounded by the knowledge that my lover would find them phenomenally arousing. He had a shoe fetish, and he liked expensive stuff. I liked him — more than he liked me. That made me a familiar kind of miserably happy. [...]
Tre storie di scarpe, e di donne, il che poi è la stessa cosa, no?
Sunday Times
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:: by :: SuperBimba
Dicesi onestà
Onestà è quando ti arriva un enorme pacco natalizio di Prada e tu avverti il destinatario, il vicino di casa direttore di mensile nonché conduttore televisivo che si è appena trasferito da un'altra parte.
Essere onesti non è facile.
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:: by :: il giallo del giallino giallo
Un post sotto l'albero
COMO, 17 Dicembre <> Monsignor Maggiolini “scomunica” Babbo Natale. Dal Corriere della Sera di oggi, pagine riguardanti la Lombardia. Cronaca estasiata di una grande rivelazione nel duomo di Como gremito di bambini anche piccoli: Babbo Natale non esiste e non porta doni; e nemmeno esiste la Befana, che tra l’altro è pure brutta. Anche a costo di vedere qualche lacrima rigare i loro volti – dice il giornalista, ammirato – Monsignor Maggiolini, sorridente, vuole che i bambini sappiano la verità: esiste Gesù Bambino.
Noi giallini fantasma siamo agnostici, ma, senza nulla togliere a Gesu' Bambino e San Francesco d'Assisi, ci urge ristabilire la realtà storica per rassicurare i tanti bambini che leggono questo blog. Che quello che oggi tutti chiamano Babbo Natale è veramente esistito, sotto le mentite spoglie di un austero signore nato diciassette secoli fa a Patara in Turchia, che sbarcava probabilmente il lunario come pescatore e che per alterne vicende diventò collega del vescovo di Como. Parliamo di San Nicola di Mira, naturalmente. Il cui culto nel mese di dicembre - la festa ricorre il sei - si diffuse per tutta Europa. San Nicola, come Santa Lucia, portava i regali, prima che il Natale diventasse la festa consumistica che è oggi. San Nicola, per i fiamminghi, era Sinte Niklaas. Furono loro a portarlo a Nieuw Amsterdam e circondarlo di renne, e chiamarlo familiarmente Sinte Klaas. Un sacco di cose sono cambiate da allora. Nieuw Amsterdam è diventata New York, Sinte Klaas è diventato Santa Claus, e dopo esser diventato icona della Coca Cola, continua a portare regali. E veste sempre l'antico manto rosso dei vescovi. Monsignor Maggiolini, chieda scusa ai bambini.
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16/12/05
:: by :: farfintadiesseresani
Camicie gialle
Partiamo da un fatto: nessun movimento politico di un certo rilievo ha mai scelto il giallo come proprio colore da battaglia e da bandiera.
Il rosso e il nero vabbé. Al verde c'hanno pensato Borghezio & c. e prima ancora - la storia, alle volte - l'Islam guerriero. L'arancione ultimamente è andato molto di moda a suggerir liberaldemocratismi bene o male assortiti, l'azzurro - ben prima del Cav. - fu colore monarchico e partigiano, il marrone - sotto le apparentemente più raffinate nuances del "bruno" - fu tragico sfondo nei giorni di Weimar e in quel che seguì. Il bianco fu usato - a suggerir autoindotti pensieri di purezza - dal Ku-Klux-Klan e dai crociati, e la bianca coccarda fu blasone degli ufficiali borbonici di Francia e delle Due Sicilie. Il rosa, persino, fa un po' effetto gay pride. Ma il giallo niente.
Sì, ci sarebbe il Vaticano in abbinamento con il bianco. In effetti io, da bimbo cattolico, prediligevo sempre le armate gialle a Risiko, e m'immaginavo nei panni d'un già vegliardo Giulio II in armatura e alabarda a guidar l'assalto della Rocca della Mirandola. Tuttavia non trattavasi di cosa seria.
Sarà che il giallo è solare, e il sole unisce e non divide? Sarà la rivelazione del numinoso che esso porta con sé, e sotto gli occhi di un dio splendente non è mai facile prendere partito e crearsi avversari? Sarà che il giallo scalda il cuore e tutto il resto, e induce a più miti pensieri l'umano che è in noi? Sarà - come già si diceva - che il giallo è femmina?
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:: by :: lisagialla
miracoli
Buonanotte ci siamo anche questa notte cari amici della notte di Raiuno per chi è ancora sveglio per chi non ha voglia o non può dormire per chi vuol saperne di più questa notte di...» nell'attesa che il portinaio aggiorni il calvin sotto l'albero, tutto questo e molto altro [save link as] nel consueto pacchetto di natale. come sempre, grazie ai sospirosi affanni di SMS.una ragazza sa che, per debuttare a new york in dicembre, è necessario bere molto caffé, avvolgersi in strati di cachemire doppio filo e provvedere all'acquisto di almeno un paio di scarpe nuove. update: fatto.
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15/12/05
:: by :: morgan
Pio desiderio
Eh no...è solo l'edizione tedesca di GQ, ma è bello pensare che anche gli americani ne abbiano avuto abbastanza delle sorelle Hilton... (via A Socialite's Life)
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:: by :: squonk
Blonde on Blonde (ovvero: due Giallini al prezzo di uno)
Io vi avevo avvertito. Il meteorite. Perchè non saprei quale altra metafora usare per introdurre l'intervista che segue. Sono passati quasi diciotto mesi dalla prima, ma sembra ieri.
I giovani d'oggi (un anno dopo)
SMS – Iniziamo con le domande scomode; occhio e croce, lei sarà cresciuto di un due centimetri, forse due centimetri e mezzo negli ultimi diciotto mesi. Come sta messo nella curva dei percentili degli adolescenti maschi?
PCI – Guardi, un disastro. E’ sempre stato così, fin da quando andavo all’asilo e invidiavo quelli alti un metro e trentacinque. Poi non c’è niente di peggio di essere di statura mediobassa e avere un padre alto 1,90. Già uno dice Edipo, i complessi e amenità psicologiche di ogni sorta. Poi ti capita pure questa. Un autentico disastro.
SMS – Una nostra comune conoscenza di cui non posso fare il nome (sa, la deontologia professionale, la tutela delle fonti anonime, il PlameGate, quelle cose lì)…
PCI – Suvvia, siamo fra amici, a me può dirlo.
SMS. Mi dispiace, non posso, ho giurato che avrei mantenuto il segreto. Comunque, Zio Burp mi ha detto che lei è un fan del volo aerostatico. E’ per questo che, inoltre alla letterina a Babbo Natale, ne ha scritta e spedita una anche a Bambola Ramona?
PCI – Innanzitutto, ho paura dell’aereo e, in generale, di tutti i mezzi di locomozione che si muovono a più di un metro e mezzo da terra. E poi Bambola Ramona è un cofano. La letterina l’ho mandata a Ilaria D’Amico. Mi ha risposto che non gliene frega niente di quello che ho scritto, ma che le piacerebbe condurre il Tg1, oppure Verissimo, oppure diventare regina d’Olanda.
SMS – So che, in un’ottica di diversificazione professionale, lei ha intrapreso lo studio del metodo Stanislavskij. E’ per questo che indossa stivali rigidi di pelle gialla con tacco di dodici centimetri?
PCI – Le piacciono? Li ho presi l’altro giorno, erano in offerta. Se vuole, li posso scambiare per le sue Converse.
SMS – Dovrà passare sul mio cadavere.
PCI – Ho dodici centimetri di tacco, sicuro che le conviene?
SMS – Passiamo alla prossima domanda, va là. Il Presidente del Consiglio riunisce il suo staff e annuncia che, per tentare di vincere le elezioni, ha deciso di circondarsi di “persone di una certa statura”. Poi fa il suo nome (il suo di lei, PCI, la smetta di voltarsi). Descriva le sue reazioni.
PCI – Se devo essere sincero, ho già ricevuto una telefonata da Berlusconi.
SMS – Davvero? Racconti.
PCI – Mi chiama una mattina e mi fa “Chetti, consentimi, sono un tuo grande ammiratore, peccato per il nome comunista ma vabbè. Leggo sempre il tuo blog durante il Consiglio dei Ministri, quando parla Tremonti mi faccio due palle così e devo distrarmi. Senti, ho bisogno di qualcuno che ci rifaccia la campagna elettorale, gli slogan che abbiamo li ha ideati Letta dopo aver mangiato la finanziera e non gli sono usciti un granchè. Te che sei bravo coi titoli, ti andrebbe di darci una mano? Quando vinciamo – tanto vinciamo – se vuoi ti faccio presidente della Camera, così Casini lo mando a svernare a Capalbio.”
SMS – Sono curioso di sentire cos’ha risposto.
PCI – “Silvio, ti aiuterei gran volentieri, se non fosse che devo già andare a montare gli zoccolini a casa della Sbarbati e, sai, il conflitto d’interessi, quelle cose lì.” E poi l’unico slogan che mi veniva in mente era “Più birra per tutti.” Sa che, ripensandoci, non sarebbe poi così male? La birra è il vero collante di questo Paese.
SMS – Soprattutto quando cola sui vestiti.
PCI – L’Italia è una birra rovesciata sul Mediterraneo.
SMS – Chi è Dante, al suo confronto? Senta, lei ha alle sue spalle non meno di un paio d’anni di attività da studente universitario e da blogger. Pur non volendo rimestare nella sua infanzia, come ha fatto finora a resistere agli sguardi di riprovazione della sua famiglia nei confronti di un simile debosciato perditempo?
PCI – Semplice: impedendo alla radice che possano esserci sguardi di riprovazione. Come dico sempre, la segretezza in questo mestiere è fondamentale. Già ho sufficienti problemi di autocensura nella mia normale attività di blogger, in media ho un rapporto di un post pubblicato ogni quattro scritti/pensati. Figuriamoci se dovessi pensare alle cose che Tizio, Caio e Sempronio non devono sapere.
SMS – Gaspar Torriero le regala un abbonamento alla stagione del Conservatorio di Milano. In occasione della prima rappresentazione, dopo averle fatto proditoriamente bere due succhi alla pesca non freddi, Gaspar scopre che la sua cultura musicale viene dalla lettura compulsiva di Wikipedia e della Settimana Enigmistica, e che lei è il più grande esperto brianzolo della famigerata band Castellina-Pasi. Smetta di sudare e descriva le sue prime giustificazioni.
PCI – Lei scherza, ma la mia cultura in generale è nata dalla lettura compulsiva di enciclopedie. All’epoca, Wikipedia non c’era, ma per esempio c’era la Garzantina della musica. Poi uno cresce, si informa, approfondisce, ma quella curiosità un po’ da quiz televisivo è un ottimo propellente per la propria formazione culturale. Comunque, se il buon Gaspar osasse quest’azione proditoria, cercherei un diversivo. Gridare “Moriremo tutti! Penitenziagite!” di solito funziona.
SMS – Riprendiamo il gioco della torre, che è sempre una garanzia: il Macca o FFDES?
PCI – Entrambi, non perderei per niente al mondo l’occasione di eliminare due milanisti in un colpo solo.
SMS – Non mi faccia il solito terzista.
PCI – Butto FFDES, perché quando giallineggia fa troppo il piacione. Motivazione idiota, ne convengo.
SMS – Il Petomane o Pierino (nella versione nobile di Alvaro Vitali)?
PCI – Che domande, giù Pierino. Per minchiata che fosse “Il Petomane”, Ugo Tognazzi, santoddio.
SMS – Petto o coscia (non so se mi spiego)?
PCI – Petto, sempre petto, fortissimamente petto.
SMS – Simca 1000 o Skoda 110?
PCI – Cosa fa, butta giù le macchine da una torre? Ma non può andare dal carrozziere come fanno tutti? Comunque, potessi scegliere, sceglierei la terrificante Citroen Visa azzurra che mi trasportò quand’ero in fasce.
SMS – Aridaje co’ ‘sto terzismo.
PCI – Come preferisce. Però lei non mi cita neanche la Prinz. Allora giù la Skoda.
SMS - E si continua con il gioco della bottiglia.
PCI – (ride) No! Il gioco della bottiglia no! Come glielo devo dire che non mi ci facevano mai giocare? Non so le tattiche, le strategie, non so come ci si comporta, per carità, mi risparmi questo stillicidio! (ride)
SMS – Non faccia il sofistico, è solo un gioco. Davanti a chi vorrebbe che si fermasse la bottiglia: Mae, Copiascolla, la Raffa, Euston Station, Traci Lords, Spiritum?
PCI – Ho una devozione quasi filiale per il Colonnello, ma da qui a sperare che la bottiglia si fermi davanti alla sua persona ce ne passa. Non sono un grande fan di Traci Lords, appartengo al partito della Jameson. Escludo la Raffa perché già ho buttato FFDES giù dalla torre, se cerco di baciare sua moglie finisce che mi fa causa. Con ES preferirei prima andare a cena e disquisire dei New Order. Dubitando fortemente che Copiascolla si lascerebbe avvicinare dal sottoscritto, credo che sceglierei la Mae, a patto che non si porti appresso tutti i Teletubbies.
SMS – Siamo in maledetto ritardo, ma ha ancora una possibilità per integrare la sua letterina a Babbo Natale. Esprima un desiderio.
PCI – Non sono un granchè a esprimere desideri, anche perché scelgo sempre quelli sbagliati. Babbo Natale, facciamo così: scegli tu cosa portarmi. Va bene anche la busta coi soldi.
SMS - Un saluto ai lettori e alle lettrici del MBG (sia educato, mi raccomando).
PCI – Siete arrivati in fondo? Anche stavolta? Complimenti per il reiterato sprezzo del pericolo. Se finite anche la prossima vi offro da bere. Alè!
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:: by :: il morris
Io, invece, sono zitella.
disse l'ufficio stampa durante la presentazione di uno spettacolo natalizio.
Ah.
Ma come ci siamo arrivati? mmm, vediamo, io ho fatto il solito umorismo da piazzista della battuta scarsa in ascensore alla sua collega,
sai che da quando sei diventata mamma non ti riconosco più? Sei veramente acida
detto con quello Iacchetti mode che ti permette di strappare risate anche con le stupidaggini più squallide, tipo, toh
ma sai che sembri l'incrocio tra un caterpillar e un serpente a sonagli appena investito da un camion carico di rifiuti tossici guidato da Bin Laden ubriaco?
Comunque, non si sa come, siamo arrivati a
io, invece, sono zitella
detto da ragazza carina, eh, ma il punto è proprio questo
Sì, ma perchè lo dici a me?
Che non è una domanda del cz, voglio dire, senza domande così sarei uno normale, no? Il gioco finirebbe, Lucignolo Bella Vita non esisterebbe e il Costanzo Show sarebbe caduto nelle mani dell'unica categoria di ospiti in grado di tenere testa a quelli come me e stiamo parlando dei terribili pensionati rapiti dagli alieni. Ammettetelo, vi è andata bene.
Ho elaborato tre reazioni, tutte sbagliate, ovviamente.
- Ah, sei zitella? Ma come mai? Una ragazza carina come te.
E' disastro, così si sottolinea l'esistenza di problemi.
- Zitella, ma figurati!!! Dai dai, che sei troppo forte/carina/intelligente, troppo qualcosa per non emergere, insomma.
non è disastro, è disastro totale, è la risposta della Milano che lavora, la ricerca del compagno viene accostata alla grande opera da realizzare rimboccandosi le maniche, alla costruzione della corsia preferenziale per il filobus, al parcheggio, ecc..
- Zitella? vabbè, si tratta solo di avere pazienza/stare sereni/aspettare quello giusto/ecc..
E' disastro premium, si chiama così perchè è talmente grande che per ripensarci occorre piazzarne parte dei contenuti sul digitale terrestre.
Lei sembra giovane ma non è poi così giovane, non si possono dare i consigli dell'antica distilleria, quelli vanno bene per produrre il Jack Daniel's. Mettere in mezzo vini, galline, proverbi cinesi su cose che succederanno aspettando 400 anni lungo l'argine di un fiume, ecc ... è pericolosissimo.
Il problema è che non mi ricordo cosa le ho risposto, forse una di quelle cacchiate tipo, ma dai, anch'io, come se avessimo scoperto di avere un lontano parente comune in Tanzania.
Sicuramente le avrò detto una cacchiata. Altrimenti non sarei qui.
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14/12/05
:: by :: Achille
Cronache marziane
Io pensavo non fosse possibile. Cioè, non è che pensavo che non fosse possibile. Non avevo proprio mai considerato la possibilità. Cioè, non mi era mai venuto in mente che potesse accadere. Intendiamoci, non è che uno vada lì e dica come prima cosa "tiè, adesso però usalo!" Però, dai, sì magari la prima sera e il primo mese regali un libro, un disco, una cosa per far vedere che sei figo, che ne sai, che hai dei gusti, magari al primo natale regali un ciondolino, un cosino, però insomma, dai, prima o poi...
Va beh, vengo al punto. Negli ultimi mesi ho scoperto di conoscere ben due (e dico due) donne che, tutt'altro che minorenni, presubibilmente non illibate, e con alle spalle una vita sentimentale apparentemente nella norma, mi hanno confidato di non aver mai (e dico mai) ricevuto in regalo un completino intimo.
Io mi domando e dico.
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:: by :: il morris
Ok, c'è questa cosa ...
... che voglio assolutamente chiedervi, lo so, è un interrogativo padano, ma il vostro blog ha una visibilità pazzesca, qui, nel profondo Sud Europa
Morris, non ti stanno ascoltando
cioè, volevo sapere
vieni via, hanno altro da fare! E' un blog serio, mica come quell'accozzaglia di cazzate e animazioni flash del tuo
ma lascia fare! Allora ragazze, c'era questo sogno
è un blog con il suo bel pubblico, mica pizza e fichi
ma dammi tregua, caspita! Avrò tutto il diritto di sapere se le majorette che marciavano nella pubblicità del Mercatone dell'Arredamento di Fizzonasco sono ancora vive, no? Chiedo tanto? E' grave? Ho rovesciato un post sporco sul template fresco di lavatrice? Non so, fai te. Rispondi tu, allora, forza, caccia fuori i tuoi sogni di bambino, parlaci della depressione che ti colpisce quando le vedi apparire, lì, su TeleNova, la tv delle edizioni San Paolo*
La verità è che tu, quando loro apparivano per la prima volta, fresche sedicenni (credo), eri una creatura; ora hai passato allegramente i trenta e loro, signor mio, hanno ancora sedici anni.
* "per tutti i conduttori: nei telegiornali dovete leggere il titolo coscia scoperta tra i ghiacci del Similaun senza pause ambigue. Grazie"
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13/12/05
:: by :: spiritum
Nu-de, nu-de, nu-de
Si potrebbe veder pubblicate le foto delle padrone di casa ignude? Ah? Anche senza il viso, che poi si tira (scusate il calembour) ad indovinare. Così, come regalo di Natale.
Adesso parte il coretto dei giallini, tutti in fila, tutti con gli occhi fissi: "Nu-de, nu-de, nu-de".
Se volete rimaner in scarpette o stivali va bene uguale.
Nu-de, nu-de, nu-de...
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:: by :: squonk
Come un meteorite
Io so che una fosca e minacciosa nube si sta addensando sul blog itterico. E so anche l'URL dell'unico possibile salvatore. Ma non posso dire e fare di più.
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:: by :: Zio Burp
Ti amerò pazzamente per le prossime 8.760 ore
È possibile far perdurare l'amore, si chiedeva anni or sono il buon Tom Robbins in "Natura morta con picchio".
No, dice la scienza: dura un anno.
Poi, dicono a Milano, ranges.
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:: by :: Leibniz*
Cantique de Noël
Ma chi volete fregare?
Chiunque abbia ben chiara in mente la differenza che passa tra il secondo e il terzo piano di Tiffany sa che differenza passa tra una giornata normale e il Natale. E chi si ostina a dire che il Natale notoriamente non esiste finisce per fare la parte di chi crede ancora che la cosa più importante sulla 54a sia veramente il Moma rimesso a nuovo (un museo che sembra il negozio di design di piazza Rondanini che ieri mi ha chiesto 300 euro per un cordless Siemens-Alessi).
Il Natale è arrivato da fin troppo tempo, lo dimostrano i biscottini allo zenzero a forma di cuore che appesi sull'albero hanno cominciato a fare l'effetto "biscotto non rimesso nella scatola", lo dimostra il fatto che nella vostra testa state facendo il count-down per capire quanti negozi riuscirete ancora a visitare, e state ancora cercando la ragione intima che permette ai vostri colleghi con figli di fare ponti che in confronto quello sullo Stretto sembra il cavalcone di Brancaleone interpretato da Gassman.
Il Natale c'è, come c'è quel Sudoku pluridimensionale che è l'abbinamento dei regali (questa cosa l'ho già fatta a X l'anno scorso, quindi non posso regalarla a Y; quest'altra l'hanno già regalata a me...), o quella perversione dell'animo che vi farebbe dire sì all'ennesimo golf di cachemire (rigorosamente no-upim/no-china) o di borse (sì, anche quelle di Furla).
Non mi dite che non pagate quella sorta di sanzione divina che è la gestione dei pacchi. Da nascondere in casa, se non andrete da nessuna parte; da portare in viaggio, se sarete tra i tanti migratori natalizi, quelli che partono pieni di scatole e fagotti per poi tornare con le passate di pomodoro e i taralli.
Eppoi che non si dica che il Natale non esiste quando si è ChristmasCard-addicted, quando si spiega alla propria metà che sì esistono almeno 432.972 tipi di nastro diverso e che naturalmente ad addobbare l'albero di piazza Venezia deve essere stato un uomo (in questo caso si può rispondere che a scegliere un cedro del Libano invece dell'abete sia stata per certo una donna, vegetariana per giunta).
Il Natale esiste davvero e, malgrado nessuno qui abbia ancora scritto la favola di Natale (un format à la MicroCimeTempestose ci starebbe bene), qui si appartiene al partito di quelli che la mattina del 25 si alzano presto e giocano coi giocattoli portati da Babbo Natale. Che esiste. Quindi esiste anche il Natale.
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12/12/05
:: by :: il morris
Mae, parliamo dei tuoi stivali
Forza! Sìsì, facile prendersela con gli ospiti, ripartiamo dal vero dramma in corso, dai dubbi nascosti dietro la polemica sul pooooveuuuu giallino medio.
Riapriamo il dibattito sugli stivali, facciamo quello che ha fatto la FIAT tornando, dopo tanti anni, al suo core business. Gli stivali. Cioè, no, le automobili, vabbè, non perdiamo tempo, avete capito.
C'è questa piaga del floscio, della variazione sul tema stile anni 80 che trasforma voi donne
[scende dal pulpito e passa tra i banchi della platea, l'indice puntato verso il pubblico, gli occhi a palla e un vago sputacchio che fa tanto Taormina*]
in un inutile avanzo degli anni 80; sembrate un misto fra le protagoniste delle commedie natalizie trasmesse da Italia 1 la settimana di Natale
[quelle con lei che fa la cameriera per pagarsi le lezioni di ballo ed entrare, così, nel mondo dello spettacolo, ma una sera torna a casa e scopre che sono arrivati gli alieni nel soggiorno del suo modesto appartamento, una catapecchia di proprietà di un porco sudicio che vuole rapire tutti i bambini della città per uccidere la favola del 25 dicembre]
e Loredana Bertè, ehm, oggi, diciamo.
Si dice morbido, pare, ma io preferisco floscio perchè rende meglio l'idea. E l'effetto.
Signore, per favore!
[il pubblico rumoreggia, lui si sposta verso il fondo della sala, la toga striscia per terra. Si piazza dietro gli ultimi banchi, appollaiato su un armadietto come Giordano Bruno Guerri durante quelle sue trasmissioni di RAI 3 quando, toccandosi la barba, biascicava qualcosa appeso al soffitto dello studio]
Lo stivale è rigido. Rigido, care. Perchè scende dal ginocchio, vi stringe le caviglie e arriva, preciso, sui tacchi. I tacchi, ovviamente. E' questa la combinazione vincente, quel rigido su rigido che vi slancia a prescindere dall'altezza, il rigido che attizza l'uomo, il rigido che renderebbe statuaria anche la più tappa delle tappe. I miracoli, chiaramente, non si possono fare. E quando vi vedo in dolce equilibro su tutto quel rigido, care le mie gialline, scatta la ola da stadio, il fungo atomico, l'alabarda spaziale, il maglio perforante, volano pezzi di metallo per l'arena, è massacro robotico, massacro robotico, massacro robotico**.
[rovina tutto nel finale]
*La città, ovviamente.
**cit. Ugo Francica Nava durante le telecronache di Robot Wars, la svolta nel commento degli avvenimenti sportivi.
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:: by :: mae*
Assembramenti autorizzati
Fatemi capire, cari giallini dei natali passati, finché c'era da fare caciara (che bello, che figo, prendiamo il potere, passami una birra, passami la gazzetta, aspetta devo finire di leggere...) eravate tutti qui a sgomitare, che per postare bisognava prendere il numeretto, e non appena c'è da fare un lavoro più metodico e disciplinato, sparite tutti misteriosamente? Poi uno dice i soliti luoghi comuni sugli uomini.
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09/12/05
:: by :: SuperBimba
Mantra reloaded
Nonostante l'incidente, sono perfettamente all'altezza di affrontare in maniera adeguata alle aspettative quell'abominevole valanga di lavoro che mi ha inopinatamente travolta (e con questo orrendo collarino per un po' avrò la scusa per non andare in palestra).
Nonostante l'incidente, sono perfettamente all'altezza di affrontare in maniera adeguata alle aspettative quell'abominevole valanga di lavoro che mi ha inopinatamente travolta (e con questo orrendo collarino per un po' avrò la scusa per non andare in palestra).
Nonostante l'incidente, sono perfettamente all'altezza di affrontare in maniera adeguata alle aspettative quell'abominevole valanga di lavoro che mi ha inopinatamente travolta (e con questo orrendo collarino per un po' avrò la scusa per non andare in palestra).
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08/12/05
:: by :: il morris
Un anno di ANSA gialle
21/01/2005 UN GIALLO DI ROBERTO VACCA IMMAGINA ATTENTATO A BERLUSCONI
Ho deciso di uccidere Silvio Berlusconi - scrive l'aspirante
omicida - Non sono un terrorista. Non sono un sicario
prezzolato. Non sono comunista, ne' ulivista. Sono parole brutte
e spero che non restino nel vocabolario italiano. Ne faccio una
questione di gusto, morale e di fair play...''.
Il protagonista e' Giacomo Elliot, un promotore
finanziario disincantato
ucciso da un fan impazzito?
2/02/2005 'ORO GIALLO', A BOLOGNA MOSTRA-MERCATO SU CULTURA OLIO
Una selezione dei migliori extravergine italiani è stata ospitata nell'ambito della prima edizione della mostra mercato 'Oro giallo - la cultura dell'olio'
12/03/2005 GIALLO SU VANDALISMI A VILLA DI CLOONEY SU LAGO DI COMO
E' nato un giallo su presunti vandalismi di cui sarebbe stata oggetto Villa Margherita, la villa ottocentesca di Laglio acquistata da George Clooney, e al centro delle polemiche dopo la richiesta dell'attore di poter acquistare la spiaggetta pubblica antistante.
31/03/2005 ALIMENTARE: ARRIVA SUL MERCATO IL NUOVO KIWI GIALLO
Ha preso il via in aprile, nei supermercati ed ipermercati Conad Toscana, Lazio e Sardegna, la campagna di promozione al consumo di 'Kiwi Gold', un kiwi a
polpa gialla dal sapore dolce.
perchè noi giallini ci teniamo, alla linea
28/04/2005 MODA: GIALLO AI DAVID, CHI VESTIRA' TOM CRUISE?
Un piccolo giallo modaiolo ha segnato la cerimonia di consegna dei premi David di Donatello tenuta a Roma: sia il gruppo Giorgio Armani sia la maison Costume National hanno rivendicato l'involucro dell'ospite speciale della serata, Tom Cruise.
06/06/2005 RAIUNO: DA DOMANI IL CICLO 'LE SIGNORE IN GIALLO'
Per le nostre piccole esigenze televisive
14/06/2005 GIALLOLUNA NERONOTTE, FESTIVAL DEL GIALLO CON PARTY
I 'murder party' sono stati organizzati nell'ambito del festival 'GialloLuna NeroNotte' di Ravenna.
Potreste fare una cosa tipo 'uncinetto col morto'
09/07/2005 MODA: SFILATE ROMA, CARTELLINO GIALLO PER VALERIA MARINI
Le 'Seduzioni' di Valeria Marini sono troppo osée per essere presentate nel calendario di manifestazioni di ''alto artigianato'' di 'Alta Roma Alta Moda'.
Alta Roma Alta Moda?
21/09/2005 RUSSIA: GIALLO A MOSCA, UCCISO CHIRURGO PLASTICO DIVE
Che vergogna, non c'è rispetto per chi si impegna nel sociale.
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06/12/05
:: by :: farfintadiesseresani
Non impegnare l'incrocio
Il verde e il rosso piacciono ai maschi, per il semplice motivo che sono chiari, netti, tranquillizzanti. Ciò, ovviamente, non ha nulla a che fare con la legalità. Il rosso, per dire, piace magari proprio perché uno poi si diverte a bruciarlo. Il fatto è che il rosso è rosso, e uno sa che cosa aspettarsi, dal rosso. La multa, persino. Rosso uguale non si deve passare. E il verde è la stessa cosa, solo al contrario. Verde uguale si può passare. Quello è. Nessuno spazio per l'ermeneutica. Come a dire: un paradiso, per il maschio.
E' il giallo che crea problemi. Il giallo è hegeliano, va contro il principio di non contraddizione: il giallo non "è il giallo". Sai mai bene come prenderlo. E ogni volta la cosa ti esce goffa, sia che si tratti della frenata, sia che venga presa di slancio per passare comunque. Perché il giallo la impone, l'ermeneutica. La esige. Senza non si può. Hai voglia a formalizzare: "Non impegnare l'incrocio", sta scritto a chiare lettere sul Codice della strada. Già. Non impegnare l'incrocio. Cioè? Accelerare, in modo da averlo disimpegnato allo scattare del successivo rosso (perché, poi, si sa che la questione è tutta lì, e che il giallo se la tira un po', ma alla fin fine è, appunto, giallo e non ancora tassativo divieto), oppure decelerare e fermarsi docili e remissivi sulla linea d'arresto, rinunciando allo spazio pur percorribile, al tempo pur guadagnabile, agli allettanti vantaggi di una piccolissima infrazione? Insomma, cosa? Quale, delle due? Quale? Che cosa diavolo vuole da noi il giallo? Si spiegasse, una buona volta. E invece no, non se ne esce: appare per un attimo mai calcolabile con esattezza, e ammicca (bellissimo e attraente) ai nostri sensi vigili, e ci sbeffeggia restituendoci ogni volta la nostra goffaggine di guidatori maschi desueti ai simboli troppo complessi.
Il giallo dei semafori, c'è niente da dire, è femmina.
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:: by :: SuperBimba
Mantra
Sono perfettamente all'altezza di affrontare in maniera adeguata alle aspettative quell'abominevole valanga di lavoro che mi ha inopinatamente travolta (e riuscirò anche ad andare in palestra).
Sono perfettamente all'altezza di affrontare in maniera adeguata alle aspettative quell'abominevole valanga di lavoro che mi ha inopinatamente travolta (e riuscirò anche ad andare in palestra).
Sono perfettamente all'altezza di affrontare in maniera adeguata alle aspettative quell'abominevole valanga di lavoro che mi ha inopinatamente travolta (e riuscirò anche ad andare in palestra).
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05/12/05
:: by :: Leibniz*
Bella Moss
Pete Doherty ha elegantemente esternato alla autorevole stampa inglese i due motivi per i quali Kate Moss l'avrebbe mollato.
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:: by :: Achille
Attenuanti generiche
Sì, è vero: in questi primi giorni non ci siamo comportati benissimo. Ci siamo lasciati andare, abbiamo messo i piedi sul tavolo, non ci siamo messi le pattine, abbiamo alzato il volume e non abbiamo abbassato la tavoletta. Abbiamo ruttato liberamente e ci siamo addormentati subito dopo.
Sintetizziamo pure così: non siamo partiti con il piede giusto.
Ma invochiamo tutte le attenuanti del caso, legate alla sua eccezionalità.
Quale donna, ci sarebbe infatti da chiedersi, è così folle o crudele da invitare per le feste tutti i suoi ex?
Quale uomo, vorremmo sapere, è così stupido o artista da accettare l'invito?
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04/12/05
:: by :: il giallo del giallino giallo
Buddha non era poi così indaffarato
Dicono che risolvere l'84° problema sia la conferma di aver imboccato la strada verso la felicità. Ma qual'è l'84° problema? Il desiderio degli uomini di non avere problemi. Ora - ciò appurato - potete spiegarci quali sono gli altri ottantatré problemi che ci avevano fatto dimenticare di tale dilemma?
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:: by :: il giallo del giallino giallo
Pantone 102
Un dramma umano. Sono due giorni che cerco di essere giallino e non ci riesco. Vado al mercato e cerco di assumere un atteggiamento giallo ma riesco solo a pensare di comprare limoni (e no, non può essere così semplice), passo davanti alle poste e alla western union cercando di identificarmi col logo, mi interrogo su cosa significa essere giallo e non trovo risposta.
Cosa devo fare per essere intimamente, consapevolmente, rivendicabilmente giallo? Cosa significa essere di nuovo giallo? Cosa significava esserlo la prima volta?
E' un problema di identità o solo di codici Pantone?
E dire che per tornare a sentirmi giallo basterebbe che, chesso, morisse Ruini; ma la cosa purtroppo non sembra imminente. E non si può scrivere di depilazione maschile più di una volta nella vita, credo.
Il fatto è, diciamocelo, che non c'è nulla che unisce i giallini. Non abbiamo identità. Non abbiamo sistemi di riferimento culturali gialli. I pochi esistenti non li condividiamo, e questo è noto. Riconosciamolo, giallini, siamo soltanto carta da parati sui muri del blog. Nulla ci unisce, nulla del nostro essere qui ci attribuisce un senso compiuto, o anche solo uno riconoscibile.
Siamo qui solo come intrattenimento a poco prezzo, clown nella città delle donne. Siamo qui al massimo per l'imbarazzante presenza di attributi diversi, strani, alieni, esterni, segretamente inquietanti.
Siamo Freaks. Simpaticamente, generosamente tollerati. Gabba gabba.
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03/12/05
:: by :: il giallo del giallino giallo
The quiet after the storm
Il giorno dopo gli inizi delle occupazioni/invasioni/matrimoni che siano, se ci pensate, e' per contrasto noiosissimo. Cosi' capita che in un blog con una considerevole presenza di gialline e giallini geek, tra il disordine e i rottami e le bottiglie di birra vuote lasciate dagli invasori, un anonimo giallino cerchi di resuscitare, a mani nude, un hard disk LaCie Porsche esterno da venti giga inutilizzato da tre mesi buoni causa connettore usb rotto sulla scheda del controller. La cosa notevole - al di la' di essere riuscito ad aprirlo e svitarlo dal case senza danni apparenti - e' che dopo aver saldato il connettore sulla controller card, il disco si accende e riprende a fare rrr, rrr, rrr. Di piu', viene riconosciuto dal sistema operativo. Di piu', i folder e i dati del filesystem appaiono ancora, e possono essere copiati. Insomma, funziona. Quelli dello Homebrew Computer Club, a noi giallini intraprendenti, ci fanno una pippa.
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02/12/05
:: by :: spiritum
Il giallo che c'è in noi
Non avevo capito che bisognava sempre parlare di giallo!
Indovinate allora cosa c'ho di giallo (è di forma circolare [non regolarissima, però], vi voglio aiutare) a metà della mia figura.
Ditemi che non bisogna per forza prostituirsi al colore in oggetto, vi prego.
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:: by :: personalitaconfusa
Yellow Movie Database (hit parade dei peggiori yellow film)
Il bianco, il giallo e il nero (1975)
Genere: spaghetti western - Regia di Sergio Corbucci - Cast: Tomas Milian, Eli Wallach, Giuliano Gemma.
Gialloparma (1999)
Genere: Inguardabile - Regia di Alberto Bevilacqua (sì, quello là). Cast: Natacha Amal, Michela Miti.
Sette scialli di seta gialla (1972)
Genere: Horror - Regia di S. Pastore. Cast: Sylva Koscina, Annabella Incontrera, Giacomo Rossi Stuart.
Il Giallo del Bidone Giallo (1990)
Genere: Comico - Regia di Emilio Estevez. Cast: Emilio Estevez, Charlie Sheen.
L'assassino è quello con le scarpe gialle (1995)
Genere: Comico (?) - Regia di F. Ottoni. Cast: la Premiata Ditta (i 4 poveretti della televisione, certo)
La casa del tappeto giallo (1982)
Genere: Horror - Regia di Carlo Lizzani. Cast: Erland Josephson, Vittorio Mezzogiorno, Corinne Clery.
Operazione vipera gialla (1966)
Genere: Poliziesco - Regia di A. Medori. Cast: Moira Orfei, Massimo Serato, Helmut Lange.
Giallo napoletano (1978)
Genere: Thriller - Regia di Sergio Corbucci, aridaje. Cast (stellare): Marcello Mastroianni, Ornella Muti, Michel Piccoli, Capucine, Peppino De Filippo, Renato Pozzetto, Zeudi Araya, Peppe Barra.
La ragazza dal pigiama giallo (1977)
Genere: Thriller - Regia di F. Mogherini. Cast: Dalila Di Lazzaro, Michele Placido.
Giallo in casa Muppet (1991)
Genere: Musical/pupazzi - Regia di Jim Henson. Cast: le marionette di cui sopra, Charles Grodin, John Cleese.
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:: by :: spiritum
Per un pugno di bit (e calze coi buchi)
Subito me la son presa, perché pensavo che ci fosse la moderazione sui post. Non sarebbe stato bello, no, no, no. Avevo scritto un post bellissimo, ieri, sul pelo, ispirato da un altro, tutta una cosa (anche perché non sopporto che gentaglia come il piccolo Chettimar si butti sul trash, così, senza esperienza). Pigio su "add news" e vado sul blog e niente. Niente di niente, neanche dopo 5 reload.
Pensa che ti pensa m'è venuta in soccorso la memoria visiva: bisogna forse riempiere anche il capo "Headline:"? Ci ho preso, vero?
Però subito volevo postare una parolaccia, fatta in fotosciop, con l'ombra sotto e il rilievo. Poi mi è sembrato indelicato verso le mecenati.
Allora una cosa sulle scarpe, che qua ci sono delle espertone: sapete mica perché me mie CAT (tipo dei scarponi da lavoro alti, con lacci e cosette in ferro come quelli da montagna, capito?) con puntale in acciaio, soletta in acciaio (peso kg 1,1 cad.) tendano a rovinare la parte terminale dei calzettoni?
Grazie.
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:: by :: il giallo del giallino giallo
...sniff sniff... azz...
Mhm non è che ora però si sta un po' esagerando?
Su ragazzi, c'è anche il cartello: "Dopo la Scoreggia's Cup notturna, ricordati di aprire tutti i template".
Siamo ospiti, facciamoci amare.
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:: by :: lisagialla
take-thee-emilio
l'emancipazone femminile è una temibile lama a doppio taglio. nonostante l'iconografia seriale americana suggerisca ancora fremiti virginali all'idea della proposta - e con tutti i sacri crismi: la sorpresa, la voce rotta, un anello da togliere il fiato e bisogna che vi spieghi tutto? andrete anche voi al cinema, ogni tanto - in pochi scomodano ancora il sopracciglio se a lanciare l'idea delle nozze è la fidanzata intraprendente. c'è la differenza che passa tra farsi riverire in boutique e andare per outlet: frivole questioni di forma.
prima, invece, pare che tale ardire potesse soltanto essere osato di anno bisesto e la faccenda tendeva a complicarsi un po'. per questo le sventurate vittime del rifiuto avevano diritto a un indennizzo: the fine could range from a kiss to payment for a silk dress or a pair of gloves. con un po' di organizzazione, un toccasana per il guardaroba.
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:: by :: il giallo del giallino giallo
Blog Okkupato
Ok, il lenzuolo con la scritta è pronto, adesso lo appendo qui fuori. Però, per la miseria, qualcuno porti fuori le bottiglie vuote accumulate accanto all'ingresso e dia una spazzata per terra.
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:: by :: personalitaconfusa
The Yellow Compilation (a natale nei peggiori negozi di dischi)
:: It was an itsy-bitsy teeny-weeny yellow polka-dot bikini - Brian Hyland
:: Don't Eat The Yellow Snow - Frank Zappa
:: Yellow Sarong - Yo La Tengo
:: Bandiera Gialla - Gianni Pettenati catched alive at Buona Domenica
:: Yellow - Coldplay
:: Yellow Calx - Aphex Twin
:: Yellow Ledbetter - Pearl Jam
:: Truckdrivin Neighbors Downstairs Yellow Sweat - Beck
:: Yellow Submarine - Ringo Starr
:: A-tisket a-tasket I lost my yellow basket - Ella Fitzgerald
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01/12/05
:: by :: il giallo del giallino giallo
Comunicato ufficiale Brigate Giallini
Cose delle quali questo blog deve dotarsi entro lunedì:
- un abbonamento a Sky Sport + Sky Calcio
- un abbonamento alla Gazzetta dello Sport, Corriere dello spot, Tuttosport
- un impianto stereo con amplificatore marantz e giradischi thorens
- un congruo numero di dischi di Ac/Dc, Run Dmc, Genesis, Jimi Hendrix, Bon Jovi, Guns n Roses, Elvis Costello, Pink Floyd, Vasco Rossi, Bob Marley, Doors.
- Calendari di veline, letterine, attricine, cubistine, sconosciutine dalle belle chiappine
- tre spillatori di birra ed un congruo numero di fusti di birre chiare, scure, rosse, doppio malto
- un baule pieno di Pringels, fonzies, puff, ciccio polenta
Altro vi verrà comunicato in seguito.
Avete tre giorni.
Dopo sacrificheremo il primo paio di scarpe Manolo Blahnik. (gnegnegne)
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:: by :: jaisalmer
Occupazione/2
Ora, dopo aver preso controllo del blog nella piu' classica manovra di occupazione lampo manu militari - o di delimitazione del territorio previo rilascio da parte di due dozzine di cani di campioni di urine esattamente sullo stesso palo o sulla stessa ruota, fate voi - e' giunto il momento di passare a cose piu' serie, e cioe' la gestione del dopo: dove sono finite le gialline? Sciolte come zafferano al sole? Espatriate a New York per armarsi di scarpe a stiletto e preparare il rientro clandestino nel blog e la resistenza contro gli invasori? Avremo la prima giallina kamikaze?
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:: by :: squonk
Occupazione
Fantastico, sono passate meno di ventiquattr'ore dalla incauta apertura delle porte ai Giallini, e abbiamo già preso il pieno controllo del blog. I marines ci fanno una pippa, questa è la verità.
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:: by :: Zio Burp
Gialla anarchia
Colleghi miei giallini eletta schiera
che piacere trovarvi
in questa piazza ciarliera.
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:: by :: farfintadiesseresani
La vita, il blog.
Eccolo! Arrivo. Intanto cominciate, che io finisco con l'InValSi e poi sono da voi. Se arriva la ragazza per le ordinazioni, io prendo una birra scura. Arrivo. Giuro.
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:: by :: personalitaconfusa
Hit parade delle 10 cose che mi fa venire in mente la parola GIALLO
1 - il risotto allo zafferano
2 - romanzi con omicidi e poliziotti che cercano il colpevole
3 - la cina
4 - i guanti di topolino
5 - i taxi
6 - le foglie in autunno
7 - la pagine di un celebre elenco telefonico
8 - i limoni
9 - "con quei blue jeans / con quella camicia..." (bennato 1974)
10 - il microblog.
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:: by :: il morris
Mi faccia una faccia allegra
Sembriamo la sintesi di 50 puntate di Prove e provini di Gianni Ippoliti.
Mi faccia un post triste. Uno allegro? Uno serio con brio? Uno serio con brie? Uno idrato?
Vero?
Ah no? Non è vero? Questa notte provate a metter su la videocassetta di The Ring, se avete il coraggio. Sì, lo so che avete il coraggio, ma, mentre guardate il video con la bambina che cammina verso il monitor per sfuggire a Genius, buttate uno sguardo verso il frigorifero.
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:: by :: Achille
Nanni, Nanni...
Mi si nota di più se comincio a postare a ripetizione o se mi metto lì, in un angolo, con un post mezzo vuoto in mano, e guardo fuori dal template con un'espressione pensierosa?
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:: by :: Chettimar
Cuspidi
Come disse il saggio Mar Fol Lin, ci vuole un gesto di discontinuità fra il primo e il secondo mandato da giallino (anche se il primo era in solitaria e il secondo è in franchising). Ci vuole un segnale forte che squassi le fondamenta di questo blog, che spazzi via l'aria di vecchio, che sia insieme un gesto di protesta, di affermazione di sè e di un nuovo io collettivo.
(buuuuuuuuuuuuuuuuuurp.)
Ecco.
Seguirà dibattito: "La donna che rutta: storia, fenomenologia, prospettive".
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:: by :: sasaki
e.u / teal
Lei ha delle mani stupende, lo sa? Prego? No, le sue mani, dicevo. Lo so, si può fare tutto un filo più in fretta? Sono in un ritardo sconsiderato. Colore? Mi chiede. Teal, grazie. Rispondo. Bene mi segua. La seguo. Me ne fa vedere tre. Verde, verde più scuro, rosso. La osservo, è uno scherzo, mi dico. Mi scusi, le chiedo, non le avevo detto teal? Mi aveva detto teal? Le avevo detto teal. Dialogo sostanziale, il nostro. Ecco, xl? Mi scruta. Le paio una xl? Onestamente... No, mi dice, è che c'è solo questa. Capisco lei è gentile ma un filo imbecille. Facciamo che il maglione non lo comprerò mai più, oppure torneranno taglie da esseri umani prima o poi? Uh, s'intristisce, non saprei: magari sì. Ad esempio dei pantaloni sono appena arrivate le 50. Le prendo le mani, le stringo alle mie, la guardo negli occhi, bene, più che bene. Mi ascolti, le dico, mi guardi. Mi guarda. Io non ho amici sopra il '79, potrei sopportare una 50 addosso? Tace e non trova il collegamento. No, proseguo, non potrei, giusto? Annuisce. Molto bene, a piccoli passi: vorrei quel maglione, teal, M. Non è difficile: si può avere? Si, no. No, forse. Ottima risposta.. (temporeggio cercando il nome sul cartellino) Lucia, ottima. Non mi chiamo Lucia, mi sorride, è il maglione di una collega, io sono Sara. Sara, le sorrido, hai dei problemi, enormi. Riposa, appena puoi. E grazie.
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:: by :: Leibniz*
Una teoria
E se la dimensione giallina fosse il viaggio? Perché tante borse, se non per trasportare cose da un punto x a un punto y? Perché tante scarpe, se non per macinare miglia? Perché un'attenzione così maniacale nel teorizzare l'essenza dell'accessorio giusto, il suo sostrato infallibile? Gli -anta non c'entrano, si tratta piuttosto di lasciare una testimonianza indelebile della propria esistenza. A ogni latitudine: perché l'oggetto giusto si fa capire più di poliglotta tedesco.
Certo adesso non è più come una volta. Il viaggio può restare folle - roba da pizzata coi componenti di una newsletter - ma l'elemento comodità vuole la sua. E se non si può fare a meno di utilizzare quell'estensione ormai naturale del proprio corpo chiamata internet (per trovare qualcuno che faccia meglio di Expedia, o semplicemente un sito che spieghi quel'è il posto migliore in aeroplano), è chiaro che ormai quei tizi brufolosi che t'insegnano a dormire negli aeroporti vanno banditi (a patto che non segnalino il wi-fi gratis o i duty-free più convenienti). Passaporto in mano per un grande shopping globale, scarpe sfilabili per la trasvolata oceanica, occhi vispi per risolvere inquietanti dilemmi sociologici (i.e. se i film riproducono i comportamenti degli americani o se gli americani si comportano così solo perché hanno visto i loro stessi film). Poi il ritorno alla vita reale, quella dei tacchi che si rompono nei sampietrini e delle bollette pagate in ritardo, per non parlare dei lunghi quarti d'ora accademici auto-concessi nella vita italian-mondana pensando a quella Birkin che nemmeno il cambio indonesiano aveva reso abbordabile. Magari un altro orizzonte sarà più gentile, con una signora. Ecco.
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:: by :: squonk
Anta
C'è chi va a Manhattan, e chi va a Viterbo. Il giallino, qui, domani se ne va per un paio di giorni nell'alto Lazio, a festeggiare un amico che compie quarant'anni.
Quaranta.
Cifra tonda.
Quaranta.
D'accordo, ormai si è giovani per sempre, si è considerati nuovi-ed-emergenti quando non bastano più le dita delle mani (e nemmeno quelle dei piedi) per contare i capelli bianchi. Ma sono quaranta. Boa. Spartiacque.
Ora, per noi giallini il problema è, tutto sommato, relativo. Siamo piacenti, intelligenti, navigati. Abbiamo il fascino della maturità, e anche dei capelli bianchi (chi ce li ha; i capelli, dico).
Ma voi?
Voi gialline, e non voltatevi da un'altra parte.
Come vi state preparando agli anta? Perchè non ci crede nessuno, lo sapete, che non vi state preparando. Prima ci pensavate una volta al mese, poi due, adesso ci pensate una volta alla settimana.
Siamo curiosi, siamo.
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:: by :: squonk
Notti in giallo
A leggere qui sotto, pare chiaro che c'è un sacco di gente che passa le notti in giallo (e vedete un po' voi se questo è un bene, un male, o semplicemente l'ennesimo segno dell'armageddon incipiente).
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:: by :: il morris
Scusate, ho trovato la finestra aperta.
Ma che bello, non è cambiato niente, ci sono ancora i salami sul comodino. [Solo per farvi notare che apro e chiudo il 2005, tzè]
Vado a dormire, domani mi devono risuonare la testa.
[Dottore, si sente il rumore del mare, cosa facciamo?]
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:: by :: il giallo del giallino giallo
Après toi, le Deluge
Si son presi i nostri cuori sotto una coperta scura
sotto una luna morta piccola dormivano senza paura
fu un giallino di vent'anni, occhi turchini e giacca uguale
fu un giallino di trent'anni, figlio di un caporale
ora i giallini dormono nel letto del MicroBlogGiallo
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:: by :: jaisalmer
Il grande trollaio/4
Giallino che va, giallini che vengono.
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:: by :: lisagialla
pronti?
dicevo: al mio via, scatenate l'inferno.
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:: by :: Luthor
Primo!
Dicembre, la neve, Natale, è nell'aria, è nell'aria.
Come il Fantasma dei Giallini Passati
Buona notte, per ora.
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