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Il giallino del mese |
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31/10/06
:: by :: lisagialla
let it bleed
L’ unica cosa che avevo sentito raccontare su “The departed” era la questione del labile confine tra il Bene e il Male, ma era sbagliata. topi, bugie e telefonini. questa settimana, su left wing.
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27/10/06
:: by :: SuperBimba
Qui io e Callimaco ci giochiamo il nostro futuro professionale
(ANSA) - ROMA, 27 ott - Torna Pippo Baudo e torna anche il Dopofestival. Secondo il regolamento del Festival di Sanremo 2007, alle serate dedicate alla gara (27 e 28 febbraio, 1 e 2 marzo), seguiranno altrettante serate di 'Dopofestival in diretta su Raiuno. Il Dopofestival era stato abolito nell'edizione 2005 targata Paolo Bonolis. Al suo posto, un talk show sul palco dell'Ariston con alcuni opinionisti tra i quali scrittori, giornalisti e cantanti. Una formula ibrida che l'anno scorso nell'edizione condotta da Giorgio Panariello era stata del tutto cancellata.
Ok. Va bene. Ma io e la persona colorata l'avevamo previsto. Talmente previsto che, nella speranza di diventare un giorno (il più vicino possibile) gli autori di Pippo Baudo, gli abbiamo già preparato tutta la prossima edizione.
Allora: la bionda e la mora sono superate. Facciamo la mora e la più mora: Naomi Campbell (nel punto adatto della carriera, su) e una qualsiasi giovane attrice emergente di fiction Rai (Bianca Guaccero?). Se Naomi all'ultimo momento non si accorda sul soldo, o si rifiuta di cantare Volare oh oh, Pippo sostituisce entrambe con Ilaria D'Amico. Il Dopofestival è assodato, lo conduce lo stesso Pippo e (nei venti minuti che ci mette dall'Ariston al Casinò alla fine della serata) dei ggiovani comici (noi ci metteremmo Lillo e Greg). Negli ultimi minuti di trasmissione (dopo le due e mezza) edicola di Gianni Ippoliti. Partecipano al Dopofestival i grandi giornalisti: i soliti (Venegoni, Mangiarotti, De Luca, Molendini, Luzzatto Fegiz), con inserimento delle nuove leve Andrea Spinelli (il vicepresidente della sala stampa) e Andrea Laffranchi.
Per facilitare ulteriormente il lavoro di Pippo, gli abbiamo già scelto tutti i cantanti:
1) Gianni Togni (grande ritorno)
2) L'Orchestra di piazza Vittorio (per gli intellettuali di sinistra, vispi, per il servizio di Lucignolo con gli extracomunitari che già hanno imparato la canzone a memoria)
3) Flaminio Maphia (i simpatici)
4) Roberto Angelini (per il pubblico gay)
5) Gianmaria Testa (per gli intellettuali di sinistra, mosci)
6) i Novecento (ritorno di un gruppo anni '80 per noi trentenni con potere d'acquisto)
7) Rossana Casale (anche qui, a volte ritornano)
8) Albano Carrisi (che sul palco ringrazierà Pippo, salvatore della musica italiana)
9) Sal Da Vinci (per il pubblico napoletano)
10) Patty Pravo (se ce la fa)
11) Luca Barbarossa (ma sì, ritornano)
12) Paolo Vallesi (oddio, ritornano?)
13) Tullio Esposito+Tony De Piscopo (due al prezzo di uno)
14) Antonino di Amici (vogliamo privarcene? o un altro di Amici a scelta, su)
15) Pago (perché Music farm è la nuova Castrocaro)
16) Jessica Morlacchi (barely legal, per il pubblico giovane, i quasi pedofili e Caterina Caselli)
17) Neri per caso (perché sì)
18) Verdena (o altra band giovane che decide dopo anni di cantina di sputtanarsi)
19) Francesca Alotta (che però se la deve giocare con Mietta)
20) Den Harrow (con il suo primo pezzo in italiano)
Alcuni giovani (di quelli che si fa per dire): Irene Fornaciari (che si presenta solo come Irene), Mondo Marcio, Alessio Ventura (ex cantante dei Dhamm e dei Db boulevard, sostituibile con altro ex cantante di band che ha già partecipato a Sanremo).
Avremmo qualche idea anche sui superospiti: Robbie Williams e Nick Lachey (o qualche altro giovane ma sfigato), Scissor sisters e Paris Hilton, i Babyshambles (ai quali non viene spiegato nulla di quello che dovranno fare; Pippo Baudo non sarà in grado di pronunciare il nome del gruppo né quello del solista, che farà meglio di Vasco Rossi, il cantante dei Bad Manners e Peter Gabriel ai tempi d'oro messi insieme). Per il venerdì sera dei pensionati, proponiamo il grande evento di addio alle scene di Rita Pavone+Teddy Reno. Grande botto il sabato sera con il superospite italiano: Claudio Baglioni. Secondo noi quest'anno finalmente ce la può fare.
Noi non lo so, ma un po' ci speriamo.
Update: a controprova, c'è il contropost.
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:: by :: lisagialla
hhgttp \ priorità
dopo aver:- dato uno sguardo veloce agli estratti conto e realizzato con sgomento la prevalenza del sanitario.
- provato a sfamarmi con un tè e due maalox, quindi preparato il pranzo alle 12:20, vittima di convulsioni.
- violentato ogni mio principio esistenziale stirando di persona calzini lunghi un pollice.
- accettato come ineluttabile la necessità, assai diffusa per le vie cittadine, di commentare le mie dimensioni.
- scambiato un numero di parole superiore alle cinquanta con alcune compagne di corso preparto.
- comprato un accrocchio raccapricciante che però - c'è scritto - valorizza la mia femminilità.
- messo i leggings, tolto i leggings, messo i leggings, tolto i leggings, messo i leggings, tolto i leggings, messo i leggings, pensato di togliere i leggings ma poi stimato il ritardo e corso [per corsa intendendo l'incedere elegante di una balena tarantolata] fin dove dovevo correre, in leggings.
dopo tutto questo, capirete: mi è sembrato della massima urgenza alzarmi nel cuore della notte e precipitarmi qui per abbonarmi a vogue.
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25/10/06
:: by :: SuperBimba
Haven't had a dream in a long time
sì, ma la festa di Roma? i film? gli attori? chi era il più bbono? e tu?
Allora. Mi mettessi a parlarvi dei film, farei notte, e oggi che è sciopero dell'emittenza radiotelevisiva e io sono comunque in radio a fare quella che tecnicamente si chiama guardia al bidone non ho lo stesso tempo, che sulla scrivania si stanno ammucchiando i dvd di tutto ciò che non ho fatto in tempo a guardare (soprattutto una discreta quantità di documentari).
In bagno ho appeso una rosa a testa in giù, attaccata con una molletta da bucato a un appendino in metallo della lavanderia. Lo so, i fiori si fanno seccare in luogo - appunto - secco. Ma non sono mai in casa, ultimamente, quindi il mio bagno è il meno umido del quartiere. E la rosa maniaco-depressiva si sta seccando bene - dritta dritta, ma non solo: conserva anche il bel rosso che aveva a Fontana di Trevi. Dopo le linguine ai carciofi (erano carciofi? come faccio a cucinarle a casa, se non mi ricordo niente, se non il Nero d'Avola?).
Conservo decine di sms per il mio compleanno e la sensazione bellissima di aver ricevuto in dono dalle persone che amo molti libri e soprattutto un sacco di quaderni. Le persone che amo mi conoscono bene e sanno che
a) li adoro
b) li uso
c) li voglio a quadretti.
Adesso li devo riempire tutti, anche se il momento più difficile è il primo tratto, sulla prima pagina bianca. L'ultimo quadernino è finito proprio con la scaletta della conferenza di Robert De Niro, sabato pomeriggio. Era a righe, perché non era un mio acquisto o un regalo, ma più prosaicamente un gadget Fiat di un paio di Sanremo fa (ma ogni quadernino è bello a mamma sua). Non lo butterò via, come non ho buttato gli altri, da quando faccio questo incredibile mestiere.
Ho comprato dei bicchieri colorati per una persona colorata, che ogni volta mi stupisce per essere migliore di come me la ricordo. E io me la ricordo bene. Me lo ricordo bene. Insieme abbiamo dormito, mangiato, riso, pianto (io), scritto un post (e lo posterò).
Ho comprato una camicia nera per una persona nera, che si ostina a esserlo nonostante tutti i colori che gli brillano attorno. Ma - anche se non deve saperlo - forse è meglio così: il nero gli sta davvero bene. Per la prima volta ho scelto la misura a memoria, disegnando il suo corpo nella mente. Non ho sbagliato.
Se sapessi descrivervi il luogo esatto della mia persona in cui ho incasellato il ricordo della Festa, sarei veramente brava. Non essendolo, il post è finito. Chiudo gli occhi, mi immagino in motorino passeggera cantando please please please degli Smiths e oltre gli occhi chiusi l'ora del tramonto e l'ottobrata romana.
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23/10/06
:: by :: karen
Visto che..
è un po' che questo blog ha rallentato il suo ritmo, posso usarlo per chiedervi quanto ci mettono le patate a lessarsi?
Grazie
K.\La vostra Housewife disperata!
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22/10/06
:: by :: la eli
mamme
con i figli, pur essendo priva di istinto materno, in un modo o nell'altro me la cavo. quello che proprio non mi riesce è il rapporto con le altre mamme. sarà che vivere in un paese di provincia senza esserci nate non aiuta, anche se temo che il mio disinteresse al pettegolezzo non muterebbe troppo le cose, sarà che non sopporto l'ipocrisia, sarà che sono un po' invidiosa dei loro tempi rilassati - loro non lo ammettono, naturalmente: un lavoro part-time a cinquecento metri da casa, se e quando lavorano, madri tuttofare, ma non hanno mai tempo per nulla e sono così stressate, poverine, che quando vanno in palestra, alle cinque del pomeriggio, sono esauste. scusate lo sfogo, troppe mamme per una domenica sola e per la mia (scarsa) capacità di sopportazione. ero così stufa che il mio istinto di conservazione (che invece funziona benissimo) mi ha fatto dimenticare di andare a trovare la mia, di mamma.
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17/10/06
:: by :: lisagialla
whistlin' past the graveyard
Credo che Woody Allen sia a caccia dell’opera postuma, ma temo abbia fatto un po’ tardi. dire, fare, baciare, lettera e testamento. questa settimana, su left wing.
[tom è un suo amico molto paziente, vero?]
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15/10/06
:: by :: lisagialla
hhgttp \ mood
pareti dipinte, coperte pulite e chiunque abbia pensato lo spot di calzedonia deve morire. poi l'elenco delle superstizioni da sfatare, il parquettista influenzato, le etichette scucite una per una. gli occhi sempre sbarrati alle quattro:trentanove e piccoli dolori, inutili. la ragazzina è un calendario allarmato, io rido ma forse è paralisi. di certo, la valigia è esattamente dove l'avevo lasciata un mese fa: in corridoio. però cresce la pila di roba intorno, mi applico con dedizione. abbastanza lenzuola da calarsi dalla finestra nottetempo. ogni giorno è una voce spuntata, oggi: mutande di rete. di questo passo, potrebbe essere davvero tutto pronto. se solo ci facesse la cortesia di nascere, che so, a febbraio.
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13/10/06
:: by :: SuperBimba
Festa!
A volte si torna a casa quando si lascia casa. A volte ci si sente in vacanza solo quando si lavora. E come Flaubert viaggio per verificare i miei sogni. E lavoro per verificare i miei sogni. E non riesco a credere che oggi Roma sia vera, nonostante me lo stiano ripetendo tutti.
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05/10/06
:: by :: nush
I consigli di Nush per le Neomamme / Le basi
Una delle prime regole delle mamme e’ che non bisognerebbe mai fare programmi stringenti, tabelle di marcia e promesse che non si e’ certe di poter mantenere.
Io ho deliberatamente contravvenuto a questa regola e adesso ne pago le conseguenze scrivendo questo post a due mesi e passa di distanza da quello in cui promettevo mari e monti e non senza una tiratina benevola di orecchie da parte della sacerdotessaconsideratagrassa.
Due mesi, un inserimento alla materna e uno svezzamento dopo sono ancora qui a narrarvi dei primi giorni con un neonato.
Per essere ulteriormente confusionaria ho pensato bene di sparare a raffica le cose che mi sembra sia importante tenere a mente, in ordine rigorosamente casuale.
• Poi passa (anche se non sembra)
Lo so che sembra banale e scontato ma quando ci sei dentro cogli perfettamente il senso della mitica frase “non ti passa più”. I giorni sembrano eterni e le notti non parliamone, sarà perché tutto perde il suo abituale ritmo circadiano per assumerne, se va bene, uno impostato sulle tre ore.
Ripetete con me: “cambio, pappa 1, micronanna, cambio, pappa2, nanna, cambio, pappa 1, micronanna…” ho reso?
Finchè non acquisite abilità con il cambio, disinteresse alla nanna (di cui tratterò dopo) e non trovate qualcosa da fare durante le poppate vi sentirete intrappolati in un loop al cui confronto il Giorno della Marmotta era una gitarella delle medie.
Nelle notti che sembrano uguali ai giorni vi sembrerà spesso che l’incubo non abbia mai fine, che questo gnometto monopolizzi le vostre giornate, anzi la vostra vita, per sempre. Mai come in quei momenti vorrete tornare indietro, pronuncerete anche solo mentalmente la mitica frase “ma chi me l’ha fatto fare” e avrete la percezione esatta del termine “infinito”.
Però come per magia dopo 6 settimane le cose inizieranno timidamente a migliorare, dopo 6 mesi non dico che sarà tutto rose e fiori ma saranno certo più i sorrisi che le lacrime, dopo un anno vi domanderete come avete potuto avere una vita precedente senza questa Personcina fantastica.
Vedete quindi che il vostro obbiettivo immediato è uno solo: sopravvivere al meglio per un paio di mesi.
• Non cercare di fare programmi e anche Spesso è meglio non cercare un perché
Questo è un obiettivo difficile se non impossibile per le donne e gli uomini di questo millennio. Siamo abituatissimi ad organizzare, tutto, nei dettagli. Ad avere in pugno (o almeno crederlo) le nostre giornate. Ad acquistare un nuovo marchingegno, l’ultima diavoleria sul mercato e studiarcelo per benino: manuali, internet, consigli di amici, smanettandoci… Alla fine ne sappiamo vita morte e miracoli.
Se A allora B, se C+D ecco F.
Inutile dire che chi ha fatto studi scientifici (ne conoscete? :)) è ancora più portato ad applicare con precisione questo metodo. Eccoli dunque: alle prese col neonato portato a casa, con le prime notti, i primi pianti, le prime giornate agitate. I neogenitori si spaccano la testa e utilizzano troppo del loro tempo e delle loro energie per CAPIRE. Vogliono capire tutto: come funziona questo pupo, perché piange? Perché è agitato? Perché non dorme? Perché mangia in continuazione? Perché fa questi versi nel sonno? Perché? Perché??
Come diceva saggiamente una ormai non più neo mamma: “E' stata la cosa piu' difficile che abbia mai fatto, perchè Flavia non aveva soluzione e io ero abituata a risolvere le cose, perchè Flavia andava presa per quella che era, una bambina piccolissima, e io ero abituata a non prendere per quelle che sono le cose che non mi andavano bene...”.
Con un neonato devi scardinare completamente, almeno per un po’ di tempo, le tue abitudini, il tuo modo di pensare, devi arrenderti a lui e superare la paura della fusione e di esserne in qualche modo “fagocitato”.
Lo so che le mie parole lette prima del tempo fanno l’effetto del delirare di un guru new age. Anzi cantate con me: “Sin, Sin, Sin look where we have been and where we are tonight” ripetetevela mentalmente nelle notti buie che magari contribuisce a farvi sorridere almeno un pochino.
Tuttavia è un’esperienza che non si riesce a far percepire a chi non ci è passato. E’ diverso per ognuno ma uguale per tutti, quella sensazione di perdere la propria libertà per donarla almeno temporaneamente a qualcun altro, quella di non essere più padroni del proprio tempo e delle proprie emozioni – si perché il neonato da vera spugna assorbe gli stati d’animo, per cui si agita se ti agiti, sclera se scleri, va in panico se sei in panico – non è paragonabile a nessun rapporto avuto in precedenza, con nessuno. Perché devi dare tutto e non pretendere niente. Perche non devi aspettarti nulla e non fare programmi. Perché devi arrenderti alla corrente, lasciarti trasportare da un cosino da niente e seguire la sua onda, chè se cerchi di remare nella direzione che vuoi, ora e subito, sprechi solo energia e forse è più conveniente un colpo di remi ogni tanto, giusto per dare stabilità alla rotta.
Che faccio, continuo?
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:: by :: SuperBimba
True colors
Blu di Prussia, blu oltremare, terra di Siena bruciata, rosso carminio, giallo ocra, giallo limone. E sto impazzendo nel cercare di ricordare gli altri.
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02/10/06
:: by :: lisagialla
royal blend
Le principesse sospirano, capelli biondi e occhi celesti sempre un po’ umidi. fango, perle e una testa di cervo. questa settimana, su left wing.
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