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22/01/08
:: by :: lisagialla
inadeguata epifania
io detesto il carnevale. io detesto le maschere, i coriandoli, le feste e pure i dolci di carnevale. io lo dichiarerei fuorilegge, il carnevale. io: quella che, di qui a due settimane, deve consegnare alle maestre dell'asilo una ragazzina adeguatamente conciata. opzioni:
a) la rimpinzo: è mascherata da bambina grassa.
b) la tengo a casa: è mascherata da malata immaginaria.
c) la mando col padre: è mascherata da figlia di britney spears.
altre idee?
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10/01/08
:: by :: lisagialla
9/31 - loosing my religion
oh, life is bigger
novembre 1991. siamo in cinque, a casa mia. le cinque che in classe hanno preteso banchi in tripletta per evitare lo scorporo temporaneo.
it's bigger than you
le cinque che sbriciolano gocciole nel posacenere, condividono maglioni troppo cari e guidano a turno. siamo in cinque, più un test di gravidanza.
and you are not me
non è mio. il che fa tutta la differenza del mondo, a guardarlo da qui. e probabilmente anche da lì, se solo una si fosse fermata a pensare che la simbiosi tra diciottenni ha un limite fisico. invalicabile.
the lengths that I will go to
è appoggiato sulla lavatrice. pipì, sigaretta, 'entra tu'. e poi parole fittissime, silenzi inutili, sguardi incrociati. non preoccuparti, e adesso, non preoccuparti.
the distance in your eyes
siamo in cinque, in bagno, e un test di gravidanza. positivo. non è mio e fa tutta la differenza del mondo, sì, però è mia la mano e pure la promessa: non dire niente a nessuno. io non ci riesco a non dire niente a nessuno. non dire niente a nessuno. dammi il maglione, ho freddo.
oh no, I've said too much
poi arriva il sesto e ci mette un po' a capire. e siamo in sei, a casa mia, a guardare questa cosa gigantesca e cercare di raccontarla tutta. quando loro se ne vanno [lei con addosso tre maglioni e lui con la faccia di quello che farà il possibile] passiamo la sera in triangolazioni telefoniche e pubblici mutismi da adolescenti malmostose. noi - che il test non è nostro e fa tutta la differenza - a tarda notte approdiamo a un'opinione formulabile. ma tutta la differenza del mondo consiste nel non dire una parola. loro, nel giro di qualche giorno, decidono di farlo altrove.
I set it up
sani, benestanti e automuniti. partiamo la sera prima con una scusa imbarazzante. ricordo: la strada dal sedile posteriore, che conosco io meglio di tutti e (naturalmente) finisce che la sbaglio, un albergo orribile, la buonanotte oltre il muro. non ricordo: quando ci siamo alzati, come siamo arrivati in ospedale, cosa le abbiamo detto. ricordo: orari di visita, gnocchetti 'pensa se fossi stato da solo', panorami scolastici. non ricordo: altre facce, altre voci, altre spiegazioni.
that's me in the corner
quando siamo tornati lei era in un letto d'angolo: mi trattano come una merda. chi? le infermiere, mi strillano perché vomito. hai vomitato? eh. oddio: spostati. e l'infermiera ci tratta tutti come merde, già che c'è. perché siamo troppi, forse, o troppo sbrigativi. perché piange o forse non piange abbastanza. perché ce ve vogliamo andare. subito. la strada dal posto di guida. a casa. subito a casa.
that's me in the spotlight
e signora, davvero, non c'era nessun bisogno di aggiungere: 'così magari la prossima volta state attenti'.
I'm losing my religion.
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